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Kiev 88 prospetto


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avatarsenior
inviato il 05 Luglio 2024 ore 18:50

Io quando comprai la Kiev 88 (medio formato) la pagai molto meno di un corpo Nikon (piccolo formato) e le Hasselblad costavano un altro ordine di grandezza, irraggiungibile.

Per questo motivo le mie aspettative erano a priori molto basse, nel senso che non ero sprovveduto da comprare una 6x6 cm del prezzo inferiore ad una 24x36 mm pensando di comprare una Hasselblad (ma in che film?) anzi mi aspettavo potesse avere problemi.

Non ero (non sono e non lo sono mai stato) un fotografo professionista ma ero appassionato alla fotografia e quindi la Kiev 88 la comprai per pura curiosità ed interesse personale essendo il massimo che mi potessi permettere.

Ovvio che mentre gli obiettivi Nikkor (ma anche i vivitar ed i panagor dei tempi) si montavano sulla baionetta molto dolcemente e con estrema precisione sui corpi nikon (FM), non era la stessa cosa con la Kiev 88 ed i suoi obiettivi.

Montare gli obiettivi sulla baionetta della Kiev 88 (paragonandola alla Nikon FM) mi sembrava un'impresa, molto meno fluida e spesso dovevo allinearli con estrema attenzione.

Stesso discorso l'otturatore. Sembrava una saracinesca.

La mia la comprai in uno store e quindi era nuova, in scatola sigillata e con garanzia italiana. Le importava lo stesso importatore della Zenit ai tempi.

Nonostante tutto ha funzionato e funziona ancora. E le sensazioni sono esattamente le stesse.

Mi ero anche comprato una Kiev 19 su una bancarella, era una fotocamera 24x36 ed aveva la particolarità di avere l'esposimetro interno e l'attacco lenti della Nikon, baionetta AI. Avendo io la FM la utilizzai come secondo corpo.

Era un carroarmato (l'ho ancora), e montavo senza problemi gli obiettivi Nikkor della FM. L'attacco essendo la copia dell'attacco AI Nikon era fluido come la FM (forse meno preciso dal punto di vista meccanico, ma funzionava senza problemi).

Ovvio che la FM era un gioiellino la Kiev 19 un carroarmato. Ma anche paragonare le auto russe tipo la Moskvich (che aveva avuto un mio amico) con un'auto occidentale non aveva senso.

Non si puo' dire che il materiale di provenienza sovietica o comunque dall'est fosse paragonabile al materiale europeo, o giapponese.
Erano apparecchi molto piu' spartani, pesanti, robusti, ma che funzionavano. Poi secondo me e' assolutamente assurdo pensare di paragonarli.
Ma una Kiev 19 per me che avevo la FM era un secondo corpo di riserva (nulla a che vedere con i corpi Nikon e con la Nikon FM, altro pianeta) ma non era molto peggio di alcuni corpi Nikon F (di 20 anni prima).

Costavano pero' molto ma molto meno e funzionavano.

Ma non li paragonerei con apparecchi giapponesi o tedeschi o europei o americani. Altro genere, altri prezzi.

avatarsenior
inviato il 05 Luglio 2024 ore 18:58

Per Giovanni Leoni: ammiro l'enorme quantità di fotocamere che possiedi e sarei curiosissimo di sapere quale sia la simil-leichetta di Galileo anni '30; dev'essere un oggetto notevole.

Io non sono nemmeno lontanamente al tuo livello quantitativo: mi sono limitato al mondo tedesco, ad alcune italiane (per ragioni puramente affettive) e, da metà degli anni 70 a quelle sovietiche, di cui misi assieme una vasta collezione, che vendetti nella metà del primo decennio dei 2000.

La mia esperienza con la Pentacon Six è sostanzialmente positiva; usata intensamente per lavoro, si è rivelata efficiente, comoda, pratica nell'uso, così come la Kiev-88 che, comprata nuova da negozio si rivelò per quello che era: una macchina non raffinatissima, ma che dava assai più (ma TANTO di più) del prezzo che costava. Vero: il suo rumore al caricamento è ansiogeno; il suo scatto "CRACK-ZZZ!" può spaventare gli animi delicati degli utenti della nota-casa-svedese, ma i risultati ripagano e, sul lavoro, una Kiev-88 si ripaga ed ammortizza in meno di una giornata lavorativa.

La Pentacon Six ha una sua procedura di caricamento che la prima volta può non essere intuitiva (ma a guardare la macchina a dorso aperto ci si arriva comunque) e dopo la prima volta, è cosa semplicissima ed automatica.

