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Questa è ancora fotografia naturalistica?


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  4. » Questa è ancora fotografia naturalistica?





avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 17:20

Il problema è che certe storielle non sono sempre vere, spesso sono pompate al limite della bugia bella e buona. ;-)

Ma certo...
Come ho già detto è un problema culturale...Il fake è facile da fare....solo chi è molto preparato e appassionato sa smascherarlo...E nemmeno sempre....

La naturalistica è, purtroppo, e sottolineo otto volte purtroppo, un genere molto competitivo....

Per questo spesso ho posto l'accento sulla differenza ttra fotografo e naturalista....Ma ahimè vengo frainteso perché si pensa che voglia ffare una divisione buono vs cattivo

avatarjunior
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 17:22

Detto con franchezza, la discussione ha come sempre preso la via di toni poco interessanti. Noi vs loro. Loro vs noi.
Cito ad esempio la frase "è giusto non illuder i newbie": chi si approccia alla fotografia naturalistica proverà l'inesauribile gioia di una curva di apprendimento ripida e pressoché infinita. non è compito mio fare foto di m... per non illudere chi oggi non è in grado di ottenere gli scatti che desidera.
Mi piacerebbe, oltre alle sempre utili disquisizioni sull'attrezzatura, leggere e contribuire a conversazioni sulle tecniche della fotografia in natura. sui luoghi della fotografia in natura. sul rispetto. sulla biologia.

Sinceramente, più che i capanni, trovo aberranti i seguenti comportamenti:

- transumanza >> c'è il pettazzurro nel posto x.....16.000 foto di pettazzurro, c'è il nibbio bianco....8.000 foto etc etc
- bramito >> gente che per fare la foto provoca i cervi, attraversa le arene, distrugge le situazioni per gli altri fotografi






avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 17:27

La mitragliata deve essere .... "pensata".....


Quando devi cogliere l'attimo in volo, hai poco da pensare...Se prenderai il 400 2.8 a cui ambisci, e proverai a fare qualcosa in volo..lo vedrai da te. lo scatto singolo porta un risultato ogni 100, e se non vuoi passare 6 mesi per centrare uno scatto comincerai a usare anche tu il buffer della tua 7DIIMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 17:34

Mi piacerebbe, oltre alle sempre utili disquisizioni sull'attrezzatura, leggere e contribuire a conversazioni sulle tecniche della fotografia in natura.


Esimersi dal disquisire, con intelletto, sull'attrezzatura, vuol dire non sapere fino a che punto ci si può spingere con la propria di "attrezzatura". Purtroppo in questo genere certe scelte sono "quasi" d'obbligo, e chi se ne frega, o pensa di poterlo fare, dopo ci ritorna incazzato per l'acquisto, sbagliato e costoso che ha fatto, perchè deve rivedere o acquistare altro. Quando si comincia è bene prefiggersi i risultati che si vogliono ottenere. Non si prova tanto per, ma con cognizione di causa.

avatarjunior
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 17:37

concordo

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 17:44

Bisogna anche, a onor del vero, fare alcuni "distinguo", in particolare per la fotografia divulgativa e scientifica che spesso sarebbe ben difficile, per non dire impossibile, realizzare senza interferire con i soggetti, predisporre il "set" ecc.; mi viene in mente, ad esempio, una foto che ho visto recentemente di un maschio di trota durante la fecondazione

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 20:26

Noi vs loro. Loro vs noi.
Cito ad esempio la frase "è giusto non illuder i newbie": chi si approccia alla fotografia naturalistica proverà l'inesauribile gioia di una curva di apprendimento ripida e pressoché infinita. non è compito mio fare foto di m... per non illudere chi oggi non è in grado di ottenere gli scatti che desidera.


da par mio non esiste alcun noi vs loro, ma solo il tentativo di intavolare una discussione costruttiva su quale sia il modo migliore di dare risalto alla fotografia naturalistica...
PEr quanto riguarda il discorso legato alle "nuove leve", tra le quali per una serie di motivo amo mettermi pure io, credo ci sia nonostante tutto la necessità di non lanciare messaggi sbagliati...E per farlo non c'è bisogno di sacrificarsi facendo foto di M....basta essere chiari e trasparenti....
Come ho detto, anche io vado talvolta nelle oasi, più di talvolta al Gran Paradiso....Nulla di male, anzi....

Ma se faccio un ritratto ad una volpe in cui mi si specchia persino la macchina fotografica nel suo iride, non mi costa nulla scrivere che la ho fatta a Ceresole quella foto...Così magari il fotografo non troppo esperto che vuole fotografare la volpe e ci sta provando sull'appennino genovese non si scoraggia troppo....

