| inviato il 02 Maggio 2018 ore 9:07
e' secondo me quasi impossibile criticare costruttivamente sui social, e anche riceverne critiche costruttive, per determinati motivi -non si sa chi si sta criticando -non si sa chi sta criticando -gli elementi per giudicare sono solo tecnico/estetici (quindi una piccola parte dell'inisieme) -le fotografie vengono criticate singolarmente avulse da qualsiasi progettualità' o anche solo linearità di pensiero. qualche post fa si criticava Peter Marlowe con una superficialità da far accapponare la pelle, figurarsi un perfetto sconosciuto... |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 10:20
Io penso che sarebbe utile dare a fotografie non da buttare (per chi commenta ovviamente) almeno consigli tecnici del tipo "e' un po storta ", "la ritaglierei leggermente a sinistra", "hai probabilmente polvere sul sensore", " lascia desiderare la nididezza in quel punto". Purtoppo sono rari quelli che, forse per timore di offendere, li danno; tra i pochi c'e' Caterina che ringrazio molto. I commenti tuoi, Francesco, sono vera critica e pochi su questo sito, io per primo sono in grado di farla. |
user104642 | inviato il 02 Maggio 2018 ore 10:30
“ Io penso che sarebbe utile dare a fotografie non da buttare „ Secondo me è proprio il contrario |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 10:35
Visti i passaggi sucessivi chiarisco un paio di punti in cui forse non mi sono spiegata bene. con “ la fotografia si può vivere a più livelli, di divertimento, di lavoro e di passione che inevitabilmente nell'attività in rete interagiscono tra loro ma possono essere profondamente diversi „ Intendo anche per la stessa persona in contesti e momenti diversi, per me è così. con “ Dunque non credo nella critica da forum ma nel confronto con una persona davvero preparata si. „ Intendo con una serie di esperienze con persone preparate da elaborare e metabolizzare con calma inserendole nel proprio percorso di crescita, anch'io sono scettica sull'incontro unico completamente illuminante anche se non posso escluderlo a priori. Interessanti le considerazioni di Riggi. |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 11:28
Pongo una domanda, ma per voi è meglio la critica di una bella foto evidenziandone i pregi o, come la penso io, la critica di una che ci arriva quasi evidenziandone i difetti ? Sono due cose differenti. Personalmente, quando vedo una foto di un autore importante che mi piace non ho molto da dire se non restare a bocca aperta, e credo che l'autore sappia ben più di me perché quello scatto è di valore. Probabilmente poco lo si ha da dire anche nell'estremo opposto, mentre forse una discussione ha senso quando si è "quasi arrivati". Quindi forse si deve capire cosa merita commentare. |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 11:30
Stefano, io intendevo dire che se una foto non suscita in chi commenta alcun interesse il motivo puo' essere duplice. O non e' capita dal commentatore (puo' avere una diversa sensibilita' e/o non conosce a sufficienza il fotografo) oppure e' proprio "brutta". In entrambi i casi ogni commento mi sembra superfluo. Cosa si puo' dire per esempio su una foto di panorama scattata col sole alto, il mare piatto, senza un soggetto interessante e che non rispetta regole compositive? Buttala via e rifalla come si deve nel momento giusto? Forse si, ma come trovare il modo per dirlo senza offendere la suscettibilita' di chi l'ha postata? Siamo tutti qui per divertirci e rilassarci... |
user104642 | inviato il 02 Maggio 2018 ore 11:57
“ O non e' capita dal commentatore (puo' avere una diversa sensibilita' e/o non conosce a sufficienza il fotografo) oppure e' proprio "brutta". In entrambi i casi ogni commento mi sembra superfluo. „ Caro Alessandro, qualche messaggio indietro, avevo espresso un mio parere e cioè che sulla critica al 'contenuto' era da prendere con le pinze, proprio per i motivi che dici. Diverso è dare consigli sulla tecnica ad un 'novello', qui si che può essere d'aiuto, sprono, a far meglio, magari anche perdendoci qualche minuto e modificargli la foto per far meglio comprendere il proprio pensiero (chiaramente se l'autore è nello spirito giusto) Credo che 'guardando' la 'critica' possa essere un gran vantaggio, proprio perchè vede 'sul campo' come avrebbe potuto fare per rendere al meglio il momento immortalato. Poi è chiaro che ci sono tecniche fotografiche che possono avvalersi di tali critiche ed altre molto meno, magari queste ultime fanno leva sull'emotività ed qui che bisognerebbe fermarsi se non si comprende il messaggio. Un caro saluto |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 12:18
