| inviato il 22 Dicembre 2017 ore 9:39
Posso essere anche parzialmente d'accordo con quello che dici Daniele ma visto il titolo del topic bisognerebbe appunto cercare di "separare" (virgolettato perché la divisione a compartimenti stagni non è possibile e ha poco senso in rapporti di causa-effetto così intricati) l'aspetto tecnologico più "attuale" (diciamo digitale o almeno post rivoluzione industriale) da quelli finanziari/politici ecc. che sono "sempre" esistiti. Tra l'altro nella mia città è attiva la banca Carige la cui origine risale al 1483...
Se vogliamo riferirci nello specifico alle banche mi sembra che la recente rivoluzione "digitale" abbia portato dei vantaggi ai clienti. Vantaggi di obiettiva riduzione dei costi che in alcuni casi scendono a 0 e un controllo più immediato del conto.
Poi ok, anche il riccone oltre il conto alle Cayman avrà anche qualche lingotto d'oro provenienti dal "tesoro nazista" sotto al materasso...  |
| inviato il 22 Dicembre 2017 ore 9:50
“ Provate a noleggiare un'auto all'estero senza avere la carta di credito... „
Dei miei amici che non l'avevano hanno dovuto interrompere bruscamente il viaggio di nozze  L'agenzia a cui si appoggiavano, presumendo (???) che la possedessero, non gli aveva evidenziato il fatto che il "voucher" emesso da loro era utile solo ai fini della prenotazione della macchina.
Si tratta comunque di dover versare una "cauzione" che deve coprire almeno parzialmente il valore della macchina. Bisognerebbe capire quale soluzioni alternative "furbe" ci potrebbero essere e come ci si arrangiava prima.
Ammetto la mia completa ignoranza... |
user90373 | inviato il 22 Dicembre 2017 ore 10:01
@ Opisso
“ " La tecnologia sembra portare verso modelli di sviluppo ad andamento lineare..."
Questa non l'ho capita.
Esempi? „
Intendo dire che, secondo me, la tecnologia guarda sempre avanti a velocità esponenziale e, chi resta indietro è perduto. In qualche caso l'essere un pò cauti permetterebbe ai piccoli errori di non trasformarsi in disastri, vista la velocità con la quale vengono ripetuti, senza che nessuno, per la paura di perdere "il treno", si soffermi ad analizzarne le cause per trovare i rimedi. Attenzione a non demandare alla tecnologia il compito di rimediare ai disguidi da essa stessa creati, per far ciò serve il buon senso.  |
| inviato il 22 Dicembre 2017 ore 10:20
“ Si tratta comunque di dover versare una "cauzione" che deve coprire almeno parzialmente il valore della macchina. Bisognerebbe capire quale soluzioni alternative "furbe" ci potrebbero essere e come ci si arrangiava prima.
Ammetto la mia completa ignoranza... „
In realtà l'importo della franchigia viene solo bloccato sulla carta (cioè non puoi spendere tutto l'importo cui la tua carta è autorizzata), non viene prelevato; questo al fine di essere certic he in caso di danni o furto, sulla carta ci siano fondi sufficienti per rifondere la compagnia.
L'alternativa nel caso dei tuoi amici sarebbe stata usare il bancomat ma pagando (ovviamente se disponibile, ma di solito c'è sempre questa possibilità) una integrazione al costo del noleggio per avere la copertura completa dei danni e furto senza franchigie. Io ho fatto così l'anno scorso quando mi fu smarrita (da una cameriera distratta che probabilmente la gettò insieme agli avanzi) la carta di credito in vacanza proprio pochi giorni prima del noleggio che avrei dovuto effettuare. Con un centinaio di euro in più sul costo del noleggio ho potuto noleggiare anche con il bancomat seguendo quanto ho detto sopra. Ve lo riporto perché penso possa essere un'informazione utile a tutti. |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 15:12
A proposito di tecnologia aggressiva e invasiva ecco la notizia di oggi :
Il tribunale di Nanterre (Francia) a seguito di un esposto di un'associazione di consumatori ha deciso di indagare sulle marche Epson, Bother e Canon per obsolescenza programmata, il caso specifico si riferisce alla cartucce delle stampanti che devono essere sostituite anche se non completamente vuote. Segue il testo originale:
“ Tout est parti d'une plainte déposée en septembre par l'association de défense des consommateurs Halte à l'obsolescence programmée (HOP) qui estime que les marques Epson, Brother ou encore Canon "programment" la durée de vie de leurs cartouches d'encre, ces dernières devant être remplacées alors qu'elles ne sont pas totalement vides. „
La domanda che viene spontanea è : sarà la stessa politica per quanto riguarda le macchine fotografiche ?
