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Davvero tutte le opinioni sulla fotografia e sull'arte sono ugualmente valide?


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avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 8:49

Quindi ripropongo la domanda, non sono forse i vantaggi di questa informazione 2.0 superiori agli svantaggi?


Non lo so. Ci sono troppe variabili. Non ho gli elementi per trarne le conclusioni.
Forse tra qualche decennio... se sarò ancora vivo...



vi immagino a cena a guardare una partita di calcio,...


Non mi piace il calcio e quindi non lo seguo, e l'ultima partita che ho visto è stata la finale dei Mondiali di del 2006, ma l'ho fatto solo per una sorta di dovere patriottico.


... nella realtà probabilmente discutete di come sia possibile che trogloditi che danno calci a una palla guadagnino così tanto ...


Non ci perdo un solo secondo a farmi domande del genere. La risposta è scontata in base al giro di denaro che il calcio muove.
A parte il fatto che, come ho detto, il mio disinteresse verso quello sport è totale.


P.S.
si, rispetto a voi sono un profeta non a caso Io capisco la vostra concettualità, voi non arrivate alla mia


www.discorsivo.it/rubrica/2018/09/07/psicologia/effetto-dunning-kruger

www.efficacemente.com/mente/effetto-dunning-kruger/

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:04

si, rispetto a voi sono un profeta non a caso Io capisco la vostra concettualità, voi non arrivate alla mia


Non saprei cosa dire.
Sono così scioccato che probabilmente aderirò alla Chiesa di Simgen.


Quindi ripropongo la domanda, non sono forse i vantaggi di questa informazione 2.0 superiori agli svantaggi?


Enzillo, si i vantaggi dell'informazione 2.0 sono innegabili.
Purtroppo, a mio parere, con l'aumento delle fonti a disposizione di tutti, manca fortemente la competenza critica, la capacità di discernere le fonti, e di articolare un pensiero che esca dal solipsismo.

Lo scambio nella pagina precedente tra Roberto P e Remember, per me, riassume un po' il senso del mio thread.

Perchè è difficile, proprio in questa era della cultura 4.0, disgiungere il giudizio di gusto, con il giudizio di competenza.

Il giudizio di gusto, è un terreno di completa autonomia del singolo.
Non a caso i latini ci invitavano ad evitare di discutere sui gusti.
E questo non per dare al gusto del singolo la sacralità inviolabile del perfettamente certo.
Tutt'altro, dei gusti di ciascuno non si discute, perchè non interessa a nessuno se a Frenkie Herr Mayer Duchamp, o Gursky fa cagare.

Di ciò che si discute, generalmente, è qualcosa di condiviso in una comunità.
La comunità scientifica, come quella artistica, come quella filosofica discute di ciò che si può mettere a fattor comune.
Quelle che tu chiami elites, sono solo delle comunità che si incontrano in un terreno comune fatto di conoscenze e competenze in una determinata materia, e ne discutono.

Il valore positivo della democrazia intellettuale non è certo quello di ricondurre ogni singolo alla propria autoreferenzialità, ma quello di aprire le porte del sapere a chiunque lo desideri.

Il giudizio di una comunità, ad esempio quella di una comunità artistica, vale più delle singole opinioni dei loro partecipanti.

Per cui questa frase di Remember è pericolosa:

E se ogni tanto qualcuno non si beve tutto ciò che viene altolocalmente propinato, magari non del tutto il primo sprovveduto che passa o intasa il web, attribuirlo e parafrasarlo in automatico con facili accezioni negative... colui che le elargisce a sua volta potrebbe benissimo rappresentare caso di non conoscenza approfondita sulla realtà reale. Non funziona di solo teoria appresa il suddetto ambiente.


Nessuno dubita che qualcuno possa altolocalmente propinare della fuffa. Ci sarà una comunità di persone che giudicherà questa tal cosa come fuffa, non un singolo. Anche se il singolo fosse all'apice della comunità di cui parlavo prima, dovrebbe sempre porre al vaglio la sua opinione in merito al giudizio di un insieme di persone, per comprendere se si tratta di una voce sola o di una voce condivisa.

