| inviato il 11 Ottobre 2024 ore 10:17
ciao a tutti, mi chiedevo se a oggi vale la pena essere un professionista in fotografia, cioè vivere di fotografia. Ha ancora un senso? Chi di voi vive di fotografia? Sono curioso... |
user207727 | inviato il 11 Ottobre 2024 ore 11:36
"Vale la pena" e "ha senso" nella stessa frase non meritano una risposta. A rispondere alla seconda domanda penseranno i pro. |
| inviato il 11 Ottobre 2024 ore 12:40
Sono interessato anche io all'argomento, pur avendo una mia opinione, ma attendiamo chi lavora in prima persona. Sarebbe bello anche spiegare in che tipo di fotografia vi siete specializzati. Ho amici che lavorano nell'ambiente "concerti" tramite grosse redazioni ed altri che si sono specializzati su cerimonie (abitando anche in zone diverse). |
| inviato il 11 Ottobre 2024 ore 13:02
Ciao! l'hanno scorso ho aperto partita iva, dopo un paio d'anni a ritenuta d'acconto, passati più che altro a crearmi una clientela. Non era, e al momento non è, la mia attività principale; è un ottimo secondo lavoro; però gli affari crescono anno dopo anno, quindi intanto vediamo fin dove crescono. Voglio farlo diventare il primo lavoro? Non lo escludo, ma non è facile. Vale la pena? Boh! per me sì, ma per una ragione precisa: faccio foto di ciclismo e spesso lo faccio pedalando, diciamo che sono cose che farei per piacere ancora prima che per lavoro, anche se in modo diverso. Sono anche fortunato, perché lavoro in una nicchia che conosco, il che è un vantaggio importante: so cosa vogliono gli organizzatori di eventi, il tipo di comunicazione, il tipo di foto. Ci sono alcune difficoltà: > La prima è che in Italia spesso manca il budget (che novità eh?) e manca l'"awareness" sulla comunicazione, nel senso che ci sono eventi molto conosciuti che non spendono niente per produrre dei media. Quindi è inevitabile guardare all'estero, dove c'è molta più possibilità ma ovviamente anche più concorrenza. > Anche qui son fortunato perché parlo 3 lingue, però ci vuole tempo e ci vogliono sacrifici (tipo dire addio a molti weekend tra aprile e ottobre). > Un'altra difficoltà è che bisogna scendere a compromessi, non tanto come "tipo di foto" ma come mansioni: sempre più spesso mi capita anche di scrivere articoli, oppure aderire a progetti mischiando fonti di introiti (ad esempio, organizzatori e rivista specializzata). E bisogna anche andare un po' a caccia di fondi, quindi tante PR con tutto quello che ne consegue (tempo speso sui social, via mail, ecc.) Bom, questa la mia esperienza piccola piccola. Sono curioso di scoprire altri punti di vista e altri percorsi! |
| inviato il 11 Ottobre 2024 ore 13:03
Dipende... Se per "professione fotografo" si intende "apro il negozio e ti faccio ritratti" credo di no. Viceversa, la fotografia non e' mai stata cosi' viva ed in fermento. Certo non devi pensare di vendere fotografie ai giornali... |
| inviato il 11 Ottobre 2024 ore 14:05
Forse l'attività fotografica che avrebbe maggiore resa sarebbe quella composta da doppia funzione: Paparazzo/ricattatore, però comporta qualche rischio |
| inviato il 11 Ottobre 2024 ore 14:29
Parliamoci chiaro, credo sia impensabile per qualcuno che voglia vivere di fotografia non scendere a compromessi. Parlo di matrimoni, comunioni, battesimi, primi compleanni, anniversari di nozze, carnevale ecc ecc Almeno qui al sud sono l'unico business che ti permette una certa regolarità di entrate, negli studi fotografici ormai ci vanno solo per le fototessere e nella città dove vivo già 3 fotografi (storici) hanno chiuso lo studio e lavorano da casa. Piacerebbe a tutti aprirsi un mega studio e fotografare solo modelle e con i brand ma in quel caso bisogna guardare verso l'estero. |
| inviato il 11 Ottobre 2024 ore 18:38
Qui in Svizzera parlando di ritratto va forte il ritratto di animali da compagnia.cani gatti cavalli furetti . Anche il newborn va benissimo. |
