| inviato il 14 Aprile 2018 ore 13:35
@francesco.merenda Concordo, si sui forum si devia spesso sulla polemica che sul buon chiacchierare. Se nasce polemica preferisco tirarmi fuori. Concordo sul fatto che si più iniziare anche senza conoscere a fondo, ma la stessa cosa vale sulle attrezzature...i forum (anche questo) passa da un consiglio ad un esame del prodotto migliore quando per iniziare basta una scatola a tenuta, un obiettivo e la pellicola. Sta poi negli utenti se considerare o meno anche lo "step successivo". Tra l'altro tutto è iniziato da un mia affermazione sulla taratura esposimetrica che probabilmente a chi chiede pareri neppure interessa, ma questo per rimarcare di nuovo sul fatto che è inutile cercare il prodotto per iniziare...e torniamo al tuo discorso che in generale condivido @simore rota dovresti tenere conto durante lo sviluppo se hai scattato scene con alto o basso contrasto, non degli iso impostati. Il tiraggio va in una altra direzione. Poi la misurazione dovresti farla sulla ombra più scura con trama e togliere 2 stop. Le luci sono ben gestite dalla pellicola. Sulle Velvia...boh Ilford lo specifica dei bugiardini. |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 13:39
Leggo con piacere che trackmaster si è trovato nella mia situazione, inizi e man mano che la cosa ti prende, cerchi di eliminare gli automatismi... |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 13:53
Maucamo quello che scrivi potrei averlo scritto io scatola a tenuta ,pellicola e un obiettivo , altro non serve se sai trattare bene i materiali. L'esposizione e' la chiave di volta dell B&N ,fatta bene quella si e' quasi in discesa. Il consiglio a uno che inizia e proprio quello di iniziare a conoscere i materiali di consumo ,pellicola, chimici,carta Se si riesce a gestirli fin da subito e' probabile che ci si prenda gusto, se invece si cerca la soluzione spippolando con le machinette si butta tutto nelle ortiche. |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 14:08
L'esposizione e' la chiave di volta dell B&N ,fatta bene quella si e' quasi in discesa. Non del tutto esatto King, l'esposizione deve essere assolutamente perfetta con le diapositive ... e a ben guardare con la maggior parte delle stesse basta che sia ottima, non c'è nemmeno bisogno che sia assolutamente perfetta come invece è bene che sia con la Velvia, col negativo invece, in particolare col Bianco & Nero, più di qualche sgarro esposimetrico te lo puoi sempre concedere! |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 14:35
Quoto Diebu, molto giusto. Per un principiante sono difficoltà ulteriori. Per anni fin dai primi 90, vi fu una diatriba sulla reale sensibilità della Velvia, dichiarata 50iso. Molti, anche riviste prestigiose, stavano a discettare se esporla a 40 o addirittura a 25iso. Di tutte le prove che feci, non vi trovai mai particolare beneficio, per me venivano slavate. Facevo moltissime dia, in agosto anche 100 rulli, a volte, ed esponevo sempre a 50iso, ossia la sensibilità nominale, senza particolari problemi. Sempre più conservativo seguire le indicazioni della casa. La mia stessa esperienza! La Velvia 50 è 50 ASA il resto sono chacchiere morte soprattutto quando il paragone, come succedeva appunto nei primi anni '90, lo si fa(ceva) sempre con le pellicole Kodachrome che è risaputo che ottengono una saturazione cromatica ottimale (ai fini della proiezione) solo se le si sottoespone di ALMENO 1/3 di stop ... meglio 1/2. Al che quindi, visto e assodato che all'epoca la pellicola di riferimento era appunto la Kodachrome, vedendo i risultati che offriva la Velvia esponendola per quella che è la sua sensibilità dichiarata, gli utenti, e anche le riviste di settore che per trenta o quarant'anni erano stati abituati a ragionare in termini alquanto diversi, se ne uscirono con la fola della sensibilità effettiva della Velvia che non era, a loro dire, quella dicharata ma, appunto, inferiore di almeno 1/3 se non addirittura 2/3 di stop! Insomma 40 o addirittura 32 ASA ... una FOLLIA PURA Per quanto infine affermato da Maucamo circa il fatto che la sensibilità reale di una pellicola alle volte non è propriamente quella dichiarata si, è vero, può capitare, ma quand'anche dovesse capitare (e quella volta che capitava il dato esatto era scritto in rosso nel foglietto allegato alla singola pelicola) la stessa NON varia MAI oltre 1/4 o 1/5 di stop quindi molto al di sotto della normale soglia di visibilità che, per un occhio molto attento, si colloca ganeralmente su 1/3 di stop ... quindi direi che a parte qualche raro caso di lavoro iperprofessionale soprattutto nel campo dell'alta moda, dove in molti casi ci si trova a lavorare con sfumature cromatiche leggerissime quando non addirittura eteree, e comunque anche in questo caso la cosa sarebbe tutta da dimostrare, una differenza del genere è assolutamente irrilevante |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 14:38