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 20:52

Il 500 serie 2 ha resa top già a tutta apertura, liscio e con tutti e due gli extender. Il serie uno doveva essere chiuso di uno stop per dare il massimo.
Af nettamente più veloce nel nuovo, con l'1.4x va meglio che il vecchio liscio.
Anche peso e bilancimento decisamente migliori nel serie due, 1 kg di meno circa e niente lentone di protezione centrale che spostava il baricentro in avanti.

avatarsupporter
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 22:44

Comunque per quanto si voglia mascherarlo in molti casi anche se non viene specificato il luogo per chi pratica questo genere non è difficile riconoscere i luoghi, vedi per esempio i vari mignattai e ibis sacri che recentemente affollano le gallerie , per chi da molti anni pratica questo genere il piu delle volte sa riconoscere luoghi o oasi in cui sono state fatte , anche se non indicati dall'autore, e non dimentichiamoci poi che gli utenti nelle ristrette cerchie di amicizie di questo genere fotografico sono delle vere pettegole MrGreen, sanno tutto di tutti , non gli sfugge nulla, altro che commariMrGreen,ti dicono per filo e per segno dove sono state fatte, con chi, gli orari e il meteo .

Naturalmente nessuno ti fucila se dichiari un oasi protetta , sempre di fotonaturalistica si tratta, se c'è possibilità di fotografare un soggetto con facilità ben venga, specie se raro o difficile da incontrare in altri luoghi,
la cosa che da fastidio è chi spaccia foto fatte in oasi per foto fatte in altri contesti, ma che male c'è a dichiararlo ?.

Un ultima cosa, si sottovalutano spesso e volentieri le capacità dei selvatici ad adattarsi alle varie situazioni che gli vengono offerte

ma pensate veramente che una volpe, un pettirosso , uno scricciolo ecc. , si troverebbe in difficoltà se da tempo abituato a una mangiatoia si ritroverebbe senza cibo da un momento all'altro?

quelli sò piu furbi e scaltri dè nojaltri, noi se morimo dè fame, nò loro;-)

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 22:52

Nerone ok tutto....
Tranne l'ultimo concetto.....
Ok i passeriformi....soprattutti se in estate si sospende....ma sui mammiferi la cosa è ben diversa....
A yosemite ho letto un bellissimo articolo in merito....
Nutrire i selvatici con costanza (eccezion fatta per i passeriformi nella stagione fredda) è sempre sbagliato....

user46920
avatar
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 22:53

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

avatarsupporter
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 23:14

Direttamente o indirettamente sempre di natura si tratta, se un selvatico mangia nel bosco o in città sempre in natura si trova, cambia solo il contesto, vedi i vari orsi o cinghiali che circolano nei centri abitati, gabbiani sui secchioni dei rifiuti o appresso ai pescherecci in porto, i cormorani a fianco dei pescatori in Vietnam, ecc.
basta che siano liberi, una volta che il pescatore del Vietnam andrà in pensione il cormorano non morirà certo di fame, si adatterà a nuove situazioni.
In questi giorni in un nuovo appostamento che ho creato per piccoli passeracei c,e una volpe che mi gira intorno, sempre alla distanza di circa 4. 5 metri, mi osserva senza paura, rimane li a guardarmi mentre costruisco il capanno, sempre a distanza di sicurezza, mica l,ho attirata io con il cibo, credo che comunque porterò qualcosa da mangiare pure a lei, ma non per fotografarla.

avatarsupporter
inviato il 05 Gennaio 2018 ore 23:17

Nutrire animali selvatici in natura altera profondamente il comportamento di questi soggetti: riducono il tempo dedicato alla ricerca di cibo fino a perdere l'abilità a farlo. Inoltre scambiano l'uomo per una specie che li nutre, riducendo di molto la distanza di fuga dai cacciatori. Triste

user87191
avatar
inviato il 06 Gennaio 2018 ore 0:50

Sono andato una sola volta in un'oasi, ho sempre praticato e pratico caccia fotografica da capanno autocostruito e pianifico gli appostamenti dopo sopralluoghi che possono protrarsi (tra lavoro e famiglia) per mesi.
L'esperienza in oasi é stata traumatica:ingresso alle 9 (io mi presentai alle 6,30 di mattina e fui costretto ad aspettare quasi 3 ore!!!), ressa per accaparrarsi i capanni migliori, co-inquilini di capanno rumorosi e saccenti per i miei gusti etc etc etc.
Personalmente, preferisco tornare a casa con la sd vuota, ma scegliermi orario, posto, specie, luce e, quando possibile, compagnia....tra mille difficoltà e delusioni (che comunque servono per capire e migliorare) e infinite soddisfazioni!

avatarsenior
inviato il 06 Gennaio 2018 ore 6:17

Al di là del tempo necessario, che si trova, il fatto è che è anche difficile trovare posti per un proprio capanno. Siamo un paese con tantissima gente per metro quadro, posti isolati, vicini a casa, idonei a farsi un proprio capanno...non è per tutti. Inoltre da quel che si legge rispetto a delinquenza, furti e aggressioni per rubare attrezzatura fotografica....anche questo non aiuta. Poi che andare nei capanni a pagamento sia una tristezza sono d'accordo.

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