user68299 | inviato il 22 Gennaio 2016 ore 16:57
“ Abbiamo visioni diverse Master, c'è spazio per tutti cmq. „ Ci mancherebbe, le mie sono semplici riflessioni “ Grazie Master, davvero. Perché hai guardato le mie foto, perché mi hai fatto un complimento enorme [stile personale, lo so è detto riguardo all'impronta generale, adesso non mi monto la testa neh, ma è comunque il migliore complimento che avresti potuto farmi] , perché hai detto che non è il Tuo genere ma mi hai comunque dato un'indicazione utile sulla base del Tuo gusto personale. E perché sei stato gentile a rispondermi. Paolo „ Grazie mille a te Paolo |
| inviato il 22 Gennaio 2016 ore 17:07
Master, credo che si faccia una selezione "inconscia" (o almeno io -e penso la maggior parte di noi- ): ci si rivolge a ragazze (modelline o amiche, che se ne dica) che siano affini alla nostra sensibilità. Mi spiego meglio. Io non sono interessato a scattare fotografie "fetish" quindi con robe in latex o tacco 12 o frustino e altre cose simili. Così come non sono interessato ai corpi formosi, e non perchè in entrambi i casi non siano pratiche o aspetti di mio gradimento, bensì perchè vivo la fotografia come un modo per sfogare una propria sensibilità personale che situazioni esterne e contesti non permette di esprimere in modo diverso. Ciò significa che a me piace cercare la delicatezza nelle foto, come pose, come ambienti, come colori. Chiaramente ci riesco molto poco ma è quello che cerco di fare. Pertanto nella mia "selezione inconscia" non mi rivolgo alla modellina freelance che ha le tette grosse o quella che nel 90% dei suoi scatti è vestita come una pornodiva, mi rivolgo invece a quella che ha il viso più pulito di altre, o lineamenti e forme più affini a ciò che poi voglio esprimere. In virtù di questa pre-selezione, diciamo che in seguito tende a essere più facile creare una sorta di sinergia tra la propria espressione artistica, da fotografo, e quella della modellina, che è sicuramente più abituata e probabilmente più portata ad un contesto del genere piuttosto che ad indossare tacchi 12 e tute in latex davanti ad un obiettivo. (non è detto che questi "sistemi" di pre-selezione siano infallibili, eh. Diciamo che aiutano ma non risolvono tutti i problemi d'innanzi ai quali può capitare di trovarsi, in questi casi) |
| inviato il 22 Gennaio 2016 ore 17:13
Scusa Master, vedo di rispondere meglio. Non sono delle idea che "adeguarsi" da parte della modella, sia fare tutto quello che si chiede, anche se pretendo che almeno ci si provi. A me piacciono molto i sorrisi, ma non tutte sono convincenti quando sorridono .. se non funziona si passa ad altro. Voglio che piangano e ci sono ragazze che lo fanno a comando e piuttosto bene, altre che devi lavorarci e poi scarti le foto comunque. Insomma è chiaro che anche di fronte ad una collaboratrice pagata cercherai ovviamente quello che è più nelle corde di entrambi e simultaneamente. Se non ce n'è e non si vuole buttare uno shooting (e soldi), si tentano altri escamotage, insomma alla lunga ci si fa un po' di "mestiere". Per un fotoamatore che non ha la possibilità di fare dei veri e propri casting, spesso ci si adegua ai limiti di entrambi: i miei e quelli del soggetto. ... però ritengo che la modellina debba adeguarsi alle scelte del fotografo, non il contrario e non può essere lei a condurre il set, altrimenti le foto sono sue. Ci mancherebbe altro, eh! :D |
| inviato il 22 Gennaio 2016 ore 17:31
Ho come l'impressione di non spiegarmi bene: mi entra la modellina in casa e vuole giocare per tutto il set con la sua parte sensuale, anche no (a latere, a 43 anni vedere una ragazzina di 20 anche solo provarci mi fa venire dei mal di pancia terribili con 'sti musi lunghi e bronci che dovrebbero essere seducenti, non riesco proprio a trovarle credibili e a prescindere). Vuole provare a rendere altre emozioni un po' più nobili e posso decidere di seguirla ... ma anche in quel caso decido io, non mi adeguo: decido se seguirla oppure stopparla e lei si deve adeguare alle mie decisioni (oh cavolo, pago io fino a prova contraria). Ci tiene tanto a fare la foto da super-gnocca e la mia pazienza è al limite, posso reagire in modi diversi, mai bene però. Detto questo, a me non è mai successo che una modellina mi dicesse cosa fare, anzi di solito lavorano meglio quando è il fotografo ad avere le idee chiare e dirige. |
