RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

AAA Esperti dell'analogico cercasi! Cosa c'è da sapere?


  1. Forum
  2. »
  3. Fotocamere, Accessori e Fotoritocco
  4. » AAA Esperti dell'analogico cercasi! Cosa c'è da sapere?





avatarjunior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 9:02

Ti racconto il mio workflow analogico-digitale , al giorno d'oggi non se ne può fare a meno.(del digitale intendo)
Macchina fotografica Leica M4 , due obbiettivi vintage (summicron 50 - summilux 35) . Rullini che compro in base alle esigenze ,gusti etc.
Porto tutto dallo sviluppatore (non sviluppo più , basta puzze terribili , odori nauseabondi, cronometri ,temperature ) che sviluppa in tank , a mano e mi fa i provini, che faccio scannerizzare da lui a media risoluzione . Le più belle gliele faccio stampare fine art su baritate. Risultato :
Scatto in analogico ,archivio in digitale , stampa in analogico .
Costi : 6€ a rullino il costo sviluppo , qualche centesimo a foto per lo scan. La stampa varia a seconda della carta e del formato .
Costa decisamente di più del digitale , ma ha un altro fascino , dare a terzi una parte del workflow si è reso necessario per questioni di ...chimica .... E fisica dello spazio , però chi lo fa per me è molto molto bravo,e io non mi intossico più con gli acidi.

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 9:11

Sono comunque due mondi diversi...
Con il 35mm hai molta più flessibilità, a partire dalla scelta del corredo e degli automatismi presenti, che possono interessare o meno, e delle ottiche.
Con una biottica hai ben poca scelta... l'unica opzione che hai è "esposimetro o non esposimetro?", anche se spesso questo è meglio ignorarlo e sostituirlo con uno esterno (vedi yaschica mat124). L'ottica è nel 99% dei casi "il normale"*, la messa a fuoco è sempre manuale, a distanze ravvicinate puoi incappare nell'errore di parallasse, il mirino a pozzetto (che io apprezzo tantissimo) è meno "naturale" di uno a pentaprisma, il formato quadrato non a tutti piace (si può sempre ritagliare, ma è un po' uno spreco).

Insomma, se ti va bene l'ottica normale*, il manual focus, l'esposimetro esterno, il formato quadrato, il (possibile) errore di parallasse... allora una rolleiflex biottica è LA fotocamera.

Se anche solo una di queste cose sta stretta... meglio orientarsi ad altro.

* ci sono le rolleiflex tele e wide (costosissime) o le mamiya C ad ottiche intercambiabili (dei discreti mattoncini).

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 9:15

ammetterai pero' che oggi l'argentico e' una passione e non una necessita'.
Se si sente la spinta interiore verso la fotografia argentica ,per conto mio, la parte di camera oscura e' fondamentale.
SIa per apprendere che per il tipo di fotografia.
Per tutto il resto, il digitale ha gia superato sotto tutti gli aspetti l'argentico e non ci piove.

Insomma l'argentico e' giocare con la luce e le reazioni chimiche. Non serve per imparare a fotografare nel senso stretto del termine.
Altrimenti basterebbe davvero spegnere il display e mettere la fotocamera in manuale.
Poi se proprio si vuole essere costretti a riflettere prima di scattare basta portarsi dietro un salvadanaio e ficcarci dentro 5 euro ogni scatto. Al ritorno il contenuto del salvadanaio lo si puo' regalare ad un povero :).


avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 9:22

Roby.. che dire ? hai ragione... ma , come ho detto sopra, se cerchi gli automatismi.. allora resta sul digitale. Che impari di piu' e meglio...

Voglio dire.. questa balla spaziale che con l'argentico si impara davvero a fotografare dove sta scritta?.
Se vuoi imparare a fotografare, il digitale e' una ottima occasione per farlo a costo quasi nullo e tempi brevi.

