| inviato il 11 Maggio 2021 ore 19:33
E' un po che rifletto su questa considerazione, ogni volta che sento parlare di "stile" e lo confronto con i lavori di quei fotografi il cui stile è inconfondibile. Ora osservando attentamente alcuni tipi di stili personali, parlo prevalentemente della fotografia di ritratto in tutte le sue accezioni visto che è il genere che seguo e pratico maggiormente, ho avuto un impressione, quella di osservare una cosa ripetitiva guardando foto di uno stesso fotografo. Cioè mi spiego meglio, è ovvio che cambiano le pose, i look, le location, i soggetti ritratti, ma a volte lo stile mi suscita una sensazione di ripetitività che mi obbliga a guardare altro per non avere l'impressione del noioso. Credo che sia solo una mia pippa mentale, ma il fatto è che passo molto tempo ad osservare foto altrui, di fotografi più o meno blasonati, e in modo totalmente indifferente dalla bravura del fotografo ( è ovvio che nei fotografi di minor calibro ne ho più evidenza) ma in tutti i casi ho questa sensazione. La stessa cosa non la noto per chi non ha uno stile ben delineato. E' un'impressione che capita solo a me o è condivisa anche da qualcun altro?? |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 19:42
Lo stile... a mio parere è saper vedere, non saper ripetersi |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 19:44
Ognuno ha il suo genere. Io, ad esempio, amo fotografare il particolare di un insieme, specialmente su edifici. In APS-C croppavo, a volte, ma non mi piaceva. Oggi vado di ottiche dedicate, per accorciare le distanze ed ottenere ciò che voglio. A me piace tutto ciò e non ci rinuncerei per niente al mondo. Cambiano i soggetti e cambia anche la foto, ma lo stile rimane, alla fine è come un'impronta. Se ci pensi, ognuno che fotografa, chi più chi meno, ce l'ha. |
user28347 | inviato il 11 Maggio 2021 ore 19:52
mi stufano quelli del tutto a fuoco con tripla esposizione assurda irreale con il cane a fuoco ad un metro e la montagna a un km io invece sufo per i soliti fenicotteri |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 20:08
“ Ognuno ha il suo genere..... „ il genere non c'entra nulla con lo stile. “ alla fine è come un'impronta. Se ci pensi, ognuno che fotografa, chi più chi meno, ce l'ha. „ quasi tutti sono convinti di averlo, ma quasi nessuno ce l'ha. Penso che sia un fattore abbastanza comune in tutte le arti, pittura, scrittura, musica....una volta raggiunto un minimo di successo o considerazione.. Anche se spesso non sono tanto gli originatori dello stile che lo portano a noia ma gli emulatori. Vedi McCurry. Non è comunque un problema che affligge Juza, almeno per il 90% dei fotografi presenti. |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 20:31
“ Anche se spesso non sono tanto gli originatori dello stile che lo portano a noia ma gli emulatori. Vedi McCurry „ A volte provo sensazioni di ripetitività anche con le foto di McCurry o di Lechapelle, cioè hai fatto l'esempio calzante, solo che ad un certo punto mi sembra ripetitivo. C'è anche chi ha il suo stile nella post produzione, ma anche quello mi porta questa sensazione. Poi ci sono quei fotografi che sono più elastici in termini di stile, che riescono a non scocciarmi mai, a volte sconosciuti. Forse devo guardare meno foto??? |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 20:41
lo stile è il fine. lo stile genera riconoscibilità'. è tutto qua il vero segreto della fotografia (di qualsiasi genere) : vedere una foto e capire dopo un secondo di chi è. |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 20:46
No ..anzi..uno stile prrsonale potrebbe rivisitare e rendere diverse cose già viste e riviste.. |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 20:47
come detto sopra, è la vera aspirazione di ogni fotografo. Il marchio di tutti i grandi fotografi. Quando poi lo stile diventa redditizio subentra il business, con tutto quello che ne consegue. Ma questo è un altro discorso. |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 20:49