Bah... avere critiche vuole dire già due cose: - si riceve attenzione - ci sono più opzioni tra cui scegliere Non vedo grosse controindicazioni. |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 13:58
In tutta sincerità sono un po' stanco di raccogliere lamentele e, soprattutto, recepire una sorta di rassegnazione in tutti i luoghi di condivisione della fotografia. Nel web ci si deve adattare all'andazzo ed alle caratteristiche dei numerosi social forum. L'invadente approccio social (e chi mi conosce sa quanto poco mi piaccia!) sembra diventare una buona scusa per non mettere in campo le proprie idee e la propria esperienza. E se si avesse l'ardore di farlo, bisognerebbe superare mille dubbi ed avere alle spalle, non solo eccelsa preparazione fotografica, ma doti comprovate di terapeuta! Idem quando si sottolineano gli scrupoli per la grande eterogeneità degli approcci ed i diversi livelli di esperienza fotografica degli utenti. Così i fotoclub non sono altro che gabbie autoreferenziali nelle quali, in scala minore, si ripropongono le stesse dinamiche… Le letture portfolio servono a poco e rappresentano un modo per arricchire sedicenti esperti… Le mostre di autori sconosciuti, spesso a pagamento in luoghi non deputati (bar, ristoranti, librerie etc.), servono essenzialmente ad appagare l'ego di chi le allestisce… Gli workshop servono a dare da mangiare ai fotografi e portano all'omologazione… Il pessimismo dilagante che, a mio giudizio, nasconde anche una punta di presunzione e snobismo, arriva al punto da sostenere l'inutilità di discutere di critica, nemmeno sul piano teorico generale come stiamo facendo qui. Chi poi chiede esempi specifici e fantomatici indirizzi di crescita (facciamo qualcosa di pratico!) per acquisire capacità critiche, mi auguro sia consapevole di porre domande retoriche le cui ovvie risposte credo servano solo a e consolidare la tranquillizzante convinzione che non si possa fare nulla! E' però un fatto che il mondo della fotografia è costruito intorno a tutte queste realtà (e molte altre ancora). Ed è sempre stato così, con la sola novità del web. Un sistema, sicuramente imperfetto ma senza alternative possibili, che però funziona se è vero che nel tempo ha disegnato scale di valori condivise. Chi ha un minimo di ambizione o, semplicemente, un interesse più profondo per la fotografia non può prescindere da tutto ciò. Nella mia esperienza ho frequentato un po' tutti questi luoghi e, se crescita c'è stata (con tutti i dubbi espressi nel mio precedente intervento!), è quella di aver acquisito la consapevolezza che adattarsi e rassegnarsi a certe dinamiche porta solo allo stallo. Stallo che si colora perlomeno di illusione, se non di presunzione, quando ci riteniamo diversi e siamo contraddittoriamente convinti di poter cavalcare il trend (del forum, in questo caso) senza contribuire a dare ancor più fiato a tutto ciò che è fonte del nostro pessimismo. |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 14:40
Tutto giusto Franco, salvo il dare per scontato che certe idee inseriscano in automatico nel "clan dei pessimisti" o rappresentino la volontà di cavalcare il trend. Che equivale a dire, all'opposto e come esempio, che tutti 'sti soggetti senza titoli che pretendono di fare i critici ambiscono solo a essere l'antisitema del pixel, innamorati del proprio ego. Cosa che sai benissimo contiene verità, ma che immagino faticheresti a sentirti addosso tu. E che io non userei. E' chiaro che se in premessa metti in barzelletta le opinioni diverse, coi "mille dubbi" e le "doti di terapeuta", questo tende a chiudere ogni possibilità di discorso. Così come lo chiuderebbe l'azione uguale e contraria, che parlasse di "parrucconi del circolo buono" o i "critici del bar". Cosa che troverebbe fans e detrattori. E chiuderebbe le porte. Su cosa poi significhi "adattarsi a certe dinamiche", su cosa sia effettivamente il "conformismo" nell'attuale panorama fotografico, beh, ho qualche dubbio sul fatto che sia tutto così limpidamente evidente |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 15:36
