| inviato il 01 Agosto 2020 ore 14:28
Ciao a tutti volevo confrontarmi con altre esperienze su teleobbiettivi lunghi ho notato che durante sessioni prolungate di foto naturalistica con tele 500 f4 Canon is e zoom 60-600 sigma la messa fuoco viene messa in crisi quando il tele esposto al sole tende a surriscaldarsi è mia opinione che diventa impossibile usare autofocus e anche manualmente è difficile raggiungere una corretta messa a fuoco chiedo, a chi ha avuto esperienze a questo riguardo se la mia osservazione è veritiera , o se frutto di molteplici errori di valutazione , un saluto a tutti! |
| inviato il 02 Agosto 2020 ore 12:21
Forse non è la densità stessa dell'aria che si interpone tra la lente e il soggetto?? |
| inviato il 02 Agosto 2020 ore 12:24
Come fa notare alby è la condensa dell'aria calda, avvertibile maggiormente all'aumentare della distanza di ripresa |
| inviato il 02 Agosto 2020 ore 12:33
sì anche secondo me non è tanto un problema della lente, ma piuttosto dell'umidità dell'aria che falsa la resa delle foto più che la messa a fuoco. Può anche capitare che il caldo metta fuori uso la maf delle lenti, ma succede in lenti vecchie con magari i meccanismi molto usurati o il feltri della full time mf andati. |
user14103 | inviato il 02 Agosto 2020 ore 12:41
Con temperature elevate e umidita anche un'ottica da 50k diventerà magicamente un coccio di vetro. |
| inviato il 02 Agosto 2020 ore 12:50
Mai sentito parlare dell effetto "Fata Morgana" ? |
user14103 | inviato il 02 Agosto 2020 ore 12:52
Avevo fatto prove sia con 400 e 600mm il 400 mm patisce mene il calore su lunghe distanze |
| inviato il 02 Agosto 2020 ore 12:57
Comunque anche se marginalmente può influire in poco l'umidità, quello che influisce è la diversa densità dell'aria che crea colonne tremolanti e ascendenti. |
| inviato il 02 Agosto 2020 ore 14:25
Sono le masse d'aria che si spostano ed insieme a loro l'umidità che evapora e di conseguenza si hanno le immagini anche poco chiare e danno un leggero impastamento |
| inviato il 02 Agosto 2020 ore 14:58
........ effetto dovuto alla rifrazione della luce quando essa attraversa diversi strati di aria a temperatura e densità differenti. L'aria riesce così a creare un effetto lente, che devia i raggi luminosi e presenta immagini distorte, invertite, ingrandite, deformate e, addirittura, in una posizione diversa da quella della realtà . |
user142859 | inviato il 02 Agosto 2020 ore 15:49
a quanti metri di distanza stavi mettendo a fuoco? |
| inviato il 02 Agosto 2020 ore 15:51
@Cavolo1 : Confermo, ad esempio io prediligo le foto ai monti lontani con teleobiettivo per costruire panorami. Il problema maggiore che incontro è la turbolenza atmosferica, un tele Sony 200-600mm con il caldo estivo è difficilmente utilizzabile oltre i 300mm. a meno che salire molto in quota al mattino presto. D' estate utilizzerò il 70-300, che è pure più leggero del 200-600. D' inverno questo 200-600mm va molto meglio con l' atmosfera più fredda, ma bisogna evitare di fare foto in direzione di fabbricati riscaldati ( Baite o gruppi di case, anche se sono un pò lontane, "muovono" l' atmosfera e rovinano le foto ). La turbolenza atmosferica ( calore ) sale sul versante sud dei monti e con i supertele è difficile mettere a fuoco un soggetto che sembra un brodo in continuo movimento, in genere verso Nord le immagini ingrandite 12x sono molto piu' ferme ( atmosfera piu' fredda, dove non picchia il sole ) e piu' facili da mettere a fuoco. Sto parlando dell' atmosfera "vicina" , a 20-30 m di distanza che sale dallo stesso monte dal quale si fa una panoramica. Ma a volte si tratta di atmosfera anche lontana di diversi Km, è un fenomeno casuale ed incontrollabile. Questo calore muove tutta l' immagine, la deforma e la muove in un modo peggiorativo sopratutto verso la zona dove picchia il sole ed il calore sale. Ho visto queste correnti calde tenere in volo un parapendio per oltre 4 ore, sembrava sempre fermo, non scendeva mai... Nella mia galleria ho riportato proprio il "Test Turbolenza". |
| inviato il 02 Agosto 2020 ore 17:06
Grazie a tutti dell intervento , ma sinceramente io parlavo di distanze relativamente brevi attorno ai 50mt mi chiedevo se tali effetti possono essere così evidenti anche atali distanze nella foto naturalistica tanto da rendere inutilizzabili molte foto! |
user14103 | inviato il 02 Agosto 2020 ore 17:09
Con tempetature come in questo periodo anche a 20 metri meglio tenere la macchina e relativa ottica nell'armadio |
user142859 | inviato il 02 Agosto 2020 ore 17:09
Ti dico la mia esperienza ma in un campo diverso e con lenti diverse. Astrofotografia. Qui di solito avviene il contrario, si passa da un ambiente caldo ad uno freddo. Se faccio la messa a fuoco subito dopo esere uscito poi la devo correggere a causa dell'assestamento termico delle lenti. Di solito serve una mezzora perchè tutto si sia assestato. Non vorrei che qui succeda la stessa cosa ma al contrario. |
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