| inviato il 22 Aprile 2022 ore 17:56
Salve a tutti. Vorrei acquistare una stampante per cominciare a stampare un pò di foto. Ovviamente sono a digiuno di qualsivoglia conoscenza di stampanti se non quelle da banco per uso ufficio. Navigando sul sito Canon ho trovato la descrizione molto accattivante del modello in oggetto che ha un prezzo sulle 500€. Le mie domande sono: - Nella fascia di prezzo c'è di meglio? - Ci sono altri modelli di pari caratteristiche che hanno costi di gestione più ridotti? - Non stamperei molto (altrimenti non penserei mai di comprare una stampante); anche con queste stampanti ci sono problemi di inchistro che si secca ed intasamento delle testine? Questo ultimo punto è quello che più mi preoccupa sia perchè i vari cicli di lavaggio testine richiedono molto del prezioso inchiostro e per il relativo elevato costo della stampante. A voi la parola!!! |
| inviato il 29 Aprile 2022 ore 20:36
Pensavo che l'argomento stampa (e stampanti) fosse di interesse per i fotoamatori, invece mi sembra di capire che non sia così. Interessante. |
| inviato il 29 Aprile 2022 ore 22:05
Io sicuramente non sono la persona adatta a consigliarti (ma chi lo è?) ma visto che nelle mie fantasie la pro200 è la stampante che probabilmente acquisterei se avessi lo spazio per collocarla posso solo dire che il fatto di utilizzare inchiostri Dye (che permettono di lasciare la stampante inutilizzata per un certo tempo senza rischi di ritrovarsi con le testine bloccate) non le permette di essere al top per il B&N come la Pro300 che utilizza inchiostri a pigmenti ma da quello che avevo letto/visionato da ottimi risultati su stampe a colori su carta lucida e comunque anche il B&N dovrebbe dare soddisfazioni. La mia modesta Canon sempre Dye la lascio ferma anche per un paio di mesi ed è tutto ok ma si mangia un bel pò d'inchiostro all'avvio per la pulizia iniziale. I prezzi delle cartucce li avrai già verificati e sicuramente non sono economici se moltiplicati per 8. Personalmente non guardo il costo altrimenti non so se ci sia convenienza nel stampare in casa...io lo faccio perchè mi piace, mi diverto e non ho mai fatto calcoli visto che a volte per avere ciò che mi soddisfa devo sprecare carta e inchiostro. |
| inviato il 30 Aprile 2022 ore 16:14
Grazie mille Gianni. Sì il fatto che non si secchino gli inchiostri è un plus non trascurabile per lo "stampatore" occasionale come lo sarei io. Il costo della muta di cartucce è sui 160€ (non economico). Tu che hai esperienza, quanto durano in media? Lo so che dipende dal contenuto della foto però giusto per avere una idea. Cosa intendi invece per la questione del B/N con gli inchiostri Dye? |
| inviato il 30 Aprile 2022 ore 16:23
Dye, come dice la parola, sono inchiostri a base d'acqua. Sono adatti per stampe su carta lucida e hanno una tenuta nel tempo inferiore a quella degli inchiostri a pigmenti. Quelli a pigmenti soffrono leggermente sulle carte lucide nelle zone scure dove presentano una perdita di qualità (lucidità) chiamata bronzing. Per ridurre il problema vengono aggiunte ai tradizionali colori delle cartucce con un colorante lucido. Dalla loro parte offrono un gamut molto più ampio e permettono un bianco e nero di alta qualità. Come dici tu, una muta o set di cartucce a pigmenti è composto da un minimo di 9 cartucce a salire. Se non stampi solo su lucido, la qualità degli inchiostri a pigmenti è superiore. |
| inviato il 30 Aprile 2022 ore 16:34
Ok, grazie per l'utile informazione. Ma a pigmenti durano le testine in caso di periodi di non utilizzo? Ripeto, non ne farei un uso intensivo. La qualità tra gli inchiostri dye ed a pigmenti si discosta così tanto? |
| inviato il 30 Aprile 2022 ore 17:26
Guarda, da quasi quattro anni uso la Canon Pixma Pro-10S e nonostante stampi molto raramente, anche a mesi di distanza, non ho mai avuto un problema causato dagli inchiostri a pigmento. Immagino che questo sia vero anche per il modello più recente. L'unica accortezza che ho è di accenderla circa una volta al mese (anche senza stampare) e usare sempre le cartucce originali. “ La qualità tra gli inchiostri dye ed a pigmenti si discosta così tanto? „ Quando comprai la mia guardai un sacco di recensioni e non c'era differenza sostanziale tra acqua e pigmenti, nemmeno nel bianco e nero. Più che altro trovai quella in offerta e la presi. Direi che con la Canon Pixma Pro-200 caschi in piedi. |
| inviato il 30 Aprile 2022 ore 22:28
