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Ricerca, sviluppo e produzione di sensori cmos, l'esempio di Canon: presto una nuova factory dedicata


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avatarsupporter
inviato il 15 Novembre 2021 ore 15:22

Canon sta per iniziare la costruzione - presso lo stabilimento di Hiratsuka, in Giappone - di una nuova fabbrica per produzione di sensori CMOS.
La produzione soddisferà principalmente le esigenze dei sensori di imaging di Canon, ma non si esclude che, in futuro, questi possano anche essere venduti a terzi.

La notizia viene da Digital Camera Info e viene ripresa da Canon Watch così:

"Canon utilizzerà parte del sito dello stabilimento di Hiratsuka per costruire un nuovo edificio per la produzione di sensori di immagine CMOS.
L'importo dell'investimento è di oltre 21 miliardi di yen (circa 176 milioni dieuro) mentre l'inizio delle operazioni è previsto per luglio 2023.
Oltre ad aumentare la capacità di produzione dei sensori di immagine CMOS installati nei propri prodotti come le fotocamere, lo stabilimento risponderà anche alla crescente domanda di tali sensori all'esterno.
In origine Canon produceva sensori di immagine CMOS solo per soddisfare la produzione interna delle proprie fotocamere, ma alcuni anni fa, ha iniziato a venderli anche all'esterno per devices come telecamere di videoapparecchiature di sorveglianza".


Canon Watch è dell'avviso che questo impianto produrrà anche sensori di imaging per fotocamere consumer visti i problemi della catena di approvvigionamento globale.

Questa notizia è, a mio avviso, altresì importante perchè testimonia la volontà di Canon di procedere a ricerca, sviluppo e produzione in casa di sensori di immagine, una scelta di autonomia coraggiosa ed importante.

Fonti:

www.canonwatch.com/

digicame-info.com/2021/11/cmos-14.html


avatarsupporter
inviato il 15 Novembre 2021 ore 15:46

Ottima notizia, grazie Riccardo.
Aggiungerei che creerà anche occupazione, cosa buona e giusta! Cool

avatarsupporter
inviato il 15 Novembre 2021 ore 15:53

Eh sì Ale, anche quello è da considerare, ma quel che per me è più importante è tracciare una strada di autonomia nella produzione dei sensori rispetto a produttori terzi perchè non c'è dubbio che avere più player sul mercato dei sensori spinge in alto l'asticella della ricerca, dello sviluppo e della concorrenza.

Una recente dimostrazione della volontà di autonomia di Canon è quella di aver prodotto il sensore Stacked della R3 in casa.

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2021 ore 15:55

Anche TSMC e Sony ne aprivano un'altra, poco tempo fa ne fu data notizia qui sul forum ricordo:
www.askanews.it/economia-estera/2021/11/09/crisi-chip-accordo-tsmc-son
L'articolo è recente ma i topic sono di qualche giorno o settimana fa se non mi sbaglio.

Anche qui hanno traguardato l'inizio della produzione al 2024, con inizio lavori della fabbrica il prossimo anno: temo quindi che fino al 2024 non vedremo l'uscita dalla crisi dei materiali (non parliamo dell'energia, quella non lo so davvero)! Triste
Altrimenti, se ci fosse stata abbondanza di materiali e pressione per avere subito queste factory, avremo visto l'annuncio adesso, i lavori partire ieri e le fabbriche pronte subito il prossimo anno! Confuso

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:05

Canon secondo me sa di essere un po indietro sul mercato rispetto alla concorrenza. Sony e Fuji sviluppano parecchio e quindi l'idea, credo importante, è quella di lavorare in proprio per provare a fare meglio.
Speriamo tirino fuori qualcosa che possa contenere anche i costi.

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:15

comunque questa di Canon è un'officina rapportata a TSMC+Sony, Canon investe 176 milioni contro 6 miliardi degli altri due...

avatarsupporter
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:15

Sui costi caro Loris nel breve periodo la vedo dura ..... i corpi macchina (R5 ed R6) hanno oggi costi ben più bassi rispetto a quelli del lancio (luglio 2020).

Lato sensori, invece, Canon già oggi produce prodotti di eccellenza, guarda questo scatto @10.000 ISO:

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=4094301

e questo @3.200 ISO:

www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=&t=4094690&show=last#24123661

Insomma per me c'è tutto quello di cui abbiamo bisogno.

Ben vengano, quindi, nuove fabbriche dove lavorare in autonomina nuovi sensori

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:19

comunque questa di Canon è un'officina rapportata a TSMC+Sony, Canon investe 176 milioni contro 6 miliardi degli altri due...
E' anche vero che TSMC è un colosso e Sony li vende urbi et orbi: il target da soddisfare sarà totalmente differente...

avatarsupporter
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:20

comunque questa di Canon è un'officina rapportata a TSMC+Sony, Canon investe 176 milioni contro 6 miliardi degli altri due...

