| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 11:17
Paghi l'IVA anche sui sacchetti più grandi |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 11:25
“ Ma il fatto è che il sacchetto è legato ai prodotti ortofrutticoli, quindi come faccio a ridurre i sacchetti? Ok potrei non andare nei supermercati, negozi, mercati e andare direttamente dal contadino, prendere le cassette di frutta o ancora meglio raccogliere la frutta direttamente da chi lo permette. Oppure continua l'articolo, si potrebbe "teoricamente" portare sacchetti monouso adatti al cibo da casa. Che però non avrebbe senso ne dal punto di vista ecologico, ne ecomico ma nemmeno pedagogico. „ Esatto! Tutte queste considerazioni dimostrano che la "finalità pedagogica" se la dovrebbero infilare dove il sole non batte a loro, non dove non batte a noi! Che differenza fa per l'ambiente se il sacchetto "monouso" per la frutta me lo da il rivenditore o mi OBBLIGHI a portarlo da casa? Se è "monouso" non può comunque essere riutilizzato e se il suo uso per imballare la frutta è OBBLIGATORIO, in che modo si riduce l'inquinamento? Quello che fa più rabbia, infatti, è la presa in giro con cui il provvedimento ci viene presentato. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 11:27
“ Ma il fatto è che il sacchetto è legato ai prodotti ortofrutticoli, quindi come faccio a ridurre i sacchetti? „ Perché magari la sciura Maria che fa la spesa e prima faceva un sacchetto per le mele del weekend da portare in gita ed un sacchetto per le mele da tenere a casa, ora ne fa uno solo. Per dire, gli esempi potrebbero essere tanti... “ Se è "monouso" non può comunque essere riutilizzato e se il suo uso per imballare la frutta è OBBLIGATORIO, in che modo si riduce l'inquinamento? „ Perché prima non era obbligatorio usare quelli biodegrabili. Ora sì, ma siccome costano di più (e per renderti un po' più consapevole dell'impatto ambientale) te li fanno pagare. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 11:30
“ Paghi l'IVA anche sui sacchetti più grandi „ Allora non è chiaro il concetto: i sacchetti grandi non sono considerati imballaggio, quindi vengono trattati come "merce" a sé, caricati separatamente (già da tampo) sullo scontrino e solo se li richiedi. I sacchetti monouso OBBLIGATORI per frutta e verdura, sono obbligatori proprio perché, invece, sono la forma di imballaggio prevista per quelle tipologie di merci e, come tale, il loro costo e rispettiva IVA è già compreso nel costo della merce. Quando compri i biscotti Mulino Bianco, il saccetto in cui sono contenuti viene segnato a parte? No, perché? Per la medesima motivazione |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 11:46
“ Perché magari la sciura Maria che fa la spesa e prima faceva un sacchetto per le mele del weekend da portare in gita ed un sacchetto per le mele da tenere a casa, ora ne fa uno solo. „ Diciamo che questo è l'unico caso che potrebbe essere "convincente" perché l'alternativa sarebbe prezzare ogni singolo frutto acquistato; possibilissimo per le mele, ad esempio, ma hai un'idea di quanto più inquinante di un sacchetto biodegradabile sia un'etichetta di prezzo composta da carta, inchiostri e collante? Pensaci: per 8 mele che possono stare in 1 sacchetto con 1 etichetta, avresti ben 8 etichette che non costano nulla, ma che inquinano 4 volte tanto; e già dal primo giorno c'è già chi si comporta così, alla faccia della sciura Maria, ma anche dell'ecologia. Ecco che anche il caso della sciura Maria non convince più, ed è bastato un giorno! |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 11:51
“ Pensaci: per 8 mele che possono stare in 1 sacchetto con 1 etichetta, avresti ben 8 etichette che non costano nulla, ma che inquinano 4 volte tanto; e già dal primo giorno c'è già chi si comporta così, alla faccia della sciura Maria, ma anche dell'ecologia. Ecco che anche il caso della sciura Maria non convince più, ed è bastato un giorno! „ Nein, perché alla cassa ti addebitano tot. centesimi per ogni etichetta letta, indipendentemente dal fatto che tu abbia usato il sacchetto o meno. Quindi se prendi 8 mele ognuna con la sua etichetta, alla cassa ti troverai a pagare 8 volte il costo del sacchetto. Ci provi una volta, ma poi ti accorgi della "fregatura" e smetti di fare l'italiano furbettino. Detto questo, nel prosieguo dell'articolo fotografato in precedenza, si fa notare che al momento solo Esselunga ha un'etichetta biodegrabile, le altre invece vanno rimosse. E comunque capiamoci: prendi il sacchettino, strappi l'etichetta, la butti nel nero ed il sacchettino lo puoi buttare nell'umido. Prima buttavi tutto nella plastica. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 12:15
Volevo far notare una cosa, anni fa in casa si avevano un sacco di sacchetti della spesa in plastica, poiché gratis e quindi la gente le prendeva senza farci troppo caso, da quando sono diventati a pagamento (parlo di quelli da 10 centesimi) nella maggior parte delle casa i sacchetti di plastica sono diminuti drasticamente (ho chiesto a parecchi miei amici e praticamente tutti mi hanno confermato questo). Quindi io aspetterei di vedere se questo provvedimento possa sensibilizzare la popolazione ad un uso più cauto di questi sacchetti. Ricordiamo che questi 2 centesimi per il sacchetto che hanno indignato molti di voi, sono gli stessi sacchetti che poi troviamo nei boschi o a spiaggia e che dovrebbero indignarci molto di più. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 12:17
“ E comunque capiamoci: prendi il sacchettino, strappi l'etichetta, la butti nel nero ed il sacchettino lo puoi buttare nell'umido. Prima buttavi tutto nella plastica. „ Esatto! il sacchettino LO BUTTO NELL'UMINO! NON LO RIUTILIZZO PER BUTTARE L'UMIDO per le ragioni che ho detto prima: - quando stacco l'etichetta il sacchetto si rompe; - se non stacco l'etichetta il sacchetto resta incollato e ristretto e non lo posso utilizzare; - se anche non avessi il problema dell'etichetta il sacchetto è comunque troppo piccolo per il cestello dell'umido. Invece i sacchetti grandi che acquisti alla cassa almeno li puoi utilizzare per buttare l'umido. Io utilizzo buste in cotone o plastica robusta riutilizzabili per mettere la spesa, e mi limito ad acquistare qualche sacchetto in più solo quando ho una spesa molto voluminosa e poi uso quei sacchetti per buttarci l'umido. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 12:18
“ Se non si usa il sacchetto, il costo aggiunto automaticamente viene stornato „ Dipende dal supermercato e comunque si tratta sempre di usare il buon senso, infatti nell'esempio in questione si parla di melone, ananas e banane, frutta grossa o venduta in un solo pezzo (il casco di banane). Se prendi 10 mele fai la cortesia di prendere un sacchetto, non di fare l'italiano furbetto che fa 10 etichette... Anche perché dai, 10 mele saranno 2 chili di roba, stiamo lì a fare i pulciari per 2 centesimi su 3/4/5 euro di roba? “ Esatto! il sacchettino LO BUTTO NELL'UMINO! NON LO RIUTILIZZO PER BUTTARE L'UMIDO per le ragioni che ho detto prima: - quando stacco l'etichetta il sacchetto si rompe; - se non stacco l'etichetta il sacchetto resta incollato e ristretto e non lo posso utilizzare; - se anche non avessi il problema dell'etichetta il sacchetto è comunque troppo piccolo per il cestello dell'umido. „ Sì ma prima avevi un sacchetto di PLASTICA da smaltire, quindi INQUINAVI di più. Ora hai un sacchetto biodegradabile e lo puoi buttare nell'umido e inquini di meno. Anche se lo butti in un campo o in un fiume/lago/mare (per dire) nel giro di qualche settimana sparisce, altrettano non succede con il sacchetto di plastica. Detto ciò, abbandono la discussione per sfinimento tecnico. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 12:21
Purtroppo non riesco più a trovare la versione con i titoli finali in inglese Sostanzialmente mi pare che dicesse qualcosa del genere: che il vento non conosce i confini che noi umani definiamo e quindi questi frutti dell'inverno vengono trasportati ovunque e sono quindi un problema di tutti. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 12:28
“ Dipende dal supermercato e comunque si tratta sempre di usare il buon senso, infatti nell'esempio in questione si parla di melone, ananas e banane, frutta grossa o venduta in un solo pezzo (il casco di banane). „ Naturalmente! Oltre alle ovvie ragioni pratiche, in quei casi si tratta anche di frutta la cui buccia non è edibile. |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 12:40
Peda mi indigno per la maleducazione e il pericolo del comportamento di pedoni motociclisti e automobilisti sulle strade, mi indigno per i possessori di cani (sono un amante degli animali non è coipa loro) che non pulisco mi indigno per lo stato che non ci protegge. (vedi uranio impoverito) mi indigno per le persone che hanno perso in questi anni il potere di acquisto e sono ai margini della società ecc ecc ecc e mi indigno perché siamo l'unico paese in Europa che impone che i negozianti siano obbligati a far pagare i sacchetti. Vorrei capire perché è siamo solo noi |
| inviato il 05 Gennaio 2018 ore 12:53
“ I sacchetti monouso OBBLIGATORI per frutta e verdura, sono obbligatori proprio perché, invece, sono la forma di imballaggio prevista per quelle tipologie di merci e, come tale, il loro costo e rispettiva IVA è già compreso nel costo della merce „ Non direi visto che il loro costo appare a parte sullo scontrino esattamente come per quelli da 10cent diciamocela tutta: questa rivolta ha solo squallidi fini elettorali |
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