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Le foto vanno spiegate.


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  4. » Le foto vanno spiegate.





user39791
avatar
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 15:34

Non facciamo però confusione tra spiegare (tipo mettere una didascalia) e criticare. Un critico d'arte fa una disamina a 360 gradi di un'opera d'arte. Davanti ad un drifting di Pollock può farci un trattato d'arte moderna.





Mettiamo che Pollock ci avesse detto che dietro l'ispirazione a dipingere questo quadro ci stava una lite con una sua morosa, cosa avrebbe aggiunto al quadro e alla nostra comprensione del suo lavoro?

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 15:35

Dire di leggere libri a chi non vuole farlo è pura follia.


Oh! Ma se uno non vuole leggere libri, o fare un passo in più con buon senso nel comprendere che, forse (forse, eh) c'è altro di quello che conosce, non si deve nemmeno permettere di dare giudizi!
Perchè se è vero che la democratizzazione dei mezzi d'espressione può permettere (giustamente) a chiunque di dire il proprio pensiero su un qualsiasi argomento,a prescindere dal suo gradi ci conoscenza del tema (vedi le tesi antivacciniste ad esempio),

non può pretendere che la sua opinione debba essere rispettata a prescindere o ritenuta giusta/paritaria rispetto ad altre.
Oh, belin, ma mica si può avere sempre tutti ragione no? Nemmeno in arte.

scusate lo sfogo ot

avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 15:41


" oddio, non ne sarei così sicuro, basta vedere - ad esempio - l'opera "Ragazza con l'orecchino di perla" di Jan Vermeer: ci sono libri, film e documentari per spiegarne storia, genesi, contesto e quant'altro"
continuo la tua frase con mie parole.

...tutti realizzati a posteriori di decenni se non di secoli, quindi frutto dell'immaginazione di terze persone.
quindi la mia lettura dell'opera è di terza classe rispetto alla loro?


Leeperryphd non capisco la domanda.

Anzitutto il fatto che siano stati fatti secoli dopo non sta a significare che siano frutto dell'immaginazione (vabbè, nel caso che ho citato io ed il film in particolare la storia della vita di Vermeer è romanzata).

eppoi qui si parla di didascalie che servono a "leggere" ed apprezzare meglio l'opera.

beneinteso: la lettura di un'opera d'arte in genere è un processo profondamente intimo, dove l'osservatore elabora ciò che vede in base al suo vissuto/esperienze, facendogli provare delle "emozioni". Per questo motivo, alla domanda "quindi la mia lettura dell'opera è di terza classe rispetto alla loro?", la risposta è: assolutamente no.

MA

aldilà delle emozioni che ti ho appena citato (legittime e naturali), alcune opere ed alcune fotografie in particolari necessitano di spiegazioni/didascalie/testi affinché non ci si fermi sulla mera estetica, lasciando il giudizio sulla superficie dell'opera, ma si scavi un po' più a fondo.

Con questo non voglio dire che serve SEMPRE la didascalia in un'opera, ma voglio dire che se una foto necessita di un "accompagnamento" non vuol dire che
foto sbagliata!


insomma, come ha già detto qualcuno: non esiste una regola universale

avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 15:54

Andiamo sul pratico: Allestiamo una mostra fotografica con tanto di didascalie. Entrano e visitatori e all'uscita proponiamo loro un questionario dove tra le tante cose chiediamo che interpretazione hanno dato alla fotografia X o Y. Qualora ci accorgessimo che hanno capito una mazza, che quanto volevamo trasmettere non è stato recepito, come dovremmo interpretare questo messaggio? Tutti ignoranti?

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 15:56

Ma non centra nulla!
Stiamo parlando di lavori che sono riconosciuti e esposti, che sappiamo già che funzionano e non sono una c.azzata che non funziona.
Ho portato esempi pratici a riguardo

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 15:59

Qualora ci accorgessimo che hanno capito una mazza, che quanto volevamo trasmettere non è stato recepito, come dovremmo interpretare questo messaggio? Tutti ignoranti?


Che non hanno letto l'introduzione.
Io non "trasmetto".
Io esprimo un concetto, che per carità può essere espresso bene o male, ed è per questo che esistono curatori, photo editor, letture portfolio. Aiutano a correggere il tiro.
Ma se hanno dimostrato che molte persone davanti una semplice comprensione del testo non riescono a raccapezzarsi, è possibile che il problema siano unicamente le mie foto? Eddai

p.s. ma non molto p.s.:

Ho scritto prima, speravo fosse chiaro: In un mio lavoro, con introduzione, che non richiede nessuna interpretazione se non usare la chiave di lettura che gli fornisco (perchè non mi rinchiudo nella torre d'avorio ma voglio facilitare la visione), e che le persone manco vogliono fare lo sforzo di leggere la didascalia o come vogliono chiamarla, a me non frega proprio nulla.

avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 16:03

Labirint: Attualmente mi limito ai paesaggi e caccia fotografica (poco da interpretare!) a suo tempo facevo anche un po' di reportage (analogico) difficile postare quel materiale (diapositive, negativi). Comunque la discussione prescinde da quello che ho fatto io, penso che chiunque sia in grado di dare un parere a prescindere dalla bravura personale .

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 16:08

Ripeto state facendo un mischione tra titolo/didascalia/spiegazione/articolo a corredo/critica.

