| inviato il 30 Novembre 2021 ore 14:47
Sì Lookaloopy, ma allora dobbiamo andare verso una nuova cultura di impresa, meno arroganza e più disponibilità. Se compri online puoi rendere la merce se non è conforme alle aspettative. Se acquisti in negozio nella maggior parte dei casi te la devi tenere, con la scusa che hai potuto vederla prima di comperarla. A me è successo con un divano, visto in negozio ma ordinato con un tessuto diverso che si è dimostrato di scarsa qualità. Il venditore ti manda dal produttore e viceversa, poi alla fine il divano te lo devi tenere così com'è. Ovviamente il discorso con le fotocamere è diverso, ma il principio è quello. Servono regole nuove, per il bene del negozio e dell'acquirente. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 15:15
Le regole ci sono anche ma poi bisogna applicarle per fa capire che esistono. Per esempio se c'è un distributore nazionale di un prodotto, il produttore stesso non deve far transitare la merce tramite venditori terzi o peggio ancora venderla end to end in modo concorrenziale (capitato con noti prodotti cinesi). Altro problema è che i grossi schiacciano i piccoli. Amazon in questi giorni di black friday ha rinunciato al reso e mi ha rimborsato pure integralmente. E con questi è difficile competere. Una cosa che hanno fatto i piccoli è consorziarsi, in alcuni casi ha funzionato in altri no. Ma qui è un problema diverso di antitrust. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 15:26
Amazon cliente dal 2013, ebay dal 2004. Se continuò a comprare online è perché mi trovo bene. Amazon è imbattibile. Preso ieri un libro a mia madre, arrivato poco fa. La comodità è imbattibile perché trovi tutto. Nel negozio fisico ti devi accontentare di quello che c'è. Se il prezzo è buono e mi serve subito lo prendo, ma raramente capita. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 15:43
“ Se il prezzo è buono „ E qui è gia difficile, tra altro amazon in aggiunta a uno sconticino concede anche il bonus cultura del 15% sui libri, lo stesso dei negozi fisici. Non chiede costi di spedizione e ormai spedisce anche in 12 ore. Come dicevo qui è un problema di antitrust, il negozio fisico da qui a breve sparirà. Ma pure la buona editoria. E questo alla fine non è un vantaggio. Difficile forse capirlo nel breve termine. I negozi fisici hanno cercato anche modi per fidelizzarti, profilarti pure (che schede punti nascondono questo) ma non hanno speranze se non sostenuti dallo Stato, non certo dal libero mercato. L'unico punto su cui potrebbero battersi è l'esperienza di acquisto. Per me questo unboxing a sorpresa non ha mai battuto il sano giro in negozio con possibilità di toccare con mano e ricevere consigli dal negoziante- E ce ne sono di validi. E mi manca. Come mi mancano i numerosi cinema di un tempo immersi nel cuore della città pulsante. Non era solo il film ma il prima e il dopo. E i multisala hanno tutto (film) e niente (zero esperienze sociali al contorno, tanto vale farsi l'home theatre). Poi, per carità, dipende da uno come è cresciuto se a pane e smartphone con una Playsytation per "vedere" gli amici o diversamente. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 16:13
“ Quindi ora solo in negozio, se non ce l'ha lo ordina, se costa troppo „ Per ora mai avuto problemi con negozi tedeschi e francesi. I ricambi qui in paese costano troppo: pastiglie compatibili vendute al doppio delle originali, pacchi pignoni al doppio pure loro. E' vero che rischi di aver problemi con il reso, a quanto ho letto in giro. Però, per quello che mi serve di solito, il negozio non lo tiene, non ce l'ha, e te lo ordina mal volentieri. Quelli che son rimasti. Fa conto che pensavo di aprirla io, la ciclo officina... |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 16:19
“ L'unico punto su cui potrebbero battersi è l'esperienza di acquisto. Per me questo unboxing a sorpresa non ha mai battuto il sano giro in negozio con possibilità di toccare con mano e ricevere consigli dal negoziante- E ce ne sono di validi. „ E' vero, ed è l'unico aspetto dove il negozio fisico può e deve fare la differenza per sopravvivere, anche praticando prezzi più alti: il rapporto umano. Ma se il negoziante è vecchio stile, diretto discendente dai Cimbri, è difficile che possa sopravvivere. Se il negoziante si dimostra incapace, incompetente o in malafede, beh, hai voglia. Avrei tutta una casistica di negozianti negati, da quello:" Eh, ma quel cellulare che vuoi ordinare non è più in commercio!" (e invece lo era eccome) a quello:" Eh, l'acciaio va ben per i cancelli!!!" (relativamente alla mia scelta di optare per telaio in acciaio per la mtb e/o la gravel) a quello ancora:" Si, ma questo case è meglio per il tuo pc perchè è professionale!" (e invece era ingombrante e basta). Di venditori BRAVI, che seguono il cliente, ne ho incontrati pochi. Quei pochi, di solito, hanno aperto il negozio alla rete, non limitandosi a vendere solo online (anche se da uno di questi, ahimè, ho preso la sòla, proprio sul telaio della bici). |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 16:46
