| inviato il 28 Luglio 2025 ore 21:36
Vorrei farvi conoscere Ali Jadallah, uno dei fotoreporter palestinesi più importanti dell'epoca contemporanea, che ogni giorno documenta la realtà cruda della Striscia di Gaza. Ali Jadallah, nato a Gaza e in forze all'agenzia Anadolu dal 2012, racconta con le sue fotografie sia l'inferno della guerra sia la quotidianità fatta di resilienza, piccoli gesti e determinazione a sopravvivere. Nonostante la perdita di gran parte della sua famiglia e di due abitazioni durante i bombardamenti dell'ottobre 2023, ha scelto di proseguire nel suo lavoro, rischiando la vita per testimoniare e raccontare al mondo la sofferenza e la speranza della sua gente. Le sue immagini, riconosciute a livello globale, hanno ricevuto premi come il Siena International Photo Awards 2024 (con la foto “Irreplaceable”) e sono spesso pubblicate sulle principali testate ed esposte in mostre internazionali. Sulla sua pagina Instagram (@alijadallah66) si può seguire il suo lavoro, immergendosi nella forza visiva dei suoi scatti, che trasmettono il dolore che i cittadini di Gaza vivono ogni giorno. Mi ha colpito questa foto: www.instagram.com/p/DMhXmyII1J1/ Molti diranno che è "costruita", nel fotogiornalismo, come spesso fa Paolo Pellegrin, le persone vengono messe in "posa" per mostrare ciò che la guerra produce: la sofferenza di quegli uomini, le vittime sacrificabili. A Gaza si sopravvive, e mancano beni di prima necessità come pane e latte. I meno fortunati arrivano in condizioni come quelle di questo bambino. Questa un'immagine porta con sé un'urgenza etica e una richiesta implicita di attenzione, empatia e azione. Ora sono curioso, dopotutto questo è un sito che parla e deve parlare di fotografie, di chi conosce il suo lavoro? Quali pensieri vi suscitano le sue fotografie e quanto ritenete importante il ruolo di testimoni come lui, dentro e fuori dai conflitti? Spazio aperto a esempi, confronti, consigli o riflessioni sulle sue immagini e sul fotogiornalismo da zone di conflitto! |
| inviato il 28 Luglio 2025 ore 22:15
Ho visto tante foto e video da Gaza e mi fanno girare lo stomaco e i maroni. Alcune sono più "posate" e alte meno ma tutte ottengono lo stesso risultato. Non ho fatto caso al nome dei fotografi, comunque ho sentito che più di 100 fra fotografi e giornalisti sono rimasti uccisi. |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 8:00
“ Non ho fatto caso al nome dei fotografi, comunque ho sentito che più di 100 fra fotografi e giornalisti sono rimasti uccisi. „ Purtroppo a Gaza, più di tanti altri posti, è difficile fare il lavoro del fotogiornalista perché Israele bombarda a tappeto, ha persino bombardato il luogo/bar ritrovo dove i giornalisti e fotografi hanno la connessione internet e giornalmente trasmettono foto, video e articoli ( si può vedere in un video su Arte.tv ). Le foto sono crude e mostrano quello che guerra e le armi producono, distruzione e morte. Però il lavoro di questi uomini che raccontano le atrocità è importantissimo e deve essere condiviso, oggi in modo più facile grazie ai social, per far vedere agli uomini che si dovrebbero scegliere Governi di Pace e non Governi di Guerra. |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 8:12
Io credo che sia un luogo che meriterebbe molta più visibilità attraverso scatti come questo. Sono foto che non si possono ignorare, eppure avviene, molti si girano altrove. Il dolore, la fame dovrebbe essere in prima pagina sui giornali. Non è l'unica guerra in atto, Gaza purtroppo non è l'unico luogo dove si soffre, ma quello che avviene e disumano e il mondo finge spesso di non vedere o da un supporto di facciata. Questi lavori devono essere condivisi e mostrati, è importante farlo e dovremmo farlo tutti |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 8:49
Fermo restando che a Gaza si muore, e potrei scrivere pagine sul perché, che posso riassumere con " la Storia è giusta e da a ciascuno quel che va cercando e non quello che crede di cercare", più o meno il 90% delle immagini che arrivano da Gaza sono false. Può darsi che questo autore faccia foto vere, ma il dubbio rimane . |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 9:04
