| inviato il 08 Maggio 2018 ore 21:02
Bisognerebbe partire dal raw e non dal jpeg ridimensionato |
user28347 | inviato il 08 Maggio 2018 ore 21:11
ho provato ora con dng e funziona bene sul nero ma sulla faccia del maestro fa schifo e si vede |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 0:14
vabbè ragazzi, ci vuole un raw e a colori per fare prove |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 10:32
Servirebbe un DNG, così che tutti possano provare. L'ideale sarebbe avere la stessa fotografia sia a 100 iso che a iso altissimi per poi verificare il reale recupero dei dettagli. |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 11:37
Per esempio: www.dpreview.com/reviews/canon-eos-6d-mark-ii-review/6 O qualunque altra macchina. Anche una 10D... Basta che non si parta dal 100ISO per poi spacciarlo per il 100000 . Mi piacerebbe vedere solo l'effetto e le potenzialità dei vari software (usati da chi li sa usare!) nel ridurre il rumore salvando i dettagli. Un riferimento per poter tentare di replicarlo. Non mi interessa vedere il risultato dell'applicazione selettiva a suon di spennellate su layer con diversi livelli di riduzione. Quello viene dopo e può solo beneficiare di un punto di partenza migliore possibile. Per esempio, nella foto del pettirosso di hbd, sotto al becco, dove alcune piumette si sporgono sullo sfondo, mi pare di vedere un gran spappolamento da riduzione del rumore. Vabbè che con la profondità di campo di qualche mm forse sono fuori fuoco, però tutto il contorno del pettirosso è poco nitido. Il risultato non è male eh! Non fraintendetemi. Ma mi pare ottenuto da un lavoro di pennello su layer con diverso livello di riduzione del rumore. Quando il dettaglio è molto fine e si stacca sullo sfondo, a pennellate diventa ben dura. |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 14:43
Come avevo scritto, il mio era un esempio: chiaramente, il risultato è migliorabile, ma è da notare che certi problemi si notano solo ingrandendo al 100% il file. Poi, come sempre, il dettaglio perduto non si recupera, a meno di pesante fotoritocco. Ridurre il rumore preservando tutti i dettagli è praticamente impossibile (a meno di fotoritocco): qualsiasi intervento di riduzione del rumore comporta una perdita di dettaglio. Anche la riduzione del rumore di crominanza non è senza conseguenze: causa infatti un decadimento nella saturazione dei colori, e nelle transizioni tonali: soggetti critici sono ad esempio i fiori rossi, dove interventi anche minimi in tal senso hanno conseguenze spiacevoli. La riduzione del rumore deve essere selettiva, in scenari analoghi al mio esempio: infatti, di base vi era rumore sia alle alte che alle basse frequenze spaziali. Software come neatimage lavorano identificando (manualmente o automaticamente) quale sia il pattern del rumore da eliminare: il problema si ha quando anche le zone con dettagli utili sono intaccate dal rumore in modo evidente. In tali casi non si riesce ad eliminare il rumore senza perdere molte informazioni che si vorrebbero mantenere. Se si applica la riduzione del rumore all'intera immagine si hanno sostanziamente due opzioni: 1) Optare per una riduzione del rumore blanda, puntando a preservare il più possibile il dettaglio nelle zone critiche: tuttavia rimarrà del rumore visibile anche nelle aree in cui non vi sono informazioni rilevanti. Se il pattern del rumore è sgradevole, la cosa è fastidiosa. 2) Eliminare totalmente il rumore dalle aree in cui non vi è dettaglio (ad esempio quelle totalmente sfocate): agendo in tal senso si avrà una certa perdita di dettaglio (che, nel caso della mia immagine sarebbe abbastanza marcata) sulle aree critiche. Per soggetti come volatili e annessi ciò è drammatico, visto che le piume hanno una struttura abbastanza complessa, con dettagli sia alle alte che basse frequenze spaziali, e una riduzione del rumore di luminanza aggressiva intaccherà in modo evidente anche ciò che si vorrebbe preservare. Insomma, si deve sempre trovare un compromesso: una strategia alternativa è quella di ridurre la risoluzione del file, ma dipende dall'uso che si debba fare dell'immagine. |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 14:58
Detto ciò, neatimage offre anche una versione di prova gratuita: nulla vieta di scaricarlo e sperimentare. |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 15:09
passo troppo male se chiedo cosa significa e come si distinguono i dettagli alle alte e basse frequenze ? E' come per il ritratto che si lavora con separazione frequenze per separare il colore dalle imperfezioni della pelle ? |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 15:31
In termini molto informali, e non propriamente corretti: più i dettagli sono minuti e più la frequenza spaziale è alta. Ad esempio: nella fotografia ritrattistica, i capelli, ciglia ecc hanno frequenze spaziali più elevate rispetto ad altre zone del viso. Infatti, se si interviene sulla riduzione del rumore di luminanza, sono le prime aree a perdere dettaglio e divenire meno nitide. Il discorso frequenze spaziali vale anche per il rumore. Informalmente: rumore di luminanza alle alte frequenze spaziali-> grana fine, rumore di luminanza alle basse frequenze spaziali-> grana grossa. Normalmente vi è un singolo cursore, per il rumore di luminanza, e la risposta della riduzione del rumore non è sempre lineare come ci si aspetterebbe (a volte, per piccoli spostamenti, si ha un decadimento di dettaglio marcato, soprattutto se si va molto oltre la metà): vengono quindi toccate ampie gamme di frequenze spaziali, ma non si ha il controllo su quali. Programmi come neatimage consentono di applicare la riduzione del rumore a diverse frequenze spaziali. ni.neatvideo.com/support/faq "What is frequency? The term (spatial) frequency is used in Neat Image to denote elements of an image (both important details and noise/grain) of certain size. High frequency corresponds to elements of smallest size. Medium (mid) frequency corresponds to elements of medium size. Low, Very Low and Ultra Low frequency correspond to elements of correspondingly larger sizes. For reference, see the noise samples of different frequencies in the Noise Filter Settings tab of the Neat Image window."
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| inviato il 09 Maggio 2018 ore 15:35
quindi il passo successivo, dopo un apprendimento basico, è avere un programma selettivo alle varie frequenze. corretto ? |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 15:43
Dipende dal tipo di immagine: con molti dei sensori full-frame odierni il rumore digitale diviene marcato anche alle basse frequenze spaziali solo a sensibilità iso estreme, quindi si parte già da una base migliore, rispetto al passato. Poi, come sempre dipende dalla risoluzione del file: più questa viene ridotta, rispetto a quella di partenza, e meno il rumore sarà visibile (ovviamente si perdono anche altri dettagli). |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 16:02
nel mio caso è una APS-c ma da 24 mb (D7200) penso che sia paragonabile come problematica ad una pixellata FF con l'aggravante del sensore piccolo. Non riduco mai |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 16:21
Credo di sapere di chi parli. Ho seguito anch'io il corso e mi è piaciuto e in parte servito. La tecnica è comunque applicabile in condizioni particolari e sopratutto in naturalistica e altri campi è facile sbagliare. Se guardi nella mia galleria ci sono alcuni scatti più che altro di prova. |
| inviato il 09 Maggio 2018 ore 16:22
ho scaricato la demo ed ho provato a fare una prova. Mi ha stoppato che la demo funziona solo ad 8 bit |
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