Riguardo l'editoria. Amazon fa anche da editore, ma se vai a vedere le condizioni, l'assunzione di responsabilità su quanto viene pubblicato è ben diversa da quella di un editore "normale". Perché? Il motivo è semplice: questi giganti sono cresciuti in piena deregulation, dovuta soprattutto alla novità che rappresentavano, e quindi si sono trovati davanti delle praterie quasi senza norme. Le regole alla fine le hanno fatte loro e adesso è difficile fissare paletti. Ricordate i commessi di una volta? Li assumevano perché esperti in quel determinato prodotto (e mi fa piacere sapere che ce n'è ancora qualcuno in giro); poi sono arrivati i "porgitori", che costavano meno, alcuni bravi a vendere ma che spesso della merce sanno poco o nulla. L'esperienza ha un costo che però il mercato ha voluto eliminare mentre per me è quella che fa la differenza. Ci sarebbe anche da fare un discorso sulla qualità del lavoro nelle grandi multinazionali – e Amazon più volte è finita sotto i riflettori a riguardo –. E un altro appunto sulle difficoltà dei singoli negozi, dove i commercianti devono fare i conti con un costo del lavoro elevato, e poi tasse e permessi vari che rendono problematica la vita dell'impresa. Insomma, sono tempi difficili in cui non è facile orientarsi, soprattutto se nel valore di ciò che acquisti ci metti anche qualcosa che va al di là dei soldi. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 18:03
“ Lo sapete, vero, che le rimanenze finali sono reddito imponibile in Italia, si? „ Vuol dire che pagano lo stesso le tasse su quel prodotto, come fosse venduto? Anche se reso? |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 18:05
Ed è in quei casi che deve intervenire lo Stato. La liberalizzazione senza contrappesi specifici per contesto è una cosa delicata ma necessaria. Ci vuole anche una classe dirigente capace e competente. Senza interessi. Ma finiamola qua anche se l'esistenza del negozio fisico è strettamente legata a questi aspetti di concorrenza. Senza regole vince il più fo… furbo. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 18:26
“ Senza regole vince il più fo… furbo. „ E il bello è che spesso, questi colossi della distribuzione si dicono moralmente ineccepibili, salvo poi sapersi insinuare nelle pieghe di regole e legislature, sfruttando vuoti normativi. Un giorno, un amico, che lavora per Google, alla mia richiesta sul come potessero riuscire a far convivere l'evasione di tasse e compagnia bella con il regolamento etico che si sono dati, mi rispose:" La colpa non è nostra, ma dello Stato che ci permette di fare a quel modo..." |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 18:36
Per me Bergat ha detto tutto: “ In ogni caso il negoziante dovrebbe essere più stratega e fare meno l'intermediario inutile. Amazon è nato sui difetti dei negozianti, non certo solo per volontà di Bezos „ Un negozio fisico valido se la gioca e spesso la spunta. Significa però: sito fatto bene, prezzi concorrenziali, reperibilità dei beni, reso per ripensamento senza questioni e, soprattutto, reso per garanzia senza troppe questioni. Guarda caso sono tutte componenti del commercio online: quindi o fai il negozio fisico con il settore di vendita online, oppure non scampi. In ogni caso, ciò che non puoi fare è quello che spesso vedo un po' ovunque: - la generazione del nonno sta in negozio h24 e fa quel che può; - la generazione dopo è lì che si sbatte; - i figli e i più giovani in cassa senza fare niente ad aprire e chiudere il cassettino per contare i soldi. E pretendono di avere il giro di due generazioni prima, perché loro stanno al centro storico, perchè le mura sono le loro, perché i redditi che avevano negli anni '80 sono acquisiti e li devono fare anche oggi senza un minimo di servizio. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 19:09
@Marcus, tutto quello che c'è in magazzino al 31.12 va nei ricavi imponibili. Capisci perché i negozianti non possono tenere tutto quello che vorremmo noi che tenessero in magazzino? |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 19:26
Non solo, poi arriva la riduzione di prezzo a listino da parte della casa madre e gli rimane sul groppone o devono vendere “sotto costo” (in realtà margine bassissimo). |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 20:37
se amazon facesse anche il noleggio spazzerebbe via tutti |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 243000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |