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Ciao a tutti ho una curiosità sul tema della messa a fuoco che non sono riuscito a soddisfare con gli articoli cercati su internet. Credo di aver capito i concetti di piano e lunghezza focale, del cerchio (o circolo?) di confusione e quindi della profondità di campo entro cui un'immagine viene considerata sufficientemente a fuoco. Ciò che non capisco è perchè, da un punto di vista fisico, due oggetti a distanze diverse sono uno a fuoco e l'altro no. In che modo la distanza influisce sulla luce che colpisce la lente e la porta ad avere un punto focale fuori dal sensore? Spero di essere stato abbastanza chiaro. Grazie.
Purtroppo oggi c'è la tendenza di cercare di capire le cose cercando solo in internet invece che sui libri veri. Cerca in qualche mercatino "il libro della fotografia" di Andreas Feininger, poi vai a pagina 113.
Detto con l'accetta... Le lenti devono concentrare la luce sul sensore... Se varia la distanza cambia la posizione che le lenti devono assumere per concentrare la luce.
Grazie Emanuele, è proprio il motivo per cui accade questo che non mi è chiaro e che mi incuriosisce. Perchè al variare della distanza di un oggetto è necessario un aggiustamento della messa a fuoco? Quale comportamento della luce impedisce che tutto sia a fuoco in ogni momento? Arriva alla lente con un angolo diverso da quello necessario per una data lunghezza focale? Proverò a cercare il libro Diebu, grazie. In casa mi manca qualcosa di tecnico.
Quello che fai con gli occhi in realtà è una continua messa a fuoco e non te ne rendi conto, con le lenti lo fai più lentamente. Il sistema occhi cervello è la perfezione. La messa a fuoco in fotografia consiste nella regolazione della distanza tra le lenti dell'obiettivo e il sensore della fotocamera in modo che il soggetto prescelto di fronte a noi risulti ben nitido sul sensore. www.reflex-mania.com/messa-a-fuoco/?amp=1
Hai mai usato una lente di ingrandimento per concentrare la luce solare e bruciare qualcosa? Detto con l'accetta il concetto è questo la parte a fuoco e l'unico punto in cui i raggi solari si concentrano a tal punto da bruciare.
Intanto non hai un libro di fisica delle superiori ? Mi pare di averlo fatto in IV liceo, ma sono passati davvero tanti anni e potrei confondermi.Forse lo capisci meglio li che in internet.Del resto è anche il motivo per cui la gente porta gli occhiali.Comunque anche se cerchi lente su uicchipedia ... In ogni caso in rete con una ricerca ho trovato centinaia di pagine ...
Ecco lo schema che secondo me dovrebbe rispondere alla tua domanda e chiarire i tuoi dubbi (fa parte della citata spiegazione a pagina 113 del libro che ti ho consigliato); è lo schema che mi illustrò mio papà quando facevo le scuole medie per spiegarmi il concetto di messa a fuoco e profondità di campo, da allora non l'ho mai dimenticato: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4156805 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4156806
Senza troppe formule o senza comprare un libro , fai questa prova .guarda un oggetto e senza spostare il viso guarda un altro oggetto su un altro piano focale, x lo stesso motivo che prima un oggetto è a fuoco e poi non lo è più...lo sarà anche per la fotografia
Grazie a tutti. Probabilmente per rispondere alla mia domanda dovrei davvero studiare qualcosa di fisica. Grazie ai vostri interventi e suggerimenti mi sono schiarito le idee, però anmetto che il motivo per cui tutto questo avviene mi sfugge ancora. Forse è davvero un tema che riguarda di più la luce e meno la fotografia tout court. Forse a distanza diverse i raggi di luce che partono da un oggetto arrivano alle lenti (e all'occhio) con angolazioni diverse che influenzano la posizione del punto focale. Nonostante un oggetto si trovi ad un altezza differente, se il piano è lo stesso sarà la stessa l messa a fuoco, quindi esistono variazioni di angolo che non comportano una stessa variazione di fuoco e altre che invece la modificano. Insomma, per quanto mi riguarda un bel grattacapo. Non conosco la natura e le leggi dei fotoni, probabilmente sarebbe lì la spiegazione di questi quesiti. Direi che per ora rinuncio all'impresa.
Non c'entra l'angolo, c'entra la distanza. Ti 8nvuto a riguardare gli schemi che ho riportato e a procurarti il libro che ti ho consigliato dove gli schemi sono ulteriormente corredati da una semplice spiegazione.
“ Forse a distanza diverse i raggi di luce che partono da un oggetto arrivano alle lenti (e all'occhio) con angolazioni diverse che influenzano la posizione del punto focale. „
E' proprio questo il motivo: ad ogni distanza del soggetto sull'asse ottico corrisponde una certo angolo di incidenza sulle lenti dei raggi ed un corrispondente punto di convergenza degli stessi, per far sì che il punto di convergenza cada sul sensore per ogni distanza devi aggiustare la posizione dell'obiettivo con la messa a fuoco.
L'angolo non c'entra nulla, wuellobschema non c'entea nulla, c'entra solo la distanza.
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