Vedo che hai equivocato le parole del fotoriparatore inglese: lui si riferisce alla manutenzione/riparazione delle Pentacon Six, non al suo uso; uso che in sé è evidente anche ad un bimbo delle elementari: Tempi, Leva di caricamento, contascatti, pulsante di scatto, ottica con messa a fuoco e diaframmi.
Il fotoriparatore inglese, in possesso del manuale di manutenzione originale ed in inglese, più gli "esplosi", capì benissimo come intervenire nella taratura di tutte le funzioni, compresa la spaziatura.
Evidentemente, Dusi & Rossi intervenivano in maniera radicale e sono pressoché convinto che loro applicassero la semplificazione della finestrella sul dorso, dove poter leggere la numerazione sulla carta del rollfilm 120, come sui qualsiasi Ikonta.

Detto sinceramente e senza offesa, il tuo gratuito attacco mi sembra esagerato e ben poco motivato.

Io non posseggo "un'enormità" di materiale fotografico e non sono nemmeno un collezionista: possiedo un certo numero di apparecchiature che conosco molto bene e so usare -immodestamente- altrettanto bene.

Mi spiace che ti siano capitati in mano esemplari di Pentacon Six e di Kiev-88 maltrattate da precedenti proprietari o, per quanto riguarda la Kiev, forse un esemplare sottratto dai pezzi scartati al controllo finale.

avatarsenior
inviato il 05 Luglio 2024 ore 21:48

Enzo C. ha scritto:
"visto che ne conosci il progetto, potresti spiegarmi dove esso sia deficitario?"

Trascinamento. A qualcuno è andata bene, i miracoli esistono. A molti altri no

Mirino a pozzetto che inquadra meno dell' inquadratura reale. Col pentaprisma peggiora.

Ammortizzazione dello specchio.

Il fatto che nessun professionista, uno di quelli che DEVONO riportare a casa le foto, non abbiano mai usato queste attrezzature qualcosa vorrà dire. Oppure etano talmente fessi da spendere venti volte tanto per un corredo Hasselblad ?

avatarsenior
inviato il 05 Luglio 2024 ore 22:38

@Enzo.
1) La "simil-leichetta" -sono andato a controllare!- è una Sirio Elettra II che mi risulta essere del 1946 (l'anno in cui sono nato). La possedeva mio padre, insieme con una Zeiss Super Ikonta 6 X 6 (Tessar 75/3,5). Me le lasciò fin da quando compii una dozzina d'anni. La Sirio l'ho tuttora. La Super Ikonta la vendetti molti, molti, anni dopo per comprare una Rollei 4 X 4 che, successivamente, vendetti, a sua volta, per acquistare ... non ricordo.
2) Non ho mai scritto che con la Pentacon Six non si potevano fare fotografie. Semplicemente la giudicai mooolto negativamente (la macchina!!! Non gli EVENTUALI utenti soddisfatti!!! Sia chiaro!), e decisi di sostituirla in Casa Hasselblad (peraltro ad un ben diverso livello di costi! Mi rendo conto!). Ora di svedesi ne ho 5, ma alcune altre, che mi sono passate per le mani, le ho vendute.
3) Della Kiev 88 NON ho MAI scritto alcunchè, semplicemente perchè NON l'ho MAI avuta/adoperata (scrivo ESCLUSIVAMENTE di cose che ho sperimentato PERSONALMENTE, e scrivo SEMPRE che i miei giudizi sono PERSONALI, SOGGETTIVI, IMHO, e/o faccio presente che "credo", "penso", "ritengo", et similia).
4) No Enzo, NON ho equivocato: ho semplicemente voluto esprimermi in modo forse un pò provocatorio, ma IRONICO, contrapponendo il "SUO" (del riparatore inglese) modo di manutenere, con il "MIO" di fruire ... utilizzando il suo stesso eloquio ... "up to date"! Battuta non riuscita, vedo! Sorry!
5) A Dusi & Rossi non arrivai. Mi ero solo informato (telefonando loro), ipotizzando di andarci effettivamente; poi considerai il mirino, e le "macro" vibrazioni del sollevamento specchio, e mi risolsi a "mollare tutto", e passare ad Hasselblad, chiudendo così definitivamente il discorso. Una decisione forse opinabile, ma che riprenderei "tutta la vita"!
6) Il mio NON era, e NON voleva essere un "attacco". Era solo un'impressione d'uso. Mi spiace che tu possa averlo percepito come tale ... perchè? I latini dicevano "Excusatio non petita, accusatio manifestat!"! Che avessero ragione?
7) Non ho mai avuto difficoltà d'uso con l'"enormità" di materiale che mi è passata per le mani! Le difficoltà le ho trovate SOLTANTO con la Pentacon Six! Giudicare negativamente qualcosa, NON implica avere difficoltà d'uso (es.: giudicare inadeguata la luminosità di un mirino reflex!)!
8) Ripeto: non ho MAI parlato della Kiev 88. Non conosco le EVENTUALI traversie della mia Pentacon Six (esteticamente si presentava "A"), come non conosco le traversie della stragrande maggioranza delle circa 120 macchine che mi sono passate tra le dita, MA che NON mi hanno mai dato quel genere di feed-back NEGATIVO.
9) Se tu (e/o altri) ti sei trovato bene, MI FELICITO (sinceramente, credi!)!
Ciao. GL

