| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 22:32
@Andrea.taiana: “ Tempo fa ho fatto alcune fotoa dei quadri da riprodurre. Li fotografai con colorchecker Xrite. In rete si trovano i valori colorimetrici teorici e medi misurati del color checker. Andai quindi a misurare i valori che risultavano sulle mie foto e mi accorsi che con tutti i profili lightroom, compreso i cobalt, i valori adces. Della scala dei grigi erano ben lontani da quelli dichiarati da Xrite. „ Il problema dei Color Checker è che ti danno, come dici tu, solo "valori colorimetrici teorici e medi misurati". Se vai sul sito di Silverfast e compri un IT8 (264 patch) ha un codice a barre che identifica ogni copia venduta: puoi quindi fare il download del dati profilo che possono essere singoli "handmeasured" o medi "Batch-measured" www.silverfast.com/it8calibration/it.html Con questi target puoi fare dei profili precisi. Chi ha bisogno di questa precisione? Facciamo il caso di foto in esterno ed hai bisogno solo di fare coincidere i colori tra due camere di marca diversa: questa è la strada giusta, ma alla fine i profili Raamiel ti permettono di farlo più velocemente, sono già pronti! Prendiamo l'insieme dei colori RAL: www.archweb.it/utilita/Colori_RAL.jpg Mettiamo che hai una auto verniciata con il colore RAL 3001: pensiamo davvero che se un qualunque verniciatore si sbaglia e mette sul cofano il RAL 3002 o RAL 3003 non te ne accorgi della differenza? Eppure sono solo pochi punti RGB! La stessa cosa succede nelle foto: se il cliente ti paga il lato tecnico, come per esempio un catalogo, le immagini devono essere assolutamente perfette, anche perché vanno direttamente in stampa. Nelle foto di paesaggi, anche se sono per National Geographic, le esigenza sono molto più ridotte... diciamo che se Adobe, Canon o Nikon ti trasformano il cielo azzurrino della pianura Padana in un cielo blu tipo Himalaya, nessuno trova da obiettare, anzi è contento! Ma lo sarebbe meno un cliente che vuole comprare un vestito blu e gli arriva invece un "carta da zucchero"! Per chi non ha idea di che colore sia: it.wikipedia.org/wiki/Carta_da_zucchero_(colore) |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 22:41
“ Se vai sul sito di Silverfast e compri un IT8 (264 patch) ha un codice a barre che identifica ogni copia venduta: „ Io ho misurato il mio Colochecker con il mio spettrofotometro poi ho cambiato il file reference all'interno del programma, non cambia nulla la precisione colorimetrica è assolutamente insufficiente, inoltre se il colochecker non è strausato i colori sono molto vicini a quelli standard di riferimento, anche misurandolo sono differenze minime. |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 22:45
@Andrea.taiana “ @raamiel: sbaglio a dire che, se uno vuole i colori il più possibile fedeli alla realtà, cin qualsiasi camera fotografi, dovrebbe usare i tuoi profili Repro più che i tuoi profili Cobalt Standard? Tempo fa ho fatto alcune fotoa dei quadri da riprodurre. Li fotografai con colorchecker Xrite. In rete si trovano i valori colorimetrici teorici e medi misurati del color checker. Andai quindi a misurare i valori che risultavano sulle mie foto e mi accorsi che con tutti i profili lightroom, compreso i cobalt, i valori adces. Della scala dei grigi erano ben lontani da quelli dichiarati da Xrite. Applicando profili CobaltRepro le cose invece si sistemano. Tuttavia succede anche che magari all'occhio la foto sembra più brutta, a volte più spenta e piatta. „ Esatto, i profili normalmente usati in fotografia artistica contengono tutti una color correction e una curva di contrasto. Anche i Cobalt Standard hanno tale curva. La necessità di avere questa curva deriva dal fatto che i sensori hanno gamme dinamiche spesso assai maggiori dei monitor e le scene fotografate pure. I sensori sono dispositivi lineari e per caratterizzarli serve una trasformazione lineare, ma se ad esempio si scatta un panorama e sul file raw ci finiscono quasi 14 stop di dinamica, allora nel monitor non ci entrano. La curva di contrasto si comporta come un compressore e serve a dare un aspetto artificialmente più credibile a dei dati che apparirebbero smorti. La colpa non è del sensore, ma dei limiti attuali dei monitor. La curva di contrasto è in genere una curva sigmoidale in RGB, che purtroppo oltre ad alterare la luminanza altera anche saturazione e tinta. Quindi è praticamente impossibile fare riproduzione colorimetrica usando un profilo che ne contiene una. Quando si fanno foto come le riproduzioni di opere d'arte la gamma dinamica viene compressa in origine, in modo da rientrare nel range dinamico dell'output, ad esempio del plotter che stamperà la replica o i cataloghi. |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 22:52
@Marcorik Infatti; il limite del ColorChecker 24 tacche è proprio strutturale. Per la creazione del profilo sfrutti solo le 18 colorate che sono troppo troppo troppo poche e oltretutto distribuite solo in una zona centrale del locus : Per D65:
 Per StdA:
 Per caratterizzare un hardware che copre potenzialmente tutto il locus umano e oltre, hai troppi pochi dati. |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:00
