| inviato il 24 Gennaio 2024 ore 15:40
Ciao a tutti, mi sono perso nella babele dei vari marchi e brevetti per quel che riguarda l'acquisto di una giacca per affrontare il freddo ed il vento islandese. Oltre ai citati poi ci sono le vecchie piume e la lana merinos che mettono in percentuali così basse che a volte sembra una barzelletta. In sintesi la domanda è: la o le giacche in caso della vestitura a cipolla di che materiale devono essere, per vento, pioggia, freddo glaciale? Magari il meno tossici possibili. Poi sulla resistenza dei due materiali, insomma che usate voi? |
| inviato il 24 Gennaio 2024 ore 16:08
Ciao Gerry, i marchi da te citati sono due cose completamente differenti, ma lo saprai. Il Primaloft, è un'imbottitura termica sintetica, nelle sue varianti: primaloft.com/it/technology/ Così come il Thermore: www.thermore.com/it/ Mentre il Gore-Tex è una membrana esterna (anche qui di svariati tipi per layer/spessori) che ripara da acqua/vento ma NON E' un'imbottitura termica. Quindi si usano "combinate" dopo il primo layer (l'intimo tecnico in lana merinos magari con le fibre d'argento come antibatterico/anti "puzza" od in polietilene) c'è il secondo strato (pile più o meno pesante in Polartec ad es. e/o soft-shell fatto da tessuto "Schoeller" ad es.) e poi la giacca termica vera e propria in Primaloft (o qualsiasi altra imbottitura sintetica o naturale) e poi sopra il "guscio" in Gore-Tex od altri laminati. www.schoeller-textiles.com/en/ www.assos.com/it/base-layers/ www.biotex.it/blog/sci/458-guida-alla-scelta-del-giusto-abbigliamento- Se stai sui grandi brand, nessun problema di tossicità/ecc. SICURAMENTE nulla tiene più caldo della buona e vecchia piuma d'oca, o meglio della sua parte pregiata, ovvero il piumino. Patagonia si è fatta il nome proprio per "l'etica" e la sostenibilità (oltretutto è una fondazione ed azienda no-profit) dei materiali, come anche il programma RDS di TNF. TNF, ad es. sulla manica delle loro giacche riporta la "grammatura/spessore" dell'imbottitura (500/600/700 fino a 1000 nella linea Summit Series da alpinismo invernale). www.thenorthface.it/shop/it/tnf-it/uomo-giacche-piumini-uomo/tuta-hima Ogni brand utilizza sia imbottiture naturali (piuma e piumini) che sintetiche (1000 tipi e marchi tra cui Primaloft in svariate versioni, Polartec, Thermoball, ecc.) ognuna con pregi e difetti a partire dal peso/asciugatura. Anche per le membrane esterne esistono tanti marchi, Future-Light, Gore-Tex, Dryvent, Sympatex, eVent, Windstopper, ecc. le differenze sono le colonne d'acqua, ovvero l'unità di misura che ne stabilisce l'impermeabilità e lo spessore-morbidezza (come XCR di Gore-Tex che a fronte di un'impermeabilità assoluta, combina una leggerezza e morbidezza della seta... PAGANDO profumatamente ovviamente. ). Infine il guscio esterno può avere inserti o intrecciato con il Cordura della DuPont, per le zone di maggior abrasione come spalle, ginocchia, ecc. cordura.com/ballistic-fabric Trovi qualche spunto qui anche se un poco datato: www.mountainblog.it/redazionale/piuma-o-sintetico-limbottitura-miglior |
| inviato il 24 Gennaio 2024 ore 16:30
Ma la scelta alla base è legata al tipo d'attività che farai con questo abbigliamento. Se impegnativa fisicamente (quindi movimento e sudate) oppure di relax, dove non devi smaltire grosse quantità di vapore acqueo prodotto dal corpo (se d'inverno a -10/20 rimani bagnato sono dolori), ma tenendoti caldo senza essere tu continuamente a produrlo. Chi fa sci-alpinismo anche a -20 sta in maglietta o poco più, in salita, perchè l'importante è non inzupparsi di sudore ed essere leggeri, che il freddo è l'ultima cosa che senti; quindi intimo in polietilene e non certo il lana merino, se al contrario stai fermo in appostamento, solo un bel piumino "spesso" con sotto strati caldi, non ti farà soffrire. Così come se fai il turista ed esci solo con il bel tempo, delle cuciture termonastrate o layer unici senza cuciture, non ti servono e risparmi soldi. |
| inviato il 24 Gennaio 2024 ore 16:36
Come avrai capito sono due cose ben distinte con ognuna il suo scopo, la prima per trattenere all'interno il calore che genera il tuo corpo, la seconda è una barriera per evitare che le intemperie (acqua e vento) "entrino" abbattendo il calore generato. Che poi possano trovarsi "assieme" in un'unico capo o divisi in due capi "componibili" sono le differenze tra i vari brand ed ognuno prende quello con sui si trova meglio o ritiene più utile. |
user112805 | inviato il 24 Gennaio 2024 ore 17:40
Dovevamo andare in Islanda poi il covid ci ha fatto annullare il viaggio pertanto ci eravamo informati e mi risulta che in Islanda, nonostante la latiutudine, il clima non sia estremamente freddo in quanto risente della corrente del golfo, un abbigliamento da montagna in Goretex come quello che usiamo da noi in inverno dovrebbe essere sufficiente. Dipende poi dal periodo e dalle zone, in estate ci sono 10 15 gradi, in inverno a sud dell'isola è come da noi in montagna a nord invece si arriva anche a -30 quello che ci avevano raccomandato era abbigliamento e soprattutto calzature impermeabili inoltre sacche di protezione per l'attrezzatura fotografica perchè il tempo può cambiare nell'arco di pochissimo tempo e per andare in barca a vedere la balene. |
| inviato il 24 Gennaio 2024 ore 22:39
Sig ti ha detto praticamente tutto. Giusto due pensieri miei: Piuma o sintetico non c'è un vincitore, dipende dall'utilizzo. Io li ho entrambi, per giacche molto calde, e li uso in situazioni diverse. Piuma quando sò di usare la giacca praticamente solo da fermo e all'asciutto (come in capanno per i forcelli), sintetico quando sono in appostamento solo con il telo e magari cammino anche un pò. Oltretutto se il sintetico lo strappi non perdi pezzi come con la Piuma, che se non lo chiudi subito con una toppa lo svuoti Personalmente non prendo giacche combinate, Piumino (con un tessuto esterno idrorepellente ma non impermeabile) e guscio impermeabile. Ne ho due, uno in Premium-Tex dato per 20.000mm e uno in Torain primeflex dato per 30.000mm. Non sempre serve lo strato impermeabile con il Piumino e non sempre serve l'imbottitura sotto allo strato impermeabile. E nello zaino essendo separati generalmente occupano meno spazio e si possono mettere meglio. In caso di freddo e vento comunque il guscio si usa lo stesso, non scalda, ma ripara tanto e qualche grado si guadagna. |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 6:46
Azz Sig ne capisci anche di abbigliamento tecnico |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 7:31
“ se d'inverno a -10/20 rimani bagnato sono dolori … quindi intimo in polietilene e non certo il lana merino „ @Signessuno condivido quanto hai scritto, mi permetto di aggiungere che quando non esistevano i capi tecnici in materiale sintetico, anche d'estate il sottoscritto usava l'intimo di lana (non merino ), il vantaggio era che anche se sudavi non faceva ghiaccio come il cotone bagnato! |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 8:55
My two cents: sono stato a marzo 2019, in piena bufera artica, con mezzo ring chiuso. Ci sono due situazioni: - fai le cascate, il golden ring, l'aurora - fai un po' (basta solo un po') di movimento, tipo per raggiungere Brúarárfoss dalla statale (non si arrivava al parcheggio allora), un km nella neve circa. Nel primo caso, come detto, vai a cipolla: se hai un decente strato esterno e un buono strato termico, con uno strato intimo in lana sei ampiamente a posto. Nel mio caso avevo tutte cose “basic”, una Gea in Pertex + strato in Tyrolwood della Salewa (primissimo prezzo) più una bellissima calzamaglia in cachemire di quelle che usano quelli che fanno i mercati. Mai sofferto freddo. Se ti muovi, invece, son caz.zi, soprattutto se non sei (iper) allenato. Fai sempre a cipolla, ma sii meno concentrato sul coprirti. Io ricordo grandi sudate, anche sotto la shell in Goretex della Haglofs che mi prestò un amico con un banale strato termico del deca (primo prezzo, leggerissimo, sento freddo a marzo qui in Italia con quello). Quello che cambia tutto, una volta che hai la soluzione a tre strati, sono tre cose, dall'esperienza fatta. Per prima cosa le calze e le scarpe: se hai i piedi al caldo e all'asciutto, sei già al 50% del lavoro, se stai fermo in maniera particolare. Poi ci sono le mani: ti