| inviato il 20 Novembre 2022 ore 14:44
Mi è ben chiaro che lo sharpenig che si applica alla fine della postproduzione (maschera di contrasto) vada modulato a seconda delle dimensioni che l'immagine dovrà avere in stampa o, per quel che se ne può presumere, sui display di coloro che vedranno l'immagine: una certa regolazione della maschera di contrasto potrebbe andar bene se l'immagine finale dovesse essere, poniamo, 10X15 ma potrebbe risultare fastidioso se la stessa immagine venisse stampata in A3. E una regolazione adatta all'A3 potrebbe risultare insignificante se applicata a un'immagine più piccola. Mi domandavo se lo stesso ragionamento non si dovesse applicare anche alla riduzione del rumore: siccome la riduzione del rumore tende a piallare il dettaglio fine e a generare immagini piuttosto "plasticose", mi pare di notare che anche questa operazione dovrebbe essere fatta tenendo conto delle dimensioni finali dell'immagine: anche in questo caso, se l'immagine sarà vista in dimensioni ridotte una certa riduzione del rumore, leggera, potrebbe essere adeguata, ma non adatta nel caso si volesse stampare o comunque riprodurre l'immgine più in grande, perchè il rumore comunque emergerebbe. E una riduzione del rumore applicata con mano pesante potrebbe essere adatta a immagini piuttosto grandi, ma applicata a immagini di dimensioni più ridotte non farebbe altro che appiattire il contrasto senza portare grandi vantaggi perchè, osservando l'immagine in dimensioni ridotte il rumore potrebbe anche essere invisibile o quasi. Che ne dite? |
| inviato il 20 Novembre 2022 ore 21:29
Che io lavoro tutta la foto in base alla destinazione d'uso e alle dimensioni finali, quindi concordo totalmente |
| inviato il 20 Novembre 2022 ore 21:47
Aggiungerei che sia la nitidezza sia la riduzione del rumore possono essere applicate in maniera selettiva e non su tutto il frame. |
| inviato il 20 Novembre 2022 ore 22:55
Il ridimensionamento dell'immagine verso il basso porta ad una importante riduzione del rumore della foto....per cui si, è assolutamente fondamentale fare riduzione in base alla destinazione d'uso.... È basilare capire questo concetto per comprendere come sfruttare appieno le potenzialità della propria fotocamera (e capire perché una bigmpx è quasi sempre meglio di una 20 mpx) |
| inviato il 20 Novembre 2022 ore 23:35
aggiungerei che si può lavorare in più passaggi. Uno iniziale, per l'immagine master, derivata dal raw, quella che potrebbe essere DEF.TIF e che poi all'occorrenza potrà essere declinata per ogni destinazione, con qualche modifica ad hoc. Quindi sì, puoi rumoreggiare più volte. |
| inviato il 21 Novembre 2022 ore 7:50
Su files ad alti iso se si vuole ottenere il massimo sconsiglio di lavorare così.... |
| inviato il 21 Novembre 2022 ore 8:39
Marianna Santoni: “ rimuovi il rumore come prima cosa, subito dopo aver ottimizzato la luminosità e il colore dell'immagine, ma prima di effettuare qualunque operazione di fotoritocco. Interventi successivi o l'applicazione di alcuni filtri potrebbero accentuarlo, quindi tanto vale rimuoverlo da subito. „ direi che è da rimuovere a prescindere dalla dimensione finale dell'immagine. Comunque puoi fare una prova tu stesso. |
| inviato il 21 Novembre 2022 ore 8:45
Si ha ragione la santoni... Macro aggiustamenti di luminosità e colore in cr, poi denoise...ma comprendendo in questa fase ill ridimensionamento come primo step.... |
| inviato il 21 Novembre 2022 ore 8:47
“ Aggiungerei che sia la nitidezza sia la riduzione del rumore possono essere applicate in maniera selettiva e non su tutto il frame. „ Parole di grande saggezza, infatti sempre Marianna Santoni: “ - effettua una rimozione del rumore di diversa intensità sui singoli canali. Spesso i canali presentano problematiche molto diverse. Ad esempio, in genere il canale del verde è quello più pulito mentre il canale del blu è quello con maggiore disturbo. Eliminando il rumore in modo diverso sui singoli canali limiterai al minimo l'eventuale sfocatura che potrebbe causarti un uso intenso e indiscriminato dei filtri disponibili sul mercato. - fai in modo che il filtro di rimozione del rumore si applichi solo alle ombre senza toccare le zone di luce dell'immagine. Le zone chiare, per loro natura, non dovrebbero avere problemi di rumore. „ |
