| inviato il 15 Agosto 2019 ore 17:03
No è che ho paura di diventare un comunista |
user175007 | inviato il 15 Agosto 2019 ore 17:15
quello che non capisco dei laicisti e lo dico senza ironia, e questa chiusura nell'uso delle ottiche, esistono solo gli M e basta, ci sono adattatori corpi M e lenti di tutti i tipi, gli FD Canon, Minolta, Nikon F con gli ais, tutti quelli con attacco m42, invece un laicista lo sento sempre solo parlare degli M |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 17:20
“ La Leica va paragonata al Patek Philippe e non certo a quel bidone del Rolex! A quello potete paragonare le vostre fotocamere nipponiche per poi darvi "un tono" fra amici, esattamente come fanno i russi, che fino all'altro ieri per segnare il tempo utilizzavano le meridiane o le clessidre. „ guarda che per te parlano le tue fotografie non le tue macchine fotografiche.... tendo l'occhio e l'orecchio ma non sento e non vedo nulla. |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 17:23
Giuliano Ferrara, Paola Binetti, Mario Adinolfi, Lucetta Scaraffia, Antonio Socci, Eugenia Roccella, ce l'hanno a morte coi laicisti! |
user175007 | inviato il 15 Agosto 2019 ore 17:28
ok come si chiama un utente Leica |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 17:31
Mica posso sapere tutto io! Chiedilo a loro! Io mi occupo di nikonesimo. |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 17:40
Flarelux come ti ha detto Pierfranco ci sono talmente tante ottiche Leica che non ce necessita' di montare un ottica aliena, come scriveva Crescenzi nei sui magnifici listini anni 90. Di summicron summiux ci sono tante varianti per epoche e caratteristiche, non devi averli tutti che me |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 18:17
La Leica dell'era digitale mi appare sempre come una cosa un poco sbilanciata. La sensazione è sempre quella di trovarsi davanti oggetti otticamente e meccanicamente molto raffinati, ma carenti nel digitale. Se si va a vedere la concorrenza blasonata tipo Hasselblad o PhaseOne (con tutti i distinguo del caso), si nota che entrambi i marchi offrono a corredo delle loro macchine una robusta soluzione software. Phocus e CaptureOne sono programmi professionali e gestiscono alla perfezione il flusso digitale. Compreso, ovviamente, il fattore di caratterizzazione. PhaseOne da a corredo molti profili di ottima fattura, Hasselblad anche, con il non disprezzabile plus di potersi creare dei profili ad hoc già all'interno del loro software. Leica ha intrapreso una strada più semplice; niente software proprietario. Aderisce nativamente allo standard DNG, che è una bella cosa per carità, ma delega in questo modo ad Adobe tutta la gestione dello sviluppo. L'unico contributo di Leica in questo stadio è il profilo Embed che viene codificato nei DNG delle loro macchine. Un singolo "profilo", che in realtà si rivela essere un miserissimo accrocchio di due matrici prive anche di CAT e una curva di contrasto. Il nulla insomma... nessun gestione delle coordinate negative, nessuna gestione dei colori sovra-saturi, niente gamut compression, niente Lut di rifinitura o di Look, con alla fine una curva RGB data così, senza nessun controllo e libera di far danni. Un lavoro sciatto insomma. Unica alternativa è il profilo di Adobe, calcolato da Adobe, che è quello che è, ma sempre meglio di quella miseria che Leica considera degna di fotocamere di tal blasone. Leica potrebbe (dovrebbe?) fare come Fuji e fornire ad Adobe e PhaseOne dei profili fatti a modo da integrare nei loro software. Fuji ha, molto intelligentemente, scelto di offrire la propria esperienza nel campo del colore anche a chi non vuole usare il loro software proprietario. In questo modo i loro clienti possono avere buoni profili anche usando Lightroom o C1. Leica potrebbe fare la stessa cosa, con un costo molto contenuto rispetto a sviluppare un software interno; ma per adesso nada de nada. Credo sia lecito aspettarsi qualcosa di più da un marchio come Leica. Il digitale ha le sue esigenze e fornire la caratterizzazione del livello dei droni giocattolo su fotocamere come le M o le S è francamente imbarazzante. |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 18:47
