| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 11:47
Seguo con molto interesse le discussioni su questo forum, sopratutto quelle non tecniche. Spesso mi sono imbattuta nel concetto - condiviso - che l'arte sia qualcos'altro, che ci siano fotografi e FOTOGRAFI, poi ci sono quelli come me, ossia gli amatori, gli hobbisti, e poi ci sono gli Artisti con la A maiuscola. ieri però apro un libro che ho acquistato, leggendone un gran bene qui sul forum, autore Andreas Feininger. Ne ho acquistati due direttamente dall'america, perchè qui sono piuttosto introvabili e a prezzi molto alti, così ho approfittato della conoscenza della lingua, e ho trovato una bella offerta, "the principles of composition" e "the photographic seeing", edizione originale 1973, spediti a 16 euro tutto incluso Apro la prima pagina di principles of composition e inizia così: "every good photography is the result of a successful synthesis of tecnique and art" (ogni buona fotografia è il risultato di una sintesi proficua tra tecnica e arte) nella prima frase, così...senza preavviso. SBAM, una padellata in faccia... non me l'aspettavo poi spiega come se il ruolo della tecnica sia chiaro a chiunque, infatti una foto sbagliata è palesemente non a fuoco, poco nitida, esposta in malo modo, allo stesso modo a tutti noi è capitato di vedere foto che nonostante siano perfette tecnicamente, ci lascino freddi e distaccati, perchè il soggetto è piatto, visto con una prospettiva o un occhio sbagliato, e da ciò ne risulta una foto noiosa. Allo stesso tempo, aggiunge, un fotografo potrebbe essere artisticamente dotato, ma se gli manca la tecnica, produrrà sempre foto scadenti e il suo talento verrà sprecato. Poi spiega come nella fotografia, rispetto all'arte in generale, la tecnica sia davvero semplice e risicata, si basa tutto su numeri e cose tangibili, tempi, aperture, pose, gradi di temperatura, etc etc. Mentre invece l'arte nella fotografia è un concetto piu elusivo e intangibile, impossibile da spiegare, perchè implica il gusto e la sensibilità personale che però deve lavorare in congiunzione con scelte come l'angolo di vista, la distanza del soggetto, prospettiva, giustapposizioni, colori (e quindi regole matematiche e reali a cui doversi piegare) la scelta del fotografo sta proprio in questo, nella scelta del punto di vista (devo fotografare da destra, da sinistra, dall'altro o dal basso?), deve scegliere come orientarsi rispetto alla luce (da davanti, da dietro?) cosa includere o escludere cambiando distanza o focale, orientando la macchina in orizzontale o verticale, etc etc. sto riassumendo molto. E a seconda delle scelte che fa, la sua foto sarà buona o cattiva, ma tutto dipenderà esclusivamente da lui e dalle sue scelte. Chiude l'intruduzione dicendo che tutto è molto oggettivo, che ciò che è bello per qualcuno può non esserlo per altri, alcuni fotografi posso rispettare le regole della composizione, altri invece romperle, quindi è molto difficile parlare di questo argomento e per questo motivo nel libro invece che di arte parlerà di composizione, che è una cosa tangibile, che tutti possono comprendere e capire, ma - sottolinea - "COMPOSITION MEANS ALMOST (NOT QUITE) THE SAME AS ART." Ossia che composizione significa quasi la stessa cosa dell'arte ma non propriamente la stessa... Ero curiosa di sapere che ne pensavate, visto che un fotografo e scrittore di libri apprezzato come lui, usa la parola ARTE una cosa come 45 volte nell'introduzione al suo libro sulla composizione fotografica. Questa cosa mi ha lasciato piuttosto spiazzata, e con questo quesito... |
| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 12:01
Fai bene a cercare di capire. Tutte le risposte potranno essere utili, nessuna risposta sarà risolutiva. Devi partire con il definire l'arte. Possibile? Trova la risposta. Definita l'arte (ove possibile) può la fotografia essere considerata arte? Trova tua la risposta, personalemente cerco di capire partendo dall'etimo. Questo per comprendere che le implicazioni sono molte. Io sono sempre per un approccio pragmatico. Mi interessa fare arte o fotografia? A me interessa la fotografia. Non mi considero e non sono un fotografo, meno che mai un artista. Nel passato le maestranze erano chiamate come il loro mestiere, pittore, sculture. Parliamo di geni assoluti. Oggi considero sempre una forma ottimale di complimento l'aggettivare come grande, bravo, geniale fotografo. Diffido molto di tale aggettivazione per l'artista. Per un fotoamatore l'argomento può suscitare fascinazione ma rimanere molto marginale. Non così per l'artista. “ Se non è arte quello che facciamo, allora cos'è? „ Anche solo fotografia. E sarebbe già molto. Buona lettura. |
| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 12:01
Arte e tecnologia sono due lame che pochi di noi hanno imparato ad affilare. |
| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 12:11
grazie del tuo contributo Mirko. io non mi considero neppure una fotografa, quindi credo di essere ancora un gradino sotto nella scala "gerarchica" di chi è cosa, ma l'argomento mi interessa perchè spinta dalla curiosità di capire e conoscere. La risposta serve? Si, no, come hai detto tu, ma nel cercare di capire mi sarò confrontata con tante persone che ne sanno piu di me e questo mi avranno insegnato tanto A me è sempre piaciuto tutto ciò che è "artistico", mi piace dipingere, disegnare, creare (adesso sto scolpendo degli scenari per giochi di ruolo ), scrivere, e in genere ogni attività che mi permette di dar vita ad un qualcosa che nasce dalle mie mani e che prima non esisteva. da poco piu di un anno ho aggiunto la fotografia ai miei hobby (che è questo che sono per me, modi costruttivi per passare il tempo senza abbrutirmi davanti alla tv).. ma di lì a definirmi un'artista ce ne passa. come si dice qua, ci passa un tir di traverso però la domanda mi affascina sinceramente... chi dipinge è automaticamente un pittore? chi scolpisce è uno scultore? non lo so... quand'è che si diventa tali? quando diventa un lavoro, quando qualcuno lo decide e ci chiama così (quindi quando si diventa famosi, si vende una scultura), oppure nel primo istante in cui si impugna uno scalpello a prescindere dal risultato? boh.. |
| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 12:16
“ quando diventa un lavoro „ Mi ero dimenticato di scriverlo. Fotografo è chi mangia con quel lavoro. Se uno è fortunato e non ha bisogno di lavorare per mangiare... può essere una eccezione che conferma la regola. Artista? Vedi sopra. Fotografi o artisti per hobby? Lo diranno i posteri. |
| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 12:38
Morgana82, ti do una risposta così di pancia. Siamo le maestranze di bottega di un Leonardo, un Michelangelo, un Tintoretto. Non siamo artisti perchè esprimiamo la nostra creatività attraverso il medium fotografico, e a volte ci viene anche bene, siamo intesi. L'artista è una persona che produce un'opera d'arte. Quest'opera d'arte (che equivale a dire opera dell'ingegno, della sensibilità, e della capacità tecnica) è offerta a una comunità autorevole (Critici, Artisti, Intellettuali, ecc. ecc.) in condivisione. Questa comunità la riconosce come significativa in maniera corale o quasi, per un motivo o per un altro, e pertanto la consacra effettivamente ad opera d'arte, e spesso la inserisce in una corrente d'espressione artistica. In questo momento, con il riconoscimento dell'opera di un artista da parte di una comunità autorevole, colui che ha prodotto l'opera in oggetto diventa un Artista. |
user30556 | inviato il 24 Gennaio 2019 ore 12:41
Il problema e' che l'Arte non e' una formula matematica, ne un concetto obbiettivamente quantificabile/classificabile. Quindi, personalmente risponderei che arte o non arte, di sicuro faccio fotografia (proprio in senso letterario=Luce>soggetto>obbiettivo>pellicola/sensore>Stampa/monitor)). Ma alla fine, e' cosi' importante? Ricordo Umberto di Baviera, faceva spettacoli vestito da donna, imitava non ricordo che diva. Si sentiva un grande artista. E si divertiva un sacco. Che male c'e' a sentirsi artisti, anche solo un po', tanto o magari delle star? Cambierebbe il mio modo di fotografare? Dubito . Comunque credo ti sia risposta da sola. Prendo per buona che l'artista e' quello che ci lavora. Deve essere classificato per essere prezzato e venduto ( o solo per entrare nei libri di storia dell'arte). Personalmente, altro che artista, ho il complesso (preferisco vederlo come tale ) della mediocrita'. Non solo in fotografia, ma nella vita in generale. |
| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 12:45
“ Il problema e' che l'Arte non e' una formula matematica, ne un concetto obbiettivamente quantificabile/classificabile. „ Non è un fenomeno matematico, e su questo siamo d'accordo (Kandinsky invece non era d'accordo ma vabbè ), sicuramente non quantificabile. Ma oggettivamente classificabile si però. I musei, sono la prova, che l'arte è classificabile. “ Che male c'e' a sentirsi artisti, anche solo un po', tanto o magari delle star? „ Assolutamente niente. Il grande problema è crederci fortemente anche quando di arte, talento e capacità non se ne ha neanche un briciolo. E ti assicuro che di questo tipo di persone il mondo straborda. “ Personalmente, altro che artista, ho il complesso (preferisco vederlo come taleSorriso) della mediocrita'. Non solo in fotografia, ma nella vita in generale. „ Sei in buona, se non ottima, e numerosa compagnia. |
