| inviato il 26 Agosto 2021 ore 12:15
Per molti la fotografia è una rappresentazione il più reale possibile del mondo esterno. Potremmo dire "interpretazione oggettiva". Per altri la fotografia è la rappresentazione soggettiva della realtà che loro vedono. Ad esempio applicando un forte "viraggio" seppia o con toni monochrome forti trasmettono le sensazioni che percepiscono al momento. Potremmo dire "interpretazione soggettiva". Voi a quale categoria appartenete? A una sola o a entrambe? |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 12:28
Hai una visione un po' limitata legata a un'idea del tipo: post produco si post produci no Nella realtà le cose sono un po' diverse...
 prendiamo una foto di Shigeyuki Kihara estratta da Fa'a fafine: in The Manner of a Woman Il lavoro è legato a una polemica su uno stereotipo creato dal colonialismo nelle isole del pacifico con la sessualizzazione dei popoli di quei luoghi contemporaneamente è provocatorio usando la sua condizione di “ Fa'a fafine „ ossia trangender In che categoria la metti? |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 12:28
Ho seguito negli ultimi tempi alcuni ragazzi americani che con Photoshop fanno cose inimmaginabili. Non modificano la realtà. La creano. Puoi sentirti il fotografo più arrivato del mondo. Raggiungere i luoghi piu remoti. Creare la composizione della tua vita. Ma vale solo per te. Perchè un sedicenne dietro ad un pc puo ricreare qualcosa di uguale (se non meglio) senza sbattersi. O, meglio, sbattendosi. Ma in modo diverso. Ormai la fotografia serve solo al fotografo. Per viaggiare. Scoprire. Fare esperienza di vita e di cultulra. Ma per un eventuale osservatore esterno... Beh... Penso che la fotografia come arte creativa ormai non esista più. Percentuali sempre maggiori di ciò che ammiriamo sono create digitalmente. E saranno sempre di più. L'unico spazio che ancora mi sento di riconoscere all'arte fotografica è la documentazione. Quella non puo' essere ricreata. Puo' essere fabbricata, certo. Ma non ricreata. Ma qualsiasi sedicenne abile all'uso dell'editing creerà foto (al giorno d'oggi) inarrivabili per qualsiasi fotografo. Questo è quello che penso io. |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 12:43
Ho parlato di due categorie, ma sono aperto anche a forme ibride |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 13:02
Mio malgrado, ultimamente stò arrivando a pensarla seriamente come Kappasim.. |
user19933 | inviato il 26 Agosto 2021 ore 13:06
Sulla materializzazione dei cliché in fotografia, che siano ottenuti in pre-visualizzazione oppure in post-produzione (tramite manipolazione anche di più scatti) in realtà a cambiare sono le tecniche ma non il fine ultimo, ovvero l'immagine derivata. "Il maestro, arrivando ad un incrocio stradale visivamente stimolante, ha ASPETTATO che una signora elegantemente vestita entrasse nell'inquadratura e completasse questa scena. Nessuno lo fece, anche se una graziosa macchinina (britannica) offrì presto una seconda scelta molto gradevole, per consentire all'artigiano di fare clic e completare il suo lavoro di creazione della visione [...] " Come nel fight club, l'unica regola è che non ci sono regole, l'antitesi tra i due approcci è spesso solo apparente. La signora elegantemente vestita la puoi aspettare, la puoi pagare per passare di proposito, la puoi fondere con l'immagine sottostante.... Io che non lo so, come ci sei arrivato, osserverò solamente il lavoro finito. A meno di non stare partecipando a qualche tipo di concorso munito di disciplinari restrittivi in qualche senso. Tutto ciò che possiamo sperare di ottenere in una fotografia "interessante" è mettere un po' di noi stessi nelle fotografie che pubblichiamo e condividiamo con gli altri. Quel pezzo di noi stessi, ovviamente, è in gran parte costituito da preconcetti ed associazioni mentali. L'ispirazione di un uomo è il cliché dell'altro. |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 13:24
Domanda: la fotografia di paesaggio, secondo voi, e' creativa?. Siamo andati avanti rispetto ad AAdams... o siamo ancora fermi li'? |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 15:52
“ Siamo andati avanti rispetto ad AAdams... o siamo ancora fermi li'? „ Forse siamo andati indietro |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 15:57
Sembrerebbe che sia esistito tale Fontana Franco e si vocifera che sia tuttora vivente. Sara' per caso considerabile postumo ad Adams Anselmo e rispondente all'atavico quesito soprastante posto? |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 16:14
Per ciò che sto vivendo nel mio modo di fotografare da un po' a sta parte, la fotografia per me sta diventando più un momento che un prodotto, cioè mi godo l'uscita pianificata tanto come la sorpresa casuale di un istante che riesco a vivere e catturare piuttosto di ciò che ho poi alla fine prodotto cioè la fotografia vera e propria, che poi a volte è semplice documento più reale possibile oppure una mia interpretazione quindi più artistica. Non mi do regole severe su quello |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 16:34
“ Sembrerebbe che sia esistito tale Fontana Franco e si vocifera che sia tuttora vivente. „ Amo moltissimo Fontana e il suo stile essenziale ma credo che i paesaggi di Adams siano ancora ineguagliati |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 16:35
Vi fate domande che rischiano di farvi passare la voglia di fotografare..... ma purtroppo quello che dice Kappasim ha del vero..... Io faccio finta di non pormi il problema e continuo a far foto... alla bersagliera.... |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 16:36
Insomma, dalle vs risposte pare evidente che l'unica soluzione, oggi, sia scattare in priorita' di Alzheimer. |
| inviato il 26 Agosto 2021 ore 16:45
Ma no fate come me! Fotografate alla più non posso serenamente godendo dell'attimo, poi mettete via la macchina senza scaricare la scheda per mesi anche, e poi guardate cosa avete fatto solo quando e se ne avete voglia, senza le pippe del sarà una foto vera sarà una foto falsa? Fortuna non ci lavoro con la fotografia e posso prenderla anche alla leggera, volendo |
user225138 | inviato il 26 Agosto 2021 ore 17:20
Io detesto fotografare (nel senso di acquisire un'immagine attraverso una fotocamera). Mi piace invece produrre immagini, ovviamente con un lungo lavoro di postproduzione. Diciamo che parto con un'immagine in testa e vado a raccogliere quello che mi serve per costruirla. D'altronde, sono del tutto negato nell'individuare il momento decisivo, per dirla alla HCB. |
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