| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 7:35
Come Fermat, ho la soluzione, ma non ci sta nel bordo della pagina. Appena ho una tastiera vera dico la mia. Bravo Sballone, bel tema! |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 9:01
Questa volta son d'accordo con Occhiodelcigno. Daverio stava cercando di spiegare la mimesi nella pittura descrittiva. Non stava facendo un confronto tra fotografia e pittura per cui cercare di "correggerlo" portando il confronto tra pittura e pittura digitale secondo me non ha molto senso. Certo non ha scelto la foto di esempio a caso. La scelta come tipico esempio di fotografia descrittiva. Ma la fotografia non è solo questo. Come non è solo quella delle post pesanti al limite della pittura digitale per non lasciare "decidere" alla macchina fotografica. In mezzo c'è tutto un mondo. Un mondo che sta cambiando a causa del del fotoritocco ma che esiste ancora. La fotografia che piace a me. Quella dove l'oggetto rappresentato nella foto è solo una "superficie" utilizzata per raccontare altro. Pensiamo ad esempio alla famosa foto di gare Saint Lazare di Bresson. Dove "attimo decisivio diventa "un quadro perfetto". Ma se la scena fosse stata dipinta ad hoc. Be' non avrebbe avuto la stessa forza. La forza che quello che sta accadendo è "reale". Molta (non tutta) la fotografia funziona così. Cercando di raccontare oltre a quello che si è ripreso. Altrimenti, se non fosse così, le famosissime foto di Stieglitz sarebbero solo delle foto "descrittive" di nuvole e non degli stati d'animo (andatevi a googlare Equivalents Stieglitz). Tornando più in topic l'esempio del bn secondo me non è del tutto calzante. Il bn spesso (ok non sempre) si utilizza non tanto per fare della mimesi in senso stretto ma anzi proprio del distanziarsi dal reale o dall'immagine ripresa per parlare d'altro (forme, texture, emozioni, idee astratte). Creando "un altro" la foto che non corrisponde più in maniera univoca con la realtà ripresa (ok in realtà una foto non è mai la realtà e "questa non é una pipa" ma non allunghiamo il discorso...). Allora vedo quasi più tecnica di "mimesi" tipica della fotografia lo still life dove si illumina un oggetto in maniera del tutto artificiosa per renderlo più simile all'idea che ha in testa l'osservatore. Idea che non potrebbe essere "riportata" con una normale ripresa con illuminazione "naturale"... |
user46920 | inviato il 21 Ottobre 2016 ore 9:33
“ Mimetizzati „ ... èbbbello, eh !!! ma non ho compreso l'immagine linkata ... ps: a quando, un po' di risposte in tema, circa quello che suggerivo? "ecco! ... vogliamo provare a mettere per iscritto qualche dettaglio tecnico che possa spiegare un determinato risultato, magari con esempi ... ?" |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 10:06
“ ps: a quando, un po' di risposte in tema, circa quello che suggerivo? "ecco! ... vogliamo provare a mettere per iscritto qualche dettaglio tecnico che possa spiegare un determinato risultato, magari con esempi ... ?" „ Ugo Mulas riprende il taglio della tela di Fontana: barbarainwonderlart.com/wp-content/uploads/2014/04/c8zadpq.jpg Non so se la scelta di non farla a colori fosse, vista i tempi, voluto. Ma secondo me qui il bn è funzionale in quanto aiuta a seguire l'essenzialità del gesto del taglio. Nell'ultima c'è anche l'uso del mosso espediente prettamente fotografico. E nella terza lavora molto di sottrazione. La sequenza probabilmente risulta più "coinvolgente" che la realtà stessa. Anche perché in realtà Fontana non volle tagliare la tela in diretta e Mulas nel quarto scatto usò un "quadro" già pronto Insomma questa è fotografia e non pittura... Ma era questa la domanda ? Voglio dire qualsiasi fotografo bravo che usa il bn lo usa comunque a ragion veduta... |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 10:47
parentesi OT ...ma il taglio di una tela è arte? ...o è una presa per il xxxx... chiusa parentesi OT |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 10:50
Skylab59 credo che la domanda che devi porti sia perchè? cosa voleva comunicare? cosa stava cercando di fare? |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 10:58
Il servizio fotografico in BN invece rende perfettamente l'idea: zak e una bella tela è distrutta. Distrutta la possibilità di utilizzarla per dipingerci qualcosa, distrutta un'occasione per comunicare. Zak, come tagliare una testa. Le foto rendono magistralmente questo concetto. Mi ricordano altri tagli, ben più macabri... ZAK |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 11:00
saremmo totalmente OT ma questa frase è sensa senso: “ Distrutta la possibilità di utilizzarla per dipingerci qualcosa, distrutta un'occasione per comunicare „ ma se nè può parlare in un topoc in tema libero |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 11:10