L'argentico ti costringe a costi e tempi biblici. Se non sei più che motivato ti perdi per strada.
Per conto mio l'argentico OGGI, con le alternative disponibili, e' un punto di arrivo per fotografi molto abili e appassionati alla ricerca di effetti e tecniche ancora non riproducibili in digitale.
Tutto il resto fa parte del carrozzone modaiolo/snob della fotografia...

che te ne frega di avere 30 obiettivi? che te ne frega di avere 64 tipi di messa a fuoco/gestione di camera?.
Comincia a gestirne uno bene... comincia a fotografare invece che a schiacciare bottoncini.
Mi sembra che qui si confonda un po' il mezzo con il fine...

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 10:17

Roby.. che dire ? hai ragione... ma , come ho detto sopra, se cerchi gli automatismi.. allora resta sul digitale. Che impari di piu' e meglio...

Voglio dire.. questa balla spaziale che con l'argentico si impara davvero a fotografare dove sta scritta?.
Se vuoi imparare a fotografare, il digitale e' una ottima occasione per farlo a costo quasi nullo e tempi brevi.


Sull'imparare col digitale concordo con te, in una vecchia discussione avevo consigliato giusto questo ad un ragazzo che voleva imparare a fotografare, partendo da zero, con la pellicola.
Riguardo gli automatismi... imho dipende dalle esigenze personali. Il massimo automatismo che ho su macchine a pellicola è una proirità al diaframma (nikon FE) che tra l'altro uso anche di rado (ma torna comoda...)

L'argentico ti costringe a costi e tempi biblici. Se non sei più che motivato ti perdi per strada.
Per conto mio l'argentico OGGI, con le alternative disponibili, e' un punto di arrivo per fotografi molto abili e appassionati alla ricerca di effetti e tecniche ancora non riproducibili in digitale.
Tutto il resto fa parte del carrozzone modaiolo/snob della fotografia...

che te ne frega di avere 30 obiettivi? che te ne frega di avere 64 tipi di messa a fuoco/gestione di camera?.
Comincia a gestirne uno bene... comincia a fotografare invece che a schiacciare bottoncini.
Mi sembra che qui si confonda un po' il mezzo con il fine...


Tempi biblici... rispetto al digitale, dove hai un anteprima della foto in 0,1 secondi premendo un tastino e una stampa a colori in meno di 1 minuto. Io in 1 minuto ho giusto riavvolto il rullino/rullo, l'ho tolto dalla macchina e ci ho caricato il successivo.
A me sulla fotocamera basta avere il controllo di tempo, apertura e un esposimetro (e se non c'è, ne uso uno esterno). Stop. Ma ad altri potrebbe far comodo avere altro, autofocus in primis, anche per eventuali problemi alla vista.
Non dico di avere 30 obiettivi, ma usarne solo uno per alcuni potrebbe essere limitante. Tanto di cappello a chi si destreggia in ogni situazione col normale, ma non tutti sono così. Un corredino 28-50-135 (o equivalenti) penso sia ben diverso da "avere 30 obiettivi", ed è una cosa che con una biottica, con un eccezione, non puoi avere.

Riguardo i costi... tutto il processo digitale fatto a modo non è poi così economico rispetto all'intero processo "chimico", anzi...

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 11:06

allora.. riprendiamo un po' le fila..

Do senz'altro per stabilito che per "imparare l'arte della fotografia" si debba piu' che altro studiare composizione ed in generale "l'arte", SENZA l'uso della macchina fotografica, ma con buoni testi/esempi di supporto sempre a portata di mano.
Direi che per imparare la "tecnica fotografica" serva una fotocamera digitale (anche piuttosto semplice) e una stampante fotografica (o proiettore per i patiti della proiezione) invece di livello professionale.