user255336
avatar
inviato il 06 Luglio 2024 ore 0:09

Kiev 88.
Non mi interessa questa macchina che non comprerò mai, ma sono curioso sul numero 88 che rimanda al nazismo.
Quelli che la utilizzano hanno una spiegazione?

avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 4:46

Interessantissimo quesito, che apre ad ipotesi quanto mai inquietanti...

avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 4:59

Una "perla" di Kwlit:
(...) della serie Pentacon Six. A proposito di questa: il mirino a pozzetto era dotato di una lente di ingrandimento che per essere messa in opera aveva una levetta, pericolosissima per l'occhio del fotografo . Un attimo di distrazione e centrava, stavolta con assoluta precisione, la pupilla dell'occhio del fotografo. Gli occhiali, da vista o da sole, fornivano la necessaria protezione.


Se è una battuta, è divertente, ma in realtà è praticamente impossibile che quella levetta possa in alcun modo essere pericolosa, a meno di voler centrare l'occhio apposta e con studiata intenzione.

avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 11:16

Enzo C.
Io l'ho usata la Psix. E non era solo una mia opinione. La tua opinione è un atto di fede ?

avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 13:05

OT) io l'ho usata (poco) la P6 ma devo dire che la storia della levetta non torna neppure a me. Criticare la P6 per altri motivi più o meno validi è certamente lecito, ma attaccarsi a particolari (?) come questo della levetta mi sembra un po' tirato per i capelli. (imho)

Per il poco che l'ho usata, mi è sembrata meglio costruita della K60/6C (la P6 del mio amico Ambrogio che ho usato non accavallava i frame) anche se nella loro rozzezza sono abbastanza affidabili.


avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 15:09

Piccole note di cronaca e di colore:
-Fotoriparazioni Dusi & Rossi c'e' ancora (largo Murani, Mi)
- Dopo 10 pag., nessuno ha ancora messo in dubbio la sobrieta' degli operai sovietici. Si legge spesso che per resistere al freddo, al cambio turno ricevessero ciascuno una boccetta di vodka...




avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 15:16

Absit iniuria verbis , ma dire che quella della levetta, o meglio perno atto a permetter di usare il lentino, sia pericoloso per gli occhi è una sciocchezza sesquipedale.

Qualche teorico rischio esiste solo ed esclusivamente nel disporla apposta in posizione obliqua e, con la determinazione del samurai pronto all'autosacrificio, sbatterci contro l'occhio aperto (gridando " Banzai! ", naturalmente), dopo aver sorbito una coppetta di sake.

Cito da Simone Rota:
(...) nessuno ha ancora messo in dubbio la sobrieta' degli operai sovietici. Si legge spesso che per resistere al freddo, al cambio turno ricevessero ciascuno una boccetta di vodka...


Gli inverni, lassù non perdonano. Ricordate " Una Giornata di Ivan Denisovich "?

avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 16:46

forse si può pensare alla pericolosità del LENTINO ... se lo si attiva per sbaglio mentre si sta mettendo con la testa nel pozzetto, l'occhio potrebbe essere colpito. Ma trattasi del lentino, non della levetta

avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 17:03

il lentino della Pentacon Six /Praktisix non è a molla, va portato in posizione a mano.

avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 17:11

ho confuso col pozzetto/lentino della Kiev/Salyut ......magari ha confuso anche il ns amico iper critico Sorriso

avatarsenior
inviato il 06 Luglio 2024 ore 17:43

era tutto scritto nell'ultima pg del manuale dell Kiev 88 ... Eeeek!!! Eeeek!!!

La pg è totalmente bianca ... ma casualmente ho avvicinato la fiamma dello Zippo mentre mi accendevo una sigaretta e ha iniziato a comparire del testo.
Ho capito che era una pg scritta con inchiostro simpatico... mi son messo di buzzo buono e con l'aiuto di una candela ho fatto emergere il testo interamente. MrGreen




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