| inviato il 02 Agosto 2015 ore 23:30
OK, ma la segnalazione sul libro te la meriti comunque. Ti sganascerai dalle risa. |
| inviato il 02 Agosto 2015 ore 23:39
OK. |
| inviato il 02 Agosto 2015 ore 23:54
Come Stallone in Cliffhanger quando mette il segnalatore della valigetta sul coniglio per depistare i suoi inseguitori |
| inviato il 02 Agosto 2015 ore 23:58
Vuoi dire, che Jericho si è mangiato il coniglio di Cliffhanger con segnalatore annesso?? |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 0:14
“ Andrea, spesso i "clamori mediatici" cambiano anche le decisioni politiche... „ Recepisco con debito ritardo perchè il topic è esploso e mi è sfuggito di mano... Francamente, non mi sembra questo il caso. Conoscendo pochissimo gli americani, mi sembra di poter escludere categoricamente questo caso e qualsiasi cosa gli somigli (ricordiamoci del Cermis...). Vero che 210.000 firme sono tante e credo che la Casa Bianca risponderà, ma dare retta a queste sparate "di pancia" sarebbe sbagliato e pericoloso, oltre che estraneo a qualsiasi norma di diritto. Per dire, una volta assodato che i colpi sono partiti dalle loro armi, ci sarebbero buone ragioni di lasciare i nostri due marò in mano alla vergognosa macchina della giustizia indiana? No, naturalmente, e le questioni di giurisdizione sono le stesse per tutti e hanno lo stesso valore. E poi, 210.000 americani sono tanti, ma i rimanenti 297.790.000 che scuoierebbero in piazza Obama se consegnase un concittadino a una giustizia straniera sono molti di più. Inoltre, se una decisione simile dovesse essere presa, anche il più pulcioso degli avvocati di periferia di una cittadina dell'Alaska, senza pretendere di essere Perry Mason, sarebbe capace di passare su tutto e tutti come un rullo compressore, con un qualsiasi ricorso all'autorità competente (sarà la Corte Suprema?). |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 0:23
Hai ragione Andrea. La storia del Cermis e quello di Amanda Knox insegna. |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 7:58
Giobol@ In Zimbabwe vige una dittatura è una forte corruzione. "Stapelkamp darted Cecil and put his last GPS collar on in October. He was probably the last person to get up close before Minnesota dentist Walter Palmer used a bow and a gun to kill the now-famous lion with the bushy black mane, its head and skin eventually cut off as trophies. Stapelkamp had first alerted authorities that something might be wrong after Cecil's GPS collar stopped sending a signal" Jericho may not be able to hold their territory alone and could be chased away by rival lions. Unprotected, the lionesses and cubs would then be under threat and also move away or be killed. Safari operators who invested millions of dollars in the area would lose one of their biggest attractions for tourists. Quello che pare preoccuperà di più sono gli altri leoni maschi del territorio che potrebbero mirare al branco di femmine, uccidere i cuccioli e forse anche l'altro leone. Zimbabwe's National Parks and Wildlife Authority said Saturday it has suspended the hunting of lions, leopards and elephants outside of Hwange National Park, and that bow and arrow hunts have also been suspended unless they are approved by the authority's director. Even on private land, this hunt was still illegal, Stapelkamp said, because no hunting quotas for lions were issued in the region this year. Legal hunts do happen, he said, but only after authorities consult with ecologists and decide that it won't adversely affect the area. Al momento come scritto i permessi sono SOLO sospesi. Se avete qualche news riportale. Queste sono di due gg fa. |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 8:09
In a statement emailed to the Guardian, Professor David Macdonald, director of the Wildlife Conservation Research Unit (WildCRU) at the University of Oxford, said: "Jericho was seen alive and well at 6.15am [on Sunday] . He has been feeding on a giraffe kill with the lionesses from his pride." |
user61069 | inviato il 03 Agosto 2015 ore 9:13
da provetto cacciatore, questa gente mi fa tristezza... uccidere solo per il gusto di farlo o per un trofeo...è davvero triste... angelo. |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 12:57