Se viceversa oggi si vuole approcciare il mondo dell'argentico,e' sicuramente perché si subisce il fascino del processo chimico. E la chimica maneggiabile da un principiante e' quella della camera oscura (a meno di non voler fare stampe al collodio).
Anche qui direi che la fotocamera deve essere semplice e la cura maggiore dovrebbe essere posta nella realizzazione fisica dell'opera.

Voglio dire... il digitale ha molti pregi...MA UN ENORME DIFETTO. Ci ha privati psicologicamente della necessita' dell'opera reale.
Chi fotografa in digitale spesso si ferma all'immagine riprodotta su un monitor. Limitando la sua esperienza in modo drastico.

Io credo che un fotografo vero e completo dovrebbe produrre STAMPE (argentiche o digitali e' indifferente) e non File.
Credo anche che lo Sforzo/spesa maggiore di un Fotografo dovrebbe essere rivolto allo stadio finale del processo di produzione. La produzione di una immagine stampata di qualità artistica.
E non solo, anche tutto cio' che sta a monte, tutto quello che viene prima dello scatto dovrebbe essere arricchito, a spese del famoso "corredo fotografico".
In fondo.. discutiamo per ore di obiettivi e fotocamere... ma molto meno di illuminazione... luoghi.. tecniche processi malizie di scatto.
Domanda: per un panoramista e' meglio spendere 10mila euro di fotocamera obiettivi etc o,in alternativa,meglio 2000 euro di attrezzature e 8000 euro di viaggi per raggiungere i luoghi dove fotografare?.




user90373
avatar
inviato il 12 Novembre 2016 ore 12:26

Concordo con quanto dice Salt:
Voglio dire... il digitale ha molti pregi...MA UN ENORME DIFETTO. Ci ha privati psicologicamente della necessita' dell'opera reale.
Chi fotografa in digitale spesso si ferma all'immagine riprodotta su un monitor. Limitando la sua esperienza in modo drastico.
. Aggiungo che oggi è si più facile ottenere un'immagine, ma non mi si venga a dire che le moderne digitali siano più semplici di una Pentax MX. Un "tempo lontano" nei corsi di fotografia quando si erano spiegati i concetti di esposizione, messa a fuoco, profondità e angolo di campo si poteva passare allo studio della composizione, della luce, dei vari tipi di ripresa (paesaggio, ritratto, street ecc.) oggi invece gran parte del tempo se ne va nella spiegazione degli automatismi e nella ricerca di come attivarli sui svariati modelli. Questo anche a causa dell'impazienza degli allievi ai quali interessa raggiungere risultati ottimi nel più breve tempo possibile, convinti che la "foto" venga fatta dalla macchina, e che conoscere le funzioni di tutti i pulsanti porti automaticamente al risultato voluto/sperato. Poi è anche vero che ognuno è libero di pensarla come vuole, per cui si potrebbe arrivare all'assurdo di non considerare "una vera fotografia" tutto il processo di camera chiara e la stampa digitale che ne scaturisce perchè, nella fase di produzione, la stessa non è venuta a contatto della luce, mentre la stampa argentica è creata dalla luce. Un saluto.

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 14:26

Affermo pero' che ,oggi, con i prezzi attuali, e con telefoni e fotocamere a disposizione, tutta questa differenza nel rapporto qualita' prezzo non c'e' più. Inoltre, hai mai provato ad usare dia in formato 6x6? ti si apre un mondo rispetto al 35.

Ciao Salt,
certo che ho provato le dia 6x6 ... ma onestamente non mi hanno mai entusiasmato oltre misura!
E il perché è fin troppo semplice da spiegare: io normalmente, non avendo purtroppo molto spazio a disposizione, proietto a dimensioni abbastanza limitate, generalmente 100x150 o 120x180 cm e la qualità delle mie Velvia 50, proiettate a quelle dimensioni dai miei Ektapro (con ottiche Leica PRO per inciso) resta altissima anche se quelle dia le osservi da un metro di distanza.
Assodato questo se io adoperassi delle diapositive 6x6, e volessi ovviamente proiettarle agli stessi ingrandimenti lineari ... quindi 40X o 50X, dovrei poter proiettare le mie immagini a 224x224 o addirittura 280x280 cm ... e purtroppo, come ho premesso, non ho a disposizione la reggia di Versailles per le mie modeste proiezioni!

