| inviato il 20 Marzo 2021 ore 19:22
...utopista, idealista , forse anche illuso. Certo che ad essere filosofi, non possiamo non prendere consapevolezza che l'attività del fotoamatore (non del professionista -dico) sia tutta improntata ad un velleitarismo e a idealità senza supporto nelle realtà effettiva dei fatti. Vaghiamo con la fotocamera in cerca del momento da immortalare,del viso da congelare e sottrarre al precipitare dei giorni. Come sono cambiati quei volti che fotografai venti, trent' anni fa? come il ha segnati il tempo ? quale mutazione nel loro sorriso, nelle loro forme , nelle loro emozioni ? L'arte magica della fotografia dà l'illusione dell' immortalità, di un' eterna giovinezza dello spirito , d'un miraggio che questo mondo che ci circonda possa per sempre durare nella combinazione di pixel o nell' effimera quanto già tramontata inconsistenza d'una pellicola. Vita brevis est, ars longa ... |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 18:12
Cioè, fammi capire: a tuo dire la pellicola è inconsistente? Interessante come punto di partenza! |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 19:03
Con la pellicola ci sono cresciuto e non la rinnego. La mia considerazione non è sulla questione pellicola o digitale, dalla validità dell' uno o dell' altra. Semplicemente affidiamo a pochi grammi di celluloide o a qualche megabyte di pixel, insomma a supporti strutturalmente fragilissimi, un ricordo , un evento, un volto d'una persona che il tempo travolge . Una grande responsabilità, un' illusione di dare immortalità. |
user19159 | inviato il 21 Marzo 2021 ore 19:23
Secondo me non è una illusione. Se fotografare è equivalente a fermare un attimo nel tempo allora credo che allo stesso tempo rendiamo quell'attimo immortale. |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 20:14
Rendiamo "immortale", si fa per dire, una parte di quell'attimo, una parte soggettiva. Ecco, la parte più bella è quella soggettività, perché è una "lettura" della realtà, come un quadro, un libro. E da quel momento la foto può entrare a fare parte del patrimonio culturale dell'uomo |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 20:43
Beh Vincenzo gli amanuensi affidavano lo stesso incarico alla scrittura su carta, che a conti fatti non è che sia un mostro in fatto di durata, purtuttavia i loro scritti ci sono giunti per cui, chissà, forse anche quanto "scritto con la luce" potrà riuscire a passare indenne all'oltraggio procurato dall'inesorabile trascorrere del tempo! |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 22:41
Ho sempre sostenuto che uno scatto , pellicola o pixel non importa poi la stampa che ne segue, da al soggetto l'immortalità,la prova è ogni giorno davanti ai miei occhi,fotografo da 63 anni ed in questi giorni rivedo tutti i miei familiari e coloro che mi hanno preceduto nel tempo, anche mia moglie che fra pochi giorni sono 8 anni che non c'è più, credimi le foto mi aiutano a vivere ad andare avanti mio malgrado la fotografia è una cosa molto (potente). saluti. |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 23:11
Personalmente non fotografo per rendere immortale qualcosa o qualcuno...fotografo perché è un'attività che mi piace mi diverte e che mi dà la possibilità di esprimere la mia fantasia. La possibilità di renderci immorali ce l'ha solo Dio... La foto rende immortale un attimo? Non credo... anzi ci fa capire che quell'attimo è sparito per sempre evidenziando la fugacità e la mortalità di ogni cosa. Opinione personale e credo controcorrente |
| inviato il 21 Marzo 2021 ore 23:28
Maila, non ho mai fotografato pensando a dare l'immortalità, ma quando fotografi anche solo una farfalla che in realtà ha pochi giorni di vita, volere o no altri la vedranno anni dopo va da sé che gli avrai dato l'immortalità, come a chi ti ha preceduto in questa esistenza terrena avrai sempre il ricordo di quell'attimo, naturalmente non mi metto in competizione con DIO del quale non sono molto convinto della SUA esistenza, ci sarebbero tanti discorsi da fare ma qui non è il luogo giusto. saluti. |
| inviato il 22 Marzo 2021 ore 0:05
Michele il mio ragionamento non era indirizzato a te personalmente ma è un discorso molto generale sul dare eternità ad una cosa mediante la fotografia. Personalmente (e ripeto è una cosa mia che probabilmente altri non condivideranno) se guardo la foto di una farfalla e da quella foto intuisco che quella farfalla non c'è più ( sinceramente però se vedo una foto di una farfalla non penso al fatto che sia morta...ma supponiamo che sia così)la cosa mi ricorda la brevità della vita e l'ineluttabilità della morte. Per quanto riguarda il discorso di Dio, in questo caso era per modo di dire (come quando discorrendo si dice: solo Dio lo sa o solo Dio può) anche se in affetti io in Dio ci credo. Ciao Michele |
| inviato il 22 Marzo 2021 ore 8:50
Maila... quell'attimo non è sparito per sempre, è rimasto impresso nella fotografia che ne hai fatto. È trascorso il suo tempo, questo si, ma il simulacro di quel tempo è rimasto... |
| inviato il 22 Marzo 2021 ore 10:20
Strani amici hai . Mi chiedo come non finiscano con il litigare tra loro personaggi come Vico preilluminista, scientifico nel suo approccio storicista e Moro con la sua città ideale, Utopia. La verità è che qualsiasi forma di arte , fotografia inclusa, prova a trascendere i limiti dell'esistenza biologica annullandone la drammaticità dei vincoli temporali con cui essa ci lega. Che la chiave che dia senso al tutto sia "Dio" o sia "io" la differenza sta solo in una D e su questo non ci sono argomentazioni giuste o argomentazioni sbagliate. |
| inviato il 28 Marzo 2021 ore 20:20
" le foto mi aiutano a vivere ad andare avanti mio malgrado la fotografia è una cosa molto (potente)."...eh sì, condivido. |
| inviato il 28 Marzo 2021 ore 21:33
“ non possiamo non prendere consapevolezza che l'attività del fotoamatore (non del professionista -dico) sia tutta improntata ad un velleitarismo e a idealità senza supporto nelle realtà effettiva dei fatti. Vaghiamo con la fotocamera in cerca del momento da immortalare,del viso da congelare e sottrarre al precipitare dei giorni. „ Fotografo da oltre 60 anni ma non ho mai vagato in cerca del momento da immortalare.... forse l'ho fatto nei primi anni in cui fotografavo Quando avevo 8 anni; poi a 14 anni ho smesso e mi sono dedicato di più alla tecnica della fotografia. |
| inviato il 28 Marzo 2021 ore 22:31
La tecnica senza un lavoro sensato alle spalle è come non averla. Essere bravo con la tecnica ha la sua importanza ma se vaghi per la città o altro luogo senza sapere cosa cerchi non penso sia produttivo. A cosa serve una foto tecnicamente perfetta ma insignificante?... sicuramente la cosa è soggettiva e ognuno è libero pensarla come gli pare. |
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