Io..., negli anni '50... ma ero poco più che un ragazzo. Nella Somalia di quegli anni, di animal tipo leoni, Orix, ghepardi, leopardi e chi più ne ha più ne metta ce ne erano a bizzeffe; Si vedevano branchi di Orix composti da centinaia di animali e la notte il lamento (risate) delle jene e il ruggiito dei leoni non faceva letteralmente dormire abitavamo (insieme ad un battaglione dell'E.I.) in pieno deserto della Migiurtinia, in un posto sperduto che si chiamava Galcaio. Però, nonostate la coscienza animalista allora fosse poco o nulla diffusa devo dire che delle centinaia di militari pochissimi andavano a caccia, e quei pochi lo facevano per avere carne "fresca" di gazzella per integrare un menu piuttosto "scarso". Nel mio giardino (secco come il deserto stesso) avevo un ghepardo adottato da cucciolo perchè orfano di madre con il quale giocavo come con il cane e i mei gatti. Fu allora che sviluppai un amore per la natura intesa come totalità che, ancora oggi che sono un pò più "vecchietto" invece di affievolirsi si fa, se possibile ancora più radicale. Notizie come quelle che vediamo oggi mi fanno montare una rabbia e un'odio tale verso gli autori che, se fosse lecito, aprirei io una "caccia" agli "umani" autori di simili misfatti il cui esito non finirebbe certo con ammende e neppure con carcerazioni...ma finirebbe nello stesso modo in cui sono finite le loro "prodezze" e non con la stessa velocità, non so se mi sono spiegato...!? Credetemi non sono un tipo violento, tutt'altro, ma di fronte a cotali coraggiosi non so proprio trattenermi, neppure alla mia età! |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 22:35
Esiste la possibilità di barare con le compagnie? Oppure ti controllano ogni cassa che carichi? Spero di sbagliarmi, ma a me sembra solo lo sfruttamento dell'onda mediatica per farsi una buona pubblicità e farsi vedere "Compagnia amica degli animali". GB |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 22:50
Il presunto ''cacciatore'' è sicuramente da condannare ma solo in pochi parlano del fatto che nel solo 2014 più di 600 persone sono morte sul posto di lavoro. Qui si sono spese 11 pagine per un leone. Saluti a tutti la mia non è una polemica ma solo una triste riflessione. Proporrei di indignarci anche per questo. |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 22:58
Sei vicino alla verità. Dubito che una compagnia possa controllare di suo il contenuto di una spedizione affidata (la posta può aprirti la corrispondenza?). Se ha fondati motivi (es. sospetto di mendace dichiarazione doganale o di introduzione di merci pericolose o illegali) per dubitare della merce spedita e della relativa documentazione, può richiedere un'ispezione da parte delle autorità preposte al trasporto o alle operazioni doganali. Conoscendo qualche compagnia di spedizioni, per motivi come quello in discussione non lo farà mai, d'altra parte non è responsabilità sua vigilare su queste cose: se una merce è legalmennte trasportabile la cosa finisce li. L'unica cosa che può fare è rifiutare di caricare spedizioni in cui siano dichiarati trofei di caccia, rinunciando alle relative commesse e ai proventi derivanti o obbligando il mittente a commettere un irregolarità (falsa dichiarazione doganale) e a rischiare le conseguenti sanzioni. Mi pare comunque uno sforzo apprezzabile, in quanto non dovuto in linea di principio. |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 23:36
“ Il presunto ''cacciatore'' è sicuramente da condannare ma solo in pochi parlano del fatto che nel solo 2014 più di 600 persone sono morte sul posto di lavoro. „ Si e no...vedi, quando una persona muore sul posto di lavoro parte immediatamente un'indagine, l'autorità giudiziaria fa gli accertamenti, una procura indaga, quasi sempre c'è un procedimento penale e civile e ci si può aspettare che chi ha commesso irregolarità paghi. Non è sempre così, la giustizia è anch'essa umana e quindi fallace, ma i presupposti perchè si faccia giustizia ci sono tutti. Sai perchè è così? Perchè nel corso di tanti di quegli anni che fanno già una storia, milioni di donne e uomini portatori di valori di civiltà si sono indignati e hanno reso pubblica la loro indignazione, cambiando le regole. Stai tranquillo che continuiamo a indignarci per la morte di un lavoratore, ma le conquiste di civiltà in quell'ambito sono già importanti. Non possiamo garantire che non ci saranno più comportamenti criminali, quello riguarda singoli uomini, ma possiamo aspettarci che le regole siano buone. Riamngono altre situazioni, tra cui l'uccisione di un animale che è un patrimonio culturale e naturale, per cui non è affatto certo che ci siano presupposti di giustizia come quelli di cui sopra. E allora, urliamo la nostra indignazione per altri eventi scandalosi, per cui non ci sono ancora buone regole. Non è che siamo superficiali o insensibilli, cerchiamo solo di mantenere lo sguardo su un orizzonte largo. Amici? |
| inviato il 03 Agosto 2015 ore 23:50
Certamente amici ma in Zimbabwe ci sono leggi e regole (visto che è stata chiesta l'estradizione per caccia illegale). Leggi e regole che come in ogni nazione e ambito a volte sono rispettate e altre no soprattutto quando ci sono vittime vuol dire o che qualcosa non funziona o che le leggi non sono rispettate in nome del guadagno e a causa della cupidigia. | |

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