| inviato il 02 Giugno 2021 ore 18:09
@Kwilt, assolutamente nessuna pretesa documentaristica. |
| inviato il 02 Giugno 2021 ore 18:53
“ Si, se si riprendono circuiti stampati o impianti dentali. Per la macro naturalistica danno una illuminazione piatta, poco gradevole. Un flash montato su staffa che lo sposti lateralmente, ce ne sono di abbastanza lunghe della manfrotto e anche cinesi, sicuramente meno costose, da un illuminazione più gradevole. Il Canon twin lite potrebbe anche andare solo se i due flash sono regolabili separatamente e comunque funziona , credo, solo con le Canon. Invece un flash col cavo che riceve tutte le informazioni necessarie dalla macchina ci libererà da molte preoccupazioni. E sorvoliamo sul costo. „ Quando sei con il soggetto a 4 cm dalla lente frontale dell'obiettivo non cela fai con il flash montato sulla staffa, hai sempre l'ombra dell'obiettivo davanti...il flash anulare è composto da due semiparti, di cui puoi differenziare la potenza. La foto di Frarossi è molto buona, se si vuole fare di meglio occorre ricorrere al focus stacking, oltre un certo RR la pdc è molto ridotta anche se chiudi molto il diaframma... Ci fai vedere qualche esempio di tue foto macro? |
| inviato il 02 Giugno 2021 ore 22:08
Anni fa usavo una cosa del genere:
 Lì avevo montato un 100mm da soffietto però in caso di 50 o di obiettivi capovolti potevo spostare i flash come veniva meglio. Erano due flash economici dai tempi della pellicola, le foto della stellaria le ho fatte con un setup del genere. Adesso non ho più soffietto e tutto l'ambaradan, mi sono preparato una staffa del genere ma l'ho usata giusto un paio di volte:
 Costo minimo, giusto lo smallrig e il diffusore per il flash |
| inviato il 02 Giugno 2021 ore 23:04
OK Giampaolo, ma con quei flash a che distanza soggetto obiettivo riuscivi ad illuminare la scena? Senza ombre dominanti? Te lo dico perché gli stessi esperimenti li facevo anche io, ed il problema era che i flash davano luci-ombre dure , molto difficili da gestire...Questo con rapporti RR molto spinti, circa 7:1 |
| inviato il 03 Giugno 2021 ore 0:10
7:1 no di sicuro, da 1:1 a 2:1, raramente di più. Con il 100mm i flash erano più lontani ma con il 50 capovolto cercavo di posizionarli più vicino, lo spazio era poco. Ma non è che facessi capolavori. Come hai detto la luce dei flash è molto dura, montavo anche un paio di diffusori ma l'effetto di sparaflashata spesso rimaneva |
| inviato il 04 Giugno 2021 ore 20:19
“ Guarda SaroGrey, che se vai su RR = 2:1 ed oltre i problemi di PdC ce li hai qualsiasi sistema usi, ed anche la luminosità cala drasticamente „ Per alti ingrandimenti intendo robe simili, soggetto insulso ma tanto per rendere l'idea di dove si vorrebbe spingersi.
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| inviato il 04 Giugno 2021 ore 23:03
Ieri ho fatto la mia prima prova con E-M1 Mark II e il 45mm 1.8 con i tubi jlc mi pare di chiamino. Era davvero difficile mettere a fuoco tutto il soggetto, la profondità di campo era davvero minima. Sbaglio qualcosa io o la prossima volta è meglio usare il 25mm 1.8? |
| inviato il 04 Giugno 2021 ore 23:17
Profondità di campo su un dato rapporto di riproduzione a pari diaframma non hanno niente a che vedere con la lunghezza focale, nel senso che se prima hai usato il 45 e poi passi al 25 ma vuoi lo stesso ingrandimento ( non inquadratura data dalla dimensione di diversi sensori )se metti lo stesso diaframma avrai sempre la stessa Pdc e quindi lo stesso problema, le alternative con lo scenario appena citato è: chiudere ulteriormente con le aggravanti del caso o fare dello stacking. |
| inviato il 05 Giugno 2021 ore 1:01