Il pessimismo della ragione o l'ottimismo della speranza? È notoriamente arduo scegliere tra gli estremi, ma quasi sempre i ragionevoli pessimisti sono più realisti e hanno motivazioni fondate. Questo avviene anche nel mondo della fotografia. Sintetizzare dei pensieri complessi in un modo semplice e comprensibile a tutti nel Web è difficile e non può mai dare tanti applausi e consensi quanto la brevità di un facile elogio. Credo che una critica motivata e delle argomentazioni fondate che dimostrino il pensiero di chi le esprime siano estremamente utili e non possano che arricchire la formazione fotografica. Ricordo che il percorso di chi fotografa è una strada senza fine. Sentire dei pareri differenti dai nostri amplia le percezioni e il senso delle cose. Riempie di significati molteplici una fotografia. Questo vale per dei principianti e anche per chi tale non è più da un bel pezzo. Ciao a tutti gli intervenuti. Patrizio |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 17:30
Leggo solo ora del bonus commento, sbaglio o una novità? Mi sembra possa essere un buon inizio, devo leggere le linee guida con calma.. |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 17:49
Questo è un social con la possibilità di discutere ma la "critica" eventuale alle singole foto la possono fare tutti. È per questo che non può funzionare, si può certamente fare ed infatti si fa ma che possa avere un minimo di attendibilità con conseguente accettazione e quindi foriera di "crescita" è al 90% impossibile. Il forum dovrebbe avere una parte, ma non saprei come, che funzioni da "talent" con alcune persone abilitate alla critica e altre che sottopongono volentieri le loro foto ad un giudizio. È solo una idea buttata là e di difficile realizzazione (non ci credo nemmeno io) ma in mancanza di qualcosa di simile resta un social e niente altro. Oppure io potrei prendere di mira, non so, Caterina e pretendere di farla "crescere" con le mie "critiche costruttive"? Francamente all'uno vale uno non ci ho mai creduto neanche quando erano in molti a crederci, fuguriamoci ora che non ci crede più nessuno. |
| inviato il 02 Maggio 2018 ore 18:33
Peppe io continuo a credere che sopra tutto vadano le motivazioni e le argomentazioni. Posso portare elementi difficilmente confutabili. Il primo è la diversità di vedute anche tra grandi fotografi, spesso anche di segno e conclusioni opposte. Il secondo è di tipo pratico; in tutte le discipline vi sono soggetti che esprimono pareri, critiche, recensioni o anche solo semplici conoscenze senza essere capaci di esercitare nella disciplina. Pensa all'arte, alla musica, al cinema, e cosi via. Non è che a Sgarbi (viene spesso citato.. :) ) chiedi di dipingere un quadro dopo aver sentito una lettura di Caravaggio. L'errore più comune che viene fatto spesso dopo aver letto delle considerazioni negative e di andare a guardare subito la galleria di chi ha osato tanto. Se ha scritto fesserie e secondo me spesso le leggo anche da affermati socialfotografi (magari anche bravi), le fesserie rimangono. Se ha motivato adeguatamente può averle scritte anche il malcapitato di turno che passava per caso. L'importante è leggere quelle che viene indicato, valutare le argomentazioni, capire se sono valide o se possono essere oggetto di smentita. Il difficile è argomentare, ma sono sempre stato convinto che serva più scrivere che fare foto per comprendere tante cose. Scrivere ti permette di ragionare, replicare a verificare. Basta solo avere un pensiero. Infine un ultima cosa. Spesso tra fotografi, fotoamatori, photographers ed affini vari, si sottovaluta che la gran massa degli osservatori, e quindi del pubblico, è gente comune, che non gli importa niente di strumentazione, di regola dei terzi, di troppi sofismi e via dicendo. Eppure sono proprio loro gli unici giudici del consenso.. |
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