| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 18:56
“ Non mi riferivo a te, comunque il vecchio pentax 105 è noto per avere una resa molto... giapponese e moderna, cioè nitida e contrastata, con stacco brusco tra aree a fuoco e fuori. „ Non lo sapevo. Comunque la differenza con le ottiche moderne si nota, è impressionante quanto sia più delicato nelle zone fuori fuoco rispetto al nuovo fuji. Se poi addirittura questo 105 era considerata un'ottica dura, chissà le altre come sfumeranno verso il fuori fuoco! A me piace questo tipo di resa. A molti invece piace la resa stile Sigma, avete presente il 50Art? Campione di linee per mm risolte ma piatto come un'asse da stiro! |
user120016 | inviato il 25 Dicembre 2019 ore 20:11
P.s. parliamo di un'ottica Carl Zeiss Jena... |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 21:21
Paco penso che l'adattatore che utilizzi non renda giustizia ai bordi. Temo che mentre la parte centrale venga valorizzata per quella che è, la parte marginale soffra parecchio. Ma appunto penso che sia l'adattatore. |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 21:25
@Domenico la foto postata a me piace moltissimo di una naturalezza unica ma se si fa un po di ingrandimento sul viso direi forse troppo "morbida" il fuori fuoco bellissimo caldo e avvolgente |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 21:39
No Domenico, non richiede proprio altri commenti. Deliziosa. |
user120016 | inviato il 25 Dicembre 2019 ore 21:55
Vorrei prendere il merito ma non posso... La foto non è mia, bensì di un giovane fotografo ungherese di nome Peter Fülöp che ancora oggi realizza servizi professionali a pellicola medio formato con pentacon six. L'ho postata per rendere l'idea delle potenzialità di quell'ottica |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 22:29
le ottiche pentacon sono note per la dolcezza e i colori vintage... ma non risolvono molto e non reggono il flare |
| inviato il 25 Dicembre 2019 ore 23:56
Buon Natale a tutti. Mi intrometto in questa bellissima discussione per fare un po di domande. Molto tempo fa sviluppavo e stampavo in casa b/n 35mm poi per vari problemi ho smesso, avendo smesso anche di fotografare. All'epoca mi ero fatto pure il sacco per caricare la tank al buio senza dover oscurare la stanza. Usavo Ilford per pellicola e carta, chimica microfen, id11, se non ricordo male agefix Sto cercando di sviluppare un mio piccolo progetto fotografico in analogico e sto facendo più di un pensierino su una horseman 980/985,l'intento e di sviluppare il negativo in casa e poi affidarmi ad un amico per stampare. 1)cosa ne pensate della macchina? 2)la gestione del negativo non dovrebbe essere più difficile rispetto al 35mm. 3) con cosa mi conviene iniziare tra negativo bn e chimica. Sto facendo un po di ricerche nel web per capire cosa offre il mercato e cercare di rispolverare un po di tecnica di sviluppo, sono passati più di 25 anni da l'ultima volta che ho avuto un negativo in mano. Tempo per fare tutto mooooltoooo lungo, non ho fretta. Intanto in digitale sto valutando i luoghi di lavoro Il tutto e per me un modo per impegnarmi in qualcosa di stimolante lontano dal PC. A quelli che dicono che l'analogico e dispendioso, rispondo che per il digitale serve PC, hd programmi, monitor, calibratore per monitor, senza contare fotocamere e obiettivi. È tempo per stare al PC a sviluppare i raw, e ancora si devono stampare le foto. Buona luce a tutti |
user120016 | inviato il 26 Dicembre 2019 ore 0:00
@Marco Palomar Opinione personalissima ma riguardo la bassa risoluzione sinceramente mi sembra un non problema per i generi che pratico. Riguardo il flare, il 180 mm ha un generosissimo paraluce per cui non patisce. Il flare l'ho notato di sicuro con il 50 mm e con il 30 mm fisheye (che però non è uno Zeiss) trovando comunque modo si sfruttarlo a mio favore. Dovessi muovere un appunto al sistema pentacon six, sta solo nella mancanza di magazzini intercambiabili. |