Questo è il primo motivo, il secondo, molto più prosaicamente, è che per proiettare in maniera soddisfacente, agli standard di diapositive di quelle dimensioni chiaramente, dovrei avere a disposizione, nel medio formato, ottiche al livello almeno del Supercolorplan 90 - per non parlare poi degli Elmarit PRO 120/2.8 e 150/2.8 - e francamente non mi risulta che esistano ottiche per il medio formato eccellenti (se non eccezionali) come le tre ottiche appena citate.

Il terzo e ultimo motivo infine è, se possibile, ancora più prosaico: è già un mezzo casotto dover armeggiare con due o più proiettori 35 mm ogni volta che decido di proiettare in dissolvenza ... pensare di fare lo stesso con almeno due proiettori omologhi per il medio formato, gli Hasselblad per intenderci, fermi restando ovviamente i limiti esposti in precedenza, è semplicemente impensabile ... oltre che ancora oggi, nonostante i prezzi da realizzo che si trovano in rete, un bagno di sangue dal punto di vista puramente economico!

Questo chiaramente parlando di diapositive colore, perché se invece iniziamo a parlare di certe diapositive Bianco & Nero, Rollei Ortho 25 o ATP 32 per capirci, pellicole cioè che restano eccezionalmente nitide e definite anche osservandole da meno di mezzo metro di distanza a fronte di ingrandimenti di due metri per tre , appare evidente come non si possa fare a meno di adoperare il formato Leica, perché a pensare di farlo con formati maggiori innanzitutto non si ha spazio per proiettare nemmeno in una mega sala cinematografica, e poi anche perché, date le distanze in gioco e la superficie della pellicola da proiettare, probabilmente sarebbe impossibile riuscire a reperire delle lampade da almeno 1000 (se non 1200) watt adatte a sostenere il confronto con quelle da 300 watt dei miei Ektapro ... senza contare che dubito che esistano filtri anticalore, e peggio ancora delle ventole, che siano pienamente adatte a smaltire il calore prodotto da lampade di siffatta potenza.

Ciao, Paolo.

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 16:11

@salt secondo me confondi la voglia di provare la pellicola con quella della stampa... sono due mondi diversi, lui vuole provare la pellicola e il fascino di usare oggetti "vintage" buttarlo subito a "ghiaccio" a sviluppare negativi o giocare con le bacinelle non credo possa affascinarlo, anzi gli renderebbe il tutto troppo caotico. Fallo divertire a scattare su pellicola, se poi si appassiona viene il resto, ma x gradi, che tutto insieme a digiuno è pesante.

avatarjunior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 18:30

Venite a trovarmi e ve lo faccio vedere dal vivo, principianti di poca fede.

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 19:35

Husqy.. Se ha solo voglia di provare la pellicola, puo' prendere qualsiasi fotocamera, di qualsiasi tipo sia e provare a scattare. Consiglio senz'altro una Holga e simili.
Viceversa puo' farsi prestare da un amico qualsiasi fotocamera giaccia in fondo ad un cassetto ( il mondo e' pieno di questi residuati ancora perfettamente funzionanti).

Alla fine scattare con un oggetto vintage non e' che dia poi troppa soddisfazione. Anzi.. se provieni dal rutilante mondo del digitale puo' rivelarsi un'esperienza piuttosto frustrante.

Penso davvero che all'argentico ci si debba avvicinare in modo spensierato, ma con una grande passione/perseveranza. Diversamente e' tempo perso e son soldi buttati. L'argentico e' diventato oggi (per me) un punto di arrivo.. non di partenza.
Chi ha imparato con quello..perché quello c'era, ha giocoforza seguito tutta la trafila. Chi ci si avvicina oggi non e' che trovi la via spianata.. e' pure più difficile che 30 anni fa. Devi essere ben motivato per perseverare...