serve anche qui una soluzione a strati, con quello esterno IMPERMEABILE, perché avrai a che fare con la neve vanno bene moffole che si aprono, soluzioni ad hoc, etc. La soluzione “povery” che avevamo noi era il guantini in seta del deca unito ad un guanto senza punta con del Thermaloft e sopra una moffola in neoprene (deca) che permetteva di liberare le dita. Non perfetto, ma accettabile. L'altro punto è la protezione dal vento: assicurati di essere davvero “impermeabile” al vento, che ti gela in tempo reale se sei statico. Non è come qui da noi, ti si infila su per i pantaloni, per il giaccone da sotto, dal collo, dalle maniche, insomma ovunque trovi un'apertura. Se riesci a limitarne l'ingresso, starai sempre caldo. Se invece stai muovendoti, usalo a tuo favore e ricorda, in tal caso, che è bene partire sentendo un po' di freddo ed eventualmente rinforzare lo strato una volta a destinazione. Se sudi te lo tieni fino a sera, e non è bello… Il fatto è che, da quanto scrivi, non è che userai poi tanto sta roba in futuro, visto che non la possiedi già. Cerca di spendere il giusto, che con la roba tecnica fai presto a fare le migliaia di €. Il Deca non avrà la roba migliore, ma per quello che facciamo spesso basta e avanza. Ad esempio le t-shirt in lana del deca sono brutte come il male, ma costano (relativamente) poco, funzionano e durano. Quelle le usi anche in primavera in collina o in estate in montagna. Il giaccone in gore da 800€ difficilmente lo utilizzerai così tanto. Considera che non pioverà, ma alla peggio nevicherà, il che cambia sensibilmente le necessità, dato che la neve ti “scivola” addosso a differenza della pioggia. Comunque ti auguro giornate di sereno! |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 9:35
Verissimo @Stefano, ognuno di noi ha la sua percezione di "caldo/comfort". Io uso tutte e tre le soluzioni, se scio (parolone ormai), uso la classica giaccia tutto in uno, impermeabile fuori, con l'interno termico sintetico in "Dermizax o Thinsulate" (trovo scomodo il vestirsi a "cipolla" con 1000 strati, se fai dentro/fuori per rifugi a far festa, ogni due per tre ). www.dermizax.toray/ www.3mitalia.it/3M/it_IT/p/c/b/thinsulate/ Ormai che li avevo elencati precedentemente, finiamo il giro di "marchette" Mentre se "lavoro dinamico" e devo stare fuori da mattina a sera con clima variabile, uso un concetto "triclimate" (di qualsiasi brand), che al guscio esterno puoi di volta in volta, abbinargli internamente, il piumino, quello sintetico, il gilet, il pile, ecc. ecc. con 3/4 capi hai un'infinità di varianti, perfette per praticamente 12 mesi all'anno. Infine se devo stare veramente al caldo, in inverno, senza muovermi troppo, per come sono fatto io, cosa personalissima, uso dei parka lunghi in piumino. @Dionigi!!! No no, non ne so mezza, nemmeno di abbigliamento (quanto sopra, lo copiavo dal mio compagno di banco), e sicuramente non al livello dello ZERO ASSOLUTO che sono in fotografia Ora mi viene il dubbio, dato che non sono un fotografo perchè non posto lavori, non è che mi toccherà postare l'armadio dei capi tecnici??? @NoPhoto, verissimo! Anch'io tutt'ora d'estate se so di non potermi cambiare e dovendo sudare, sotto la camicia "istituzionale" tengo la t-shirt di lana sottile. E' effettivamente il cotone il male assoluto, che una volta bagnato, lo rimane tutto il giorno, anche nello zaino quando riponi le t-shirt. @Leopizzo, esatto, l'importante è avere una "barriera" contro il vento freddo, è quello che fermato all'esterno, non ti fa sentire la temperatura "percepita" ben inferiore a quella reale. Si la funzione primaria del guscio Gore, sarebbe quella di far passare all'esterno il sudore, per rimanere asciutti, probabilmente anche il sottile pile che avevi non era il massimo della traspirabilità, boh. La discriminante per l'abbigliamento è sempre legata al tipo d'attività, se sedentario/appostamento, o sportivo/attivo, per non dire agonistico, che in quest'ultimo caso, nessuna regola/precauzione, ma conta solo la leggerezza e la performance. Vi ricorderete che in una famosissima skyrun, un'altrettanto famosissimo campione, lo dovettero recuperare al limite del congelamento, per essere partito, al limite della leggerezza nell'abbigliamento. |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 10:06
@Signessuno grazie per la super risposta, mi hai illuminato, poi Patagonia mi piacerebbe proprio, mi sembra un marchio/sito chiaro e che oltre tutto dichiara di non usare (PFC/PFAS), non è che sia naif... però se me lo scrivi chiaro mi invogli. Per i materiali sei stato chiarissimo, per il sudore e le situazioni che si creano appunto. Per l'intimo, una domanda, ma prima metti del cotone poi i leggins tecnici? Io ho non riesco proprio a usare le magliette in poliestere e derivati, solo in mare per il resto inizio a sudare etc... Ringrazio anche gli altri Leopizzo, Stefano S. ed avete ragione sul fatto di cosa uno fà, ecco in questo posso dirvi camminare lentamente scattare, però come dite li ci sono salite molto impegnative quindi, quando andai e faceva relativamente fresco ero zuppo, quindi penso allo strato a cipolla. Devo fare il nord questa volta, poi sulla gita in mare, non ci sono problemi, li mi diedero lo scafandro!!! Eravamo un gruppo e sembravamo dei barbapapà!!! Ora cercherò nei negozi Patagonia e NorthFace vedo che c è in saldo. Al Decathlon ci sono stato, ma essendo un pò sovrappeso...(pancetta) mi calzava tutto malissimo, in genere una L mi sta bene sempre come lunghezza braccia. Ps: Anche la spiegazione sul calcolo dei mm per l'impermeabilità. |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 10:18
Di nulla Gerry. No no, assolutamente MAI cotone sulla pelle, vanifichi tutta le tecnicità e funzionalità dei capi. Se "buoni" non ti fanno assolutamente sudare oltre ad essere INFINITAMENTE più morbidi e confortevoli del cotone, proprio vestiti a nudo, provali prima di persona (non so dove abiti) nei grandi centri tipo Intersport, Sportler, DFsportspecialist, ecc. i vari intimo di Uyn, X-Bionic, Bio-Tex, Assos, Odlo, Mico, EnergiaPura, ecc. vedrai che ti si aprirà un mondo! |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 10:58
Per l'intimo no cotone, sia per una questione di prestazioni sia per una questione di comodità. Puoi partire da casa con un intimo solo, alla sera lo lavi e in un paio d'ore hai già tutto asciutto. Io ho fatto una settimana in Norvegia con lo stesso intimo lavandolo tutte le sere.... Sul fatto di utilizzare l'abbigliamento anche in altre circostanze fuori dall'islanda: a meno di prendere giacche/tute artiche, si riutilizza tutto tranquillamente anche in Italia. |
| inviato il 25 Gennaio 2024 ore 17:00
sono tornato lunedì. Prima cosa : @Mauro53 “ Islanda, nonostante la latiutudine, il clima non sia estremamente freddo in quanto risente della corrente del golfo „ Fino a che non arriva l'ondata artica dalla Groenlandia
 Leggere bene la temperatura percepita per il vento :-29 Per cui io da alpinista ( complimenti per la disamina tecnica signornessuno) sono andato via con tutto, in quanto il primo gg c'erano 7 gradi, e una settimana dopo -15 con vento a 60 km\h. Per cui primo strato tecnico molto caldo ( dal merino in su, io per dire ho usato quello piu' caldo della Patagonia con cappuccio che uso quando vado in inverno in tenda sui 2000 mt ), poi pile leggero, poi giacca imbottita con peso a seconda dell'attività che fai : statica ? allora pesante : piumino da 800 cuin. In movimento ? ne hai tante soluzioni dal misero 100 gr a capi piu' tecnici. poi Guscio in gorotex per me minimo a 2 strati ( meglio gorotex pro a tre strati), scaldacollo che vada sopra fino a naso , cuffia , occhiali per il vento , calzamaglia, calze lana tecniche con punta e tallone con spessore superiore per il freddo , scarpe comode e tecniche ( non c'è bisogno di scarponi da ghiacciaio, vanno anche bene delle hoka da trekking alte pure in gorotex . io ho usato delle terrex Adidas con dentro una calza termica incorporata : favolosa ), ma soprattutto guanti o muffole con sotto dei sottoguanti in modo che quando li toglierai non sarai "nudo". Ecco, questa ultima cosa è stata da me sottovalutata. E ho pagato le conseguenze con sofferenza e dolore. PS : " il freddo non esiste. Esistono uomini coperti male " |
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