La qualità di stampa se ti fermi alle stampanti a3 è uguale tra due e pigmenti. Ad esempio tra pro 100 e pro 10. Quello che cambia è la tipologia quindi devi vedere i vantaggi di uno e dell altro tralasciando ovviamente i costi. Allora le stampanti dye non seccano gli inchiostri e quindi non intasi le testine. Con i pigmenti se non stampi molto la possibilità è molto reale soprattutto con i cambi di temperature. Andando sul lato pratico. I dye hanno colori più saturi e più vivaci quindi possono sembrare meno naturali se stampi molti ritratti sole l i carnato è sicuramente meglio gestito sui pigmenti. Invece per stampe molto colorate il dye è molto valido. Poi devi verificare i supporti. Se ti piacciono le carte di plastica, tipo la luster di canon devi andare su dye, i pigmento non gestiscono bene le carte lucide e semilibertà di plastica ma saresti quasi costretto ad andare su carte cotone. Il bn viene bene con entrambi ma il dye su alcune carte cotone fa le dominanti e non sono facilissime da togliere. |
| inviato il 01 Maggio 2022 ore 14:30
ma stampare un 10x15 ogni 15 giorni per non far seccare le testine? |
| inviato il 01 Maggio 2022 ore 16:19
Per mia esperienza con la Canon Dye se non stampo per molto tempo non ho nessun problema ma alle accensioni può partire una lunga pulizia (cioè consumo d'inchiostro)che a volte parte anche dopo un brevissimo periodo di utilizzo ma le testine sempre ok. Con la Epson a Pigmenti che avevo precedentemente le pulizie all'accensione erano molto brevi ma non potevo non stampare per lunghi periodi perchè mi ritrovavo con problemi di qualità di stampa. Stampare periodicamente una foto per una stampante a pigmenti può essere una soluzione però bisogna averne la costanza. Vorrebbe dire, almeno per me, preparare in PP le varie foto da stampare e poi (rinunciando a stamparle subito) programmare in base alla quantità quando stamparle. |
| inviato il 01 Maggio 2022 ore 16:29
Non capisco lo stampare in casa. Una volta, con la pellicola in BN , aveva una sua ragione. Si poteva ritoccare l' inquadratura e la scala tonale, cosa che era impossibile da ottenere da un laboratorio standard. C'erano stampatori professionali che si appuntavano i desideri del fotografo, ma il costo era scoraggiante. Oggi, col digitale, si può modificare l'immagine a piacimento e poi consegnarla p inviarla al laboratorio. Ce ne sono di ottimi, anche on line. E a fine anno, sia che facciate molte o poche stampe, fatevi due conti, qualità di stampa a parte. |
| inviato il 01 Maggio 2022 ore 17:01
Chi stampa in casa lo fa (almeno questo è il mio pensiero) perchè gli piace fare tutto da sè o anche perchè la foto stampata la vuole subito o perchè vuole "sperimentare"....ecc. Non tutto è in funzione del costo. Io, non solo in fotografia, ho speso anche molto di più per fare varie cose da me invece che farmele fare ad un costo inferiore e magari...con miglior risultato |
| inviato il 01 Maggio 2022 ore 17:13
Stampare in casa è la chiusura del cerchio. Se lo fai fare ad un altro ti devi fidare |
| inviato il 02 Maggio 2022 ore 9:21
“ Non capisco lo stampare in casa. (Kwlit) „ “ Stampare in casa è la chiusura del cerchio. (Fedegennaz) „ La vedo come Fedegennaz, la stampa chiude il cerchio. E' quel che succede nelle detective fiction, si arriva alla fine e tutto quel che è venuto prima, tutti i dettagli prendono significato. La stampa cioè non è soltanto fissare l'immagine su un supporto materiale, ma anche capire tutto quello che va fatto prima per ottenere una buona fotografia stampata. Per esempio i libri tecnici di Ansel Adams sono un andare a ritroso lungo tutto il processo. Insomma imparando a stampare si impara anche a fotografare. |
| inviato il 02 Maggio 2022 ore 10:30
“ Insomma imparando a stampare si impara anche a fotografare. „ Condivido in pieno questo pensiero assai ricorrente tra chi conosce le tecniche di stampa e incomprensibile per chi invece crede di conoscerle e si priva di un importante strumento che dovrebbe essere nella cassetta degli attrezzi di ogni fotografo. Solo chi può permettersi di avere abitualmente a disposizione uno stampatore professionale di fiducia, in grado dunque di capire le intenzioni artistiche dell'autore dello scatto e che può essere in grado di interpretarne il pensiero comunicativo, può fare a meno di stampare in proprio. Stampare non è per nulla schiacciare un bottone "tanto si è già fatto tutto il necessario con il programma di fotoritocco". Ci sono correzioni da fare finalizzate esclusivamente all'accoppiata stampante/supporto e tante altre cose. Per non parlare del fatto che se si stampa in casa si possono fare al memento tutte le correzioni del caso e/o scegliere percorsi alternativi che portano a interpretazioni differenti tra loro, anche notevoli. Si tratta comunque di una scelta onerosa, e non solo in termini economici. Chi non lo fa o non lo vuole fare difficilmente riesce a comprendere, ma come in tutte le cose de gustibus non est disputandum. |
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