| inviato il 27 Gennaio 2022 ore 19:18
Apro questo post semplicemente a scopo didattico (curiosità personale). Vorrei sapere come funziona la scansione delle pellicole. Ho un amico che ultimamente scatta a pellicola perché dice che i colori della pellicola sono insuperabili ecc.. Quello che mi chiedo è come funziona. Una volta che hai scansionato il negativo applichi un profilo colore? |
| inviato il 27 Gennaio 2022 ore 21:59
Generalmente si fa tutto col sw dello scanner che gia inverte l'immagine negativa in positivo (quindi la pre-visualizzi direttamente in positivo) e applica automaticamente una correzioni dei colori (eliminazione della maschera arancio) misurando la wb dalle apposita fessure del portanegativi dello scanner che mostrano il margine non esposto della pellicola (quello con le perforazioni per far avanzare il film), ma spesso non è sufficente per ristabilire dei colori esatti e cosi i sw più sofisticati come Silverfast o altri hanno inoltre un repertorio di preset per correggere i colori specificamente ad ogni tipo di film (c'è una lista con i film più utilizzati di marca agfa, kodak, fuji, ecc...)...la wb si può fare anche direttamente manualmente con la pipetta o a occhio, o si possono affinare le correzioni colorimetriche dei preset specifici al tipo di film con la wb manuale fatta con la pipetta....può sembrare complicato ma in realtà è molto semplice basta eseguire la previsualizzazione del negativo per creare un'anteprima in positivo poi applichi il preset, la wb, le correzioni varie se necessario e quando sei soddisfatto del risultato esegui la scansione finale nel tipo di formato che hai scelto : jpeg, tif, raw, ecc...per le diapositive è praticamente lo stesso metodo solo che non è necessario eliminare la maschera arancio, l'immagine essendo già positiva e concepita per essere vista tale e quale i colori sono generalmente già assai fedeli tranne se si tratta di vecchi film deteriorati, comunque anche per le diapositive puoi utilizzare i preset, la wb, diverse correzioni, ecc...per ottenere il risultato voluto, poi se necessario sia per i nega che per le diapositive puoi fare delle ulteriori correzioni con ps, lr, gimp, ecc...sui files usciti dallo scanner.....generalmente le diapositive sono più facili da scansionare e lavorare che i negativi....ma comunque scusami visto che hai un'amico che è già attrezzato ed esperto nella scansione dei film invece di aprire un topic perché non lo vai a trovare per farti mostrare come fa...non sarebbe molto più semplice e convincente? ....se avessi avuto un amico così mi sarei risparmiato tantissimo tempo in errori, tentativi e sperimentazioni varie |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 9:07
Mirk.o dì all'amico tuo che i colori della pellicola sono insuperabili SE ADOPERA LE DIAPOSITIVE altrimenti, soprattutto se usa negativi scansionati, tanto vale usare direttamente il digitale invece di, appunto, DIGITALIZZARE un negativo  |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 9:08
Ah... ovviamente io adopero solo dia |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 10:02
Paolo io onestamente non ne capisco niente di pellicola , so solo che gli da il rullino, glielo scansiona e gli arriva la foto in formato digitale. Volevo capire come funzionava tutto questo processo. @Leo45 grazie per la spiegazione! |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 10:44
“ ...misurando la wb dalle apposita fessure del portanegativi dello scanner che mostrano il margine non esposto della pellicola (quello con le perforazioni per far avanzare il film) „ No, non è così; il bilanciamento del bianco non viene fatto sul bordo del fotogramma, né tanto meno sulle perforazioni dei rullini (che tra l'altro non tutti hanno, ad esempio le pellicole Medio Formato e Grande Formato), infatti non tutti gli scanner consentono la scansione del bordo pellicola non esposto e molti lo consentono con alcune scomodità, tanto è vero che molti laboratori applicano un sovrapprezzo nel caso si voglia la scansione del bordo fotogramma con le scritte della pellicola e/o le perforazioni. Ogni scanner e relativo software (semplifuiando, le quattro tecnologie più diffuse: scanner piani; filmscanner, scanner a tamburo; scanner a tamburo virtuale) ha um suo metodo per il bilanciamento del bianco. |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 11:30