| inviato il 21 Novembre 2022 ore 8:52
Sull'ultima frase della santoni concordo decisamente meno, a volte le alte luci vanno ripulite.. |
| inviato il 21 Novembre 2022 ore 10:08
C'è un caso in cui la riduzione del rumore consiste proprio nel ridurre l'immagine, è il binning. Queste sono le parole di Alessio Beltrame: “ Cambiamo di nuovo prospettiva, ritornando al primo caso. Questa volta ricorriamo ad un trucco in post-produzione sull'immagine del sensore APS-C: combiniamo i pixel in gruppi di 4 (2x2) e per ogni gruppo sommiamo il segnale. Per semplicità ignoriamo per un attimo il rumore di lettura e concentriamoci su quello intrinseco N = radice di S. [...] Ovvero il rapporto segnale/rumore del cluster di 4 pixel è due volte superiore a quello del singolo pixel. Questo semplice “trucco” (per la cronaca: si chiama “binning”) permette al sensore APS-C di superare le prestazioni del sensore Full Frame. Ovviamente c'è un prezzo da pagare: la perdita di pixel in ragione del 75%. Che ciò sia accettabile o meno dipende dalle condizioni operative e dall'utilizzo che si vuole fare della foto. „ Qui per scaricare l'intero manuale di Beltrame: docplayer.it/70459741-Rumore-e-sensibilita-iso-nei-sensori-di-immagine |
| inviato il 21 Novembre 2022 ore 10:51
Penso anch'io che la riduzione del rumore vada fatta non dico come prima operazione ma tra le prime, ma se sai già a che dimensioni vorrai che sia visualizzata l'immagine. In caso contrario eliminare completamente il rumore, senza che si veda più la minima granulosità secondo me rischia di piallare i dettagli più fini e di produrre una resa delle superfici troppo uniforme e "plasticosa", che preferisco evitare. In altre parole, mischiata al rumore a volte c'è anche la trama minuta di certe superfici (intonaci, distese sabbiose e cose così) e mi piace che ne resti traccia nell'immgine con una certa ruvidità, anche a rischio di tenermi un pochino di rumore. |
| inviato il 21 Novembre 2022 ore 11:11
Se si sa come fare denoise non si rischia di piallare il dettaglio...e chiaro che scatti troppo problematici non possono mai essere perfetti cone qi.... Denoise sempre all'inizio, mi raccomando.... |
| inviato il 21 Novembre 2022 ore 16:53
"Modulare la riduzione del rumore a seconda delle dimensioni finali dell'immagine?" Sì. Idem lo sharpening. |
| inviato il 26 Novembre 2022 ore 9:52
Si teoricamente come la riduzione del rumore é un compromesso fra il lisciaggio e la preservazione dei dettagli sarebbe meglio modularla in funzione del formato di stampa (oppure per a schermo 100%) in realtà se si regola la riduzione del rumore per un grande formato stampa i formati inferiori non ne risentono affatto dunque si può affermare che non è necessario scervellarsi con la modulazione del noise secondo il formato, basta basarsi sul formato più grande ...per lo sharp è lo stesso ma a volte in funzione del tipo di stampa si può modulare un po, per esempio col procedimento di stampa tipografica di certi fotolibri è spesso interessante di aumentare un po lo sharp per compensare la scarsa definizione della trama tipografica...e anche aumentare un po la saturazione anche se non è nel tema del topic. Fra l'altro alcuni denoise come il PRIME di DxO sembrano molto efficaci senza alterare minimamente i dettagli al punto che io lo uso sistematicamente anche per le foto a 100 iso, le ombre ci guadagnano tantissimo in "lavorabilità" senza nessuna perdita di dettagli, agli altissimi Iso si nota un po di lisciaggio ma i dettagli sono comunque molto ben preservati, quindi non mi pongo più la questione del noise, lascio fare il PRIME, con altri denoise bisogna trovare il miglior compromesso per un grande formato stampa e mantenerlo, magari creando qualche preset per diversi iso. |
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