“ o stile è il fine. lo stile genera riconoscibilità'. è tutto qua il vero segreto della fotografia (di qualsiasi genere) : vedere una foto e capire dopo un secondo di chi è. „ Secondo te può introdurre ripetitività...... faccio un esempio guardare una serie sostanziosa di foto di un fotografo, prendiamo ad esempio Newton, può ad un certo punto dare un senso di ripetitività?? Fermo restando che quando guardo le foto altrui ne sono sempre affascinato, parliamo foto fatte bene ....insomma belle...relative ad un genere, di norma non ho mai trovato uno stile di impronta a chi fotografa tutto quello che gli capita (dalle vacanze al gatto alla festa di compleanno etc...), ma riconducibile solo a chi si specializza in un determinato campo fotografico. |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 20:51
@Sil-M d'accordo ma quello che intendo è di uno stesso fotografo .....avere la sensazione di vedere sempre la stessa cosa....come avevo premesso |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 21:14
@ Arconudo Forse mi sono espresso male. Col dire che ognuno ha il suo genere, non intendevo il soggetto da fotografare, ma il modo in cui lo si fotografa. Da ciò ne consegue che una foto, fatta a quel modo, è riconoscibile, ha una sua impronta. Ognuno di noi predilige un certo tipo di ripresa. Personalmente, lo noto nelle foto di molti, questo, chiamiamolo, family feeling. |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 22:15
Siamo inondati da immagini, si è visto tutto e il contrario di tutto. Quando qualcuno si inventa qualcosa di nuovo che ci colpisce a volte lo fa perché ha qualcosa di nuovo da mostrarci, e insiste su alcuni elementi dell'immagine perché gli sembrano fondamentali e gli pare fondamentale metterli insieme in un certo modo, e in effetti crea uno stile, che ci può piacere di più o di meno, ma ci fa vedere le cose in modo nuovo. Però poi in tempo zero saltano fuori plotoni di emulatori, lo stile diventa manierismo e in poco tempo non lo sopportiamo più, anche perché ci piove addosso da ogni parte: quante foto si scatteranno ogni giorno? Quante immagini ci passano sotto gli occhi ogni giorno? Una quantità inverosimile, non ci sono paragoni, in nessun altro periodo storico siamo stati tanto "guardoni". Forse l'unica cosa che salva un'immagine dal confondersi con tutte le altre è se riesci a trovarci dentro un po' di sincerità e di autenticità. Magari nelle foto di qualcuno che fotografa ancora come si faceva cinquant'anni fa ma se ne frega, perché invece gli interessa farci vedere delle cose che lo hanno colpito, dello "stile" se ne frega, e fotografa nel modo che gli piace di più e che gli riesce meglio. Allora, se ci racconta qualcosa di davvero interessante, anche se le sue foto si assomigliano tutte un po' la cosa non è fastidiosa. Danno fastidio invece le foto che sembrano dicano "guardami, guardami!" e nient'altro. |
| inviato il 11 Maggio 2021 ore 22:21
@topo ti rispondo prendendo spunto da una conferenza di un attore di anni fa : Questo attore spiegava che in ogni campo la riconoscibilità é fondamentale . La ripetitività é parte integrante della riconoscibilità. E il pubblico , qualsiasi pubblico , vuole vedere , sentire , mangiare , quello per cui ha pagato e per cui ama il suo artista. Alberto Sordi ha sempre fatto l'Alberto Sordi , Newton ha scattato solo foto di moda - ritratto - nudo sempre uguali ( non fa panorami ) , alcuni cantanti ( mi viene in mente Ligabue ) cantano sempre la stessa canzone , cannavaccuiolo non farà mai una cucina vegana , ecct ecct. Provoca noia ? Per me no . Anzi , lo trovo rassicurante . E quando uno come Salgado cambia totalmente genere uscendo dal reportage , ed entrando a foto quasi documentaristiche in Patagonia a pinguini , leoni marini … il risultato è stato francamente deludente. E la stessa cosa di Meyerowitz che si mette a fotografare gli studi degli artisti . Perché il pubblico vuole vedere quello che si aspetta . Sennò rimane deluso. |
| inviato il 12 Maggio 2021 ore 0:15
“ No ..anzi..uno stile prrsonale potrebbe rivisitare e rendere diverse cose già viste e riviste.. „ Quoto. Diciamo però che è anche "semplice" cadere nella banalità di schiacciare un bottone con un preset e produrre foto forzatamente e innaturalmente identiche: più che noia, però, lì è buon gusto che manca. |
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