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Chiacchierata intorno alla proiezione di diapositive 2


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avatarjunior
inviato il 21 Aprile 2020 ore 22:43

Sì, quello ritratto controlla gli zoom, ma ce ne sono altri simili che con la stessa presa dall'alto controllano l'anello del diaframma negli obiettivi con diaframma variabile. Ecco perchè programmandoli è possibile creare una dissolvenza.

avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2020 ore 23:30

Ecco perchè programmandoli è possibile creare una dissolvenza


mmm... non ne sono convinto.

Molti anni fa circolava un accrocchio composto da due otturatori a diaframma che venivano posti davanti alle lenti e si comandavano meccanicamente. Uno si apriva e l'altro si chiudeva contemporaneamente creando la dissolvenza.
Ma erano otturatori, non diaframmi.

Ora... non mi sembra che ci siano lenti il cui diaframma chiude totalmente.
Certo è che lavorando sui diaframmi è possibile ottenere effetti sulla luminosità delle immagini durante una multivisione, ma non penso sia usabile per creare la dissolvenza.

avatarjunior
inviato il 21 Aprile 2020 ore 23:47

Ecco infatti volevo sapere il tuo parere proprio per questo: l'apertura minima per es. del 90MC-B è questa:

i.ebayimg.com/images/g/5kIAAOSwoudbNPzz/s-l1600.jpg

con tale dimensione minima del foro è possibile oscurare quasi totalmente il campo oppure rimane ancora una quantità di luce tale da non poter simulare la dissolvenza completa?

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 7:20

...rimane ancora una quantità di luce tale da non poter simulare la dissolvenza completa?


Confermato,

quando proietti una dia scura, rimane sempre visibile quella dell'altro proiettore.

così... a naso... ritengo sia un sistema che, durante le multivisioni (3 proiettori o più), consente di far apparire in superimpulse deboli immagini, appunto sulle aree scure. Con solo due proiettori questo effetto non è simulabile se non impiegando dia duplicate a registro. Oppure per ridurre la luminosità di alcune dia nel caso in cui questa fosse eccessiva rispetto a quella precedente/successiva (sempreché questo non sia possibile farlo fermando a metà la rampa di dissolvenza).

sia ben chiaro: vado a naso, non ho info certe al riguardo

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 7:33

Comunque Mario se quello visto da dietro è un 90 mm, e quello è il foro disegnato dal diaframma a tutta chiusura direi che siamo intorno a f 11 e quindi la luce della lampada si vede, si vede eccome.

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 14:20

Ecco grazie delle delucidazioni, ho capito.

"quello è il foro disegnato dal diaframma a tutta chiusura direi che siamo intorno a f 11"

sì, i valori riportati sono solo 4, 5,6 e 8 quindi considerando che la massima apertura è 2,4, la minima sarà 11 o tra 11 e 16.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 14:40

E no Mario, se i diaframmi riportati sono solo 4 - 5,6 e 8 allora l'obiettivo non chiude oltre f 8 e quindi quello dovrebbe essere proprio f 8 a meno che, ovviamente, quel diaframma non chiuda anche oltre senza che i valori corrispondenti siano riportati sulla ghiera dei diaframmi, la qual cosa francamente mi pare poco probabile oltre che sostanzialmente illogica.

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 20:14

Paolo, i valori sono questi:

i.ebayimg.com/images/g/UGMAAOSw5HBbNPzi/s-l1600.jpg

però siccome la massima apertura è 2,4 e sulla ghiera c'è indicato 4, ho pensato fosse così anche per la minima. E' illogica nel senso che è incompleta.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 21:30

Ciao Mario, beh si, il valore dell'apertura massima in effetti non l'hanno riportato, forse perché è sostanzialmente inutile?

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 21:41

mi è venuta una cosa per la testa, ovvero certi utilizzano o meglio dire utilizzavano pellicole cinematografiche colore o bianco nero negativi. La mia domanda è come facevano poi a proiettare a colori!?!

PS: è normale!?! prnt.sc/s47sfh

avatarsenior
inviato il 23 Aprile 2020 ore 7:28

...utilizzavano pellicole cinematografiche colore o bianco nero negativi... come facevano poi a proiettare a colori!?!


La pellicola cinematografica è sempre un negativo che viene stampato in positivo su pellicola.

Anni fa, negli USA, offrivano pellicole Kodak con la doppia opzione: stampa delle foto e contemporanea stampa delle dia

avatarsenior
inviato il 23 Aprile 2020 ore 9:42

Scusa Gsabbio di pteciso cosa intendi con: "un negativo che viene stampato in positivo su pellicola"?

Forse un duplicato a contatto?


avatarjunior
inviato il 23 Aprile 2020 ore 11:00

Pantom:

"La mia domanda è come facevano poi a proiettare a colori!?!"

All'inizio del secolo scorso c'erano 2 sistemi che permettevano di filmare con pellicola b/n e proiettare a colori: il Kinemacolor e il Technicolor entrambi permettevano di riprendere a velocità doppia con 2 filtri alternati in fase di ripresa (rosso e blu-verde) per poi proiettare con altri 2 filtri che si alternavano sul proiettore. Qui è spiegato meglio:

1) Kinemacolor:

www.appuntidigitali.it/4572/finalmente-il-colore-il-kinemacolor-nel-ci

2) Technicolor:

bencinistory.altervista.org/000%20SITO%20ARGENTO%201/2413%20technicolo

avatarsenior
inviato il 23 Aprile 2020 ore 12:41

Sulla tecnica del technicolor non so nulla.

cosa intendi con: "un negativo che viene stampato in positivo su pellicola...


non conosco la tecnica di riproduzione, ma nutro dei dubbi sul fatto che sia stampato a contatto, perché si rovinerebbe l'originale, penso impieghino un sistema ottico di stampa.

D'altro canto circolano lenti da microfilm e simili al cui confronto le 100 linee per millimetro delle nostre ottiche da ripresa fanno proprio ridere; perciò, i presupposti e la tecnologia per ottenere copie identiche all'originale ci sono proprio tutti.

avatarsenior
inviato il 23 Aprile 2020 ore 12:43

Ma che io sappia sono invertibili...
Si sviluppano e poi si invertono.. un po come le b/n.
Si fa un secondo processo chimico.

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