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Parlare di/della fotografia - 2







user39791
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inviato il 25 Febbraio 2019 ore 17:58

Continuiamo qua se vi fa piacere.Sorriso

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2019 ore 18:03

Grazie

user39791
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inviato il 25 Febbraio 2019 ore 18:10

Grazie a voi che partecipate. ;-)

user148740
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inviato il 25 Febbraio 2019 ore 18:29

prego

MrGreen

user39791
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inviato il 25 Febbraio 2019 ore 20:11

Ad ogni modo pensare che sia il caso che ci fa fare grandi foto è una cosa che non ha molto senso. Le opera d'arte non sono mai causali in nessun campo.

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2019 ore 20:30

Se vi va, vorrei condividere con voi ( tanto per non parlare di aria fritta ) le impressioni su tre fotografi contemporanei che si sono espressi rigorosamente con il colore e sono ( più o meno ) esponenti della cosiddetta Fotografia democratica: William Eggleston, Stephen Shore e, tutto sommato, anche Martin Parr.

www.google.com/search?q=william+eggleston&tbm=isch&source=univ&client=

www.google.com/search?q=stephen+shore&tbm=isch&source=univ&client=fire

www.google.com/search?q=martin+parr&tbm=isch&source=univ&client=firefo

si distaccano molto dalla fotografia europea e statunitense del '900 per temi e linguaggio.

Personalmente non nascondo che avrei voluto fare io molte delle loro foto. Mi hanno influenzato nel modo di concepire la Fotografia, anche se ben poco ne è visibile nei miei 'sgorbi' fotografici.

Li apprezzate ? Li sentite esteticamente 'vicini' ? Mi rendo conto che non è facile parlarne a lungo, almeno per me.
Ma possiamo cominciare da qui.

P.S. il nostro Ghirri in qualche modo è accostabile a loro secondo voi?




user39791
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inviato il 25 Febbraio 2019 ore 21:11

Eggleston è stato una vera bomba ai suoi tempi, fu il primo a realizzare una mostra personale a colori al MoMa. Fu talmente dirompente che Ansel Adams scrisse una lettera di fuoco al museo reo, a suo dire, di avergli dedicato una mostra. Quello che era sconcertante a quei tempi era la sua ricerca quasi ossessiva del banale. Martin Parr è un anglosassone che racconta la storia del cattivo gusto anni 80' del suo paese. Questo è un progetto. Stephen Shore è un altro grande pioniere del colore, anche lui animato da un grande progetto. Negli anni 70' compie una nuova serie di viaggi che daranno vita a “Uncommon Places”, un progetto da lui inteso come diario di un viaggio alla ricerca della esperienza della visione.

Tre grandi maestri del colore che hanno influenzato molto un amante del bianco e nero come sono io.

Tre fotografi caratterizzati dall'avere un progetto molto chiamo ed un evidente 'marchio di fabbrica'. Quando vedi una loro foto capisci subito di chi è. Sono queste le due cose da ricercare per fare buone foto.

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2019 ore 21:31

Bella iniziativa questo 3D... mi sono letto tutta la prima stagione Cool

Ciao, Roberto

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2019 ore 21:39

Ciao !;-)

avatarsenior
inviato il 25 Febbraio 2019 ore 21:41

Sono lontano dal loro modo di interpretare la fotografia ma li apprezzo in particolare Parr, non tutto ma la sua idea è il suo modo di mostrare la società.
Ammetto che fare foto in stile shore è un po' pattinare sull'orlo di una cazz. Ata e è molto facile cascare bisogna avere idee chiare e sapere molto bene dove si vuole andare a parare

user170782
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inviato il 25 Febbraio 2019 ore 21:51

Martin Parr è insieme a Friedlander uno dei fotografi a colori che preferisco. La loro fotografia è sfrontata e ironica, quella di Friedlander anche decadente ma non pessimista. Ma a parte i gusti personali, come dice giustamente Filiberto nei loro lavori si vede il filo conduttore che parte da una idea ben precisa. E credo, cosa più importante, che chi ha vissuto quei luoghi e quei tempi possa ritrovare nei loro scatti un racconto assolutamente credibile e azzeccato degli usi e costumi dell'epoca. Per me Parr è un Dostoevskij della fotografia.

user90373
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inviato il 25 Febbraio 2019 ore 22:41

Dovendo chiamar testimoni al mio ideale di fotografia chiamerei Salgado, Koudelka, Scianna e Berengo Gardin.

user148740
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inviato il 25 Febbraio 2019 ore 23:20

Ettore gardin li in mezzo proprio non ci sta... MrGreen
(Che vuoi che ti dica i gusti son gusti...)

user90373
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inviato il 26 Febbraio 2019 ore 9:01

@ Ilbradipo

Ettore gardin li in mezzo proprio non ci sta...


Non è in mezzo, trovasi un pò di lato. Diciamo che, secondo me, è assieme agli altri uno che usa la fotografia per far fotografie.

user39791
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inviato il 26 Febbraio 2019 ore 11:52

Lancio un argomento sperando che sia di vostro interesse.

Quando la fotografia diventa arte?

Parto da una citazione di Claudio Marra: l'arte non è una entità metafisica definibile a priori una volta per sempre, è piuttosto un fatto storico culturale destinato a mutare nel tempo, perché ogni diversa cultura evidentemente esprime la propria concezione di arte. Ragionando in assolto, tutto allora può essere arte e dunque non si vede perché proprio la fotografia debba sfuggire a questa logica. Sia ben chiaro inoltre che qui si sta pensando alla fotografia globalmente intesa e non a una sua particolare interpretazione....

Cosa ne pensate?



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