Recensione Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art
Recensione Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art, testo e foto by
Juza. Pubblicato il 19 Febbraio 2025; 16 risposte, 60593 visite.
Fino a pochi anni fa, prendere uno zoom standard obbligava a scegliere tra luminosità (f/2.8, ma limitata alla gamma 24-70mm) o versatilità (24-105, ma con diaframma f/4). Il Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art unisce le due cose: un'ampia gamma di focali, dal grandangolo al teleobiettivo da ritratto, con un diaframma costante f/2.8. L'ho provato nel corso del viaggio in Giappone: vi racconto la mia esperienza con questa affascinante ottica!

Una nuova categoria: i 28-105mm f/2.8
Le nuove possibilità di design offerte dalle mirrorless hanno reso possibile una nuova categoria di zoom: i tuttofare f/2.8. Se con le reflex dovevamo accontentarci di un f/4 sui 24-105, o al limite di un diaframma variabile, con le mirrorless abbiamo ora la versione f/2.8. Si tratta ancora di una rarità: al momento ne esistono solo due sul mercato, il Canon RF 24-105mm f/2.8 L IS USM Z e il Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art.
Entrambi offrono un'ampia gamma di focali con diaframma f/2.8, ma le similitudini finiscono qui: si tratta di due ottiche profondamente diverse, pur appartenendo alla stessa categoria di focali e diaframmi. Il Canon è enorme (per uno zoom standard), raggiunge addirittura le dimensioni di un 70-200 e necessita di collare per treppiede; ha una particolare vocazione per il video ("Z" indica la compatibilità con l'aggiuntivo power-zoom) e pesa ben 1.3kg.

Sony A7r III, Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art a 94mm, 1/30 f/11.0, ISO 400, mano libera.
Il Sigma ha dimensioni più simili a quelle dei classici zoom standard, il che lo rende molto più gestibile a mano libera; pesa 1kg e misura 16cm, ovviamente più grande di un 24-105 f/4 ma molto meno del Canon 24-105 f/2.8. A differenza di quest'ultimo, ha zoom esterno e non prevede power-zoom: si tratta di un'ottica più orientata alla fotografia, e per chi utilizza Sony o fotocamere L-Mount fornisce un'interessantissima (e davvero unica) alternativa ai classici 24-70 f/2.8.
Anche se il confronto col Canon è puramente a titolo di curiosità (al momento Sigma non ha una versione RF), merita sempre di essere ricordato uno dei punti di forza di Sigma: offrire qualità a prezzi eccezionali. Il Sigma 28-105 F2.8 costa attorno ai 1700 euro; il Canon costa 3800 euro. Mentre quest'ultimo è quindi una lente specialistica destinata a pochi, il Sigma è un obiettivo che, con qualche sforzo, può essere alla portata di tutti, e qui penso che Sigma sia davvero da lodare perchè rende accessibili ottiche del genere al grande pubblico.

Sony A7r III, Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art a 41mm, 1 sec f/11.0, ISO 100, treppiede.
Costruzione e funzionalità
Con 16cm di lunghezza e 1kg di peso, le prime impressioni appena preso in mano sono di un obiettivo "corposo", certamente professionale e ben costruito come ci si aspetta da un Sigma serie Art. Abbiamo la classica ghiera dei diaframmi, che possono essere controllati direttamente dall'obiettivo oppure tramite fotocamera, seguita dalla ghiera zoom.
Lo zoom è esterno e alla focale più lunga le dimensioni aumentano considerevolmente; in compenso, il design esterno permette di avere dimensioni più compatte quando l'obiettivo non è in uso, a differenza del Canon 24-105 f/2.8 che anche alla focale più corta mantiene dimensioni "da tele". Abbiamo poi un pulsante personalizzabile e un selettore AF/MF; non è presente stabilizzazione d'immagine, ma la maggior parte delle mirrorless recenti ha stabilizzazione sul sensore, il che compensa alla mancanza nell'obiettivo.

Sony A7r III, Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art a 105mm, 1/125 f/10.0, ISO 400, mano libera. Scattata dal finestrino dell'aereo mentre sorvolavo l'entroterra cinese all'alba, durante il volo da Roma a Tokyo.
Infine, sulla parte frontale dell'obiettivo troviamo un'ampia ghiera per la messa a fuoco manuale. La minima distanza di messa a fuoco è di soli 40 centimetri, il che permette di ottenere un buon rapporto macro di 1:3, adatto per macro occasionali.
La messa a fuoco è tramite motore lineare; l'AF è totalmente silenzioso e molto veloce, pur non disponendo del limitatore di messa a fuoco (presente invece sul Canon) che permetterebbe un ulteriore guadagno di velocità, riducendo la gamma di distanze entro cui opera l'autofocus.

Il Sigma 28-105 F2.8 DN a fianco del Sony FE 24-105 F4 OSS. Il diametro è simile, ma il 28-105 è ben più lungo e decisamente più pesante.
Qualità d'immagine
Ho testato il Sigma 28-105 f/2.8 DN sul sensore da 42 megapixel della Sony A7r III, scattando alle focali principali (28mm, 35mm, 50mm, 70mm e 105mm) e ai due diaframmi che considero più significativi su un'ottica del genere: f/2.8, importante per l'utilizzo in poca luce o in ambito street e ritratto, e f/11, il diaframma che utilizzo di più nella fotografia paesaggistica o in altri ambiti dove serve un'estesa profondità di campo, dato che offre un'ottima combinazione tra profondità di campo e nitidezza (da f/16 in poi sui sensori big megapixel si comincia a notare la perdita dovuta alla diffrazione). Vediamo come sempre i ritagli al 100% dal file RAW; cominciamo dalla resa a 28mm.

Al centro si raggiunge già la massima nitidezza a f/2.8; chiudere il diaframma non porta miglioramenti, ma anzi a f/11 c'è una leggera perdita di contrasto e incisione dovuta alla diffrazione. Negli angoli, la resa a f/2.8 è buona (anche se non impeccabile) e a f/11 è perfetta.
Proseguiamo con la focale 35mm:
A 35mm, sia centro che angoli sono già perfetti a f/2.8; chiudere il diaframma ha senso solo quando serve maggiore profondità di campo, ma a questa focale non porta miglioramenti, e anzi anche in questo caso a f/11 si ha una leggera perdita dovuta alla diffrazione.
Proseguiamo a 50mm:
Anche in questo caso, la massima resa è già a f/2.8; il centro è eccellente e gli angoli sono molto buoni, anche se forse un pelo meno incisi che a 35mm (ma si tratta di differenze minuscole che sul campo saranno poco rilevanti).
Per testare le focali più lunghe, per motivi di spazio ho usato un'inquadratura differente (quindi i dettagli avranno un ingrandimento diverso rispetto ai test alle focali corte). Vediamo com'è la resa a 70mm:
A questa focale la qualità d'immagine è già ottima a tutta apertura; il centro è perfetto, e gli angoli molto buoni. Chiudendo il diaframma, c'è solo un leggerissimo miglioramento negli angoli, mentre il centro peggiora per la diffrazione.
E infine, vediamo la focale più lunga, 105mm:

A 105mm, abbiamo ancora una volta centro perfetto già a tutta apertura; gli angoli invece sono buoni ma non eccezionali a f/2.8, e migliorano chiudendo il diaframma.
Nel complesso, la qualità d'immagine del 28-105mm è ottima, specialmente se teniamo conto che il test è stato fatto su ben 42 megapixel. Il centro è sempre perfetto; gli angoli mostrano qualche limite alle focali più estreme, ma comunque rimangono pienamente utilizzabili, e all'occorrenza migliorano chiudendo il diaframma. Nell'uso sul campo, penso che sia un'ottica che non deluderà.
Infine, per quanto riguarda gli altri aspetti ottici, il 28-105 è in linea con la maggior parte delle lenti moderne, progettate per appoggiarsi alle correzioni via software. L'aberrazione cromatica non è valutabile, dato che viene già corretta totalmente in-camera (e in modo veramente perfetto); la vignettatura è marcata, specialmente alle focali estreme e ovviamente a tutta apertura, così come la distorsione. Di seguito possiamo vedere le focali dove la distorsione è più forte, prima e dopo la correzione:

Anche se a qualcuno può far storcere il naso, quasi tutte le ottiche moderne sono progettate in questo modo, e personalmente lo trovo positivo perchè permette di avere obiettivi eccezionali in dimensioni e pesi che altrimenti non sarebbero stati possibili, e il software fa un ottimo lavoro nel correggere distorsione/vignettatura/aberrazione cromatica.
Inoltre, per avere lo spazio necessario alla correzione, l'ottica è fisicamente più "grandangolare" di quanto dichiarato: approssimativamente la focale più corta corrisponde a un 26mm. L'aspetto positivo è che, quando non vi serve correggere la distorsione (ad esempio nel caso di tanti paesaggi naturali dove non ci sono linee rette), avete a tutti gli effetti un 26-100mm, una focale un po' più ampia rispetto al "corretto" 28-105mm.

Sony A7r III, Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art a 105mm, 1/100 f/8.0, ISO 100, treppiede.
Sul campo
Nell'utilizzo sul campo, il peso certamente si fa notare: per chi è abituato ai 24-105 f/4 attorno ai 600g, il chilo e le dimensioni del 28-105 si sentono, specialmente quando si gira con l'obiettivo a tracolla. Non è comunque nulla di insormontabile, e anche se la mia avventura in Giappone è un viaggio "zaino in spalla", è stato certamente fattibile anche col 28-105.
Ho apprezzato immensamente la gamma di focali: pur avendo con me sia questo obiettivo che il 14-24mm, ho scattato quasi sempre col 28-105mm. Il 14-24 è un eccezionale grandangolo da paesaggio, ma per un uso generalista "da viaggio" il 28-105 è imbattibile, e personalmente non esiterei a preferirlo ai 24-70 f/2.8: la focale 105mm mi è tornata utilissima, e in certi casi è stata fondamentale per scattare foto a soggetti abbastanza lontani.

Sony A7r III, Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art a 28mm, 1/4 f/8.0, ISO 400, mano libera.
Diverso il discorso del diaframma: non ho mai avuto necessità di scattare a f/2.8; nella maggior parte dei casi ho usato il treppiede e ho lavorato a diaframmi più chiusi perchè era necessaria una maggiore profondità di campo, e anche quando ho scattato a mano libera in genere ho chiuso un po' il diaframma proprio per la necessità di avere una maggiore profondità. Con questo voglio sottolineare come la scelta di uno zoom standard f/2.8 deve essere dettata da necessità ben precise, ad esempio se avete intenzione di utilizzarlo in ambito reportagistico; se invece non avete una chiara idea di quando e perchè vi potrebbe servire il diaframma f/2.8, ha più senso prendere un f/4, altrimenti vi porterete dietro inutilmente più peso e ingombro.
Nel mio caso, la scelta è stata dovuta al fatto che mi serviva la gamma di focali 28-105mm, e attualmente Sigma non produce nessun 24-105 o 28-105 F4 per mirrorless; altrimenti avrei sicuramente scelto quest'ultimo per il tipo di foto che avevo in mente in questo viaggio. Un f/2.8 non è necessariamente sempre una scelta migliore rispetto a un f/4: sono due strumenti diversi, e bisogna fare una scelta razionale e ben valutata.

Sony A7r III, Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art a 42mm, 1/200 f/11.0, ISO 100, mano libera.
Come evidenziato nei test in studio, la distorsione c'è ma non è sempre necessario correggerla: nelle scene dove non c'erano linee dritte che la rivelassero in modo evidente, l'ho lasciata non corretta, potendo così sfruttare l'angolo di campo leggermente superiore rispetto ai 28mm dichiarati.
La qualità d'immagine si è dimostrata eccezionale, quasi ai livelli di un fisso; anche su 42 megapixel la nitidezza è veramente ottima. Infine, un aspetto interessante degli zoom, specialmente quelli che hanno un'ampia gamma di focali come il 28-105, è che possono essere utilizzati in due modalità: "da zoom", cioè mettendosi in un punto fisso e zoomando per provare varie inquadrature, oppure "da raccolta di fissi", cioè scegliendo una focale per le sue peculiarità e quindi avvicinandosi o allontanandosi per scattare con quella focale.

