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fotografare è difficile


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user39791
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inviato il 19 Maggio 2016 ore 11:31

Luca questo è alla portata di chiunque lo voglia, e sarebbe la situazione da ricercare ad ogni costo: fotografare per solo divertirsi, il resto dovrebbe essere solo una conseguenza indipendente dall'ansia di dimostrare qualcosa agli altri.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 11:32

Quello che dici è verissimo, ma Il consenso delle persone che guardano le nostre foto non deve essere la linea guida. Secondo me dovremmo fotografare prima di tutto per noi stessi. Lo stile deve essere un veicolo per codificare un linguaggio (come diceva F.Merenda) che ci permette di raccontare quello che vogliamo raccontare (qualunque sia il genere fotografico che amiamo).

Concordo è il tipico punto si svolta del fotografo, non solo quello amatoriale. Il punto chiave resta questo:

Dipende molto da cosa uno si prefigge e quale sia il senso del fotografare


Credo che fotografare tutto sommato non sia difficile, ovviamente fatto salvo l'impegno e il tempo necessari per acquisire tecniche e nozioni utili allo scopo...
Più difficile è fare belle foto e sopratutto con senso artistico e del messaggio che si vuole trasmettere.

A chi devo trasmettere (ad un target specifico, a me stesso?)? Devo vendere (in caso affermativo il consenso mi serve eccome! MrGreen )?

@Shambola
Ho letto l'estratto. A pensarci bene mi ci ritrovo tantissimo, a saperlo prima... ;-) Il fatto è però che non tutti i generi di foto si adattano a questo "stato d'animo". OK per la foto di paesaggio, per la foto anche d'azione ma attesa (penso all'avifauna da appostamento, allo sport pure) ma ci sono certi generi in cui serve a mio avviso una certa "tensione", altro che rilassamento. Parlo di quell'eustress che ci porta da dare il massimo in una situazione tutt'altro che di relax. Cioè non sempre posso stare a vedere a contemplare lo scatto (anche se è lo stato d'animo giusto per trasmettere qualcosa nella foto). E non ho mai visto un tiratore d'arco che sale in pedana, incocca e tira in una frazione di secondo. Così certe scene non le beccherai mai. Ti perdi l'attimo.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 11:39

Il digitale non ha distrutto nulla, ha solo aumentato la platea delle persone che fanno click, la percentuale di buoni fotografi , secondo me, è rimasta la stessa.


Si e no. Nel senso che la vera differenza della rivoluzione digitale secondo me non è tanto che è più "facile" fotografare ma che è più facile diffondere la foto. Cosa che per confrontarsi risulta utilissima a noi amatori ma che provoca un bombardamento di "infinita spazzatura".
I fotografi dilettanti ci sono sempre stati (ok molto meno) ma le loro foto non circolavano sui media. Vivian Meier non aveva una pagina su fb...
Così come c'erano anche molti "maestri" che scattavano compulsivamente. Vedi, giusto per citarne uno, Garry Winogrand. Sostenendo che il fotografo non poteva gestire/notare tutti i dettagli della scena faceva fuori 3 rullini in 5 minuti e selezionando poi a posteriori.

Comunque il digitale come tutte le tecnologie è solo uno strumento per rendere efficiente alcune "procedure". Un po' come quando nei compiti in classe di matematica iniziavano a farci usare la calcolatrice. Certo permetteva di fare calcoli "impossibili" a velocità della luce ma non ti faceva diventare più intelligente e il 4 era sempre dietro l'angolo...
Sostituite "calcolatrice" con "macchina fotografica" e poi ditemi se non ho ragione ;-)

user39791
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inviato il 19 Maggio 2016 ore 11:43

Franceso il discorso like è staccato dal discorso sfocato, posso dimostrarti che gli utenti su Juza che ne hanno di più (di like) non ricorrono mai allo sfocatone. Del resto lo puoi verificare anche tu dalle classifiche in materia........ Usare bene lo sfocato e farne un marchio di fabbrica può essere un modo di farsi un proprio stile, che può essere o meno condiviso. La cosa, per me, deleteria in qualunque modo venga esercitata è quella di usare espedienti votati al consenso in sostituzione di modi espressivi sinceri.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 11:43

...c'erano anche molti "maestri" che scattavano compulsivamente...

Ecco appunto.

In effetti, qualità e consenso non viaggiano su binari paralleli.
Il consenso è per lo più destinato a ciò che è gia idealmente "acquisito", e privilegia lo spettacolare al bello.

