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 |  | inviato il 15 Dicembre 2022 ore 19:16 
 Dedicato al 23 enne manifestante iraniano Majid Reza Rahnavard, giustiziato in Iran, a seguito delle proteste e scioperi scatenati dalla morte di Mahsa Amini. Le ultime parole registrate prima della sua impiccagione:
 
 " ... Non voglio che nessuno pianga sulla mia tomba ... non voglio che legga il Corano o che preghi ... soltanto festeggiate e suonate musica ..."
 
 
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 |  | inviato il 16 Dicembre 2022 ore 23:04 
 R.I.P. grande figura di eroe
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 |  | inviato il 16 Dicembre 2022 ore 23:26 
 Ha ammazzato due poliziotti a coltellate. Sono cose che capitano nelle rivoluzioni, se poi sono organizzate dai servizi occidentali abbiamo i martiri mediatici. Purtroppo la situazione in Iran è ancora violenta.
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 | user12181 | inviato il 16 Dicembre 2022 ore 23:58 
 Più o meno quello che si legge nelle Lettere dei condannati a morte della resistenza italiana.
 
 P.S. Lollus, non si smentisce mai, ogni volta che apre bocca è disgustoso.
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 |  | inviato il 17 Dicembre 2022 ore 0:14 
 
 “  Lollus, non si smentisce mai, ogni volta che apre bocca è disgustoso. „ Approfitta dell'occasione per imparare qualcosa, prima di tutto a comportarti da adulto civilizzato anziché chiamare "disgustoso" ciò che non comprendi. Oppure puoi bloccarmi, non è difficile.
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 |  | inviato il 18 Dicembre 2022 ore 18:44 
 Lollus non ti preoccupare la maggior parte delle persone credono a tutto quello che l'informazione a senso unico gli vuole far credere... Poco senso critico in generale.
 Anche i muri dovrebbero sapere che le opposizioni iraniane sono inondate di aiuti dalle agenzie governative Usa in primis.
 L'esportazione della democrazia e uno sport ormai consolidato... peccato che esportiamo democrazia solo dove vogliamo mettere le zampe.
 Pero il giocattolo e quasi andato in pezzi ormai.
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 |  | inviato il 18 Dicembre 2022 ore 18:59 
 ... Ciao Dino e Lollus, io veramente volevo soffermarmi sulla poesia di un ragazzo che sta andando a morire, un ragazzo che dubita ciò che la cultura o la religione vuol fargli credere, un ragazzo che forse voleva solo essere felice.
 
 Buona serata
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 |  | inviato il 18 Dicembre 2022 ore 19:05 
 Sarebbe stato carino anche soffermarsi sulle poesie di uno yemenita... Di un siriano ..di un palestinese... Ah scusa loro non esistono... con questo chiudo perché non mi interessa dare fiato a post che non portano a nulla di buono, ognuno parteggia per la squadra che preferisce giustamente.
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 |  | inviato il 18 Dicembre 2022 ore 19:29 
 Dino, proprio oggi ho finito di commentare un saggio Sadiq Jalal Al-Azm, un filosofo e scrittore libanese, che è stato a lungo perseguitato per le sue idee. Mi sembra di vedere e sentire le stesse cose.
 
 Tu critichi alla stessa stregua di chi accusi. Ma non vuoi sentire altre ragioni. Proprio come fa il nostro avversario.
 
 Ma forse noi stessi siamo i nostri peggiori avversari.
 