Sony A7r III, Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art a 42mm, 1/160 f/11.0, ISO 100, mano libera. In questa foto, ho scelto una focale corta per creare una maggiore tridimensionalità; per confronto, qui potete vedere un'altra foto dello stesso castello scattata a 90mm: notate come cambia la prospettiva e la proporzione tra i lampioni e il castello. Io come sempre ho sfruttato entrambe le cose; in alcuni casi la versatilità dello zoom è stata utile per sperimentare varie composizioni, in altre situazioni ho scelto una determinata focale (ad esempio 105mm, per sfruttare la compressione dei piani data dal teleobiettivo) in modo da ottenere i risultati che avevo in mente, come nella foto iniziale del monte Fuji dove la focale lunga ha permesso di far apparire il monte "enorme" rispetto alle case.
Conclusione Col 28-105mm f/2.8 DG DN Art, Sigma è riuscita a creare uno zoom versatile e luminoso mantenendo tutto sommato dimensioni accettabili, anche se ovviamente non è un peso piuma; cosa ancora più sorprendente, il prezzo è estremamente competitivo, meno della metà rispetto all'unica altra ottica simile sul mercato, e non lontano da quello del Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II.

Sony A7r III, Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art a 105mm, 1.3 sec f/16.0, ISO 100, treppiede. Il risultato è un'ottica di primissimo livello, che in alcuni casi potrà sostituire i 24-70 f/2.8 offrendo una maggiore versatilità lato tele, perlomeno per chi non ha bisogno delle focali più corte o gli abbina (come ho fatto nel mio viaggio) l'eccellente 14-24mm F2.8. La differenza tra 24mm e 28mm è sensibile, così come anche quella tra 70 e 105mm; a cosa dare la priorità è questione di preferenze personali.
Quello che non sostituisce - e mi auguro che Sigma completi presto questa mancanza nel corredo DN - sono i 24-105mm F4 o 24-120mm F4 compatti e leggeri; se non avete bisogno del diaframma f/2.8, queste ottiche sarebbero preferibili. Per chi invece cerca una gamma di focali simile, ma abbinata alla luminosità, il Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art è una scelta eccezionale.
Il Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art è disponibile presso i rivenditori autorizzati
Sigma Italia - Mtrading.

