user158139 | inviato il 09 Novembre 2018 ore 17:18
Matteo, la foto che ho linkato non avrebbe alcun appeal se l'autore avesse mantenuto i colori naturali. |
| inviato il 09 Novembre 2018 ore 17:31
“ parlo di un approccio amatoriale alla postproduzione come surrogato dell'idea, dell'occhio e della tecnica fotografica; un approccio che tende alla spettacolarizzazione di cliché fotografici o alla creazione di nuovi cliché e che abbraccia la gran parte della fotografia, dallo smartphone ai più costosi apparecchi medio formato digitali. Tutta questa spettacolarizzazione a me provoca tanta noia. „ Su questo siamo concordi, occhio però che a volte non è facile giudicare Ho accompagnato un professionista ad una serata in un fotoclub tema " fotografia di paesaggio tra photoshop e realtà", più di un'oretta di discorsi tra filosofia, tecnica, etica, tante domande e tante risposte ma i dubbi non si dissipavano del tutto... Poi abbiamo cominciato a proiettare dei raw aperti in acr a zero...in sala sono rimasti soltanto gli ooohhh |
| inviato il 09 Novembre 2018 ore 17:33
“ Piace a 291 utenti, eh. „ Premesso che concordo con Matteo sullo scatto il parere di quei 291 utenti merita rispetto, tu non hai nessun motivo per sentirti migliore di loro |
user158139 | inviato il 09 Novembre 2018 ore 18:06
“ è stata lavorata, non vedo quale è il problema „ “ avrebbero lo stesso effetto se avesse i colori naturali? „ Il problema è che è una foto nella quale la colorazione in postproduzione sopperisce (o cerca di farlo) ad una certa povertà di ideazione e composizione. Giudico allo stesso modo la foto di Tokyo, mentre la seconda che hai linkato ha senz'altro un contenuto "a monte" che apprezzo di più. “ il parere di quei 291 utenti merita rispetto, tu non hai nessun motivo per sentirti migliore di loro „ Mauro, mi sembra che tu tenda a fraintendere quello che scrivo, dimostrandoti un po' prevenuto. L'elemento che volevo sottolineare è che si tratta di una foto "popolare" (nel senso inglese del termine, ovvero "apprezzato dalla maggioranza"), e che quindi è probabilmente rappresentativa di uno stile che piace alla generalità degli utenti di Juza, anche se a me non piace affatto. Sottolineavo il fatto che evidentemente sono io la pecora nera del gruppo. |
| inviato il 09 Novembre 2018 ore 18:12
“ dimostrandoti un po' prevenuto. „ Direi di no, sei tu che nei tuoi precedenti interventi hai fornito i codici per quel tipo di lettura. Che una foto popolare sia popolare qui non mi sembra una gran scoperta, si riallaccia a quanto ho più volte sostenuto parlando di contenuti adatti al contenitore ed ancora una volta conferma che si, la gente è consapevole di ciò che posta. “ sono io la pecora nera del gruppo „ In realtà quel ruolo è stato qui intepretato benissimo da utenti seri e molto preparati come Pagano e Jeronim, tu sembri più quello che ha preso l'autostrada contromano...parere personale ovviamente |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 9:47
ho visto la foto senza idee che con la Pp sopperisce e diventa editor's peak. Per me in quello scatto c'è magia. Il soggetto di per sé è insignificante, un lampione e due panchine su un bel vedere sul mare. È un ottimo esempio di quella che giudico una grande capacità che un fotografo deve avere. Vedi un potenziale in qualcosa che appare banale e non bello agli occhi di tutti quelli che transitano lì davanti e tu fotografo, con una sapiente inquadratura, composizione e postproduzione, aggiungi la tua magia, facendola diventare una bella foto. Questa operazione ai miei occhi è molto più interessante di foto scattate a posti iconici o splendide modelle . Ovviamente è lecito non essere affascinati da scatti di questo tipo, e forse anche io un giorno mi dedicherò ad un altro genere, però prima di farlo e prima di criticare questo approccio, vorrei essere capace di fare altrettanto. Quando avrò imparato a farlo, magari passerò ad un tipo di foto "più concettuale", nella crescita fotografica è un percorso individuale, se una foto diventa un 'editor's peak, la domanda che personalmente mi faccio e': Io sono capace di farla? |