In realtà caro Mirko al di là della solita diatriba su chi sia meglio di chi la differenza ultima fra il sensore digitale e il fotogramma argentico è proprio nella gestione del colore nel senso che, nel sensore, la riproduzione dei toni e delle sfumature, sia cromatiche che chiaroscurali, è a numero FINITO mentre invece con la pellicola questo numero è INFINITO. In definitiva mentre la risoluzione di un sensore è finita tanto quanto lo è quella della pellicola con le sfumature la questione cambia ed è in questo campo che la pellicola gioca l'unica partita che il digitale NON è in grado di giocare. Se però la tua pellicola la scansioni allora essa diventa un file digitale... e come tale pertanto PERDE quell'unica caratteristica che la rende irragiungibile ossia la sua insuperabile capacità nel riprodurre le sfumature |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 11:40
'' Se però la tua pellicola la scansioni allora essa diventa un file digitale... e come tale pertanto PERDE quell'unica caratteristica che la rende irragiungibile Eeeek!!! ossia la sua insuperabile capacità nel riprodurre le sfumature;-)'' Esatto, che è il ragionamento che ho fatto nella mia testa. Nel momento che la scansioni allora sei punto a capo? |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 12:29
Diebu già ho dato una spiegazione molto schematica perché effettivamente esistono tanti metodi di scansione, io mi riferifo particolarmente alla scansione "casalinga" con i scanner specializzati per film tipo nikon 9000 canon 4000us, minolta, ecc...(da compare d'occasione perch& sono tutti fuori produzione ) o più il recente Plustek o l'eccellente Hasseblad/Imacom (che putroppo non é alla portata di tutti) e non, anche se il funzionamento é simile, con gli scanner piatti che scansionano pure i film, gli scanner piatti tipo epson, ecc...non danno buoni risultati con i trasparenti 35mm ma vanno un po meglio per il 6x6 e oltre (in tutti i casi gli scanner specializzati film grande formato sono rari e costosissimi) ...effettivamente se i tuoi mezzi finanziari te lo permettono l'ideale é di farli scansionare (sia i 35mm che i grandi formati) da un buon laboratorio professionale....perché bisogna ammettere che la scansione casalinga certo permette di ottenere risultati professionali (con gli scanner film citati sopra) ma é un lavoraccio da perdereci ore, giornate, mesi, anni...per scansionare le mie circa 150.000 immagini analogiche 35mm in tif 16bt a 4000dpi ci ho messo 8 anni ....se avessi potuto evitarlo l'avrei fatto, putroppo se si vuole la massima qualità possibile a un prezzo abbordabile l'unica soluzione é di fare da se....l'amico di Mirk.o se ho ben capito li invia a un labo, non so quale sia la sua esigenza in termini di qualità ma se ha i mezzi (finianziari) ha ragione di non badare a spese e d'inviare i film a un labo per evitarsi il "lavoraccio" della scansione di altissima qualità fatto da se |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 12:36
In realtà lo fa per postare le foto sui social. Ha trovato una vecchia compatta a casa quindi compra un rullino, fa 36 foto, poi va al laboratorio e se le fa scansionare. Però un rullino gli costa 20 euro e la scansione 10. Praticamente gli costa 1 euro a foto. |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 12:43
“ '' Se però la tua pellicola la scansioni allora essa diventa un file digitale... e come tale pertanto PERDE quell'unica caratteristica che la rende irragiungibile Eeeek!!! ossia la sua insuperabile capacità nel riprodurre le sfumature;-)'' „ Eh no giustamente se la scansione é fatta a regola d'arte (anche "casaliga") ottieni preticamente il clone del film con tutti i suoi pregi e difetti, non ci perdi niente....tanto per esempio a schermo 100% puoi contare pure la grana o i coloranti azoici granello per granello...insomma un buon scann estrae tutto il contenuto del film, ti permette di archiviarlo definitivamente, e del film dopo averlo scansionato non ne hai più nessun bisogno, al limite lo potresti anche gettare (ma é meglio conservarlo comunque) Naruralmente dopo la scansione puoi lavorare il file con mezzi digitali per ottere il risultato voluto, ne più e ne meno di quando si stampavano all'ingranditore mascherando certe zone con la mano o con una sagoma di cartone durante l'esposizione della carta fotografica per compensare e requilibrare l'espoisizione, aprire le ombre o recuperare le luci, ecc...solo che adesso lo fai con dei Sw...il principo é lo stesso ma in digitale é molto più comodo. |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 13:05
Leo, lo ripeto, gli scanner da te citati, né altri, non fanno il bilanciamento del bianco dalle perforazioni del film, sia perché queste in genere sono coperte dal porta-pellicola, sia perché solo i rulli mi 35mm ne sono provvisti, mentre le altre pellicole no. “ ...o l'eccellente Hasseblad/Imacom (che putroppo non é alla portata di tutti) e non, anche se il funzionamento é simile, con gli scanner piatti che scansionano pure i film,... „ I tre tipi di scanner che citi non sono affatto simili come funzionamento, anzi, sono estremamente differenti. |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 13:34