In realtà si, dipende dal pubblico a cui è rivolto lo scatto (che giudica qualità e bellezza ed è bello e buono quel che like).

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 11:58

Filiberto caro, ho usato la definizione "like" in senso metaforico Sorriso
Sappiamo bene che la quantità di like deriva da un complesso di fattori che non sono così strettamente legati alle caratteristiche/qualità delle immagini.
E ugualmente ho scelto lo sfocato solo come elemento emblematico.
Volevo riferirmi al fatto che ciò che è "acquisito" e convenzionalmente considerato come "bene" tende a essere valutato in modo acritico e pregiudiziale.
Basta parallelamente guardare ai criteri di scelta delle attrezzature: la domanda, se ci fai caso, tende sempre più a essere "qual è il migliore", piuttosto che "cosa crealmente mi serve".
Ma ripeto, parlo sempre per principi generali. Che peraltro in tutto l'universo artistico vigono più o meno da sempre.
Se si vuole 'apprezzamento ampio, si deve produrre ciò che il gusto medio richiede. E quel che il gusto medio richiede... beh, dipende tutto dal terreno culturale su cui si forma.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 12:04

@ Ilcentaurorosso: si, certamente dipende dal pubblico. Ma io mi riferivo al "consenso ampio", cioè a quello che una volta si definiva "di massa". E che solitamente ha dei trend piuttosto chiari, che si tratti di film, letteratura o altro... Sorriso

user39791
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inviato il 19 Maggio 2016 ore 12:11

Caro Francesco, maschi o femmine che siano, il "cel'hopiùlunghismo" è un concetto sempre più radicato nella nostra cultura, quindi il possesso di attrezzature fotografiche non ne è esente. In una discussione di pochi giorni fa alcuni utenti (e non certo di primo pelo) giudicavano "un cesso" la Canon 5d3......per non parlare dei serie I all'uscita dei II e ovviamente dei II all'uscita dei III. Discorsi triti e ritriti. Se si ragionasse tutti in termini di "cosa realmente mi serve" i fatturati di Canon, Nikon & C. sarebbero un decimo di quelli attuali.

Io credo che i veri grandi artisti (non sono un romantico amante dei loser) sono quelli che riescono ad imporre il loro stile rimanendo fedeli a se stessi, ai propri ideali, alle proprie ispirazioni.

avatarjunior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 12:15

La fotografia, come tutte le forme d'arte, consiste in un coacervo di più cose. Tecnica, sensibilità, talento, passione, mezzo di espressione e comunicazione.

Chi dice che l'artista è solo cuore non conosce la storia né gli artisti. Ogni forma d'arte ha una parte di tecnica e una parte di cuore. La tecnica serve a supplire il cuore ma non totalmente come il cuore supplisce alla tecnica ma non totalmente. Giotto o Raffaello non erano certo a digiuno di studi geometrici e pittorici né tanto meno hanno fatto della loro prima opera un'opera d'arte. Le prime erano schifezze come tutte. Poi seguendo i maestri sono migliorati.

Non dimentichiamoci che chi più sa più vede quindi difficilmente un talentuoso può sopperire alla lacuna di non conoscere le tecniche base della composizione fotografica. Diciamo che il talentuoso impara piu in fretta perché ha talento quindi osserva, imita e riesce meglio di altri.

A mio modo di vedere ciò che influisce meno è proprio l'attrezzatura. Macchina e obiettivi sono strumenti che possono "aiutare" e rendere più agevole fotografare ma nulla di più. Il caso di Miroslav Tichy è emblematico a tale proposito. Pensate cosa avrebbe potuto fare con una moderna FF. Tuttavia penso che al buon Tichy non interessasse affatto con che cosa fotografava piuttosto cosa fotografava...Leggendo vari forum, parlando con altri appassionati, mi sembra che una parte di questi sia più interessata all'attrezzatura in se piuttosto che all'uso che ne fanno. Insomma spesso desta più fascino la macchina e gli obiettivi dei soggetti ritratti...ecco penso che questa sia la linea di confine. Chi fa ricerca sulle proprie fotografie è poco interessato alla propria attrezzatura. Chi invece fa del "collezionismo" è molto più attento alle ultime novità elettroniche e prova divertimento e passione più a sfoggiare il proprio corredo che nella fotografia in se....
Trovo che non ci sia niente di male anche se tutti negheranno questo secondo aspetto di questo hobby.
Confesso che anch'io, che scatto da due anni, sono attratto esteticamente da macchine e obiettivi...levette display, bottoni, insomma hanno il loro fascino...tuttavia amo definirmi un fotografo "marcio" tutto di seconda mano e mai una spesa superiore ai 250 euro...
Non ho velleità artistiche, mi diverto e proverò a migliorare sempre di più...

user39791
avatar
inviato il 19 Maggio 2016 ore 12:24

......tuttavia amo definirmi un fotografo "marcio" tutto di seconda mano e mai una spesa superiore ai 250 euro...