 Termino con questa poesia Yemenita, scritta per una bambina, Amal, che è morta di fame
 
 Amal
 Non ti conoscevo parola,
 non sapevo che altri
 potessero averti,
 non sapevo che altri
 vivessero come noi,
 i nostri stessi sentimenti
 le emozioni, la fede
 l'amore…
 ti ho scoperta pelle ed ossa
 lo sguardo quasi spento
 ma sognante di luci e colori
 di foreste generose
 e terra rossa
 il colore della tua pelle…
 Amal piccola figlia
 di madri e padri uguali
 di nonni come io sono…
 Amal hai sacrificato
 la tua vita
 per mostrarti
 simbolo di una Umanità
 perduta…
 Amal, come hai potuto Amal!
 Amal come hai potuto
 morire di fame, Amal!
 Speranza è il tuo nome
 ma guardandomi attorno
 ho difficoltà a comprendere
 come avrei potuto salvarti
 eppure avrei voluto…
 Amal piccola bimba
 d'Umanità perduta…
 Speranza leggo negli occhi
 di padri e madri
 di bimbi festeggiati
 appena nati
 comunque nati
 ignari di te Amal!
 Un giorno sapranno
 che nella porta accanto
 bimbi muoiono di fame…
 a tanto siamo arrivati, Amal!
 Perdonami
 per essermi voltato dall'altra parte!
 
 
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 |  | inviato il 18 Dicembre 2022 ore 22:19 
 (...) La poesia di un ragazzo che aveva il coltello troppo facile in un paese dove vige la pena di morte (che io personalmente aborro).
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 |  | inviato il 18 Dicembre 2022 ore 22:37 
 Ciao Lollus, io non c'ero, non so com'è andata.
 
 Ho sentito solo la sua voce ed ascoltato il mio cuore
 
 Buona serata
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 |  | inviato il 18 Dicembre 2022 ore 22:46 
 Altrettanto!
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 |  | inviato il 20 Dicembre 2022 ore 16:26 
 Io, da uomo piccolo piccolo, credo che morire per un ideale di libertà, sia qualcosa di talmente grande che può veramente capire solo chi quel momento lo sta "VIVENDO".
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 |  | inviato il 28 Dicembre 2022 ore 7:43 
 Non credo si possano dare giudizi sulla Storia, al massimo cercarne la conoscenza più vera e non quella raccontata dalle demagogie del potere politico corrente (di qualsivoglia parte). E, in questo senso, non credo che nessuno sia latore di una verità assoluta.
 In quel che ho letto qui sopra credo che tutti abbiano le proprie ragioni e non polemizzo con nessuno. I fatti sono determinati dai contesti correnti, il ribollire sociale iraniano e gli oppositori con atti che forse necessariamente non possono che essere rivoluzionari.
 Spiace sempre e comunque che siano vicende intrise di morte, sia di due agenti di polizia, sia di un ragazzo di ventitré anni che, magari influenzato da abili manipolatori esterni, ha spinto fino all'estremo la convinzione in un proprio ideale.
 Molti i nomi, scorrendo la Storia, di persone la cui definizione declina da "eroe" a "terrorista" secondo i punti di vista.
 Pochissimi coloro che riuscirono ad incidere sulla Storia senza la necessità di atti rivoluzionari, e penso a Gandhi o Luther King che pagarono quel "giusto prezzo" per i loro ideali.
 Personalmente non giustifico ma mi sento più indulgente nei confronti del ragazzo  (certo bisogna farne di strada da una ginnastica d'obbedienza, fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza....)* piuttosto che del potere costituito che scientemente, con la premeditazione di una normativa, elimina con la morte ogni potenziale "pericolo".
 Sono e resto comunque pessimista: non cambierà mai nulla riguardo a guerre, atrocità di potere politico e/o religioso (ho scritto religioso, non mussulmano) determinate molto semplicemente dalla (pessima) natura umana.
 Ne abbiamo minima prova anche in questa pagina ove, proposto un argomento su cui riflettere, il dialogo tende a scadere in discussione scomposta con l'utilizzo di termini poco nobili  ad personam piuttosto che nell'esposizione del proprio pensiero.
 
 *Da "Nella mia ora di libertà"
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 |  | inviato il 28 Dicembre 2022 ore 8:08 
 Grande, grande Paolo!
 "A costo di quanto possiedi, acquista l'intelligenza" (Prov. 4:7)
 
 Un caro saluto a te, Paolo, ed agli altri Amici, un giorno ci comprenderemo reciprocamente, e magari parleremo insieme affabilmente, liberi alfine dai preconcetti.
 
 Buon anno nuovo
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