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Mediocrità fotografica con consapevolezza


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avatarjunior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 12:38

Innanzitutto vorrei ringraziare gli utenti Durden e soprattutto Enzillo per avermi dato spunti di riflessione sui motivi del perché fotografo e del perché anche in questa passione esistono alti e bassi. Il tutto nasce anche per me da un momento di stallo più che di blocco. Ho quasi sempre la macchina fotografica con me ma non ho sempre con me l'entusiasmo e spesso torno a casa con la sd vuota. Complice che cosa? Ecco in questo caso mi ha aiutato l'intervento di Enzillo.

Mi farà molto piacere leggere anche le vostre esperienze.

Spesso su questo forum si sostiene che per fotografare si debba avere un progetto, un messaggio,qualche cosa da dire.
Le foto vanno lette in un contesto,attualizzate etc etc,
Sebbene sia probabilmente tutto giusto,questo condanna il fotoamatore, che pensando di dover anelare a diventare un artista, nel cercare di "crescere" perde di vista cio' che e' veranente importante, il divertimento nel fotografare.
Io a un certo punto ho realizzato di essere un fotografo mediocre, come quasi la totalita' degli appassionati.
Questa consapevolezza mi ha finalmente sbloccato, non fotografo per lavoro, per concorsi o per riconoscimenti, ma perche' mi piace.
Abbandonata quindi ogni velleita' artistica, e' sparita l'ansia da prestazione ed e' rinato il piacere di fotografare.


Da parte mia non ho ancora raggiunto la consapevolezza di essere un fotoamatore mediocre. So di esserlo a livello conscio, ma inconsciamente credo di non accettarlo ancora. A questo punto, cosa ancora più importante mi chiedo perché sono un fotoamatore mediocre. Una delle tante possibili risposte l'ho trovata confrontando la mia passione con il mio lavoro. Nel mio lavoro sono un pro, come si dice oggi. La maggior parte della mia creatività e delle mie risorse sono riversate lì. Ecco che escono idee, prodotti e lavori che funzionano. Nella fotografia ci posso riversare quello che avanza, considerando che nella vita come tutti ho altre cose a cui dare importanza.

Probabilmente se fossi un professionista della fotografia sarei un ottimo fotografo. Poi esistono quei casi di persone che riescono ad eccellere in ogni cosa che si mettono in testa di fare (categoria di cui non faccio parte). Attenzione, non è una semplice scusa per non impegnarsi a trovare nuovi stimoli o a provare nuove tecniche. Si tratta proprio di circostanze reali e che al momento non si possono cambiare. Questo confronto con circostanze e capacità diverse dalle mie, a volte porta sconforto. Fino a che non si raggiunge la maturità di cui parla Enzillo. Maturità a cui guardare per vivere finalmente la fotografia con serenità.

Come dicevo, mi piacerebbe sapere la vostra. Ovviamente siamo tutti diversi. Quindi, voi siete riusciti a raggiungere un equilibrio tra le vostre circostanze e quello che fate o vorreste fare/raggiungere con la fotografia? E se sì come ci siete riusciti? O siete, consciamente o inconsciamente ancora nella fase di tormento (esagerando si intende)?

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 13:03

Ogni volta che sento abbinare le parole "fotografia" e "arte" mi viene l'orticaria.;-)

avatarjunior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 13:11

Io vivo la fotografia, e gli altri miei hobby, come un qualcosa che mi deve dare divertimento e serenità. ho smesso da tempo di cercare la prestazione, soprattutto in biciclettaMrGreen, vado e mi rilasso. ovviamente cerco di migliorarmi e alle volte ci sono giornate in cui le cose girano male ma fanno parte del gioco. se dovessi farlo per lavoro non credo che riuscirei a trovarlo così appagante.invidio un pò chi ha una passione così forte da poterla tramutare in lavoro e continuare ad amare quell'attività, caratterialmente io non ci riesco

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 13:16

Ogni volta che sento abbinare le parole "fotografia" e "arte" mi viene l'orticaria.


male, certa fotografia è Arte con la A maiuscola.

Come dicevo, mi piacerebbe sapere la vostra


io sono sempre alla ricerca :)

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 13:25

Secondo me bisogna partire dallo sgonfiare paroloni come
"percorso"
"Ricerca"
"Gestire la luce"


avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 13:25

male, certa fotografia è Arte con la A maiuscola.


Lasciamolo decidere ai posteri.
Io mi accontenterei di arrivare ad essere un bravo artigiano.

Cito Guccini (sostituite la parola "canzoni" con "fotografia";-)):

Voi critici, voi personaggi austeri
militanti severi, chiedo scusa a vossìa
però non ho mai detto che a canzoni
si fan rivoluzioni, si possa far poesia...

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 13:29

Lasciamolo decidere ai posteri.


è già stato deciso, e da tempo.

user216001
avatar
inviato il 30 Maggio 2021 ore 13:46

Secondo me, come in ogni passione, hobby, passatempo, chiamalo come vuoi, tutto è molto soggettivo.

Anni fa, tanti anni fa, quando ho iniziato il mio percorso fotografico, ero più portato allo scatto compulsivo, uscivo e scattavo a qualsiasi cosa, mota e immota. Così arrivavo a casa con millemila scatti e se mi era andata di lato b, ne salvavo giusto qualcuna. Oltre a ciò, avevo molti corpi e molti obiettivi e facevo, male, a volte malissimo, praticamente tutto. Da paesaggio a sport, ritratto e avifauna, macro e street.

A forza di arrivare a casa perennemente insoddisfatto dai risultati, ho cominciato a fare corsi, workshop, ed a forza di farli ho cambiato radicalmente il mio approccio alla fotografia, abbandonato totalmente alcuni generi, solo parzialmente altri, puntando tutto su quelli che mi davano ( danno ) maggiore soddisfazione/emozione. Grazie a ciò ho ridotto considerevolmente il mio corredo, passando da tanti corpi ed infinite ottiche ad un solo corpo e poche selezionate ottiche.

Concordo sul fatto che avere un progetto in mente aiuta ad ottenere buoni risultati. Infatti le foto che più mi appagano sono il risultato di un progetto di partenza, dove poi anche la modella ci ha messo del suo e quindi il risultato di una collaborazione ben riuscita.

Altresì è anche vero che uscire e scattare in modo spensierato può essere un buon modo di approcciarsi alla fotografia, al lato più ludico di essa.

Io infatti ho deciso di differenziare, in base alle foto che vado a fare. Se è un set già progettato, dove voglio la massima qualità, vado di artiglieria pesante campale. Se invece si che esco senza particolari pretese, mi porto dietro corpo ed ottica leggere e se anche la qualità di immagine non è quella del corpo principale, molto semplicemente, non la considero una discriminante, anzi, mi approccio con maggiore leggerezza allo scatto.

Quindi, per come la vedo io, al di la della singola bravura ,( non mi sono mai reputato bravo, ma la fotografia mi fa stare bene quindi tutto il resto passa in secondo piano ) ti suggerirei, partendo da un corso, workshop, etc... Di trovare una tua strada, la tua fotografia, dopodiché ogni attrezzatura/idea verranno di conseguenza. Ciò che conta di più, secondo me, è essere sereni e felici quando si scatta. Il resto viene dopo. Buona luce!

avatarjunior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 13:52

Antonio, penso tu abbia menzionato una verità assoluta: caratterialmente io non ci riesco. Questo incide molto sull'approccio che abbiamo verso le passioni o hobby che siano.

A me sta bene associare la fotografia all'arte. Penso che anche la fotografia sia una forma d'arte. Wikipedia la definisce come ogni attività umana che porta a forme di creatività e di espressione estetica (interessante anche il proseguo ma mi fermo qui).