Oddio, Canon farà un po' come la Scuderia Ferrari allora, mi auguro ;-)

PS
L'investimento cui ti riferisci tu Dynola è destinato ai (molto più costosi) chip e non ai sensori di immagine e, nell'investimento da 7 miliardi di dollari, Sony parteciperà con una quota di minoranza.

www.hwupgrade.it/news/cpu/tsmc-e-sony-insieme-per-una-fab-giapponese-o

PPS
Auguriamoci che il know how della nuova factory (non a caso posizionata in terra giapponese e non taiwanese) TSMC+Sony non cada presto nelle mani della Repubblica Popolare Cinese essendo la TSMC un'azienda con sede legale .... a Taiwan.



avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:29

Eh va bhe Dynola, TSMC produce di tutto per tutto il mondo, Sony vende sensori anche ai macellai.. il mercato di Canon da questo punto di vista è un microbo a confronto

avatarjunior
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:36

Riporto qua quanto scritto in un post similare:
Da un lato i produttori di chip (tutti) stanno cercando alternative a Taiwan (sotto il mirino geopolitico di Cina-USA) e uno o più modi per affrancarsi dal duopolio di aziende cinesi e statunitensi nel commercio dei semiconduttori.
Pertanto non solo Canon, anche TSMC che è leader globale dei chip ha in cantiere una nuova fabbrica di sensori/chip (con quasi il 20% di partecipazione Sony)su terra giapponese, con beneplacito e aiuti da parte dello stato che non vuole rischiare una Cina-dipendenza. Intel sta sondando Italia e baviera come possibile meta di nuova fabbrica di semiconduttori.

Certamente i sensori per uso macchine fotografiche sono una parte piccolissima delle destinazioni d'uso globali di mercato.
Il business sensori/chip c'è e parecchio , ma non è centrale la fotografia anzi è proprio marginale.
Poi nel calderone....fa brodo anche quella fetta.

Noi appassionati di fotografia pensiamo ai sensori come nostro appannaggio, in realtà la tecnologia di costruzione per questi sensori si usa anche per creare sensori di altro tipo ( non fotografici) e circuiti integrati in genere (chip).

Il vero BIG del mercato è TSMC, tutti gli altri brand che hanno a che fare con la fotografia (tutti i marchi che volete) non rientrano nei primi 10 produttori di semiconduttori. prima di Sony, Canon etc vengono i vari Samsung , UMC , Global foundries, SMIC, Huahong, PSMC, VIS , Tower, DB hitek etc. etc etc. etc

avatarsupporter
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:43

Concordo con te Mattia, è indispensabile l'autonomia nella produzione di questi vitali componenti.

Anche la nostra UE si sta muovendo attraverso l' European Chips Act , l'atto di legge che dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo che si propone come obiettivo quello di "creare un ecosistema europeo all'avanguardia , in modo da internalizzare la produzione di chip, smarcandola dalla dipendenza dei mercati asiatici.

Per chi volesse approfondire qui il link dell' European Chips Act :
ec.europa.eu/commission/commissioners/2019-2024/breton/blog/how-europe

avatarsenior
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:52

In Europa siamo indietro di decenni e ce ne stiamo accorgendo. Peccato che è tardi.

avatarsupporter
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:53

In Europa siamo indietro di decenni e ce ne stiamo accorgendo. Peccato che è tardi.

Ahimè concordo, per troppo tempo abbiamo lasciato la palla al "prodotto più economico" impoverendo le nostre fabbirche e le nostre economie con una delocalizzazine sciocca che ha premitato solo pochi e nel breve periodo.

avatarjunior
inviato il 15 Novembre 2021 ore 16:54

Esattamente _Axl_, si stanno muovendo aziende e stati perché da due anni a questa parte lo stato di fatto precedente sta scricchiolando.
I governi, che come quasi sempre (purtroppo) arrivano ancora dopo il mercato, cercano anch'essi strategie per uscire dalla situazione di cappio al collo in cui si sono cacciati negli ultimi 30 anni e che rischia di farli diventare dipendenti da altre economie.
Secondo me la globalizzazione sta per ricevere forti battute d'arresto, dovute al cambio di peso politico di molte nazioni.
Gli Stati Uniti rappresentavano il 37% della produzione globale di semiconduttori negli anni '90 ( l'europa il 44%), ma sono scesi al 12%, secondo i dati della Semiconductor Industry Association.

La sola TSMC investe nel settore molto più di certi stati.
Esempio: TSMC investe 100 miliardi di dollari nei prossimi 3 anni per la produzione di CHIP.
Gli usa vogliono stanziare 52 miliardi.
Chang, che si è ritirato da Tsmc nel 2018, ha detto che dietro alla volontà di creare la catena produttiva on shore ci sono interessi personali. Il Ceo di Intel Pat Gelsinger sostiene la necessità di una maggiore produzione negli Stati Uniti in quanto «non è sicuro a Taiwan e non è sicuro in Corea del Sud», Intel spera di ottenere finanziamenti dal pacchetto di sovvenzioni da 52 miliardi di dollari (in pratica tutto il pacchetto USA).

l'Europa nell'insieme nel 2020 ha messo il 3% degli investimenti mondiali nel settore.
A parte le buone intenzioni, non ha ancora nemmeno deciso quanti fondi vuole raccogliere da investire nel settore e dove/come esattamente utilizzarli.

In poche parole, saranno cavoli amari

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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