Pertanto per me le opinioni del singolo valgono 1, quindi hanno valenza limitata, mentre le opinioni di una comunità valgono sempre di più, se questa comunità è autorevole , che non significa autoritaria, la sua opinione vale ancora di più.

Esempio, l'opinione di Frenkie Herr Mayer vale 1, l'opinione di una votazione su JuzaPhoto vale 10, l'opinione del circolo fotografico di Centocelle vale 15, l'opinione di un polo museale che decide di esporre determinate opere vale 30, l'opinione di critici d'arte e storici vale 50 e così via. A mano a mano che si sale sulla scala dell'universale (che non esiste), ci si approssima per step di condivisione sempre maggiore.

Il vero problema sta nell'inserire al giusto posto, il cosiddetto GUSTO DELLA MASSA, i cosiddetti NON ADDETTI AI LAVORI.

Al momento attuale, direi che in Italia, i non-addetti ai lavori hanno sicuramente la meglio su tutti i fronti, e pertanto le loro opinioni valgono molto di più. Fra 10 anni vedremo quali saranno gli effetti di questo orientamento.

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:11

Dobbiamo fidarci delle élites? Non necessariamente, gli impressionisti non si fidarono.


Qualche decennio dopo Monet, che negli anni '60-70 dell'800 aveva subito l'ostracismo delle élites in campo artistico dell'epoca*, si è trovato ad essere parte integrante dell'élite che giudicava in materia d'arte, anzi era considerato uno dei più "autorevoli".
E spesso disapprovava i rappresentanti della avanguardie venute dopo gli impressionisti (che a quel punto interpretavano la parte degli "accademici" e spesso dei conservatori).
La configurazione delle cosiddette élites è oltremodo variabile.

* Al pari degli altri impressionisti gli toccava esporre al Salon des Refusés o nello studio di Nadar.

user90373
avatar
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:19

Non capisco tanto "fervore" da parte di chi afferma che alcune opinioni valgono più di altre. Sono perfettamente consapevole che la soggettività di un Ettore Perazzetta qualsiasi non andrà a cambiare lo stato delle cose e nemmeno ad intaccare la fama alcuni artisti contemporanei e non, però rivendico la possibilità di esprimere un'idea, senza che questa sia denigrata a prescindere. Credo anche che certi " salitori di scale ", in mancanza di un corrimano ed un appoggio sicuro, non siano poi così capaci nello scoprire nuovi orizzonti.

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:24

Non è che i "salitori di scale" hanno a che fare coi gli "spingitori di cavalieri"



scusate... non ho resistito...

avatarsenior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:25

Roberto P, ovviamente condivido l'analisi sugli aspetti negativi, però ripeto che li trovo minoritari nel quadro complessivo.
Evitando di parlare del metodo scientifico, la Cultura e l'arte hanno bisogno di persone che, infischiandosene di regole condivise, studi accademici etc etc, infrangono tutto e aprono nuovi percorsi, si chiamano rivoluzioni.

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:33

Non capisco tanto "fervore" da parte di chi afferma che alcune opinioni valgono più di altre. Sono perfettamente consapevole che la soggettività di un Ettore Perazzetta qualsiasi non andrà a cambiare lo stato delle cose e nemmeno ad intaccare la fama alcuni artisti contemporanei e non, però rivendico la possibilità di esprimere un'idea, senza che questa sia denigrata a prescindere. Credo anche che certi " salitori di scale ", in mancanza di un corrimano ed un appoggio sicuro, non siano poi così capaci nello scoprire nuovi orizzonti.


Ettore, non ci stiamo simpatici, e va bene così.

Tuttavia, il concetto che tu sia consapevole che la tua soggettività non andrà a cambiare lo stato delle cose, è una perla molto rara. In realtà il 90% della popolazione Italiana è convinta del contrario.

La tua possibilità di esprimere un'idea è sacrosanta.
Così come la mia di rifiutarla, opporla e denigrarla.
Come hai detto tu, ognuno poi andrà a giustapporre i giusti pesi e le giuste prospettive.