Sciatore in sfondo bianco anonimo.
Scritta: "Insbruck campionato del mondo di sci" è una spiegazione a una foto debole? O una normale didascalia?

Vado a una mostra di fotografia orientale. L'audioguida mi dice che la foto va "letta" da destra a sinistra. Cavolo non lo sapevo e per saperlo me lo devono spiegare. Quindi le foto della mostra sono tutte ugualmente deboli?
O sono io che ho bisogno di un'informazione di "cultura" che mi manca? Ah, la cultura oddio se devo anche fare lo sforzo per capire...
E i quadri dai... anche in quelli più classici se non spiegano i riferimenti religiosi il senso non si capisce affatto. Tutte delle croste insomma.

Han fatto un film su Salgado che spiega meglio il suo lavoro. Quindi le foto di Salgado fanno schifo perché il film racconta cose che non posso sapere dalle sue foto? O è semplice mente un prodotto "separato" che mi fornisce un compendio al suo lavoro?


Poi ok, siam tutti d'accordo. Se arriva il critico (o peggio l'autore) e inizia a dirti che quel punto fuori fuoco rappresenta la proiezione dell'inconscio mortificato del fotografo dagli anni del collegio giovanile...


avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 16:08

si ma come visto su mela molti hanno dato un parere anche di poca originalità quando poi significato era molto diverso.
Quello che articolo dice è semplicemente che certe foto o certi lavori necessitano o di un minimo di conoscenza o di una didascalia, introduzione o spiegazione che aiutino l'osservatore

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 16:10

Comunque la discussione prescinde da quello che ho fatto io, penso che chiunque sia in grado di dare un parere a prescindere dalla bravura personale .


perdonami roberto
Giustissimo che ognuno possa dire la sua, però secondo te il parere di chi ha visto nella sua vita ha letto solo i libri di Michail Freeman o chi ne ha letti a centinaia, ha una libreria piena, chi si è diplomato alla fondazione fotografia modena ad esempio?
Non sono io, chiarisco, è per sottolineare che la realtà spesso va un pò oltre quello che diamo per scontato e crediamo di conoscere.

Concordo con Opisso

avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 16:17

Matteo: certamente costui ha un bagaglio che gli consente di giudicare molto meglio il lavoro che gli si propone.

avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 16:18

Ciao a tutti!
Nella mostra Genesi di Salgado alcune foto avevano un approfondimento sul soggetto, abitudini della tribù immortalata o altre brevi spiegazioni che ho trovato molto interessanti.
La mia idea è che la spiegazione della foto la deve trovare lo "spettatore".
Questa è la vera potenza dell'arte! ;-)

avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 16:44

Molto semplice. Non ci sono risposte e spesso quelle che chiamiamo regole non sono regole. Lo spirito deve essere analitico ma anche emozionale. La famosa regola dei terzi nell'inquadratura vale zero se non si capisce a cosa possa servire. Ancora più assurdo paragonarla alla proporzione aurea con cui non ha nulla a che spartire. Già dicono che per approssimazione..... be per approssimazione un quadrato diventa un cerchio..... così vale per le didascalie o le spiegazioni. Possono esserci o no. Quando guardiamo un quadro rinascimentale pensiamo che non serva una didascalia o una spiegazione? lo comprendiamo appieno? no! ne percepiamo la qualità tecnica, la bellezza, ... tante cose ma.... non sappiamo chi lo ha commissionato, perché lo ha chiesto, perché l'autore ha fatto certe scelte, perché quel quadro ha destato ammirazione o è stato censurato ed un sacco di altre cose.
Così la fotografia. Ci sono foto che richiedono una didascalia o almeno un titolo. Pensate al soldato colpito a morte di Capa. Mettiamo che il titolo fosse "soldato che scivola" che ne dite? cambia qualcosa? pensate ad una fotografia che ritenete importante, cambiate il titolo o mettetelo voi.
Pensate alla foto di Koudelka fatta a Praga prima dell'invasione, senza contesto storico? diamole un titolo "il mio nuovo orologio" è ancora così interessante?
Ci sono foto e foto, alcune possono essere lasciate "sole" altre vanno contestualizzate. Come una canzone senza musica o una musica senza testo. Ogni caso va analizzato singolarmente.
Inoltre le didascalie se non addirittura delle spiegazioni più o meno lunghe diventano quasi necessarie in un portfolio, soprattutto se si tratta di un reportage.
Infine le didascalie, i titoli, le descrizioni e le spiegazioni a mio parere valorizzano il lavoro "pensato" dell'autore, fanno capire le difficoltà e le scelte e ci aiutano anche a crescere interiormente, insieme alle immagini ci rendono diversi da come eravamo prima di avere l'esperienza della visione di un'opera. Questo è lo scopo di un lavoro artistico e di comunicazione.

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 16:52

Pensate alla foto di Koudelka fatta a Praga prima dell'invasione, senza contesto storico? diamole un titolo "il mio nuovo orologio" è ancora così interessante?

Questa mi ha fatto "capottare" MrGreen

avataradmin
inviato il 17 Gennaio 2017 ore 17:06

alcune foto vanno spiegate, altre no, e alla fine dipende anche da quello che vuole realizzare l'autore... penso che l'unica cosa sbagliata sia assolutizzare, dire che "tutte le foto vanno spiegate" o che "nessuna foto va spiegata".



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