| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 1:21
Credo che nessuno abbia voglia di dare "badilate sulla schiena" ad Alessandro, come é stato minacciato per McCurry, dopo quello che ha scritto...o no? Grazie al suo intervento, il campo di discussione si sta riducendo dal reportage in generale, a quello giornalistico. Certe volte il rigore assoluto sulla fedeltà, mi ricorda i bambini che ascoltano le favole. Se per caso cambia un dettaglio insignificante, che so il numero di funghi raccolti da Cappuccetto Rosso che, invece di tre, diventano due, allora apriti cielo! A mio avviso, così come è giustificato un livello di intervento (pre e post) per rendere la bellezza di un popolo, trovo equivalente lo stesso diritto se devo farne vedere la crudeltà. Sono due facce della stessa medaglia. Prendo spunto dall'intervento di Alessandro, per proporre alcune citazioni proprio di Astrada: “ -la mia più grande sfida (ndr.: all'inizio) era come finanziare i progetti -se l'emozione non passa dalla lente, non arriva alla foto -non è che noi facciamo sempre le stesse foto. E' che le situazioni non cambiano! -non puoi preoccuparti dell'estetica, ma di quello che sta succedendo. „ Ora, proviamo a mettere insieme le cose: un "fotoperiodista" come Astrada deve campare, deve fare foto d'impatto, deve cercare di renderle originali per non annoiare e non può preoccuparsi dell'estetica sul campo. Io non ci vedo nulla di strano se interviene con un ritocco o una posa, dove serve. E' ovvio che c'è un limite, ma riguarda il messaggio principale. Solo quello deve restare vero. Anche il nostro cervello astrae le immagini e cattura solo gli elementi principali da memorizzare. Il resto lo dimentica. Non può essere un dettaglio secondario a far perdere o prendere un premio, se quello che si vuole raccontare resta inalterato. Quindi, cosa diavolo cambia se in una foto che ritrae un bambino spaventato che esce da una porta e trova un energumeno con un manganello che lo aspetta, rimuovo in post produzione un cartello sullo sfondo che non ho notato in fase di ripresa e ora mi rendo conto che distrae? (è un esempio inventato). La foto perde il suo messaggio reale? Cosa cambia, se per far vedere i piedi devastati dal fuoco di una donna indiana, le chiedo di mostrarmeli? E' metterla "in posa" che fa perdere il messaggio? Cambia qualcosa se metto in posa una donna del Guatemala per mostrare il suo occhio nero pestato e magari sfumo in post lo sfondo perchè al momento non saprei dove trovare uno sfondo pulito, ma se aspetto altri due minuti sul posto mi prendo delle legnate anche io? |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 1:34
no. |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 6:01
"Quindi, cosa diavolo cambia se in una foto che ritrae un bambino spaventato che esce da una porta e trova un energumeno con un manganello che lo aspetta, rimuovo in post produzione un cartello sullo sfondo che non ho notato in fase di ripresa e ora mi rendo conto che distrae? (è un esempio inventato). La foto perde il suo messaggio reale? "...la risposta è No. Ma molti non ci arrivano o non vogliono arrivarci. Come detto da Bergamini nel Kaos dei commenti ad un certo punto si è creata confusione confondendo un po' i diversi tipi di reportage. Il reportage di viaggio a differenza di quello di cronaca è un lavoro che richiede anche più tempo e meno cavilli burocratici oltre che legittimo curare la p.p. Anche il discorso McCurry ha preso il verso giusto. Non si tratta di giustificare le sue immagini ma portare le malelingue a guardare in modo diverso il suo lavoro e quello di altri autori. Ringrazio Bergamini per il suo prezioso intervento facendo chiarezza sull'argomento (chi meglio di lui!!!) |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 8:27
@Motofoto “ Il reportage in senso nobile del termine è una storia illustrata. „ Prendo questa frase come emblema dell'intero intervento, che ora come ora può essere condiviso o meno, ma offre una chiave di lettura interessante di quella che è effettivamente la situazione attuale e mi ricorda, appunto, il modo di porsi dei vecchi disegnatori illustratori di articoli di reportage, nel momento in cui si trovarono a fare i conti con l'avanzata della fotografia. Credo che la frase che fondamentalmente conclude la tua analisi: “ Siamo in un periodo di transizione e ancora non c'è una situazione stabile ed equilibrata, ma va trovata „ sia correttissima |
user46920 | inviato il 05 Febbraio 2018 ore 8:44
Motofoto:“ " Questo è il mondo: aprire gli occhi è una caratteristica necessaria per essere fotografi. Impossibile non vedere queste cose e restare ancorati al passato...a meno di essere Troll. Il troll usa proprio "il ritardo" cognitivo per fare polemica Cool" „ Fabrizio:“ Senza polemica, solo per confronto. Io, se il presente e il futuro sono peggio del passato, butto l'ancora e mi attacco anche al corpo morto. La veemenza del Cigno è difficilmente condivisibile, il concetto che esprime però è condivisibile eccome. „ Farbrizio, fammi un favore, digli pure a quel cretìno d'infilarsi qualcosa di grosso in the back, prima di fare il mio mome, direttamente o indirettamente. E che se vuole una mano, sono sempre disposto ad aiutarlo di persona. Ah dimenticavo, ricordagli che: non è la fotografia che sta morendo, ma semmai è sua nonna che sta morendo, insieme a tutta la sua famiglia. |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 8:57
sospendo per l'ennesima volta L'occhiodelcigno; vi invito a proseguire la discussione in modo sereno e pacato. |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 9:13
Juza, grazie per la pazienza. Sicuramente ora la discussione sarà più serena. Rassicuro tutti: la mia famiglia sta bene e mia nonna è morta da un pezzo a 99 anni. @Daniele Ferrari Una volta di più mi trovo d'accordo con quello che scrivi. |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 10:33
Trovo che le parole di Motofoto siano condivisibili, come sempre il contributo che rende alla discussione è di profondo valore, lo leggo sempre molto volentieri, stesso discorso per il sig. Ferrari. Per quanto riguarda l'accanimento di alcuni utenti verso certi argomenti io ho risolto (felicemente) con un blocco, che mi sento di consigliare. |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 12:19
Motofoto condivido molto di quello che scrivi oggi e domani giornata di fuoco ma appena ho uno spazio ti rispondo. Si sono più velista che fotografo in ogni caso Emanuele: Grazie per non aver chiuso. Questa discussione ha valore |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 12:35
@Nicola Defronzo Faccio un breve OT riguardo il blocco. Io sono un grande fan del blocco. Trovo che sia uno strumento molto democratico e coerente con la politica di responsabilità e libertà che Juza adotta per il suo forum. Il blocco però è un gesto di ragionata indifferenza o anche di semplice filtro senza alcuna intensione negativa, che prevede reciprocità. Ho pensato a lungo se bloccare i troll e alla fine mi sono convinto che non vanno bloccati. Posso bloccare che non mi piace vedere o leggere, ma solitamente è un sentimento reciproco. Ci si ignora e ognuno per la sua strada. Il troll, invece, continua dietro le quinte (in altri thread) a seminare zizzania "incrociata", cioè riferita ai thread dove ha ricevuto il blocco. Alla fine è un danno per il forum, non è solo un fastidio personale. I troll si infilano dappertutto e avvelenano le discussioni deliberatamente. Credo che non si possa sempre delegare all'amministratore la responsabilità di intervenire. Se teniamo veramente a parlare di fotografia in modo civile e in tutte le sue possibili forme, la responsabilità di frenare l'azione dei troll è di tutti. Penso di non essere l'unico a pensarla così, visto che quando uno di questi fa capolino usando una delle tante tecniche di trollaggio (aggressione, derisione, dirottamento ecc..), ci sono diversi utenti che pazientemente dedicano tempo a opporsi ai tentativi di depistaggio. Faccio solo notare una cosa e poi torno OT. Secondo voi ha senso che Bergamini sia "dovuto" intervenire in questo thread per spiegare come si comporta, quasi a difendersi? Non è una occasione sprecata e dovuta ad una direzione fasulla presa dalla discussione? Ha dovuto sprecare tempo prezioso a dire cose ovvie quando ci sarebbero mille domande da fare a uno come lui, domande relative al suo modo di fare e vivere la fotografia. A me piacerebbe molto sentire, ad esempio, il racconto di come ha realizzato il suo ultimo EP. Anzi, un suggerimento che faccio a Juza è di invitare gli autori di EP, se vogliono, a raccontare le foto premiate e i loro retroscena. Non mi riferisco necessariamente ai segreti tecnici, ma alle storie o gli aneddoti. Queste sono cose che renderebbero ancora più speciale il forum. @Fabrizio, velista e fotografo: io non sono nessuno dei due se non per diletto occasionale, ma sono entrambe attività molto divertenti. La prima soprattutto una grande occasione per la seconda |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 13:44
"un suggerimento che faccio a Juza è di invitare gli autori di EP, se vogliono, a raccontare le foto premiate e i loro retroscena. Non mi riferisco necessariamente ai segreti tecnici, ma alle storie o gli aneddoti. Queste sono cose che renderebbero ancora più speciale il forum".... sarebbe interessante e darebbe un valore aggiuntivo sia alla foto che all'autore. |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 13:57
Se si parla di fotografia di ritratto non vedo dove sia il problema...se invece la fai passare per un reportage allora proprio non ci siamo |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 14:23
Eh no!!!... contiene anche ritratti. Il reportage è un racconto/documento composto in genere da foto/testi/didascalie. Nei reportage a differenza della street non è detto che si tratti di scatti rubati a prescindere che sia di viaggio, di guerra o sociale |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 15:20
Il problema è capire chi è troll e chi no. Se per uno è troll chi ti obietta di continuo nel forum perché non la pensa come te, temo che forse siamo fuori strada. Comunque dai discorsi di Motofoto e Virus ho capito che il reportage è un tema molto più vasto e complesso di quello che ho sempre visto finora. Sarebbe da approfondire e fare le dovute distinzioni. Giorgio B. |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 23:05
Giobol la risposta è si. Bergamini potrà spiegare come parte un progetto riguardo il reportage di viaggio, la burocrazia per raggiungere i luoghi ecc. che saranno diversi da quelli di guerra. Poi c'è ne sono altri che non hai bisogno di spostarti all'estero ma non per questo meno impegnativi. "Se si parla di fotografia di ritratto non vedo dove sia il problema...se invece la fai passare per un reportage allora proprio non ci siamo" Risposta per me errata. Se ad esempio vuoi raccontare le condizioni dei detenuti del carcere di Poggioreale, oltre ai permessi per il consenso (già per ottenerli devi presentare un progetto agli organi di competenza che valuteranno se accettarlo o meno) devi vedere se i detenuti siano disposti a collaborare. Le foto che saranno fatte ai detenuti che si raccontano e mostrano le condizioni del carcere, la loro cella o mentre svolgono attività all'interno del penitenziario come li chiami se non ritratti. Si,bisogna fare distinzioni perché anche qui reporter si specializza in un ramo ben preciso. |
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