| inviato il 26 Aprile 2022 ore 20:42
Ciao a tutti vorrei chiedervi cosa ne pensate di quello che spiega Damiano di promirrorless in questo video che trovate Qui La questione devo dire che mi ha intrigato molto, ho provato qualche scatto, e sarà una mia sensazione, ma mi sembra di ottenere una scena più "reale" e con colori più "fedeli". Ora sto cercando di capire quand'è il caso effettivamente di utilizzare questa tecnica, quali sono i suoi limiti e le controindicazioni. Voi già la conoscevate ? cosa ne pensate ? |
| inviato il 26 Aprile 2022 ore 23:37
far rimanere credibili le zone di ombra e luce assolutamente d'accordo!!! bel video, diciamo che mantenere credibile una foto la rende sicuramente reale e quanto meno possibile artefatta. |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 10:46
Le controindicazioni stanno nella eventuale necessità di recuperare in post le ombre. La "tecnica" sta nell'esporre correttamente il soggetto principale sacrificando, nei limiti della post, quello secondario che poi è la consueta "tecnica" di scatto fino a che i sensori non avranno la gamma dinamica di 23-24 stop dell'occhio umano. Normalmente l'occhio lo si dà alle alte luci con i sensori digitali dato che una volta bruciate sono irrecuperabili mentre c'è più margine 3-4 anche 5 stop sulle basse luci. Considera però che a volte si può fare una scelta secca e bruciare le alte luci a favore totalmente del soggetto in ombra che così viene reso al meglio, "naturale" (credibile) o no che sia la resa dello scatto. Esiste sempre e da sempre lo scherma e brucia in fase di sviluppo. Ovviamente esporre correttamente la parte di interesse, restituisce ad essa colori più fedeli. La prima cosa che salta, prima ancora del dettaglio causa rumore, è la resa colore. Quindi non prendere la tecnica come oro colato, come "LA ricetta" da poter utilizzare sempre. Dipende. |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 11:10
Con questo metodo 9 volte su 10 ottieni una buona/ottima esposizione, soprattutto se il tuo intento è quello di non esagerare coi recuperi di luci ed ombre in post. Con le reflex uso anch'io spesso questo sistema, con le mirrorless é ancora più semplice perché vedi in tempo reale le alte luci da tenere in gamma e inoltre puoi fare riferimento anche all'istogramma in tempo reale. Nelle mirrorless dipende anche da che profilo hai caricato in camera, se scatti in RAW bisognerebbe usarne uno che sia il più flat possibile. I video di Promirrorless li trovo sempre molto interessanti. |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 12:18
repetita iuvant |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 12:30
ciao a tutti, vi ringrazio per le risposte come dite anche voi, non voglio assolutamente prendere questa tecnica come "la ricetta" da usare sempre. Vorrei proprio capire come migliorare nella tecnica di esposizione e questo video è stato fonte di riflessione su quello che ho fatto sino ad oggi. Probabilmente, in tutti questi anni, ho sottovalutato l'importanza "dell'esposizione corretta". Nel senso, ho sempre esposto in modo "corretto", senza preoccuparmi effettivamente di dove stessi calcolando l'esposizione. Soprattutto nei paesaggi vado sempre con la modalità matrix, poi in base alla situazione sovraespongo un po' se penso di voler recuperare in post qualcosa nelle ombre, o sottoespongo se voglio ottenere una silhouette. Sinceramente non ho mai ragionato in termini di: “cosa voglio che sia esposto sul grigio medio?”. E forse è proprio lì che sto sbagliando tutto. Vedendo alcune foto di Ansel Adams mi sono reso conto che sembrano tridimensionali, proprio grazie ai chiaroscuri, ad un uso sapiente delle luci e delle ombre. Non per niente si è inventato il sistema zonale. Allora il dubbio che mi viene è questo. Nella fotografia digitale il sensore deve acquisire più dati possibile (quindi ETTR senza bruciare le luci), ma poi sta a noi in post andare a ricreare quei giochi di luci e ombre. A questo punto, conviene cambiare approccio proprio in fase di scatto in modo da ottenere un raw quasi pronto? |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 12:40
D4n1x personalmente WB a parte (che comunque tengo d'occhio) i miei raw devono essere quasi pronti già in fase di scatto. Ma non perché sono più bravo o perché sono un fenomeno, semplicemente perché ne ho per le balle di perdere del tempo sulla post. E scatto il 99% delle mie foto in Manuale. Il metodo Olivotto lo conosco, ti fa fare cose impensabili con Ps, roba che ti fa dire “mi prende per il C-lo” e invece funziona. Ma anche lì la foto deve essere buona di partenza. |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 12:56
L'esposizione spot sul viso la uso spesso a teatro ad esempio; altrimenti è quasi certo che i volti vengono male esposti. A proposito di Marco Olivotto, domani esce il suo libro sul colore. |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 13:01
@Ilcentaurorosso il libro di Olivotto mio al day one.. hai qualche link? |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 13:14
@Centauro da Brianzabiblioteche ho preso quello di Olivotto sul bianconero dello scorso luglio. Si autolimita a Canon, Nikon. All'inizio però fa fare ad un pro una sviolinata sulla Monochrom Leica. Qui sul Forum c'è una nutrita serie di sprovveduti tecnico-scientifici convinti che con un Bayer si estraggono B/N MIGLIORI. Confondono più facile con più migliore... |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 13:41
Acquistato. Ho preso anche quello del bianco e nero anche se non ho il Bayer |
| inviato il 27 Aprile 2022 ore 13:43
E per nostra fortuna ci sono fotografie con l'esposizione "scorretta", con bianchi bruciati oppure ombre illeggibili, che sono passate alla storia… Non serve dire gli autori, giusto?

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