Se con "salitori di scale" fai riferimento a me, ti chiedo di astenerti da giudizi personali, d'altronde la conoscenza di chi sta dietro una tastiera è molto limitata, e ogni giudizio sulla persona, più che sulle sue opinioni, lascia davvero il tempo che trova.

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:38

fine
potete continuare indisturbati tra autorevoli


Simgen, che dolore mi dai, vederti abbandonare così, dopo i tuoi preziosissimi contributi su Protagora, il sito www.studenti.it per insegnarci cosa studia il filosofo, e i giochetti logici sulle parole per non affermare niente.

Mi mancherai.Triste

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:45

... la Cultura e l'arte hanno bisogno di persone che, infischiandosene di regole condivise, studi accademici etc etc, infrangono tutto e aprono nuovi percorsi, si chiamano rivoluzioni.


Non sto neppure a quotare queste considerazioni perché le do per scontate.
La questione è SE la modalità della comunicazione su social, blog e sul Web in generale favoriscono un processo virtuoso di questo tipo.
E tale questione mi pare oltremodo aperta, ma non sarei portato all'ottimismo...


P.S.:
sei una fotocopia
arte zero
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3037307


Chi l'avrebbe mai detto...
SIMGEN È IL NIKNAME DI CORRADO GUZZANTI!!!
E per mettere il link ai suoi sketch dobbiamo chiedere la sua autorizzazione.

(per la verità Corrado Guzzanti lo immaginavo mooolto più intelligente)

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:54

" ... la Cultura e l'arte hanno bisogno di persone che, infischiandosene di regole condivise, studi accademici etc etc, infrangono tutto e aprono nuovi percorsi, si chiamano rivoluzioni."


Si cammina sempre sulle spalle dei giganti. Non esistono rivoluzioni che non rifiutano un passato che ben conoscono. Dall'ignoranza non nasce mai nulla, se non altra ignoranza.

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 10:06

A mio parere ti sei deleggittimato da solo.

Io non ho fatto proprio niente.

Ciao Simgen, non mi mancherai affatto. ;-)

user158139
avatar
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 10:11

Dall'ignoranza non nasce mai nulla, se non altra ignoranza.


Questa frase dovrebbe essere tatuata obbligatoriamente sull'avambraccio di ogni cittadino.

Devo dire che seguire il thread avendo bloccato buona parte degli utenti lascia a tratti spaesati.

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 10:16

Devo dire che seguire il thread avendo bloccato buona parte degli utenti lascia a tratti spaesati.


Ti sei perso le manie di onnipotenza di Simgen, e i deliri hippie di Alessandro Spagnuolo.

Invece molte altre cose sono state dette anche con un certo interesse e una certa proprietà di linguaggio MrGreen

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 10:17

Non esistono rivoluzioni che non rifiutano un passato che ben conoscono.


In effetti questa è una costante per i rivoluzionari che realizzano qualcosa di importante.

Visto che ho già tirato in ballo in buon Claude Monet, dirò che il suo è un caso significativo.
Coltivava il vezzo di far la parte di colui che aveva reinventato la pittura da zero, senza dovere nulla ai maestri del passato. Infatti raccontava di aver fatto solo due rapide puntatine al Louvre guardandosi distrattamente in giro. Era una BALLA! Sappiamo da altre fonti che invece ci ha passato moltissimo tempo.
Nel 1870 scappa a Londra insieme a Camille Pissarro per sottrarsi alla leva a alla guerra Franco-Prussiana.
È evidente, a chiunque consideri i suoi quadri prima e dopo quella data, l'influenza di Turner. Eppure a una giornalista che gli aveva posto la questione rispose: "Mai stato alla National Gallery. Mai visto un quadro di questo Turner".
Il guaio è che, nelle lettere alla moglie rimasta in Francia, Pisarro scrive: "Io e Monet passiamo intere giornate alla National Gallery a studiare i quadri di Turner".

user90373
avatar
inviato il 30 Gennaio 2019 ore 10:29

@ Frenkie Herr Mayer & Roberto P & Buscopan

Dall'ignoranza non nasce mai nulla, se non altra ignoranza.


" Dai diamanti non nasce nulla, dal letame nascono i fior (F. de A.)" peccato che puzzi. Scusate non ho resistito!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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