“ Ieri ho fatto la mia prima prova con E-M1 Mark II e il 45mm 1.8 con i tubi jlc mi pare di chiamino. Era davvero difficile mettere a fuoco tutto il soggetto, la profondità di campo era davvero minima. Sbaglio qualcosa io o la prossima volta è meglio usare il 25mm 1.8? „ Potrebbe essere anche peggio dal punto di vista della PdC usare un grandangolo al posto di un normale. Infatti non è proprio esatto dire che la PdC dipende solo dal RR e dal valore del diaframma, nelle formule della PdC compare anche il fattore pupillare (P) che normalmente viene posto pari a 1 per semplicità; tenendone conto se P è minore di 1 (teleobiettivi) la PdC aumenta, mentre se P è maggiore di 1 (grandangolari) diminuisce. Le differenze non sono grandissime ma quando la PdC è molto piccola averne un po' di più aiuta. Il fattore pupillare è il rapporto fra il diametro della pupilla di uscita e quella d'entrata dell'obiettivo; per come sono fatti generalmente gli schemi ottici degli obiettivi, i grandangolari hanno P>1, per i normali simmetrici P=1 ed i teleobiettivi hanno P<1. Questo vale per gli schemi classici, non saprei se vale anche per gli schemi più moderni. |
| inviato il 05 Giugno 2021 ore 1:41
“ Rolubich, la PdC nelle macro spinte, con RR dell'ordine di 7:1, dipende esclusivamente da quello, se hai fatto foto macro con questi RR te ne sarai accorto, infatti si rimedia spesso con il Focus Stacking „ Io ho risposto a Mt196 che non mi sembra abbia parlato di macro spinta, ammesso che effettivamente piccole differenze del fattore pupillare non abbiano effetto anche in macro spinta. E poi cosa c'entra il focus stacking? E' chiaro che in macro la PdC è sempre limitatissima ed il piccolo vantaggio che si ha con un tele non risolve le cose. |
| inviato il 05 Giugno 2021 ore 8:17
Gli ingrandimenti sono senza dubbio notevoli, la proporzione me la immagino sulla prima dove quella sorta di "pidocchi" sono in realtà minuscoli però non saprei calcolare quanti x siano, lo stesso vale per quella "lasagna" che ho messo sopra, in pratica il soggetto è zero è l'ho usato per la sua forma regolare perché mi mostrasse il lavoro dell'impilamento, gli scatti non ricordo ma sono diversi, è semplicemente una porzione di risma di carta da stampante comune presa sullo spigolo a mo' di "focus chart 3D" con luce radente. |
| inviato il 05 Giugno 2021 ore 9:11
Sì diciamo mi sono spiegato un po' male. Quello che mi è successo è che volevo fare entrare tutto un fiore nell'inquadratura, ma se mi mettevo ad una distanza in cui entrava tutto con il 45mm, non potevo mettere a fuoco perché con i tubi dovevo essere più vicino al soggetto per rientrare nel range in cui la macchina riesce a mettere a fuoco. Per quello ho detto forse un 25mm risolve. Riguardo la PdC invece mi dite potrebbe anche peggiorare, questo non lo sapevo perché ho appena iniziato a sperimentare con le macro, buono a sapersi |
| inviato il 05 Giugno 2021 ore 9:37
“ Sì diciamo mi sono spiegato un po' male. Quello che mi è successo è che volevo fare entrare tutto un fiore nell'inquadratura, ma se mi mettevo ad una distanza in cui entrava tutto con il 45mm, non potevo mettere a fuoco perché con i tubi dovevo essere più vicino al soggetto per rientrare nel range in cui la macchina riesce a mettere a fuoco. „ Se ho capito bene dovresti diminuire la lunghezza dei tubi. Inoltre ti consiglio di mettere a fuoco spostando tutto l'insieme fotocamera-obiettivo, con obiettivo alla minima distanza di messa a fuoco, piuttosto che usare l'AF con obiettivi con elementi flottanti (come penso sia il tuo 45mm f/1.8), la resa dovrebbe essere migliore. “ Riguardo la PdC invece mi dite potrebbe anche peggiorare, questo non lo sapevo perché ho appena iniziato a sperimentare con le macro, buono a sapersi „ Puoi trovare informazioni a riguardo dell'influenza del fattore pupillare degli obiettivi qui (pagine 18 e 19): www.nikonclub.it/forum/index.php?act=attach&type=post&id=173416 Non aspettarti grandi differenze però. |
| inviato il 05 Giugno 2021 ore 12:43
Paolostock L illuminazione dipende dalla lunghezza della staffa. Se molto lunga ed articolata può portare il flash ad illuminare a qualsiasi distanza. A 4 cm. o meno parliamo di microfotografia e qui il flash anulare è più indicato, anche se l autore dell argomento era in vena di economie. Sono molti anni che non faccio macro, dovrei cercare nell archivio diapositive. Questo non significa che non la sappia fare. |
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