| inviato il 06 Novembre 2024 ore 15:19
Vorrei condividere la mia esperienza,se interessa . Scrivo da ex pro. Ho fatto la gavetta come assistente per 5/6 anni come seoondo lavoro,dopodichè ho deciso di aprire il mio studio in Milano.Erano gli anni antidiluviani dell analogico (1998). I primi anni tutto bene, il minilab mi permetteva una certa tranquillità economica e i servizi ( cerimonie in genere,i cataloghi, il lavoro in studio di book e composit) aiutavano a mantenere la famiglia. Nel giro di tre anni il digitale..... non credevo potesse avere uno sviluppo così veloce.. tant'è che il minilab è stato dismesso, i servizi sono calati drasticamente( i clienti sono divenuti tutti "fotografi"!) ed io ho dovuto chiudere i battenti per avere certezza di arrivare a fine mese(due figlie e una moglie) e riparare come dipendente reinventandomi professionalmete. Ora ho smaltito la nausea per la fotografia da poco e ho ricominciato timidamente a scattare. Questo per dire che oggi vivere di fotografia è davvero molto ma molto impegnativo almeno di non avere ottimi agganci. Osservo i lavori e i video su yuotube di sedicenti fotografi contemporanei e ..meglio non dare giudizi.. La qualità dei lavori è a mio guidizio scemata...Chi non è capace insegna(cit) Oggi lavora di più chi sa vendersi meglio, ha ottimi agganci e non chi è il più preparato.Come in tutti gli ambiti la meritocrazia è una chimera. Buona continuazione a tutti! |
| inviato il 06 Novembre 2024 ore 19:57
Racconto una storiella che ho già raccontato ma che chiarisce il mio punto di vista: conosco un ottimo musicista, per certi versi migliore di me, ci siamo diplomati più o meno negli stessi anni. Io ho scelto di fare della musica il mio mestiere, lui invece fa l'odontotecnico, lavora mezza giornata e nell'altra mezza ha tempo per studiare musica più di me. Per quel che ho capito credo che per la fotografia sia lo stesso: oggi (oggi, in altri momenti sarà anche stato diverso) se non si è un fuori classe e si hanno altre possibilità per guadagnarsi da vivere, meglio dedicarsi alla fotografia nel tempo libero. |
| inviato il 07 Novembre 2024 ore 7:29
ci sta come analisi.. un solo dubbio Tutti quelli che svolgono la professione sono dei fuori classe? |
| inviato il 07 Novembre 2024 ore 9:40
Se dovessi vivere di matrimoni, comunioni, carnevale, fotografie ad animali e neonati lascerei perdere subito... |
| inviato il 07 Novembre 2024 ore 9:48
Ciao Claudio, domanda genuina, se non fai quel tipo di foto... con che tipo di fotografia ti piacerebbe vivere? Chiedo perchè anche a me piacerebbe campare con reportage di viaggi o foto paesaggistiche, ma credo sia ancora più difficile che scattare eventi. Non parliamo dei servizi che venivano offerti solo negli studi, vedi album, fototessere e così via... Ho un carissimo amico che ormai segue solo concerti ed eventi, altrimenti con il lavoro da "studio" non si mangia purtroppo (e chi ci riesce invece ha la mia stima più totale). |
| inviato il 07 Novembre 2024 ore 10:57
Con i matrimoni si campa ancora, certo in città c'è concorrenza ma nei paesotti di provincia i fotografi storici hanno una base ben radicata. Al mio paese per esempio ce n'è uno che fa matrimoni, eventi e foto di documenti e se la passa bene sembrerebbe. |
| inviato il 07 Novembre 2024 ore 11:59
“ ci sta come analisi.. un solo dubbio Tutti quelli che svolgono la professione sono dei fuori classe? „ Credo che i fuoriclasse campino senza problemi, e che quelli normali possano comunque barcamenarsi, ma servono doti che vadano anche un po' oltre la fotografia. Brutto a dirsi ma credo occorra anche sapersi vendere, e lo dico senza intenti denigratori: bisogna avere attitudini per le public relations, sapersi adattare, intuire le tendenze del momento eccetera, tutte cose che c'entrano poco con l'essere bravi a far foto, ma sono, credo, molto necessarie. |
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