Paolo mcx io non la farei cosi complicata. Puoi proiettare anche il 6x6 su piccoli spazi. Io avevo un rollei p66 e non usava lampade da 2 kw per proiettare.. Anzi..mi pare non arrivasse neppure a 500w.

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 22:18

Paolo mcx io non la farei cosi complicata. Puoi proiettare anche il 6x6 su piccoli spazi. Io avevo un rollei p66 e non usava lampade da 2 kw per proiettare.. Anzi..mi pare non arrivasse neppure a 500w.


Beh Salt, scusa... ma se devi proiettare un modesto 40x60 o al massimo un 50x75 cm una diapositiva 6x6 è uno spreco senza pari ... se decido di adoperare un formato maggiore è perché presumo di poterne sfruttare appieno i reali vantaggi altrimenti è solo uno spreco davvero inutile consentimelo!

Senza contare che il formato quadrato è di una staticità intrinseca da risultare una palla al piede dai ...

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 22:24

A proposito: non ricordo quanti watt avesse la lampada del Rollei P 66, in ogni caso dubito che arrivasse a 500 watt e in ogni caso, anche se avesse in effetti una potenza del genere, capisci bene quanto pateticamente insufficiente possa risultare una luminosità (una illuminazione insomma) del genere raffrontata a quella che invece assicurano 300 watt, teorici perché in realtà fra extra-bright ed extra-light la potenza effettiva è prossima ai 400 watt (anche superiore sfruttando entrambe queste caratteristiche), a fronte di un formato 3,6 vote più piccolo ...

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2016 ore 8:38

mah.. la luminosita',oltre che dalla potenza della lampada e' data soprattutto dalle dimensioni di proiezione e dal condensatore che invia la luce attraverso alla pellicola. Per cui, 150 w possono essere più che sufficienti (ovvio non in un cinema o in piena luce).
Non lo penso uno spreco, soprattutto oggi che apparecchi e pellicole costano uguale.

Concordo sul formato quadrato che puo' risultare difficile all'inizio..E' soggettivo pero'. Per esempio io ,che ho imparato a fotografare sul 6x6, mi trovo un po' zoppo sui formati canonici e spesso mi ritrovo a scattare in digitale su FF con il 20 mm, pensando proprio ad un taglio per ritrovare il formato quadrato. Molte mie foto infatt sono quadrate nonostante siano scattate in digitale.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2016 ore 11:33

In realtà il formato 6x6 non è quadrato a caso ma per precisa scelta ... ossia perché in origine era pensato, quasi dedicato direi, in particolare per i cerimonialisti i quali, vista l'abbondanza del materiale sensibile a disposizione, nei momenti più concitati della cerimonia cui presenziavano potevano tranquillamente fotografare senza curarsi troppo dell'inquadratura ... appunto perché la potevano ritagliare/adattare a posteriori!
Non per nulla tutti gli altri formati: Leica - 4,5x6 - 6x7 - 6x9 - 4x5" - 13x18 e 8x10" guarda caso sono tutti rettangolari proprio perché si presuppogono due cose: 1) il formato consente, per sua stessa natura, due diverse inquadrature: orizzontale o verticale ... e quindi è già di suo maggiormente dinamico; 2) il fotografo che adopera questi formati inoltre si presuppone (ragionevolmente) che non abbia particolare fretta e quindi possa decidere a priori l'inquadratura senza essere costretto a ritagliare a posteriori, di conseguenza quindi può fotografare in tutta tranquillità pensando solo a sfruttare appieno l'esuberanza del formato stesso!

Altrettanto ovviamente il formato Leica era il formato dei poveri ... e quindi faceva storia a sé.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 253000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.





RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me