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Il paesaggio confezionato


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avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 12:11

A me poco importa se una foto viene definita arte o documento, l'importante è che trasmetto i miei sentimenti sul sensore e le mie sensazioni, che sia con un grandangolo, che sia con un 70-200, che sia all'alba o che sia a mezzogiorno.

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 12:21

Concordo. A mezzogiorno però la luce è peggiore...MrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 12:23

Certo Claudio ma dipende. Se ti trovi all interno di un canyon, è la luce migliore MrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 12:24

Silvano e Soft, quello che dite combacia piuttosto bene con la percezione che dell'arte si è venuta a creare negli ultimi 100-150 anni; secondo me, anche rileggendo il cammino nei secoli precedenti, è un'interpretazione che si forma tipicamente nei periodi di crisi profonda dei cosiddetti "valori" (che poi nessuno riesce a definire quali siano realmente) sociali, etici, religiosi ecc. Venendo a mancare le certezze condivise, l'arte perde per primo il legame con la realtà (o almeno quella che si riteneva tale), diventa quella finzione a cui la società attribuisce "ancora" un valore residuo, poi però la società stessa perde coesione, non riesce più ad attribuirle in forme condivise neppure questo valore di finzione e l'arte si interiorizza, esclude qualunque contesto (minimalismo), si allontana dal descrittivismo e perde gli aspetti della condivisione e del riconoscimento (l'arte antica spiegava al pubblico la presunta realtà, l'arte moderna deve essere spiegata se si vuole capirci qualcosa). Penso che da questo nasca quel bisogno di farsi riconoscere come artisti che poi è l'esigenza di tornare ad essere ridefiniti come persone, cioè come individui che tentano nuove strade per autoaffermarsi, in primis, per poi ricostruire i rapporti con ciò che sta fuori di noi. Se e quando queste strade verranno nuovamente accettate, condivise e codificate, l'arte probabilmente tornerà ad esprimersi secondo canoni comuni a tutti (non canoni formali; le forme potrebbero essere anche completamente differenti da quelle del passato).
La citazione che Claudio fa delle foto di Luigi Piccirillo e di ciò che lui stesso vorrebbe ottenere, mi pare che vada proprio in questa direzione

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 12:43

@Antonio

Per lavoro frequento quotidianamente editori, il tuo ragionamento è comune con la maggior parte degli autori di narrativa che desiderano essere pubblicati, con la speranza di diventare il nuovo caso editoriale, vendere milioni di copie, essere tradotti in 2000 lingue e un domani magari vincere il nobel.

Mi raccontavano di una ricezione costante di romanzi, racconti, spediti sia in cartaceo che in digitale che hanno bene o male in comune il desiderio dell'autore di mettere su carta le sue sensazioni. Magari scritti anche in un italiano sopraffino, ma comunque non pubblicabili perché tutti tremendamente uguali.
I temi più gettonati sono:

- Adolescente sfigato che ha la sua rivalsa diventando qualcuno (magari in parte biografico, ma il più delle volte è quello che l'autore vorrebbe essere/essere stato).
- Personaggio stufo della società che attraverso un amico immaginario vede le contraddizioni del mondo schiavo delle mode etc.. (Chuck Palahniuk non dice nulla?)
- Gialli/legal ambientati in Italia, ma con la possibilità di uscire su cauzione o in cui il giudice emette il verdetto basandosi sulle common law, o viceversa ambientati in america, basati sul diritto romano o con ricorsi fino in cassazione.
- Storie d'amore impossibili in cui uno dei due è ricco e l'altro povero, ma ovviamente bello dentro.
- Storie fantasy dove tutto è concesso, ma che alla fine fanno sperate arrivi il vero Sauron a ucciderli tutti

e potrei andare avanti all'infinito.

Un editore un giorno a cena commentò così il fenomeno.
"Noi siamo editori relativamente piccoli, ma nelle case editrici grosse il problema è moltiplicato all'ennesima potenza, perché molti aspiranti autori non ci considerano degli della loro opera e si propongono direttamente a Mondadori o Feltrinelli, perché solo loro potrebbero dare dignità al loro romanzo, in grado di far sprofondare nell'oblio Capote. Alla fine questi scritti sono utili solo a chi li scrive, e invece che far perdere tempo al resto del mondo se ne stampino 10 copie e costringano amici e parenti a leggerli"

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 12:44

Concordo. A mezzogiorno però la luce è peggiore...MrGreen


Ma stai scherzando, al massimo si può sempre fare un bianco e neroMrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 12:51

Fabio non penso sia proprio lo stesso ragionamento, anche perché quando si parla di arte, agenzie, editori ecc, ci si mettono di mezzo anche le raccomandazioni, il culo e anche un'altra cosa. Ho in famiglia (e non sto a dir chi) un artista che si spacca in 2 per studiare e portar avanti la sua arte, ma senza scendere a compromessi non può neanche prendere una piccola parte in un'opera. Quando invece il mondo è pieno di finti talenti li solo perché raccomandati. E' così' per la musica, è così per la pittura, è così per tutto, e te lo dico perché appunto ho un caso in famiglia.