Scusate non volevo creare un OT fiume in questo topic che rischia una diramazione (interessante) ad ogni intervento Sulle tele tagliate di Fontana non mi pronuncio. Sinceramente non mi dicono molto ma non posso far finta di avere le competenze per pronunciarmi. Sulla fotografia di Mulas invece... be' non sono un critico fotografico ma mi sembra che l'essenza del gesto sia perfettamente restituita in una sorta di mini "reportage" in cui si possono ritrovare un sacco di elementi peculiari alla fotografia fra cui, ripeto, il bn che viene in aiuto per riportare (mimesi?) l'essenzialità e "l'astrazione" del gesto della "creazione artistica"... |
user46920 | inviato il 21 Ottobre 2016 ore 11:10
Opisso:“ Ma era questa la domanda ? MrGreen „ anche! .. anche questa è una risposta che almeno tende ad essere esplicita. ps: aggiungo anche un mio pensiero: “ Non so se la scelta di non farla a colori fosse, vista i tempi, voluto. Ma secondo me qui il bn è funzionale in quanto aiuta a seguire l'essenzialità del gesto del taglio. „ credo che il vero motivo sia un altro: la tela di Fontana, quella del taglio, è un'opera in Bianco e Nero (tela bianca - buco nero) per ragioni più o meno esplicite e/o comprensibili ... quindi la sequenza di Mulas doveva necessariamente sintonizzarsi con l'opera di Fontana. E scommetto che voleva essere precisamente "un'opera nell'opera" ... tanto per essere più "artisti" possibile e per celebrarsi a vicenda (una specie di autocelebrazione in società). |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 11:15
Oppure semplicemente Fontana come altri dava importanza nell'arte al gesto, già precedentemente molti autori dell'espressionismo astratto o informale e in altri movimenti davano più importanza al gesto che al risultato, l'opera d'arte era appunto il gesto che aveva significato, direi che Mulas riprende proprio questo, quel gesto quel momento in cui si verifica l'opera |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 11:38
“ E scommetto che voleva essere precisamente "un'opera nell'opera" ... tanto per essere più "artisti" possibile e per celebrarsi a vicenda (una specie di autocelebrazione in società). „ Be' anche ma che c'è di male se il risultato (secondo me) è ottimo. Il problema Cigno che spesso il bn si usa come "sottrazione" per astrarre per cui è difficile trovare una foto bn che sia eseguita solo per rendere una "mimesi descrittiva" fine a se stessa. Nella pittura devi usare giocoforza degli espedienti "artistici" mediati dalla sensibilità del pittore. Nella fotografia parte del lavoro lo fa la macchina... Cioè se voglio fare un'operazione di questo genere di rappresentazione di una scena "as it is"con una foto... la lascio a colori appunto "così com'è". Al limite ripeto uso gli accorgimenti che si usano, nella paesaggistica o ancora meglio, come dicevo prima, nello still life. E tra l'altro guarda caso paesaggi e still life sono spesso a colori... Per cui il meglio che mi è venuto in mente è questa sequenza di Mulas che per quanto "reportagistica" e coinvolgente è volutamente un'astrazione "artistica". Tale da risultare un'opera a se stante come dici tu. Ma anche i quadri del Canaletto sono opere a se stanti anche se per motivi diversi... Vediamo se altri utenti trovano esempi migliori... |
user46920 | inviato il 21 Ottobre 2016 ore 12:18
Labirint: “ Oppure semplicemente Fontana come altri dava importanza nell'arte al gesto, già precedentemente molti autori dell'espressionismo astratto o informale e in altri movimenti davano più importanza al gesto che al risultato, l'opera d'arte era appunto il gesto che aveva significato, direi che Mulas riprende proprio questo, quel gesto quel momento in cui si verifica l'opera „ credo che non sia necessario nessun oppure , in quanto ciò che il mio pensiero descrive non annulli quello che dici ... e viceversa. Mentre il mio scopo in topic era un altro. Opisso:“ Per cui il meglio che mi è venuto in mente è questa sequenza di Mulas che per quanto "reportagistica" e coinvolgente è volutamente "altamente interpretativa" tale da risultare un'opera a se stante come dici tu. „ infatti va benissimo ... Mi piacerebbe trovare "il dettaglio tecnico" di ciò che può essere utilizzato in fotografia per costituire una mimesi atta a spronare il pensiero interno dell'osservatore. Forse anche il mosso del braccio della quarta o il controluce della terza, sono parte di questo? |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 12:28
“ Mentre il mio scopo in topic era un altro. „ Infatti ho proposto di aprire altro topic semplicemente ho fatto un appunto su un'inesattezza |
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