Risposte e commenti
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| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 6:56
Buongiorno Juza ottima recensione come sempre!!! Sarei interessato ad acquistare anche io una A7rIII , e a giudicare dalle tue foto ( molto é merito tuo sicuramente) ,la scimmia aumenta!!! Vorrei però porti una domanda,qualche giorno fa ho visto la recensione di uno youtuber Italiano che è recentemente passato a Sony e afferma che le sony con ottiche non originali Sony gli FPS diminuiscono!!! Mi sembra una cosa molto strana!!! Lo chiedo xche il mio utilizzo sarebbe anche x foto dinamiche!!! Grazie !!! |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 7:50
Bella recensione per una lente davvero interessante! Se fossi un fotografo matrimonialista probabilmente la comprerei, ma per chi viaggia e cerca un tuttofare di qualità forse resterei sul fronte f/4. Il peso (del tutto giustificabile) è il vero spartiacque. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 8:26
Ottica veramente notevole per le caratteristiche. In passato ho avuto un Tamron 28-105 2.8 su Canon EF, su pellicola ok, ma già con i 12 mpx della 5Dold si notavano notevoli deficit in particolare e ovviamente negli angoli. Vedere come si comporta egregiamente questo zoom su 40 mpx (dopo 40 anni di miglioramenti tecnologici) è impressionante. Ottima recensione come sempre!!! |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 8:27
@ Bollo: Confermo, le Sony più veloci limitano la raffica a 15 FPS con ottiche non-Sony. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 8:32
Se ci fosse una versione RF la prenderei al volo, per chi come me è abituato all'1,2 kg dell'85 ART il peso di questo obiettivo non sarebbe un problema. Abituato all' f/1.4 dei miei obiettivi il diaframma f/4 per me non è concepibile e questo f/2.8 sarebbe un buon compromesso. I 24-70f/2.8 sono troppo limitati come focali, in ritrattistica gli 85 mm devono sempre essere disponibili. Peccato. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 9:04
Io non amo i 24-70 perchè 70mm non mi piacciono per i ritratti. Questo sarebbe un ottimo compromesso ma, per limitare pesi-ingombri-prezzi, lo hanno fatto partire da 28mm anziché da 24mm, la differenza c'è ma, per il mio utilizzo, preferirei questa lente ad un 24-70. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 9:51
pur riconoscendo l'enorme versatilità io continuo a preferire zoom f/4 .. uno stop di luminosità non compensa il peso e lo sbilanciamento dell'ottica. Sopratutto ora che gli ISO non sono più un problema. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 10:29
Le foto sono talmente belle che distraggono dalla recensione della lente |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 11:41
Grazie! Esserci è certamente tutt'altra cosa e tuttavia si può fare un viaggio attraverso le magnifiche foto realizzate da te. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 12:20
Una bella presa per il cxxo ai danni del consumatore, quella della raffica. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 13:05
Belle foto e bei luoghi! @Juza, mi permetto una considerazione: non so se il viaggio sia proprio la vocazione di questo obiettivo. Argomento: nelle tue - splendide - foto hai scattato sempre da f/8 in su (f/11, f/16), così come la maggior parte di chi fa foto di viaggio. A quel punto, ha senso portarsi sto mattone al collo per avere 1 stop in più di luminosità rispetto ai 24-105/24-120mm f/4 (che sono anche più ampli lato wide)? Se si parla di ritratti (sfocato) o sport indoor (necessità di massima luminosità possibile), direi che questo sarebbe un eccellente obiettivo, ma ho come l'impressione che l'utilizzo che ne hai fatto tu in questo viaggio non sia "il suo" (con i moderni sensori e i moderni denoise, non è eventualmente un dramma tirare su 1 stop, rispetto alla differenza di peso e ingombro). Che ne pensi? |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 13:26
Il limite di raffica non dipende da Sigma, è una scelta di Sony per spingere all'acquisto delle proprie ottiche. D'altra parte meglio qualche limite del genere piuttosto che una chiusura quasi totale come hanno fatto Canon e Nikon ;-) @ Arnaldo: concordo, l'ho scritto anche nell'articolo ;-) però Sigma al momento non fa nessun 24-105 F4 per mirrorless. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 14:06
...allora rispolveriamo l'MC-11 Sigma |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 17:45
Bella ottica! Le due nuove Sigma 28-105 e 28-45 sono interessanti entrambe e le valuterei ma rimango con il Tamron 35-150 per ora, la questione principale è la rotazione dello zoom, avendo Sony sono abituato a un senso mentre Sigma purtroppo ruota alla Canon maniera e diventa un casino avere un'otica diversa dalle altre, ho provato con un 24-70 Sigma ma ho perso un mucchio di scatti e mi trovo in difficoltà. Mi chiedo perchè non faccia rotazioni coerenti a Sony anche perchè sono praticamente sul mercato solo per Sony e non per Canon... |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 22:46
Non so quanto tu abbia lavorato in post, ma mi sembra di riconoscere il carattere Sigma in queste immagini. Non ho mai amato i 24-70 per il range, questo 28-105 comincia invece ad avere senso per lavorare con un solo corpo. In generale, hai detto bene, bisogna sapere in partenza cosa si vuole portare a casa. Un f/4 può funzionare molto bene. Io personalmente non ho mai fatto il tentativo, limite mio. Ho notato che hai insistito con delle riprese a 42mm. La Q3 ha fatto breccia? |