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| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 15:20
“ sarà la stessa politica per quanto riguarda le macchine fotografiche ? „
Magari in relazione alle batterie di tipo "dedicato" a quel particolare modello o serie di fotocamere, per cui una volta terminata la produzione di "quelle" batterie devi sostituire anche i corpi macchina ancora in perfette condizioni?  |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 18:39
Cartucce e batterie continueranno ad essere prodotte da competitor, a prezzi molto inferiori ... se il produttore della fotocamera o della stampante smette di produrle non fa altro che darsi la zappa sui piedi.
Per la cronaca, le cartucce originali per la mia stampante costavano circa 12 Euro l'una l'ultima (ed unica!) volta che le ho guardate, le compatibili che uso fin dal primo momento costano meno di 2 Euro l'una.
Le due batterie che ho per la 5D3 sono originali, ma se Canon dovesse smettere di produrle vogliamo scommettere che Patona continuerà a produrle? |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 9:13
Il vero problema non sono le batterie ma il fatto che i nuovi prodotti (e non solo quelli relativi alla fotografia) sono studiati per avere una vita limitata nel tempo . La situazione è più complessa: a differenza di tempo fa quando era più facile sostituire pezzi di apparecchiature ora i pezzi di ricambio o non ci sono o le sostituzioni riguardano parti più importanti (sempre che siano disponibili).
Faccio l'esempio della mia stampate laser XXX. Il cavo che era collegato al toner nel nero non teneva più bene il collegamento. Risultato avrei dovuto cambiare una serie di pezzi che rendevano non ragionevole la spesa; risultato ho preferito/dovuto cambiare la stampante.
Un altro esempio riguarda il mio frigorifero: nel cestello che produce il ghiaccio il sensore non funziona più e produce ghiaccio all'infinito: come era prevedibile non esiste (???) più il pezzo di ricambio quindi ora apro il freezer e giro l'interruttore ogni volta che il ghiaccio ha raggiunto il limite.
Tanto per farla breve: molti prodotti attuali sono studiati per avere una vita più breve e per rendere difficile o impossibile ripararli. Quindi come dice il titolo del thread : la tecnologia è aggressiva .
D'altra parte siamo onesti : se voi foste produttori di qualcosa fareste in modo che il vostro prodotto durasse per sempre ?
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| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 9:22
“ D'altra parte siamo onesti : se voi foste produttori di qualcosa fareste in modo che il vostro prodotto durasse per sempre ? „
Eppure, prima della rivoluzione industriale era proprio questa la tendenza, ma nessun buon artigiano moriva di fame per aver prodotto cose troppo durature |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 9:42
appunto ... "prima" della rivoluzione industriale che è stata proprio una rivoluzione |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 10:02
Grazie Salt: non conoscevo l'esisenza di questo cartello di "lampadinai" .
E' tuttavia vero che i prodotti attuali hanno in generale una vita più breve. Io credo che se la Pirelli producesse pneumatici che non si consumano, se le lavastoviglie o le lavatrici durassero in eterno, etc... sarebbe la fine della produzione industriale con migliaia/milioni di persone senza lavoro |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 10:45
Piu che altro saremmo ancora fermi alla televisione in bianco e nero.
L'obsolescenza programmata permette di far evolvere in modo coerente intere zolle del mondo.
immaginiamoci internet utilizzata oggi con un computer con hd da 10 mega (io lo ho avuto e ci girava autocad) |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 10:56
"...sarebbe la fine della produzione industriale con migliaia/milioni di persone senza lavoro "
Ma lavorare meno, guadagnare meno o anche stare dei periodi più o meno lunghi senza lavoro non sarebbe così drammatico poiché non ci sarebbe necessità di "comprare/consumare" così tanto come oggi. |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 11:23
io la vedo da un punto di vista diverso.
Tralasciando tutto l'aspetto Ecologico, che comunque riveste molta importanza, il consumismo con la conseguente obsolescenza programmata ha fornito benzina al motore dell'evoluzione tecnologica.
La ricerca parossistica del "meglio", del piu' performante, ha portato all'evoluzione degli strumenti e delle tecnologie.
Questo e' senz'altro un bene. Se non ci fosse stata questa spinta saremmo ancora agli anni 30.
Ovvio che come contropartita il prezzo da pagare sul piano ambientale sia stato altissimo.
Una rete come la rete satellitare e la rete internet o ancora la rete cargo di trasporti intercontinentali non le metti in piedi se non prelevi dall'ambiente e consumi una quantità di risorse enorme.
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