| inviato il 26 Settembre 2018 ore 17:59
“ intanto i giovani cervelli migrano. „ Purtroppo è un'altro dato doloroso perchè il capitale e i fondi d'investimento per la ricerca scarseggiano in italia, ad oggi l'agricoltura ha dei piani di sviluppo, incentivi e accesso al Credito, contributi, agevolazioni per la Giovane Impresa . . . qualcosa si è mosso in questo settore . |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 19:00
“ Quando quelle fasce saranno in pensione vedremo ridursi la disoccupazione in Italia ai minimi termini. „ Personalmente non mi preoccuperei di questo. In Italia si va verso un calo demografico ma ….. abbiamo 3 milioni di disoccupati ed un tasso di occupazione pari al 60% della popolazione in età lavorativa ( media europea 70% ) Se mi prospettassero tra vent'anni un Italia con 56 milioni di abitanti, 0 (zero) disoccupati ed un occupazione al 70% ( più giovani e donne al lavoro ) sarei felicissimo. Tieni presente che a maggio 2018 si è registrato il maggior numero di occupati in Italia pari a 23,2 mil. Con un tasso di occupazione come suddetto basterebbe un Italia con 52 mil di abitanti. Mettiamoci anche l' assorbimento della disoccupazione e siamo a 56 mil. ( qui parlo solo di numeri crudi, non di aiuto alla fertilità o flussi demografici. Si scadrebbe nella politica. Evitiamolo ) |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 19:44
é sempre una delicata espressione di equilibri, siamo sempre li, bisogna "creare ulteriormente occupazione" fino ad arrivare a livelli ottimali (media Europea 70%) per pagare pensioni, servizi, avere la bilancia commerciale in attivo, ecc. Per creare posti di lavoro bisogna investire in turismo, agricoltura, ricerca, industria, mentre il danaro le banche (a livello mondiale intendo ) lo usano spesso più per attività speculative finanziarie, senza contare la mole di danaro sommerso che qualche economista stima essere a livello mondiale una cifra molto più alta di quello stimato legale. Gli stati sempre meno controllano questi flussi di ricchezza speculativa poco destinata al lavoro e agli investimenti produttivi. |
user117231 | inviato il 26 Settembre 2018 ore 19:49
Sono andato alla simulazione sul sito INPS. Mi da in pensione dal 01/01/2037 con pensione di vecchiaia (..non capisco la differenza con l'altra..) e con il 64,5% dell'ultimo stipendio percepito. Avrei 68 anni e 40 di contributi. 1^ DOMANDA : Ma è una presa per i fondelli ?!!! 2^ DOMANDA : Si può fare una eccezione e anticipare di almeno 8 anni...meglio subito ?!!! Non sono in grado di fornire garanzie all'INPS che tra 18 anni sarò ancora in vita. |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 20:07
Felix Non fidarti troppo delle simulazioni on line, meglio rivolgersi a un patronato, conoscono meglio la materia, ti costerà 30€/35€. |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 20:10
e aggiungo la mia commercialista mi ha consigliato di darci un'occhio e farmi fare un prospetto per la pensione (ho 39 anni di contribuzione), mi rifiuto dalla paura di scoprire qualche amara sorpresa, lo faro forse quando avranno definito e varato leggi e coperture. |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 20:19
il fatto è che la disoccupazione sarà abbattuta volenti o nolenti, per ovvia necessità di rimpiazzo. non mi riferisco all'occupazione sterile che non produce figli ma quella a tempo indeterminato. oggi ho parlato (separatamente) con un ragazzo e una ragazza diciottenni. Io li ho provocati dicendo loro che l'Italia va al rovescio, quelli che fanno figli a 40 anni sono pazzi e che il ginecologo dice che per una donna l'età migliore per fare figli è tra i 16 e 24 anni (quindi restare incinte tra 15 e 23). Tutti e due mi hanno risposto allo stesso modo: Non voglio figli fino a quando non avrò un lavoro fisso. e comunque hanno sottolineato che senza problemi economici non si farebbero problemi ad avere tre, quattro o più figli. |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 21:44
“ Non voglio figli fino a quando non avrò un lavoro fisso. e comunque hanno sottolineato che senza problemi economici non si farebbero problemi ad avere tre, quattro o più figli. „ chiarissimo . . . la sicurezza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato è quello che le giovani coppie vogliono, mentre la precarizzazione del mercato del lavoro distrugge la società e la famiglia. |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 22:01
“ senza problemi economici non si farebbero problemi ad avere tre, quattro o più figli „ Un caso limite. Io ho iniziato a lavorare oltre vent'anni fa, in un azienda con articolo 18 (lavoro tutelato al massimo), e c'erano non pochi colleghi e colleghe che avevano il figlio unico. E poi, se il posto fisso è un presupposto per fare figli, non si spiega come mai le famiglie più prolifiche siano spesso quelle degli immigrati, con lavori precari e poco pagati... |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 22:05
è la differenza tra mettere al mondo figli per causa d'ignoranza o per causa di consapevolezza. per molti africani ancora oggi la prole è un concetto equiparabile al conto in banca. mentalità che si porta dall'Africa anche quando si arriva in Italia. poi alla seconda generazione diventano meno prolifici degli italiani figli d'italiani. |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 22:11
“ E poi, se il posto fisso è un presupposto per fare figli, non si spiega come mai le famiglie più prolifiche siano spesso quelle degli immigrati, con lavori precari e poco pagati... „ provengono da culture diverse e spesso + disagiate, nello loro società sono abituati a un livello di reddito modesto e accettano + volentieri sacrifici, quelli che 60 anni fà era anche per noi uno standard. Poi alla fine si adatteranno alla svelta ai nostri attuali standard. |
user117231 | inviato il 27 Settembre 2018 ore 6:55
Non capisco perché la prole sarebbe equiparabile ad un conto in banca...nel caso nostro, mio e di mia moglie, la nostra unica figlia è equiparabile si al conto in banca...ma in fase di saccheggio. |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 9:35
Il problema della maggior prolificità degli immigrati (ma guarda caso solo se giungono dall'Africa, da certe zone dell'Asia e situazioni simili) è legato soprattutto alla "storica" mortalità infantile di quei paesi, che obbligava ad avere molti figli per vederne giungere un paio fino all'età adulta. Non a caso, fino all'introduzione più o meno forzata dei medicinali moderni e dell'assistenza sanitaria nelle missioni, nonostante il gran numero di figli la popolazione africana era praticamente stabile, cioè in equilibrio con le risorse ambientali (prima delle colonizzazioni varie, ovvio). Adesso è difficile che cambino mentalità dall'oggi al domani, però un cambiamento è già effettivamente visibile alla seconda generazione nata in Europa, anche perché le condizioni in cui si vengono a trovare qui da noi sono spesso paragonabili a quelle che hanno lasciato, cioè peggiori di quando vivevano padroni del proprio territorio, e questo porta alla definitiva perdita di fiducia in un cambiamento positivo, che è la prima causa della diminuzione di figli |
| inviato il 27 Settembre 2018 ore 9:47
“ è legato soprattutto alla "storica" mortalità infantile di quei paesi „ Niente di molto diverso di cio che succedeva 60-70 anni fa qui da noi, basta farsi un giro nei cimiteri e vedere quanti bambini morivano a quei tempi |
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