| inviato il 22 Gennaio 2016 ore 17:50
Scusa Master, ma quindi o si è dei campioni o devo lasciar perdere? Di conseguenza se non mi posso accontentare fintanto che non avrò una medio formato, Bar Raffaeli come modella, Diego Dalla Palma come truccatore e sa la Madonna che altro, non posso fare ritratti. Questo significa anche che campioni sono nati campioni e non sono mai stati mediocri, perché se lo fossero stati avrebbero dovuto smettere di fare quello che facevano. Puoi spiegarmi meglio quello che hai scritto? Perché questo è quello che mi è sembrato |
user15476 | inviato il 22 Gennaio 2016 ore 19:28
“ Questo significa anche che campioni sono nati campioni e non sono mai stati mediocri „ Noi conosciamo le storie più o meno romanzate di alcuni di questi campioni. Se vale ancora l'adagio "uno su mille c'è la fa"...che darei per conoscere le storie degli altri 999 per capire almeno dove anno fallito |
| inviato il 22 Gennaio 2016 ore 19:58
Ci sono però anche storie di gente che per arrivare ad essere campione ha perseverare, mondo quanto ho capito dal discorso di master invece avrebbero dovuto mollare tutti |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 8:02
Di sicuro chi è diventato un campione ha qualcosa che non tutti hanno , se bastasse la perseveranza ce la farebbero in molti di più! Di sicuro chi ce la fatta ha avuto anche la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto e con le persone giuste.... Dipende un Po anche dagli obbiettivi chi ci si prefissa , oltre alla convinzione assoluta di potercela fare, ma dipende anche da quanto te stesso puoi dedicarci! Lavoro 10 ore il giorno in officina , al limite potrò essere un bravo meccanico! Se voglio diventare fotografo dovrei fare il fotografo è fare pratica con chi già lo fa e può insegnarti , entrare nel giro e sgomitare tra la concorrenza! Se uno fa da se si accontenta sempre ... Potrai arrivare a fare delle belle foto a modelli e o modelle o amiche ma poi le guardi te e i tuoi amici, non dico che non ci sia soddisfazione ma è cmq accontentarsi a fare quello che fanno tanti mentre i campioni se ne vanno! |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 8:09
Secondo me la differenza la fa la motivazione, l'obiettivo. Se lo scopo è diventare fotografo di moda o di beauty professionista, cioè vivere dei propri scatti, logico non accontentarsi. Le modelline non possono bastare. Se invece è solo un hobby, cioè di lavoro si fa altro e si sa benissimo che quelle sessioni sono il massimo che si può dedicare al progetto, logico che l'approccio sia diverso. |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 8:11
Vedo che mentre scrivevo, Francesco Tucci ha espresso i medesimi concetti |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 9:10
Ah, ma io mica avevo capito che nutriste queste aspirazioni, allora correggo il tiro: le modelline sono utilissime all'inizio per fare pratica, poi sono da lasciare dietro alle proprie spalle. Non è che non ci si possa lavorare intensamente con 'ste ragazzine, anzi alcune non vedono l'ora di potersi esprimere con profondità, ma è proprio il giro in sé, l'ambiente in sé che è sbagliato, perché è troppo autoreferenziato, è più simile ad un serpente che si mangia la coda, che ad una forma di apprendistato. Il discorso si complica moltissimo. |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 11:42