“ adattatori corpi M e lenti di tutti i tipi, gli FD Canon, Minolta, Nikon F con gli ais, tutti quelli con attacco m42, invece un laicista lo sento sempre solo parlare degli M „ Le ottiche M sono accoppiate alla camma di un tastatore meccanico e, muovendosi linearmente avanti e indietro quando si azione l'elicoide della messa a fuoco, regola l'azione del telemetro. Quelli da te citati come li accoppi meccanicamente al telemetro? A bestemmie?! A sentimento? Sono le lenti M che si adattano alle altre mirrorless. Non come dici tu. |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 18:50
Trovo che i files delle mie fotocamere Leica, aperti con Lightroom, siano ottimi. Ho l'abbonamento da 12,90 al mese con photoshop incluso e non vedo perché mi dovrei complicare la vita con altri software. Nel DNG ce già il profilo delle ottiche e a me piace molto la cosa. Quello della Sony fa ca...re anche se lo apri con Capture e ti devi smezzare. Poi ognuno deve vendere quello che ha. |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 18:52
Ciao Paolo, io sono uno di quei 5, buon ferragosto caro. |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 18:52
“ Leica, perché se ne parla poco? „ Che domanda... perché costa troppo! Comunque: l'unico fotografo della Magnum che ho conosciuto lavorava con due Leica |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 18:54
Valutare quando è buona una casa produttrice di fotocamere per la bontà dei profili colore in dotazione è come giudicare l'operato di un fisico sperimentale per l'uso che fa dei congiuntivi. |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 19:04
....al contrario, è un pragmatico! Io ne ho comprato uno per provarlo, poiché dubito molto delle pseudo-recensioni sui siti o sui forum e, allo stesso tempo, non temo di suscitare ilarità per l'abbinamento "poco aristocratico" fra un corpo macchina da 8000 euro ed un obiettivo da 350. Parlo del 7 artisans M 35 F/2 e devo dire che mi aspettavo di peggio. Certo non è paragonabile ai barilotti tedeschi, ma per il prezzo che ho pagato, devo ammettere che "fa la sua porca figura", specie per gli accessori con cui viene venduto (che Zeiss per esempio si sogna), dalla confezione molto curata al copri-obiettivo in alluminio e ai diversi suppellettili per la cura e la pulizia. Da questo punto di vista, una sorpresa davvero inattesa. |
| inviato il 15 Agosto 2019 ore 19:10
“ Valutare quando è buona una casa produttrice di fotocamere per la bontà dei profili colore in dotazione è come giudicare l'operato di un fisico sperimentale per l'uso che fa dei congiuntivi. „ Ma Leica è molto buona. Però non mette lo stesso impegno in tutto. Credo sia evidente che non hanno certo la stessa esperienza e tradizione sul digitale rispetto al sapere, tradizione e maestranze che hanno accumulato nei decenni sulla progettazione meccanica e ottica. Leica fa ottiche straordinarie, le M sono dei gioielli. Ma sul lato digitale si affida ad altri, Panasonic per hardware e Adobe per il software. E i profili sono importanti; volente o nolente il digitale funziona così. Tutti i marchi si impegnano anche su quel fronte; alcuni con più successo degli altri, ma tutti propongono le loro versioni e interpretazioni. Del resto i profili di caratterizzazione svolgono un ruolo molto simile alla pellicola e ai bagni di sviluppo dell'era analogica. Erano cose importanti allora e lo sono oggi; anche se sono mutate. Cosa costa a Leica investire un minimo per creare dei profili per le proprie macchine? Prendi una qualsiasi Nikon, Canon, Fuji, ecc. e tutte hanno i vari profili; tipo Portrait, Landscape, Neutral e altri ancora. Perché Leica offre solo un profilo Embed tanto scarso? Personalmente penso sarebbe meglio vedere un buon lavoro anche sul software, a complemento dell'eccellenza ottica. |
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