Ma come è stato detto solo -certa- fotografia lo è. Poca poca. Anzi, preferirei dire che pochi sanno elevare la fotografia a forma d'arte. E anche qui dico io non sono tra quelli. Non esserlo mi duole in qualche modo? A volte un po' sì. Per questo ho trovato interessante l'approccio di Enzillo e come vedo anche di altri.

avatarjunior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 13:54

Grazie Epitaph del tuo intervento. Me lo leggo per bene prima di intervenire.

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 15:40

A me sta bene associare la fotografia all'arte. Penso che anche la fotografia sia una forma d'arte.


C'è fotografia e fotografia. E la discussione mi sembra molto più evoluta nel modo anglosassone, dove distinguono chiaramente la fotografia artistica dalla fotografia vernacolare (tutto il resto).

Mentre è abbastanza chiaro ciò che è (quasi) sempre vernacolare: ad esempio la fotografia su commissione della fototessera per i documenti...
Non è altrettanto delineato il confine della "fotografia artistica". Girano molte discriminanti ed opinioni...

Ad esempio, nei corsi del MoMA di NY, arrivano anche a definizioni dove si può considerare fotografia artistica quella che è definita tale dal proprio autore (anche se la qualità è pessima).

E questo porta a "zone molto grigie" del tipo: Uno si alza la mattina, va al centro commerciale, prende il suo primo smartphone, non sa nulla di fotografia, scarica Instagram, si autodescrive artista e pubblica la foto della prima cosa che capita creando "arte"...

E qui mi verrebbe da discutere che c'è arte e arte a questo punto MrGreen

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 15:57

Come dicevo, mi piacerebbe sapere la vostra. Ovviamente siamo tutti diversi. Quindi, voi siete riusciti a raggiungere un equilibrio tra le vostre circostanze e quello che fate o vorreste fare/raggiungere con la fotografia?

Io ho una certa età e quindi fotografo da mezzo secolo.
Sono sempre stato un fotografo "egoista", cioè la fotografia serve a rispondere ad una mia necessità personale, chiamiamola "espressiva". Punto.
La gratificazione la trovo in tutte le diverse fasi del processo: dalla preparazione, alla ripresa, alla post, alla stampa.
Da qualche anno curo mostre di altri.

Per un certo periodo ne ho fatto un uso professionale, anche legato al video e anche sul versante della formazione. Oggi nel mio lavoro talvolta uso ancora la fotografia con una certa soddisfazione.
Questo mi ha portato a conoscere persone e situazioni a cui non avrei mai avuto accesso altrimenti.

Quando mi sono trovato a lavorare su "assignment" tendenzialmente mettevo da parte le mie velleità personali, volendo più che altro rispondere il più possibile alle aspettative del committente. Credo sia un atteggiamento professionalmente corretto.

Ad essere sincero oggi la fotografia rappresenta ancora per me fondamentalmente un'occasione di scoperta.


avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 18:01

Studiare sempre, ed essere curiosi. Il Vernacoliere è il mio testo preferito.

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2021 ore 18:17

Prima di risponderti ti chiederei di postare una tua foto che ritieni riuscita rispetto a quello che PER TE significa la fotografia. Lo dico subito... non è per giudicare le tue competenze fotografiche o la tua tecnica

avatarsupporter
inviato il 30 Maggio 2021 ore 18:48

Concordo con chi ha messo l'accenno sulla "leggerezza" del fotografare per il fotoamatore (per il "pro" ovviamente è un'altra cosa !) , il non prefiggersi traguardi più o meno ambiziosi , il non voler per forza trasmettere "un messaggio" qualunque esso sia , il non avere insomma aspettative esagerate , col rischio di delusioni e conseguente calo d'interesse .
Tendere al miglioramento , certo , ma inteso come autogratificazione , cioè le mie foto devono piacere a me in primis e , secondariamente (è un discorso personale , ovviamente) non trasmettere ma condividere , per quanto è possibile , il momento , il luogo , ciò che ho "visto" (in senso lato naturalmente, mi sembra eccessivo dire "vissuto") al momento dello scatto , altre ambizioni non ne ho .

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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