user30556 | inviato il 24 Gennaio 2019 ore 12:48
“ Il grande problema è crederci fortemente anche quando di arte, talento e capacità non se ne ha neanche un briciolo. E ti assicuro che di questo tipo di persone il mondo straborda. „ Non mi sembra un problema, almeno collettivo, quanto individuale, qualora ad ognuno di essi dovesse crollare il castello di carte pazientemente costruito . |
| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 12:50
“ Non mi sembra un problema, almeno collettivo „ Non sai quanto invece lo è socialmente parlando. Perchè così come ci sono persone che si credono fortemente "artisti", ci sono numerose persone che si credono fortemente: "scienziati" -> NOVAX "politici" "psicologi" "economisti" "letterati" ecc. ecc. ecc. |
user30556 | inviato il 24 Gennaio 2019 ore 13:01
“ Non sai quanto invece lo è socialmente parlando. Perchè così come ci sono persone che si credono fortemente "artisti", ci sono numerose persone che si credono fortemente: "scienziati" -> NOVAX "politici" "psicologi" "economisti" "letterati" ecc. ecc. ecc. „ Probabilmente saro' un po' asociale, ma continuo a non vedere il problema. Ognuno e' libero di credersi cio' che vuole, nel privato. Certo ad un professionista (in una certa misura anche all'artista) sono richiesti degli standard ben precisi che ne garantiscano la qualita' del servizio offerto. |
user158139 | inviato il 24 Gennaio 2019 ore 13:30
Attenzione che in inglese la parola art ha un significato più simile ad ars in latino che ad arte in italiano. |
| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 14:09
“ Attenzione che in inglese la parola art ha un significato più simile ad ars in latino che ad arte in italiano. „ Hai proprio ragione,e inconsciamente c'ho pensato anche io mentre leggevo lo stralcio. In effetti Art in Inglese comprende anche la semantica della tecnica artigianale, la capacità di "mestierante" (se si può dire così :D) |
| inviato il 24 Gennaio 2019 ore 14:19
Come quello che facciamo si colloca all'interno del panorama fotografico o artistico non lo decidiamo mica noi. Noi possiamo definirci come ci pare, ma rimarrebbe un' auto-definizione che, come per tutti gli atteggiamenti auto-referenziali, al di fuori della nostra sfera personale lascia il tempo che trova. Cosa sia e come si colloca quello che produciamo da un punto di vista fotografico, lo decidono gli altri. Gli editori, che decidono di spendere il proprio tempo e le proprie risorse nel pubblicare sui loro libri e/o riviste un nostro lavoro, lo rendono degno di considerazione da un punto di vista fotografico. Una critica positiva da parte di un critico d'arte, che ne parla di sua spontanea volontà, lo può rendere dignitoso da un punto di vista artistico. La presenza all'interno di cataloghi, mostre, festival di rilievo, che non si fanno pagare per ospitarlo, da sicuramente valore al nostro lavoro. Le nostre fotografie valorizzate e acquistate (a caro prezzo) attraverso canali di vendita che le propongono a un pubblico di un tipo o di un altro. Quello che noi siamo, lo decidono gli altri con le loro azioni nei confronti delle nostre foto. Il fotografo è colui che genera immagini utilizzando tecnica fotografica. Più è bravo, più è creativo, più ha cose da dire, più c'è la possibilità che quello che produce divenga assimilabile ad opere artistiche. Ma passare dal ruolo di artigiano a quello di artista non solo non è scontato bensì è una cosa assai difficile. Così come è difficile dipingere una tela che abbia valenza di opera d'arte nell'immenso mondo dei pittori. Se questo accade è molto probabile che accada quando il fotografo stesso ha una cultura e una formazione artistica: altrimenti è difficile produrre dei lavori che abbiano tre o quattro livelli di lettura, e citazioni, e parlino per metafore più o meno evidenti, come spesso si trovano ad avere le opere d'arte, se quelle cose uno non sa neppure che esistono. EDIT: credo anch'io che la traduzione di "artigiano" sia più calzante, nell'interpretare gli scritti di Feininger. Tra l'altro considero il suo "Principles of composition" una pietra miliare all'interno di un percorso di formazione fotografica. E non credo di essere il solo. |
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