Scusa la franchezza ma cosa ci azzecca ciò con l'arte? Forse Giotto e Raffaello usavano pennelli e colori scadenti per dimostrare di essere artisti???? Un fotografo (o un pittore) è normale che usi l'attrezzatura migliore (o la migliore che può permettersi) per raggiungere i sui scopi espressivi. Semmai è da contestare il possesso fine a se stesso.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 12:25

Caro Maxillo, io credo che la questione non è tanto se l'attrezzatura conta o meno, quanto i criteri per definire come "conta". C'è una bellissima lettera di Tina Modotti a Edward Weston, in cui lei scrive il suo rammarico nel dover vendere la macchina che lui le ha regalato, per comprarne una più adatta alle sue esigenze del momento.
Forse, fermo restando che è giusto anche "gratificarsi", il rapporto tra uso concreto delle cose e approccio consumista si è sbilanciato particolarmente...

avatarjunior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 12:42

Scusa la franchezza ma cosa ci azzecca ciò con l'arte? Forse Giotto e Raffaello usavano pennelli e colori scadenti per dimostrare di essere artisti???? Un fotografo (o un pittore) è normale che usi l'attrezzatura migliore (o la migliore che può permettersi) per raggiungere i sui scopi espressivi. Semmai è da contestare il possesso fine a se stesso.


Probabilmente mi sono espresso male. Amo definirmi fotografo "marcio" e, con tale espressione mi riferisco in particolar modo al fatto che compro solo di seconda mano, non certo per definirmi "artista" che in tutta evidenza non sono e non aspiro neanche ad essere, ma, con tale epiteto, mi riferisco al fatto che sono troppo scarso per poter apprezzare attrezzatura migliore. in altre parole non mi sento sufficientemente pronto per spendere capitali per attrezzature che renderebbero lo stesso servizio di altre meno economiche.

Caro Maxillo, io credo che la questione non è tanto se l'attrezzatura conta o meno, quanto i criteri per definire come "conta". C'è una bellissima lettera di Tina Modotti a Edward Weston, in cui lei scrive il suo rammarico nel dover vendere la macchina che lui le ha regalato, per comprarne una più adatta alle sue esigenze del momento.
Forse, fermo restando che è giusto anche "gratificarsi", il rapporto tra uso concreto delle cose e approccio consumista si è sbilanciato particolarmente...


Su questo sono perfettamente d'accordo...ma non ho mai detto che non bisogna gratificarsi anzi, ho detto che comprendo anche chi compra attrezzatura costosa per mero diletto....

avatarjunior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 12:44

Scusa ma qualche foto postala!!Confuso

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 12:53

Caro Filiberto.... una riflessione su una cosa che dici, apparentemente innocua, ma secondo me spesso origine di tanti mali contemporanei: "la migliore che può permettersi", dici parlando della scelta dell'attrezzatura, da parte dell'artista/arigiano o altro...
Perchè mai? Se io posso permettermi quell'obiettivo da 2000 euro, ma per la mia necessità/uso va bene quello da 400, perchè dovrei necessariamente arrivare lì?
Non che sia biasimabile: se uno ne ha voglia benvenga. Ma non può e non deve essere "necessario".
Specie per un principiante può essere molto fuorviante questa idea....
Io credo che il problema spesso sia quello. Niente di male si potrebbe dire: ognuno spende come crede.
Ma io penso che, a livello sottile, più la dimensione consumistico edonista ci prende, più l'approccio alla fotografia "praticata" rischia di risentirne.

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 13:01

Concordo con quanto sopra.
Non conta poi tanto con che penna scrive uno scrittore ma quello che scrive.
La forza con cui sa scrivere e il talento naturale che non si può insegnare e non si può imparare.

Buona giornata.

Patrizio

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