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Ritorno all'analogico = fuga dalla libertà?


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avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2024 ore 18:46

Leggo ogni tanto interventi che magnificano le qualità delle immagini ottenibili con la fotografia analogica, le diapositive in particolare. Ho iniziato a fotografare con l'analogico e di Kodachrome ne ho impressionato abbastanza, ed effettivamente devo dire che una dia fatta con quella pellicola e ottiche di qualità, se ben esposta e fatta intercettando un momento nel quale la luce era "giusta", ha un fascino al quale è difficile sottrarsi. Vorrei però gettare un sasso in piccionaia facendo notare alcune cose che i paladini dell'analogico quando si fanno detrattori del digitale sembrano dimenticare.
Vorrei sottolineare che quando si scattava in analogico molti dei parametri dell'immagine erano già pronti, in un certo senso già contenuti nella scelta dell'attrezzatura: se decidevo di usare il Kodachrome 64 e di scattare facendo passare la luce attraverso un Planar sapevo a priori che avrei ottenuto un certo risultato, mentre se avessi voluto una resa del dettaglio e dei colori diversa avrei dovuto invece usare un'altra pellicola e scattare con un una Leica con ottica Leitz. I risultati, in termini di dettaglio e colori da una parte erano abbastanza prevedibili e soddisfacenti, e però non c'era modo di modificarli molto, se non cambiando radicalmente attrezzatura.
Oggi invece è sufficiente scattare con una fotocamera con un buon sensore attraverso un'ottica decorosa. Dopo di che la resa del colore, del dettaglio, e anche di altri parametri quali le distorsioni prospettiche ed ottiche sono gestibili e possono essere fatti variare a piacimento in postproduzione in modo quasi sempre soddisfacente (salvo che l'attrezzatura non sia una vera ciofeca o che venga usata male o che si faccia male la postproduzione).
Ma c'è poi il rovescio della medaglia: col digitale è talmente facile manipolare sharpening, colori, esposizione eccetera che se non lo padroneggi bene finisci per produrre immagini di qualità tecnica ed estetica (soprattutto estetica) davvero molto discutibili.
E allora quando leggo che il massimo della resa fotografica consiste nelle foto analogiche che si possono fare con la fotocamera X dotata di ottiche Y impressionando la pellicola Z, mi viene da pensare che chi scrive così farebbe meglio a dire che quello è il massimo PER LUI, visto che non è capace di arrivare a risultati altrettanto validi col digitale.

Insomma, la libertà di andare dove vuoi se non sai dove vuoi andare ti porta sempre in posti poco interessanti, o da nessuna parte.
Per cui la fuga dalla libertà diventa un'opzione.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2024 ore 21:27

E allora quando leggo che il massimo della resa fotografica consiste nelle foto analogiche che si possono fare con la fotocamera X dotata di ottiche Y impressionando la pellicola Z, mi viene da pensare che chi scrive così farebbe meglio a dire che quello è il massimo PER LUI, visto che non è capace di arrivare a risultati altrettanto validi col digitale.

Insomma, la libertà di andare dove vuoi se non sai dove vuoi andare ti porta sempre in posti poco interessanti, o da nessuna parte.
Per cui la fuga dalla libertà diventa un'opzione.
**********************

Guarda ti rispondo dal mio punto di vista.
Per ME il miglior modo di fruire di una immagine fotografica è per il tramite della proiezione.
Attualmente, e grazie alla rivoluzione digitale, nell'arco di qualche anno ho potuto acquistare una attrezzatura da proiezione che per anni, se non per decenni, è stata il mio sogno nel cassetto, perché impossibile da realizzare!
Da quel che ho potuto vedere la proiezione digitale non è ancora in grado di eguagliare o superare la proiezioni di diapositive.
Ragione per cui mi tengo quello che ho, che tralaltro ho pagato poco, sia perché è roba che in ogni caso possiedo, sia perché essa rappresenta, ancora oggi, il massimo della qualità possibile.
Almeno a costi umani.
In teoria, grosso modo al prezzo di un mini appartamento, la proiezione digitale forse potrebbe anche essere migliore della mia diaproiezione ma in ogni caso, forse o non forse, non me la posso permettere.

Ergo: menefregoaltamente.
E, soprattutto, sono molto soddisfatto sia di quello che ho che di quello che faccio.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2024 ore 21:37

Paolo: il tuo è un punto di vista intelligente e pragmatico: prendo il meglio che posso avere. Non trovo invece altrettanto valido il punto di vista di chi ritiene che l'analogico sia meglio del digitale nella produzione di immagini solo perchè conosce a fondo solo uno dei due sistemi, e pensa che l'altro non possa essere altrettanto valido. E' legittimo che qualcuno scelga di fare foto la pellicola e ci si trovi bene. Non trovo invece intelligente che sostenga che la fotografia digitale non possa essere all'altezza di quella analogica. Forse poteva essere vero trent'anni fa, ma oggi non è più così, oggi credo che anche col digitale si possano ottenere risultati eccellenti. Se si sa come fare, naturalmente. E, se parliamo di produzione di immagini a stampa, oggi i costi del digitale non sono certo proibitivi.
Se parliamo di proiezione non saprei dire, mi fido di quel che dice Paolo, ma non è quello il punto principale che volevo mettere in evidenza.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2024 ore 22:06

Mah.. miopia.
CHe dire?. Stiamo parlando di due cose non confrontabili. Non c'e' soluzione.

Che dovrei dire?.. la hasselblad e la rollei regalano un modo di fotografare DIVERSO. che la mia ammiraglia non da'.

Gia solo il fatto di dover girare con rullini e tank per ottenere un negativo in BN evidentemente richiede skill che non servono con il digitale. Poi la camera oscura con tutto il lavoro necessario a finire una fotografia. Unica.. perche' rifarla esattamente e' impossibile. E' un modo di produrre una immagine, forse sorpassato, ma che ha il fascino della reazione chimica.

Il digitale e' infinitamente meglio... piu efficace, piu veloce... preciso.

Io pero' ho avuto la fortuna di conoscere un vecchio modellista in pensione. Per tutta la vita aveva scolpito nel legno di pero le forme su cui i battilastra costruivano le carrozzerie piu' belle.
A quell'epoca io lavoravo sui primi cad-cam con HD da 10 MEGA. (si',se programmi in assembler dieci MEGA sono un enormita'MrGreen)

Beh il suo orgoglio e consapevolezza di conoscere un mestiere io non lo vedo tra chi oggi va in pensione dopo una vita passata al cad.

Tutto cambia.. molto velocemente. Anche la fotografia. una tecnologia supera l'altra. Non lasciano il tempo di diventare "maestri".

La fotografia digitale e' perfetta. Permette quasi tutto. Ma poi ci troviamo sempre, con un vecchio zenith a cercare di domare quei vortici troppo ingombranti Sorriso

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2024 ore 22:21

Caro Miopiartistica,
concordo con l'incipit di Salt: paragonare i due sistemi limitandosi a chiedersi se uno è migliore dell'altro ha poco senso. Tra le righe spese nelle infinite discussioni cui fai riferimento si trovano le motivazioni a favore dell'uno e dell'altro, ma sono sommerse dalle URLA di chi ha poco di intelligente da dire, e tuttavia vuole che lo si senta bene...
Sai che questo tuo post potrebbe scatenare l'ennesima guerra termonucleare pellicolari vs sensori-ali, lo sai vero? :-)

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2024 ore 22:50

Il digitale e' infinitamente meglio... piu efficace, piu veloce... preciso.


Non è questo il punto... parliamo di colore, per esempio, ma ci sarebbero anche altri parametri... comunque, parliamo di colore: non capisco quelli che sbavano sulle mitiche, misteriose e innarrivabili qualità del colore del Kodachrome o della Velvia o di quel che volete voi... col digitale posso settare ciascuno dei tre canali del colore RGB in 256 posizioni, se non sbaglio. Il che mi da oltre 16 milioni di combinazioni possibili. Allora, se volessi ricreare le gradazioni di colore del Kodachrome o della Velvia o di qualsiasi altra pellicola posso farlo, caxxo, posso farlo! Ma (ed è un "ma" grosso come una casa) devo saperlo fare... devo avere un occhio allenato alle sfumature, e la capacità di gestirle tramite i canali dei primari digitali (che non sono i primari stabiliti dalla teoria del colore, cosa che crea qualche complicazione in più) e se ce l'ho posso sistemare i colori esattamente come voglio, e creare un mucchio di regolazioni altrettanto belle e valide di quelle che mi davano le pellicole a colori. Ma (e anche questo è un altro "ma" bello grosso) se invece non ne sono capace perchè sono sensorialmente ottuso o poco esperto dei software da usare, finirò invece per creare regolazioni di colore vomitose e squallide. E allora che bello sarebbe poter tornare ai colori del Kodachrome, creati per me da gente che invece l'occhio ce l'aveva buono!
Discorsi analoghi si potrebbero fare per lo sharpening, o per come far procedere le sfumature di grigio dal bianco puro al nero profondo.
Perciò il punto non è che il digitale sia meglio dell'analogico, non lo penso affatto. Però il digitale, nonostante le apparenze dicano il contrario, è più difficile da gestire se lo si vuole portare a risultati davvero eccellenti e personali, mentre è più semplice se ci si accontenta dei preset disponibili che danno una pappa pronta già abbastanza appetibile.


Sai che questo tuo post potrebbe scatenare l'ennesima guerra termonucleare pellicolari vs sensori-ali, lo sai vero? :-)

Eccerto, l'ho fatto apposta... nella vita bisogna anche divertirsi ogni tanto... anzi ero un po' rattristato dal fatto che ci sia voluto così tanto prima di avere il primo intervento...

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2024 ore 23:10

Ritorno all'analogico uguale a fuga dalla libertà?


No!


avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2024 ore 23:27

Una sola considerazione l'analogico ci ha risparmiato per anni i piatti dei ristoranti o quelli fatti in casa, le immagini banali postate sui siti di fotografia o sui social, i mi piace!

Una volta la professione del fotografo era più impegnativa e la qualità mi sembrava migliore e probabilmente pagata meglio.

Con l'AI tra un po non servirà neppure un telefonino per ritrarci su faccia libro a Dubai su Ferrari ed una bellissima ragazza seduta di fianco.

avatarsenior
inviato il 19 Marzo 2024 ore 23:41

Una sola considerazione l'analogico ci ha risparmiato per anni i piatti dei ristoranti o quelli fatti in casa, le immagini banali postate sui siti di fotografia o sui social, i mi piace!

Su questo ti do ragione al 100%, ma oggi anche se tu decidessi di tornare a usare l'analogico tutte le banalità prodotte dalla fotografia digitale non te le risparmieresti lo stesso...

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2024 ore 0:38

Non c'è rischio l'ultimo rullino che ho sviluppato è stato un 6x6 12 foto scattate con Rollei con il Tessar sviluppate con provinivad un prezzo assurdo!
Una volta al ritorno delle vacanze sviluppavovtra dia e goto almeno 10 rullini.

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2024 ore 6:34

Non è questo il punto... parliamo di colore, per esempio, ma ci sarebbero anche altri parametri... comunque, parliamo di colore: non capisco quelli che sbavano sulle mitiche, misteriose e innarrivabili qualità del colore del Kodachrome o della Velvia o di quel che volete voi... col digitale posso settare ciascuno dei tre canali del colore RGB in 256 posizioni, se non sbaglio. Il che mi da oltre 16 milioni di combinazioni possibili.
********************

Ok Mio... parliamo di colore.
La questione non è se i colori delle Kodachrome fossero migliori di quelli della Velvia, e neppure se i colori "chimici" tout-court siano migliori di quelli ricreati dal, e per mezzo del, digitale, la questione è che questi colori sono concettualmente, e prima ancora fisicamente diversi fra loro.
In teoria, e sapendoci fare ovviamente, chiunque potrebbe ricreare con la post produzione gli stessi colori delle pellicole Kodachrome oppure della Velvia; in pratica però questo è impossibile, per il semplice motivo che tu stesso hai specificato, ossia le 256 posizioni RGB e le conseguenti 16 milioni di combinazioni possibili... ebbene il punto è che quand'anche il numero di queste combinazioni fosse maggiore di 16 milioni, e credo onestamente che sia molto di più, questo è sempre e comunque un numero FINITO, mentre con la chimica il numero delle sfumature che si possono ottenere è INFINITO.

Ovviamente nessun occhio umano sarà mai in grado di percepire dove termina il numero FINITO delle sfumature digitali e dove invece continua il numero INFINITO delle sfumature della chimica fotografica... ma il cervello si... il cervello riesce a percepire istintivamente questa differenza anche se, non essendo supportato dalla necessaria acuità visiva, non è in grado di indicare il punto esatto nel quale avviene questo sorpasso.
Questo DISTACCO più che SORPASSO.

Ecco quindi spiegato anche il motivo per il quale due stampe digitali sono fra loro perfettamente uguali mentre due stampe chimiche non potranno mai esserlo.

Ed ecco spiegato anche il motivo per il quale una proiezione di diapositive*, anzi una RETRO-PROIEZIONE di diapositive, sia uno spettacolo così coinvolgente.
Non migliore o peggiore intendiamoci... solo COINVOLGENTE.

*) parliamo di una proiezione ben pensata e ben strutturata ovviamente, perché la solita proiezione delle vacanze al mare di Rimini al Mezzogiorno del 15 di Luglio è, e sarà sempre, vomitevole!

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2024 ore 7:31

Non c'è dubbio, digitale è bello, comodo, veloce, economico, facile; in una parola: utilitaristico.

IMHO ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2024 ore 9:02

della Velvia o di qualsiasi altra pellicola posso farlo, caxxo, posso farlo! Ma (ed è un "ma" grosso come una casa) devo saperlo fare...


no. E qui sta il punto.

PUOI APPROSSIMARLO. MA NON PUOI FARLO.

per farti un esempio usero' il caffe'. Tu bevi un caffe' zuccherato in cui lo zucchero si e' sciolto e combinato con acqua e caffe'.

In digitale il caffe' sarebbe una miscela di cubetti insolubili in sospensione nell'acqua.
puoi pure rendere finissimi i cubetti.. il gusto verra' simile ma mai uguale.

Anche se qualcuno dira' che preferisce il caffe digitale

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2024 ore 9:49

Col digitale è più facile ottenere risultati di alto livello. Ma a saper ottenere una stampa o una proiezione analogica la bellezza può essere anche maggiore. Ma di fatto col file digitale sei libero da tanti paletti tecnici che con l'analogici ci stanno. A meno di non saper fare tutto da solo e riuscire a non sbagliare qualcosa nei vari step

avatarsenior
inviato il 20 Marzo 2024 ore 10:26

Il digitale è meglio, c'è poco da fare.
Le sensibilità infinite, l'assenza di grana, l'inesistenza del Difetto di Reciprocità, l'immediatezza del risultato, la facilità della condivisione sono solo alcuni dei tanti, direi troppi vantaggi che questa tecnologia assicura rispetto all'altra... soprattutto in ambito professionale ma, ed è questo il punto su cui bisognerebbe approfondire, a un comune fotoamatore tutti questi vantaggi, ripeto: INDISCUTIBILI e indiscussi, servono davvero?

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