Io parlovo di B/N che conosco un po' ,sul colore purtroppo so poco, Si concede ,ma se produci negativi giusti poi ti diverti di piu' a stampare. |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 15:18
@Maucamo grazie della spiegazione Le dia hanno una minor latitudine di posa, meglio impostare gli ISO dichiarati e come ha ben spiegato Paolo l'esposizione dev'essere corretta; al massimo sottoespongo di 1/3 per saturare i colori. Viceversa nel b&n si può esporre sulle ombre perché la pellicola tiene molto bene le alte luci (dove peraltro il digitale pecca). Poi come sempre meglio non darsi delle regole fisse, dipende tutto da quel che si sta fotografando, potrei avere il caso ad es. di un soggetto in movimento, dove le ombre poco mi interessano... |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 15:18
Partire da un negativo, una dia, un file correttamente esposto è sempre l'ideale. Poi eventualmente ci si arrangia. Personalmente, pur percependo benissimo differenze di esposizione di 1/3 di stop, a volte anche meno, sull'immagine, non sarei peraltro capace di esporre correttamente sul campo senza esposimetro. Non capisco neanche come sia possibile avere una tale precisione, visto che molto spesso neanche lo strumento ci riesce. Diverso è interpretare la scena in termini delle correzioni da apportare ad una eventuale lettura. Lo trovo insensato, tra l'altro, rinunciarvi, coi costi attuali delle pellicole. Per questo anche con le medio formato, che meglio si presterebbero ad un uso con esposimetro esterno, ho sempre prediletto la lettura con quello interno, per mia esperienza precisissimo, più di quelli per 35mm. |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 16:09
Latitudine di posa, un altro elemento che mi lascia perplesso...secondo me la latitudine di posa non è legata alla pellicola. Almeno nel b&n, nel colore non saprei...In realtà una pellicola b&n, se esposta bene nei neri, registra una quantità enorme di livelli di luminosità. Però la carta non arriva a tali livelli. Una volta esposte le ombre, con un certo contrasto della ripresa, con lo sviluppo devo decidere come avere i bianchi (che sono legati alla carta). Oserei dire che in realtà la decido io non il negativo. Direi che esistono due modus operandi, entrambi validi: uno legato all'uso dell'indice di esposizione + grigio medio, l'altro legato alla sensibilità effettiva + lettura delle ombre. Non esiste il migliore, assolutamente, ma questo è il motivo delle discordanze di opinioni. Sarebbe curioso se qualche affezionato analogico a colori che usa l'esposizione sulle ombre ci dicesse cosa ne pensa. Intanto domani a Sacile è programmato un bel mercatino dell'usato fotografico. |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 21:24
“ ...ma la stessa cosa vale sulle attrezzature...i forum (anche questo) passa da un consiglio ad un esame del prodotto migliore quando per iniziare basta una scatola a tenuta, un obiettivo e la pellicola. Sta poi negli utenti se considerare o meno anche lo "step successivo". „ Grazie Mucamo per un pensiero che trovo condivisibile al mille per mille. Capisco che quando si ha passione ci si lasci prendere. Ma sarebbe doveroso "collocare" le cose: certe minuzie, "features" come si dice, possono valere, economicamente, mille euro. Ma dovremmo sempre fare la tara e capire se, quelle minuzie, per noi specificamente hanno reale valore percepibile. Esempio pratico: io ho due reflex, una da 36mpx e una da 12. Non c'è una sola mia foto per la quale questa differenza abbia una rilevanza discriminante (parlo delle mie foto e di me ovviamente, non per il mondo). Per cui.... apprezzo il punto di vista! Buona serata F |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 21:38
Tutti hanno parlato di brand e modelli bellissimi, ma prova a vedere anche Olympus om-1 bellissima, con obiettivo zuiko 50 mm. Economica e di grande qualità |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 21:41
Come emulsione partirei con il bn, negativo colore da non prendere in considerazione. Ti parlo da consumatore di analogico fino al 2009 |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 21:48
Le velvia si sovraesponevano e si sottosviluppavano per aumentare la dinamica - come qualsiasi pellicola - perché le pellicole poco sensibili ne avevano molto poca. È ovvio che esporle a 40 iso e svilupparle normalmente porta a foto sovraesposte. |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 22:17
Oramai si trovano a prezzi molto bassi, io prenderei decisamente Nikon perche' e' compatibile con tutte le ottiche, dalla F100 in su però, così può funzionare pure con le ottiche serie G senza diaframma. |
| inviato il 14 Aprile 2018 ore 22:20
Oppure valutare direttamente le MF o i banchi ottici a lastra, che hanno anche oggi un senso per alcuni generi come paesaggio e architettura, grazie al fatto che hanno una risoluzione incredibile ancora fuori portata dai sensori 24x36 e soprattutto per la possibilità senza limiti di tilt & shift |
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