Pur non essendo tecnicamente al tuo livello, mi ero già fatto l'idea che per la stampante vale la pena profilare, la fotocamera con il CC no assolutamente non trovo vantaggi. |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:03
@Raamiel: ti ringrazio per questi interventi, ho sempre qualcosa da imparare! @Markorick: Non ho uno spettrofotometro, ma ho un IT8.7/2 e lo uso solo per calibrare lo scanner. Se stampo su carta lucida un IT8 e poi scannerizzo la stampa, creando un profilo ICC, le stampe successive sono perfette, indistinguibili (ad occhio) dall'originale! |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:08
“ Non ho uno spettrofotometro, ma ho un IT8.7/2 e lo uso solo per calibrare lo scanner. Se stampo su carta lucida un IT8 e poi scannerizzo la stampa, creando un profilo ICC, le stampe successive sono perfette, indistinguibili (ad occhio) dall'originale! „ Non capisco, stampi un IT8.7/2, poi lo usi per profilare lo scanner? Da che dati stampi il target? Non sei poi soggetto ad errori da parte della stampante che ha stampato il target? |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:11
@Ettorebest Di nulla . Da quello che ho capito, per caratterizzare la stampate, usi lo scanner come strumento di lettura. Ma 264 patch ti sono sufficienti? |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:14
“ usi lo scanner come strumento di lettura. „ Ma non c'è bisogno di avere le misure L a b come minimo, se non i dati spettrali? Come può farlo uno scanner? |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:21
@Marcorick: se usi Silferfast per la scansione, fa tutto lui in automatico, anche il riconoscimento automatico del target ed il download dei dati... www.silverfast.com/buyonline/en.html Un altro prodotto economico ed universale è Vuescan, ma non è automatico... www.hamrick.com/ |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:31
Caro Raamiel non facciamo i puritani.....la storia ci insegna che senza la pirateria la suite ms office non avrebbe sovrastato quella lotus, la sony con ps1 e ps2 non avrebbe ucciso sega e nintendo e tu, senza aver "regalato" all'inizio i tuoi profili per i vari forum (ottenendo pure beta tester a gratis) non ti saresti fatto la nomea che i tuoi profili hanno ora. Magari chissà quante routine ti sei studiato/ispirato da altri profili e software (magari non pagati) violando forse brevetti e licenze che nemmeno immagini (sono ipotesi....:) ). Il succo del mio intervento era volto a far capire al volgo che ok le ottime spiegazioni tecniche ma che per risolvere questi fantomatici problemi colorimetrici non serve attendere il santo graal ma che esiste già roba professionale che guarda caso si basa pure su adobe standard a prezzi per tutte le tasche. Con simpatia. |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:44
“ se usi Silferfast per la scansione, fa tutto lui in automatico, anche il riconoscimento automatico del target ed il download dei dati... „ Parli di una multi funzione? Scanner stampante? |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:46
Caro Voltron... Non è questione di essere puritani; è questione di fare un furto o non farlo. Se quei profili fossero un tuo prodotto, saresti felice che la gente te li frega? E ti sembra etico che spendi i soldi per l'hardware, fotocamere e lenti, ma poi rapini il software? Oltretutto sono pure spese modeste e una tantum. Ti sembra giusto che magari con quel profilo che hai rubato risparmi tempo e denaro tutti i giorni nel tuo lavoro, ma il creatore di quel lavoro non ha visto un fico secco? Scommettiamo che se tu ti trovassi dall'altra parte della barricata diventeresti "puritano"? Tu dici che ho regalato i miei profili; certo è vero. L'ho fatto inizialmente perché era un progetto hobbistico, senza pretese, poi ha preso piede e ho continuato a darli gratuitamente fino a che non sono usciti i profili di nuova concezione. Ed è sempre vero che regalandoli sono diventati noti; ma i beta tester a gratis no, non mi sono serviti. Troppa differenza tra il vecchio ramo di sviluppo ed il nuovo. E c'è molta differenza tra distribuire un prodotto gratuitamente e il crakkare un prodotto commerciale.... |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:49
@Raamiel @Marcorik Un IT8 è uno standard, non sarà perfetto, ma per un profilo ICC è considerato sufficiente. Il software di scansione confronta la copia calibrata del target IT8 scannerizzata con la copia stampata e crea un profilo ICC... non conosco altri software in grado di fare questo! Quando compri Silverfast, la "Printer Calibration" è una opzione che costa 100€ extra! Vuescan Professional invece costa $79.95... ma ci devi lavorare un po' di più per capire come funziona! Purtroppo adesso stampo poco, ma è facile ottenere risultati accettabili al primo colpo... se dovessi invece fare dei Fine-Art in B/N, magari è preferibile una stampante dotata di spettrofotometro incorportato. P.S.: non è necessario uno scanner/stampante multifunzione, possono essere separati! |
| inviato il 13 Ottobre 2018 ore 23:50
Chi vuol capire ha capito, lascio. Un saluto cordiale. |
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