“ Leo, lo ripeto, gli scanner da te citati, né alrri, non fanno il bilanciamento del bianco dalle perforazioni del film, sia perché queste in genere sono coperte dal porta-pellicola, sia perché solo i rulli mi 35mm ne sono provvisti, mentre le altre pellicole no. „ guarda ne ho avuti 2 un canon che ho ancora e un minolta, e in piu ho usato il nikon 9000ed (o forse un 5000 non ricordo bene, insomma uno scanner film nikon) di un'amico e tutti hanno delle fessure per leggere il margine (ma non é il solo modo per fare la wb come ho già detto ce ne sono almeno 3), non vorrei arrivare fino a inviarti una foto del potranegativi e del manuale d'uso per farti convinto....ma come dicevo molto spesso non é sufficente per ottenere dei colori fedeli e per fortuna Silverfast (ma anche Vuescan anche se ha meno referenze di film) ha un repertorio di preset per correggere perfettamente le derive cromatiche dei vari tipi di film, perché volendole correggere manualmente c'é da perdere la pazienza Ma si a parte qualche dettaglio all'atto pratico, alla maniera di procedere concretamente alla scansione quella degli scanner piatti é molto simile a quella degli scanner film e dipende molto dal sw o il driver che utilizzi se mai é il loro funzionamento il sistema di scansione che é diverso ed é per questo che gli scanner piatti non raggiungono le prestazioni degli scanner film ma nella pratica per esempio con Silverfast che scansioni con uno scanner film o con uno scanner piatto procedi sembre allo stesso modo Anzi mi sembra che anche alcuni scanner piatti hanno le fessure per leggere la maschera aracio dal margine, tanni fà avevo un canon piatto top della gamma (tipo oggi il canon 9000) che credo, li avesse dovrei verificare, lo scanner é andato in panne e l'ho gettato ma ho conservato i portanegativi da qualche parte, dovrei cercarli per verificare. |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 13:47
Io ho avuto l'Epson Perfection 3200 Photo e ho l'Hasselblad; in entrambi il bordo del fotogramma è in gran parte coperto, nel caso del 35mm le perforazioni sono completamente coperte quindi non potrebbero fare il bilanciamento del bianco attraverso le perforazioni. Poi ripeto: se facesse il bilanciamento del bianco attraverso quelle perforazioni, come potrebbe farlo nel caso delle pellicole Medio Formato che non le hanno? Se invece ho capito male ciò che hai scritto e intendi dire che lo fa sul bordo del fotogramma al di fuori dell'immagine (e non attraverso le perforazioni), anche in questo caso, almeno nel caso dell'Hasselblad non è così. Ad esempio il portanegativi per il 35mm non lascia intravedere neanche una minima parte del bordo fotogramma (Ma esistono appositi portanegativi, optional, che lo consentono), mentre quelli per il medio formato lo consentono; ma il bilanciamento del bianco avviene attraverso una apposita finestrella in cui non arrivanadvessere posizionata la pellicola che resta completamente libera per leggere la luce della lampada che illumina la pellicola. Sorvolo sul fatto che continui ad affermare che tali scanner funzionano in maniera simile (parlo principalmente del funzionamento dello scanner, non dell'interfaccia software per l'utente). |
| inviato il 28 Gennaio 2022 ore 15:26
Eh no giustamente se la scansione é fatta a regola d'arte (anche "casaliga") ottieni preticamente il clone del film con tutti i suoi pregi e difetti, non ci perdi niente ....tanto per esempio a schermo 100% puoi contare pure la grana o i coloranti azoici granello per granello...insomma un buon scann estrae tutto il contenuto del film, ti permette di archiviarlo definitivamente, e del film dopo averlo scansionato non ne hai più nessun bisogno, al limite lo potresti anche gettare (ma é meglio conservarlo comunque)Sorriso Naruralmente dopo la scansione puoi lavorare il file con mezzi digitali per ottere il risultato voluto, ne più e ne meno di quando si stampavano all'ingranditore mascherando certe zone con la mano o con una sagoma di cartone durante l'esposizione della carta fotografica per compensare e requilibrare l'espoisizione, aprire le ombre o recuperare le luci, ecc...solo che adesso lo fai con dei Sw...il principo é lo stesso ma in digitale é molto più comodo. Si Leo... ma forse in un mondo ideale, o almeno con uno scanner ideale. La realtà è molto pià prosaica caro Leo e prevede una perdita di qualità che anche adoperando uno scanner a tamburo, reale o virtuale poco importa, è sempre molto pesante! C'è un articolo di Henning Serger che lo dimostra... solo che devo provare a ritrovarlo  |
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