| inviato il 21 Aprile 2024 ore 9:48
Salve a tutti ho quasi ultimato di allestire la mia camera oscura, intanto sono partito con le prime sessioni di stampa. Vi volevo chiedere un paio di cose per chi vuole: per praticità non sto usando uno stop dopo lo sviluppo carta solo acqua e mi sembra di non avere nessun tipo di problema.. può andare? Non riesco poi ad avere delle baritate "umane" dopo l' asciugatura, si accartocciano in maniera disperata.. ho costruito un telaio di legno con zanzariera per metterle ad asciugare e cerco di togliere tutta l' acqua in eccesso prima di stenderle ma niente.. poi le metto sotto peso migliorano un pò ma cmq i bordi rimangono spesso con onduline varie.. Dove sbaglio? Grazie a chi vorrà ripsondere, un saluto |
| inviato il 21 Aprile 2024 ore 13:02
Ciao Pierpier per quanto riguarda lo stop, non so perché usi acqua ma come per tutti gli altri chimici secondo me conviene (in tutti i sensi) usare quelli giusti e possibilmente freschi. Lo stop ferma l'azione dello sviluppo molto più rapidamente rispetto all'acqua; probabilmente adesso non vedi differenze, e magari non le apprezzerai di rilevanti neanche in futuro, ma in una catena di trattamento chimico, per la ripetibilità e consistenza dei risultati ,conviene utilizzare sempre i materiali più adeguati. Se la scelta dell'acqua è su base economica allora ti suggerisco di usare come stop l'acido citrico anidro. Ne compri un Kg a 9-10 euro e ne diluisci 15g ogni litro d'acqua...se fai il conto vedrai che la spesa è irrisoria Per la carta baritata putroppo, a meno di non avere una smaltatrice, la piega rimane sempre....io uso il tuo stesso sistema e le stampe non sono mai piatte. Immagino che tu le metta a faccia in giù sulla zanzariera. Un lieve miglioramento l'ho visto eliminando quanto più possibile l'acqua usando una racla rigida per serigrafie sul dorso della stampa. Ciao e buon divertimento |
| inviato il 22 Aprile 2024 ore 9:09
Grazie Teofilatto, la scelta delll' acqua in parte su base economica in parte semplicemente per avere un impiccio in meno a cui stare dietro.. Ad ogni modo interessante la tecnica con l' acido citrico, una volta fatta la soluzione la posso conservare e riutilizzare un pò di volte? |
| inviato il 22 Aprile 2024 ore 9:24
lo stop non costa nulla. l'acido citrico lo puoi riutilizzare finché l'acidità non cala troppo (quanto? boh, bisogna fare delle ricerche). Più che altro ti permette di risparmiare sul fix, che si inquina meno, e sulla carta se lo sviluppo non si stoppa bene o non uniformemente. Entrambi costano molto più che lo stop. le baritate restano ondulate. Con dei pesi nel tempo migliorano. |
| inviato il 22 Aprile 2024 ore 11:53
“ Vi volevo chiedere un paio di cose per chi vuole: per praticità non sto usando uno stop dopo lo sviluppo carta solo acqua e mi sembra di non avere nessun tipo di problema.. può andare? Grazie a chi vorrà ripsondere, un saluto „ Non avrai problemi fino a quando non avrai problemi ... scusa il gioco di parole ... Comunque lo stop (tra le altre cose) aiuta la vita del fissaggio ... vedi tu. Il citrico va bene ma va cambiato più spesso rispetto all'acetico. Io uso l'acetico perchè mi piace l'odore, fa tanto fotografia Però ste cose già le sai |
| inviato il 23 Aprile 2024 ore 7:25
1) "..solo acqua e mi sembra di non avere nessun tipo di problema.. può andare?" No , perché non arresti lo sviluppo, usa dell'acido acetico, costa pochissimo ed è molto efficiente, quando puzza poco lo butti via, la soluzione di arresto è acqua col 2% di acido acetico. https://www.amazon.it/AXELCOLOR-ACIDO-ACETICO-80/dp/B08HZ9P5QG/ref=sr_ Con 10 euro ci fai 40 litri di arresto (la bottiglia di Amazon è già una soluzione all'80%). NON usare il fissaggio esaurito per fare l'arresto, ti vela le stampe, le rovini. 2) "..si accartocciano in maniera disperata.. .." Devi usare una smaltatrice, è inderogabile : finito il lavaggio, la stampa sgocciolata, ma bagnata, va stesa a mano sopra la piastra lucida della smaltatrice, ci chiudi poi il telo di lino sopra, ben teso, e poi la rulli sopra il telo con l'apposito rullo di gomma, esercitando una pressione robusta. Le piastre della smaltatrice vanno tenute assolutamente pulite e lucide, lappate a specchio. Una stampa su carta baryta non smaltata assume l'aspetto di carta igienica stampata, è orribile, un emerito cesso. |
| inviato il 23 Aprile 2024 ore 9:27
“ Una stampa su carta baryta non smaltata assume l'aspetto di carta igienica stampata, è orribile, un emerito cesso. „ lol vabbè |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 13:59
“ Devi usare una smaltatrice, è inderogabile Una stampa su carta baryta non smaltata assume l'aspetto di carta igienica stampata, è orribile, un emerito cesso. „ Ma seriamente? |
| inviato il 24 Aprile 2024 ore 14:24
Risposta tardiva che forse è già arrivata, comunque ti dico quale è la mia esperienza passata. Il bagno di arresto con acido acetico è utile per migliorare la vita del fissaggio e per stoppare istantaneamente il processo di sviluppo. Io l'ho sempre usato aiuta a non "sporcare" i bianchi. In merito all'asciugatura delle stampe ti consiglio di procurarti una spatola di quelle con la gomma che si usano per pulire i vetri, la gomma deve essere morbida, con questa rimuovi l'acqua dalla superfice delle stampe e mettile ad asciugare su un lenzuolo, non saranno piatte ma eviterai che si accartoccino. Poi un passaggio sotto una pila di volumi dell'enciclopedia aiuta a spianarle. Tieni inoltre conto che il peso del supporto è anche determinante per la planeità delle stampe, le stampe su carta sono sempre state una tragedia, va molto meglio con le stampe su cartoncino. Buona luce. |
| inviato il 25 Aprile 2024 ore 8:27
"...Poi un passaggio sotto una pila di volumi dell'enciclopedia aiuta a spianarle." Uno fa tutto quel casino lì, ma comunque non le smalta Ma dico, una smaltatrice per stampe grosse, usata, costa nulla, alla fine è solo un trabiccolo con una resistenza ed un paio di piastre Qui ce n'è una, a 20 euro, ma si trovano benissimo di tutte le dimensioni, anche nei normali mercatini dell'usato, dove ci sono cianfrusaglie di tutti i tipi. www.usatobusiness.it/product-details.asp?articolo=1903001856 |
| inviato il 25 Aprile 2024 ore 9:39
Va bene l'acqua come bagno intermedio perché la stampa, una volta sviluppata, si annerisce ulteriormente molto lentamente. L'acqua ti consente comunque di togliere buona parte dello sviluppo dalla carta e di non inquinare (troppo) il fix. Per la baritata, a meno che non voglia dare stampe fine art, ti consiglio la carta politenata, che tra l'altra si lava in pochi minuti. Per trattare bene la baritata ci vuole la smaltatrice e anche buona sennò ottieni delle stampe mediocri per come si presentano. Anche perché se la vuoi lucida devi usare una piastra di alluminio smaltato, mentre, asciugandola senza, anche la carta lucida rimane semi opaca. Un modo per tenerle spianate e di bagnare il retro con acqua e alcool e lasciarle asciugare lentamente sotto una lastra di vetro…. Ma per me e per un uso amatoriale la baritata è una battaglia persa che non vale la candela |
| inviato il 25 Aprile 2024 ore 12:29
Io uso la Ilford baritata Portfoglio, devo dire che si avvicina molto alla resa di una baritata, anche come costo purtroppo. Purtroppo non digerisco il consumare tanta acqua per il lavaggio della carte. |
| inviato il 25 Aprile 2024 ore 19:25
io non so che carte abbiate visto e quanto di recente, ma le mie baritate lucide non smaltate sono lucide. Certo, non smaltate, ma semi-opache e mediocri manco per niente. Molti lo preferiscono come risultato, anche. la politenata è orribile sia da vedere che da maneggiare. Certo, se non si può fare altro amen, ma il consiglio "o baritata smaltata o politenata" è abbastanza ubriaco. usando l'hypo-clear si riduce moltissimo il tempo di lavaggio, alla fine non è drammatico se non si fanno 50 stampe al giorno tutti i giorni. |
| inviato il 25 Aprile 2024 ore 21:17
@Tykos che politenate conosci? Prova la Ilford portfoglio Pearl e mi dirai. |
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