“ Fermo restando che a Gaza di muore, e potrei scrivere pagine sul perché, che posso riassumere con " la Storia è giusta e da a ciascuno quel che va cercando e non quello che crede di cercare", più o meno il 90% delle immagini che arrivano da Gaza sono false. Può darsi che questo autore faccia foto vere, ma il dubbio rimane . „ Quando metti in dubbio che le foto di un fotografo di fama mondiale, vincitore del Siena International Photo Awards 2024, siano false, esponi il perché. Questo fotografo è attivo dal 2012, ben prima di lui Gaza è stata raccontata, come già detto, da fotografi Italiani del calibro di Paolo Pellegrin e Francesco Cito. Oggi è difficile entrare ed anche i fotografi internazionali più "temerari" ne stanno alla larga perché un luogo troppo pericoloso per i bombardamenti e perché Israele lo vieta. Sai un modo per verificare se un fotografo, lui lo è, è credibile nei suoi lavori? Si vede i contatti che ha, su Instagram chi lo segue. Tra i suoi "follower" trovi Paolo Pellegrin, Fabio Bucciarelli, Francesco Zizola, Evgeniy Maloletka e tanti altri. In troppi confondono Hamas con il Popolo Palestinese, che non sono solo musulmani, in questa foto i morti dell'attacco alla chiesa cattolica della Sacra Famiglia www.instagram.com/p/DMN_HjOo3b_/ I fotografi raccontano quello che succede, quello che vedono. |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 9:06
“ Circolano immagini falsate dall'Ai su Adobe Stock. Ma circolano molte immagini reali: „ Sai, molti giornali fanno uso dell'AI per un semplice motivo, di non dover pagare i diritti delle foto. |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 9:07
Hai una fonte attendibile che indica che l'immagine postata sia generata da ai e falsa? Metteresti il link a tale fonte? Poi concordo e mi vergogno di molti giornali che postano notizie molte volte nemmeno verificate o che pilotano l'opinione dando risalto a certe notizie e ignorandone altre bellamente Tempo fa repubblica stessa spacciò un immagine ai per vera dopo corresse il tiro pubblicando un'intervista alla persona che aveva volutamente fatto un falso lavoro in AI dichiarandolo apertamente visto che il suo scopo era indagare su questo punto |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 9:17
Inoltre consiglio i documentari sul sito Arte.tv, in Israele ogni giorno i cittadini, soprattutto giovani, dissentono e protestano contro il loro stesso governo, un governo che si tiene in piedi grazie a tanti partiti, ognuno con i suoi "obiettivi". Le proteste sono iniziate dal primo giorno d'attacco, purtroppo quando si vive in uno stato militare, difficilmente si ha un eco mediatico come un uno stato democratico come il nostro. Qui il documentario. www.arte.tv/it/videos/115065-000-A/israele-i-ministri-del-caos/ Anche Hamas è assolutamente da denunciare, ma non bisogna prendersela con i Palestinesi ( su youtube trovate il documentario su Paolo Pellegrin Piombo Fuso che racconta ciò che hanno subito i civili ). |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 9:22
Lo so benissimo, ma mi pare tu non stia rispondendo a quello che scrivo come se rispondessi a qualcun altro, forse qualcuno bloccato che non leggo? |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 9:44
Matteo io ho non ho messo in dubbio che quella foto non fosse reale, io ti solo risposto che le immagini che si trovano su alcuni giornali ( parliamo di media minori o di parte ), o più spesso che girano sui social possono essere false, perché generate con AI, ma non riferite a questo contesto ( più in generale ). I grandi giornali, come L'Espresso, quell'errore non lo fanno se non in buona fede ( gliela vendono per reale ). Stiamo dicendo la stessa cosa. N.b. Io non blocco nessuno |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 9:49
Certo mi lasciava peplesso la frase: “ Inoltre consiglio i documentari sul sito Arte.tv, in Israele ogni giorno i cittadini, soprattutto giovani, dissentono e protestano contro il loro stesso governo, un governo che si tiene in piedi grazie a tanti partiti, ognuno con i suoi "obiettivi". Le proteste sono iniziate dal primo giorno d'attacco, purtroppo quando si vive in uno stato militare, difficilmente si ha un eco mediatico come un uno stato democratico come il nostro. „ Non capivo cosa centrasse con il discorso, è una frase staccata dal conteso come se avessi messo in dubbio la cosa, ma non ho scritto da nessuna parte qualcosa in merito |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 10:08
E' una risposta a Kwlit, che mette in dubbio che quello che arrivi da Gaza è al 90% falso e, almeno a me, fa capire che quello che sta facendo Israele non sembra del tutto sbagliato. Volevo sottolineare che, però, ogni giorno in Israele ci sono manifestazioni e dissensi dalla popolazione. Forse sono andato un poco fuori tema. |
| inviato il 29 Luglio 2025 ore 10:15
La generalizzazione è facile. E' notizia di ieri di un ebreo picchiato come se essere ebreo automaticamente lo rendesse israeliano e concorde sullo scontro armato | |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |