JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Sto provando ad utilizzare il Cartoncino Datacolor Spyder Checkr 24 con l' applicazione Spyder Checkr in Cameraraw
la procedura che eseguo è la seguente:
1 - Scatto un RAW 2- Lo apro in CRW con il suo Profilo di Scatto nel mio caso Camera Standard 3- Crop del solo Color Checker 3 - Col Picker (Contagocce) Bilancio Il Bianco con la seconda patch (Grigio 20%) 4- Regolo il Livello del Bianco al R 230, G 230, B 230 modificando l'espoizioone 5 -Regolo il Livello Nero al R 10, G 10, B 10 modificando lLivello Black 6 - Salvo l'immagine in TIFF a 16 bit ( ho provato anche ad 8 bit e il risultato è uguale) 7 - Apro l'immagine nella app. Spyder Checkr 8 - Allineo le patch della App con i colori 9 - Scelgo la Modalità di Calibrazione Colorimetrica 10 Salvo il risultato che viene aggiunto ai Preset di CRW e non ai Profili come descritto dalla App e dichiarato nella guida 11 Chiudo e Riapro Photoshop 12 Ricarico l'immagine che contiene il Color Checker 24 13 Applico all'immagine il Preset 14 Il profilo in CRW viene impostato automaticamente in Adobe Standard
L'mmagine ottenuta è praticamente identica a quella che avrei ottenuto utilizzando da subito Adobe Standard senza creare il Preset, le differenze sono minime anche se presenti ad esempio nel blu cielo
Analizzando l'immagine ottenuta osservo colori molto neutri ottimi come base di partenza per un'elaborazione ma che al mio occhio sembrano leggermente meno saturi che nella visione reale - Utilizzo un monitor Benq PD2700 U calibrato a 6500 K 120 cd/m
Il procedimento è corretto ? e se si, Per reallizzare foto "normali" è opportuno effettuare questa calibrazione oppure utilizzare il color checker solo per il bilanciamento e la correzione dell' esposizione senza passare per la calibrazione ottenendo più rapidamente una correzione buona da poi incollare su tutte le immagini riprese nelle stesse condizioni e poi rifinirle se necessario ?
“ Per reallizzare foto "normali" è opportuno effettuare questa calibrazione „
Il limite del color checker a 24 tacche è proprio il numero limitato di campioni. Si fa fatica ad ottenere risultati davvero accurati. Ci vorrebbe la mira a 140 tacche. Ma il costo si giustifica solo se c'è la necessità d'uso.
Questa non è un unica calibrazione, è ovvio che per ogni situazione di Camera, Lente e Luce va fatta una calibrazione ad Hoc. Ho fatto un esempio, in questo caso era luce finestra + un pò di artificiale che illumina il mio banco di lavoro ma mi potrei trovare in infinite situazioni che richiedono ciascuna la sua calibrazione, come nel filmato.
Le mie domande in altre parole sono, è il modo giusto di procedere per calibrare una certa situazione di scatto in ACR e ne cale veramente la pena o anche, quando ne vale veramente la pena escludendo i casi di scuola come la riproduzione sia Artistica che Industriale (Cataloghi etc.)
Edit: questa mia dichiarazione è smentita da quelle che ho fatto successivamente, quando, con l'aiuto dei suggerimenti dati in particolare da Maurese, ma anche dagli altri, ho concluso che la Calibrazione si fa una volta sola fatta bene con l'applicazione per avere un profilo da utilizzare quando lo si ritiene opportuno. Si usa il cololor checker nei vari set fotografici per la correzione del bianco e per una prima aggiustata dell' esposizione usando o meno i profili creati
“ e se si, Per reallizzare foto "normali" è opportuno effettuare questa calibrazione oppure utilizzare il color checker solo per il bilanciamento e la correzione dell' esposizione senza passare per la calibrazione ottenendo più rapidamente una correzione buona da poi incollare su tutte le immagini riprese nelle stesse condizioni e poi rifinirle se necessario ? „
Mah, io non lo uso mai. Già ha poco senso per il bilanciamento del bianco, per un motivo semplice: prendi una sfera grigia, mettila al sole in una gionata serena, campiona il bianco in vari punti. Ognuno sarà diverso, perchè ognuno avrà la risultante di due componenti colorate: sole caldo + cielo freddo.
Come inclini il color checker cambia il bilanciamento. Potrei farci un video magari, con il color checker che ruota con la macchina.
Ho provato un paio di volte a creare vari profili in situazioni diverse, ma anche qui mi serve a poco. Non cambiano molto, posso usarne uno qualsiasi della stessa coppia.
Piuttosto, lo trovo molto, molto, molto utile creare profili una volta per tutte per ogni combinazione macchina+obiettivo, sotto una luce univoca, così da poter usare Sony con vecchi vintage e Canon con nuovi RF, assieme, e non trovare differenze di colori, ad esempio.
Mi sono svegliato con un pensiero: " e se il preset creato fosse un profilo dell' accoppiata Camera - Lente da usare analogamente a come avrei fatto con il profilo Adobe Standard"
Premettendo che tipicamente utilizzo Camera Standad
Ebbene, ho provato a gestire alcune immagini scattate in condizioni molto diverse da quelle usate per creare il preset ed ottengo dei buoni. Ne concludo che Color Checker crea un vero e proprio profilo, anche se lo salva come preset, e che questo è il profilo della Fotocamera con quell' obiettivo. Ragionandoci sopra la cosa mi sembra ragionevole, in quanto la procedura prevede il bilanciamento del bianco e la regolazione del bianco e del nero prima di elaborare l'immagine. In conclusione nella creazione del profilo della camera-obiettivo le condizioni di luce hanno poca influenza (non mi azzarderei a dire nessuna influenza) e quanto dice Maurese:
“ Piuttosto, lo trovo molto, molto, molto utile creare profili una volta per tutte per ogni combinazione macchina+obiettivo, sotto una luce univoca, così da poter usare Sony con vecchi vintage e Canon con nuovi RF, assieme, e non trovare differenze di colori, ad esempio „
In conclusione come procedura penso che possa essere preso in considerazione:
1) Preparare una volta per tutte un buon preset/profilo per ogni camera che si utilizza magari sotto una buona luce omogenea (*)
2) Quando è necessaria una ottima risposta cromatica oppure si devono gestire macchine e/o lenti Diverse - Scattare un'mmagine di riferimento con il Colorchecker 24 inquadrato - Applicare il preset creato per quella accoppiata macchina-obiettivo - Bilanciare Il Bianco con il Colorchecker 24 - Regolare l'Esposizione del Bianco e del Nero - Applicare questa regolazione a Tutte le foto scattate nelle medesime condizioni - Aggiustare le foto secondo il proprio gradimento
in sintesi: La Calibrazione dell' Accoppiata Camera - Obiettivo si fa una volta sola fatta bene con l'applicazione per avere un profilo da utilizzare quando lo si ritiene opportuno. Si usa il cololor checker nei vari set fotografici per la correzione del bianco e per una prima aggiustata dell' esposizione usando o meno i profili creati
Nota (*) Il preset/profilo potrebbe anche essere arricchito con elementi di proprio gradimento ad esempio una particolare rispostazione cromatica creando dei preset personalizzati ad esempio la simulazione di una pellicola (l'ho sparata grossa )
Resta per me il mistero di perchè in LR venga salvato come Profilo e in ACR venga salvato come Preset ma credo che a questo punto possa risolversi trasformando il preset in profilo anche in ACR
“ In conclusione nella creazione del profilo della camera-obiettivo le condizioni di luce hanno poca influenza (non mi azzarderei a dire nessuna influenza) „
No, le condizioni e le fonti di luce hanno una enorme conseguenza, la presenza o meno di certe lunghezze d'onda altera i colori degli oggetti.
Grazie, il video conferma che il metodo che uso è corretto. Con X-Rite l'applicazione usa i DNG mentre Datacolor usa i TIFF e Datacolor richiede una preelaborazione un pò più sofisticata che sicuramente il SW di XRite esegue internamente (Crop, Bilanciamento ed Esposizione)
“ No, le condizioni e le fonti di luce hanno una enorme conseguenza, la presenza o meno di certe lunghezze d'onda altera i colori degli oggetti. „
Pensavo lo stesso ma non ne sarei tanto sicuro per una serie di motivi. In primo luogo la metogologia usata per produrre l'immagine di riferimento nel caso Datacolor prevede: 1 - Bilanciamento del Bianco 2 - Regolazione del Bianco a R 230 G 230 B 230 in ACR 3 - Regolazione del Bianco a R 10 G 10 B 10 in ACR Per poi procedere con la Elaborazione con la APP
Ma ancora di più dal fatto che, almeno in teoria, le patch dei cartoncini dovrebbero essere prodotte con inchiostri / vernici metamerici ovvero ragionevolmente indipendenti nella risposta al variare della luce. Anche se non credo che il metamerismo dei colori possa fare i miracoli, sta di fatto che come avevo premesso e dimostrato con le foto il profilo ottenuto è estremamente simile al Profilo Adobe Standard e questo è quello che mi ha fatto iniziare questo tread Sta di fatto che ho fatto delle prove molto rapide e il profilo si comporta come ho descritto, cioè come un profilo neutro ottimizzato per la post-produzione. Infatti le immagini a cui lo applico subito dopo l'apertura richiedono il bilanciamento del bianco e la regolazione dell' esposizione. Ho intenzione di effettuare delle prove più accurate.
Le condizioni di luce hanno grandissima influenza. Si possono creare profili a "illuminante singolo" (che di fatto sono validi solo sotto un'illuminante specifico) oppure a "doppio illuminante" che sono validi in condizioni di illuminazione variabili.
Il problema è, lo ripeto, la scarsa accuratezza del risultato che si ottiene con una mira con solo 24 tacche. Poiché questo procedimento si giustifica solo quando il controllo accurato del colore è indispensabile, uno strumento non del tutto preciso annulla lo sforzo…
A quel punto basta e avanza uno scatto di riferimento sulla pagina del colorchecker che riporta il grigio neutro… E anche quello bisogna saperlo usare.
NB i prodotti Calibrite sono gli X-Rite rimarcati.
“ Il problema è, lo ripeto, la scarsa accuratezza del risultato che si ottiene con una mira con solo 24 tacche „
La mia pemessa era chiara e sono interessato a realizzare quelle che volutamente ho chiamato foto "normali"
Sarebbe interessante capire la differenza tra calibrazioni, spesso nei tread di Juza, si esagera nei tecnicismi per andare atrovare il pelo nell' uovo, sono sicuro che una mira a 24 patch possa essere adeguata per un uso "normale"
Si e no… Non saprei dirti se questa accuratezza arriva ad esempio a discernere la leggerissima differenza cromatica che c'è fra due lenti diverse. Questo mi pare fosse un motivo di interesse per te.
Puoi fare appunto questa prova. Due scatti con due lenti. Stesso illuminante, stessa esposizione, WB fisso in macchina, WB fisso in ACR, stesso spazio colore. Misuri le eventuali differenze cromatiche dei due scatti sulle tacche. Poi fai due profili e rimisuri le differenze. Questo mi sembra un test concretamente significativo.
Ovviamente le misure del colore sulle tacche vanno prese in LAB (sui valori a e b) e non in RGB.
Grazie dei suggerimenti, concordo sulle misure in LAB che rendono meglio confrontaabili i valori con quelli definiti per le Patch del colorchecker che sono in LAB. In se le misure sono uguali e LAB o RGB sono equivalenti al fine dei risultati ma se si vuole verificare la corrispondenza il LAB è più pratico
Che cosa ne pensi di questo argomento?
Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 253000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.