e' proprio quello il punto Francesco, spesso qui si danno consigli come se ognuno di noi debba ambire al Pulitzer, quando più realisticamente resterà un hobby nel quale vogliamo toglierci solo delle soddisfazioni personali. Non per niente ti scrivo dall'ufficio di sabato mattina (e il mio lavoro non prevede che si lavori nel weekend di norma). come quando qualcuno chiede consiglio per la prima reflex e un passo alla volta si arriva a proporre una FF, magari usata. secondo me si ha un'errata percezione del fine di chi chiede e della maggioranza degli utenti di questo forum. Parlavo di campioni per estremizzare il concetto, ma un fotografo che si guadagna da vivere è ben lontano dal Pulitzer eppure ci campa. Realisticamente io mi prefisso di arrivare a saper fare foto sufficientemente belle perchè i miei amici mi chiedano di fargliene, e magari a qualche conoscente chiedere un "rimborso" per il tempo speso. Non ho intenzione di renderlo un lavoro, mi basta e avanza il mio. Per ambire ad essere poco più di un fotografo della domenica non trovo costruttivo sentirmi dire che se mi accontento non ho capito niente, che se non lavoro con delle professioniste non avrò nessun successo. Soprattutto perchè non ci interroga su quale sia il "successo" al quale ognuno di noi ambisce. |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 12:02
Penso che il successo di ognuno di noi dipenda dalla propria ambizione , quindi ti do ragione , altrimenti non esisterebbero le passioni e gli hobbi che ci danno tanta soddisfazione e alimentano la nostra autostima anche se a volte siamo consapevoli che il risultato dei nostri lavori , in relazione all assoluto , è mediocre o scarso , ma è cmq una piccola conquista in senso relativo. |
user15476 | inviato il 23 Gennaio 2016 ore 12:18
“ gli hobbi che ci danno tanta soddisfazione e alimentano la nostra autostima anche se a volte siamo consapevoli che il risultato dei nostri lavori , in relazione all assoluto , è mediocre o scarso „ Mi domando come fa ad aumentare la propria autostima se si è consapevoli che il risultato del proprio lavoro è mediocre. Il fatto è che padroneggiare la tecnica, per riuscire ad esprimersi, ed avere qualcosa da esprimere, passa per questa frustazione continua. Poi, uno può sempre mettere un immagine tra sè e la realtà, abbastanza soddisfacente da portare a pensare di non essere mediocre e allora l'autostima accresce; questa può essere una forma di successo personale. Poi c'è l'altro tipo di successo, quello decretato dagli altri, che si misura con il denaro. E si riparte dall'adagio uno su mille... |
| inviato il 23 Gennaio 2016 ore 13:43
quindi torniamo al discorso che dovremmo impiccarci tutti se non riusciamo a prendere un pulitzer nella vita? se dedico a un hobby 2 ore la settimana e non sono totalmente rincitrullito, mi aspetto di non arrivare a tanto. sono un fallito per questo? magari riesco altrove, ti sfiora questa idea? magari sono un megasupermanager e dirigo 1500 dipendenti, ma oddio!! non sono un fotografo della madonna. Me ne farò una ragione, mentre schiavizzo i miei dipendenti per colpa della frustrazione di non essere un eccellente fotografo. il risultato del proprio lavoro va misurato in relazione al tempo che impiego per raggiungerlo. se studiassi o scattassi 8 ore al giorno 6 giorni alla settimana e dopo mesi fossi al mio livello attuale probabilmente la mia autostima non ne gioverebbe. viceversa magari ho preso la fotocamera in mano 3 volte, faccio foto migliori dell'80% di quelle che vedo e mi sento un dio. Per inciso io sono molto soddisfatto della mediocricità dei miei scatti, perchè vedo che sono meno mediocri di 6 mesi fa, e punto a che lo siano ancora meno tra sei mesi. se questo fa di me un ×, allora sono felice di esserlo, perchè con lo stesso spirito valuto e sostengo chi prova un percorso lungo e difficile. Piuttosto che parlare dall'alto del mio "piccolo" successo di fotografo, sentendomi una persona migliore di altre. |
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