" Concordo. A mezzogiorno però la luce è peggiore...MrGreen"

Ma stai scherzando, al massimo si può sempre fare un bianco e neroMrGreen


Io continuo a notare in te dello sdegno per chi fotografa paesaggi ;)

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:01

Claudio, apprezzo moltissimo gli scatti di Luigi, la tecnica usata è artistica e mi piace molto ( anch'io la uso sia pur con più comuni gabbiani, ma non credo che la specie faccia differenza artistica) però l'idea non è certo innovativa, gente come Turner e Haas ad esempio l'ha sfruttata molto, ho l'impressione che spesso nei forum si confonda il meno visto con l'originale..non sono la stessa cosa;-)

avatarsupporter
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:03

La luce del mezzogiorno può anche essere perfetta..dipende sempre da quello che si vuole fare;-)

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:05

Ma stai scherzando, al massimo si può sempre fare un bianco e nero


Oppure sfruttare la luce il più possibile ortogonale alla superficie di un seascape per ottenere il vivo color azzurro del mare unito al bianco intenso della spiaggia (sempre che non sia ferrosa ovviamente .. MrGreen ) ed al blu pieno del cielo ..

Ma è solo un esempio di come non esista in realtà una luce universalmente migliore (alba, tramonto) bensì LA luce migliore per quel tipo di soggetto.

Poi certo, si posson sempre fare battutine sul b/n eh.. anche questa è una scelta in fondo. ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:05

diglielo anche tu :D

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:07

C'è un fantastico trafiletto di David Noton in un testo che ho a casa nel merito .. molto interessante, magari in serata vi posto una scansione Sorriso

avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:21

Quella che spesso viene vista per "raccomandazione" a volte è solo e soltanto la capacità di sapersi vedere.

Se tu gallerista (ma puoi essere imprenditore o qualsiasi altra cosa) mi chiedi di consigliarti qualcuno, se ne conosco uno bravo lo raccomando eccome. Se quello che mi viene a chiedere una raccomandazione è un cane, ci penso 10 volte prima di raccomandarlo, perché ci metto la mia faccia e se questo fa una figura di m. automaticamente la faccio anche io.

Ovvio che il figlio di un politico, di un personaggio famoso, di un artista affermato, ha più possibilità di ottenere qualcosa con meno sbattimento perché le conoscenze, sono fondamentali, e questo non esclude che una persona possa lavorare per crearsi il proprio giro, anche quella fa parte del "mestiere". L'artista che vende attraverso una galleria paga il gallerista (che tratterrà per se una parte del compenso) per usufruire delle sue conoscenze.
E comunque credimi, ne ho visti tanti di quelli che tu chiami raccomandati. Nessuno sul lungo periodo ha fatto una carriera lunga e duratura se non veramente bravo, magari ha avuto l'occasione e se l'è bruciata.

Se qualcuno è così bravo da riuscire a vendere/vendersi (in senso positivo) sfruttando solo le proprie capacità tanto di cappello, ma credo che non sia praticabile nel mondo reale. Personamente credo che un "gavetta" lunga, costellata di insuccessi sia fondamentale per poi poter esprimersi al meglio, non solo in campo artistico.

Per quanto riguarda la libertà dell'artista, nel mio caso preferisco parlare di libertà dell'autore, credo di saper benissimo di cosa si tratta. Io ho pubblicato 5 libri fotografici, e a giorni uscirà il 6°. Per evitare che qualcuno ci mettesse il becco, sul contratto editoriale ho esplicitato la volontà di avere il controllo totale sull'opera, scelta degli scatti, scelta dei formati, scelta del taglio, dei materiali, della distribuzione. I due editori con cui pubblico non si sono detti contrari, ma mi hanno semplicemente chiesto di accollarmi i rischi economici dell'operazione.

Anche facendo così non sono totalmente libero perché il libro deve vendere, avere recensioni positive.
Visto che parliamo di migliaia di copie non posso rischiare con una visione totalmente autoriale perché il danno economico sarebbe alto. Gli scatti sono tutti coerenti con la mia visione, ma probabilmente in un non lavoro soggetto al giudizio del mercato calcherei la mano su alcune tematiche anziché altre.

Per tua informazione bazzico comunque nella sfera "paesaggio", un po' naturale, un po' agricolo, un po' urbano.



avatarsenior
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:24

Vabe Fabio, che ti devo di'? viviamo evidentemente in 2 mondi diversi

edit. e con ciò non voglio dire che tu abbia torto sul sapersi o meno vendere, ma in alcuni ambienti non basta

user20639
avatar
inviato il 13 Gennaio 2015 ore 13:30

Non cedete ai discorsi accademici che girano negli ambienti della vendita, ma fermatevi a leggere la storia dell'arte più attendibile, anche se tutto è manipolato.
Vedo poche parole di futuro, come se tutto fosse già stato inventato e scoperto, pensate veramente che bisogna solo elaborare il passato?
Non so, non credo di essere l'unico, ma vedo grandi temi da affrontare nel futuro e sono tutti eventi che solo adesso l'uomo deve sostenere.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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