user158139 | inviato il 10 Novembre 2018 ore 10:20
“ con una sapiente inquadratura, composizione e postproduzione „ Enzillo, per me la composizione di quella foto è quanto meno discutibile: non c'è un soggetto chiaro e l'occhio rimbalza da un elemento all'altro senza trovare un senso complessivo né una connessione tra i diversi elementi. Sicuramente la postproduzione esalta gli elementi di attrazione della foto: colori e contrasti cromatici, profondità di campo. Giusto per fare un esempio di foto con un soggetto e una struttura similari che per me "funziona" già a livello di composizione e inquadratura e dove la postproduzione è un complemento e non un surrogato:
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| inviato il 10 Novembre 2018 ore 10:53
La post in quest'ultimo caso e' molto piu' pesante, non vedo il colore! La situazione interessante. La composizione e' buona, solo un poco stretta. Ma chi ha detto che dietro ogni buona foto deve esserci per forza un progetto!!!!!!!!!!!!!!!! Secondo voi quando Van Gogh dipingeva i suoi dipinti aveva un progetto? La Fotografia (la F maiuscola non e' messa a caso) e' arte, anche quella documentaristica. Deve suscitare emozione e/o interesse, deve stimolare chi osserva. Le intenzioni contano poco, sono i risultati che fanno la foto ..... Il fotografo e' soprattutto un osservatore attento che porge agli altri la visione, del tutto soggettiva, di cio' che ha vissuto. Cogliere l'attimo e' al di fuori di ogni possibilita' di progettazione. |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 10:59
premetto che questa foto mi piace anche di più, e anche qui l'occhio rimbalza, in questo caso però la foto presenta un elemento molto diverso e fondamentale nella economia della foto stessa, ovvero il pavimento bagnato che è il vero soggetto della foto, e infatti occupa la maggior parte dello scatto. Ora ci sta che una foto sia più bella dell'altra, ma io esprimo il giudizio basandomi sulla foto che vedo, non sul peso le diverse fasi del flusso di lavoro hanno nel risultato finale. Entrambe le foto sono post prodotte, e per quello che ne so io, trasformare una foto a colori in un buon bianco e nero, non lo definirei semplicemente un complemento allo scatto. Lo definirei uno stravolgimento, che io ovviamente trovo perfettamente legittimo e aggiungerei necessario. |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 11:12
non c'entra niente con la postproduzione, che non c'è, ma vi mostro la mia foto più popolare in assoluto di quelle caricate su flickr in dodici anni di iscrizione:
 un po' mi metto le mani nei capelli... |
| inviato il 10 Novembre 2018 ore 12:07
@Alessandro, spesso non si hanno le idee ben chiare le idee a proposito della progettualità, ecco alcune considerazioni di Pagano che trovo importanti al riguardo “ L'importante – e ritorniamo all'inizio – è la sua sincerità. Deve nascere da una necessità, da una urgenza interiore. Il tema deve essere sentito. Deve pulsare, nello sguardo dell'autore e nello sguardo del fruitore. Può essere un progetto sviluppato in un' ora, o può durare anni. Può essere una intuizione felice o una faticosissima evoluzione. Può essere accessibile facilmente o richiedere una spiegazione. Ma non può essere un compitino assegnato da terzi o dal mercato. Deve rubare le notti e il pensiero. „ Ora, specie se ti è capitato di leggere lettere di Van Gogh al fratello Theo credo sia chiarissimo che lui era al top della progettualità Qui l'articolo completo di cui consiglio la lettura...e magari anche l'aggiubta di Pensieri fotografici ai preferiti pensierifotografici.wordpress.com/2013/06/29/progettualita/ |
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