user120016 | inviato il 26 Dicembre 2019 ore 0:15
“ Sto cercando di sviluppare un mio piccolo progetto fotografico in analogico e sto facendo più di un pensierino su una horseman 980/985,l'intento e di sviluppare il negativo in casa e poi affidarmi ad un amico per stampare. 1)cosa ne pensate della macchina? 2)la gestione del negativo non dovrebbe essere più difficile rispetto al 35mm. 3) con cosa mi conviene iniziare tra negativo bn e chimica. Sto facendo un po di ricerche nel web per capire cosa offre il mercato e cercare di rispolverare un po di tecnica di sviluppo, sono passati più di 25 anni da l'ultima volta che ho avuto un negativo in mano. „ Caro Giuseppe, benvenuto a bordo. Rispondo point by point: 1) ottima scelta. Da poco tempo possiedo una 985 e non posso che parlarne bene. Piccola, compatta, trasportabilissima ma anche robusta. Semplicissima nell'uso. Con le giuste camme di calibrazione ha un telemetro da cecchino. Sulle ottiche ti consiglio le topcor serie super e non le professional, nonostante dal nome verrebbe da pensare il contrario. unica cosa da valutare bene è la scelta dei magazzini. Purtroppo quasi tutti quelli in circolazione hanno le spugne andate e dunque la tenuta di luce non è garantita. Per carità, le cambi con poca spesa ma è da mettere in conto se non ne trovi qualcuno in condizioni ottimali. 2) se parli in fase di sviluppo e stampa direi proprio di no, nessuna difficoltà particolare rispetto al piccolo formato. 3) come scelta del film va molto a gusto personale. Per cui fai un po' di prove e scegli in base al tuo gusto e stile. Unico consiglio, dopo le prove, battezza al massimo due o tre pellicole e magari un paio di rivelatori (ad esempio uno più morbido ed uno più contrastato) e standardizza i procedimenti di sviluppo (tempi, diluizioni, temperature) in modo da ottenere risultati ripetibili e prevedibili. Per qualunque necessità, scrivi pure! |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 0:46
Grazie mille Domenico. La mia idea è di utilizzare 2 emulsioni tipo una 50 e una 400 Asa per cominciare per fare meno casini possibili e cercare di farle rendere al meglio, ma quali? Ilford? Per i rivelatori? Sto cercando di recuperare quante più informazioni possibili perché non mi ricordo più na cippa Probabilmente rimetterò in funzione la mia nikon f80 per cominciare a fare pratica, sempre se trovo le pile per farla funzionare Le focali del 6x9 più o meno dovrebbero avere questa corrispondenza : 6x9 24x36 65mm. 21mm 75mm 24mm 90mm. 35mm 105mm 50mm All'incirca mm più mm meno giusto? |
user120016 | inviato il 26 Dicembre 2019 ore 1:02
Per le emulsioni BW allora ti consiglio di andare sulle Ilford 50 Pan F e sulle Hp5 400 se ti piace la grana un po' più corposa o le delta 400 per grana più fine. Come sviluppo, l'ID11 o il microphen se vuoi partire con le polveri ma anche l'R09 concentrato, tipo il vecchio rodinal. |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 1:23
In pratica ritorno alle origini. Usavo hp5 con id 11 e 50 pan f con microfen se la memoria non mi inganna. Il Rodinal l'ho usato poco. Ho in mente un bel po di prodotti ma non mi ricordo se erano per pellicola o carta è passato molto tempo Forse i fissaggi alcuni si potevano usare per tutto.... |
| inviato il 26 Dicembre 2019 ore 10:51
Ordunque Giuseppe direi, andando un poco a lume di naso, che un 65 mm sul 6x9 equivalga a un 24 mm sul formato Leica; il 75 mm è +/- un 35 mm; il 90 mm dovrebbe corrispondere all'incirca a un 50 mm mentre il 105 dovrebbe essere un 60 mm. |
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