| inviato il 29 Aprile 2018 ore 11:42
Pungolato dal caro Franco-Jeronim, apro questo topic: su un tema che nella vita di un forum non è irrilevante, ma consapevole del fatto che si è detto (dell'argomento) a sufficienza per rischiare di: - dire solo banalità - materializzare semplicemente due partiti contrapposti - trovar modo di arrivare agli insulti Mi auguro di no: in fondo è un modo per chiacchierare. E se il tema non interessa... si può certo andare oltre Lo spirito è formulare la cosa in modo aperto, per favorire approcci e spunti anche diversissimi tra loro. Come personalmente preferisco. Il presupposto, semplice, è che dopo un bel po' di tempo dedicato a "certe cose" e un po' di osservazione, penso che il totem della critica costruttiva sia solo un totem: per quanto non privo del suo senso, nulla di più. A proposito di totem, nel dubbio, la definizione di wikipedia, che non guasta mai. it.wikipedia.org/wiki/Totem L'idea che la critica costruttiva sia qualcosa che fa crescere suona bene e sembra piuttosto ragionevole. Credo sia apprezzabile a livello di idea, come cosa in sé. E certamente ha molti cultori onestissimi. Ma traducendo nella pratica reale, a me pare che semplicemente non funzioni. E che anzi tenda di solito (sottolineo "tenda") a promuovere qualcosa di diverso da una presunta crescita. Ovvero omologazione. Omologazione ai codici diffusi nel luogo in cui ci si trova, che di solito sono la base della maggioranza delle critiche. Omologazione perché fotografare è sempre più facile e se ti dicono "fai così" non ci metti troppo a "fare così". E il "fare così" è normalmente legato all'ortodossia del circolo in cui ci si trova. Inoltre, pur ripetendo che l'idea potrebbe avere il suo perché, per funzionare avrebbe forse bisogno di alcuni presupposti, che però rarissimamente si verificano. Non ultimo ruoli definiti ed elementi di sensibilità condivisa che si incontrano una volta su mille. Di un qualche equilibrio in un ipotetico rapporto maestro-allievo, difficilissimo a realizzarsi e inadatto a piattaforme quali forum o social. E ancora, in un contesto (giustamente) democratico, come fa il principiante che presumibilmente ancora "non sa", ovvero il destinatario privilegiato di ogni critica, a distinguere le boiate da cose più degne? Si basa sulla dialettica di chi scrive? Spesso leggiamo dissertazioni su questo o quell'elemento che "non piace", in onore al dovere di "spiegare perché non ti piace", laddove il problema è magari semplicemente che la foto è insignificante, messa male, banalmente... brutta. Criticarne aspetti specifici, in questo caso, ha qualche minima utilità o è fuorviante e basta? Non è che conduce solo alle tanto odiate foto perfettine che non dicono niente? Spessissimo, si arriva a espressioni canonche del tipo: "vogliono la critica ma poi non la accettano", dando per scontato che il criticante ha svolto la sua nobile missione e il criticato è il solito permaloso che vuole solo complimenti e like. Ma le cose sono più complesse, perché non si può affrontare questo argomento senza considerare i normali meccanismi della relazione umana. Un esempio solo, personale: io non tollero il sarcasmo (che è cosa assai diversa dall'ironia), per cui è quanomeno ovvio che se lo incontro in un commento non mi freghi nulla del merito, per interessante che possa potenzialmente essere. Per non scrivere un post iniziale lunghissimo, non metto altra carne al fuoco qui, ma chiedo, a chi ne ha voglia: - tra l'atteggiamento abitualmente definito social del "bellissima" (il più delle volte buttato a caso) e lo spirito del gendarme alla ricerca del pixel storto, si può fare qualcosa di utile o no su certe piattaforme? - la presunta crescita, che mi pare peraltro una cosa oggettivamente assai poco definibile, passa davvero per qualcosa di questo genere? - non essendoci ruoli gerarchicamente definiti (ammesso che questa possa poi essere buona cosa), non è che semplicemente si incontrano solo due tendenze, quella di chi è "umilmente allievo" e di chi è "aspirante maestro" a soddisfare bisogni emotivi reciproci, che con la fotografia c'entrano poco? - e in ultimo, come vi regolate? Cioè, quali criteri usate? Ho citato all'inizio Franco-Jeronim, che i suoi criteri li ha spesso espressi e che credo possa essere un interssante modello. Ma se anche lo fosse, cosa succede concretamente su scala più vasta? Proprio Franco faceva riferimento al ruolo che dovrebbe competere a presumibili opinion leaders: ma chi dovrebbe essere tale e perché? Buon week-end F PS: non tirerei in ballo qui "like di scambio" e simili, che la faccenda si amplia troppo. PS 2: se possibile non partirei dall'idea che qualunque pensiero differente dal nostro denoti idi@zia nel prossimo. Questo di sicuro non fa crescere |
| inviato il 29 Aprile 2018 ore 13:17
Caro Francesco, avrò pochissimo tempo in questi giorni per seguire la discussione ma mi fa piacere inaugurare gli interventi su un tema che, come sai, mi sta particolarmente a cuore. Sono convinto che le recenti e passate "tenzoni", più o meno nobili , che ci hanno visti su posizioni antitetiche siano state spesso la conseguenza dei limiti insiti in questo tipo di comunicazione. Le difficoltà di approfondimento e qualche malinteso hanno poi fatto il resto. Vorrei pertanto iniziare con ciò che credo ci accomuni piuttosto che con ciò che (forse!) ci divide. Mi scuserai se riporto qui un vecchio articolo, intitolato "una fuga continua" che il mio amico Giuseppe Pagano scrisse sul blog "pensierifotografici" ( pensierifotografici.wordpress.com/2014/08/12/una-fuga-continua/ ) ma non potrei trovare parole migliori per definire alcuni concetti che, a mio giudizio, sarebbe bene tenere a mente sia nel rivestire il ruolo di "critico" che in quella di "criticato". Scrive Giuseppe Pagano: "UNA FUGA CONTINUA" " All'inizio dal forum nazional popolare dove valangate di like celebrano il nulla. Dal workshop dove si impara a dominare l'ora blu, verde e gialla. O dalla rivista dove il guru di turno, articolo dopo articolo, instilla i suoi gusti (e i suoi limiti). Sgusciare da queste trappole è relativamente facile: ma possiamo incorrere nell' ingenua illusione di esserci liberati una volta per tutte. Perché, in realtà, chi ci ha strappato da un circolo vizioso può indurci a sua volta in una gabbia mentale, anche se dotta e sofisticata: e più elevato è il suo spessore, più subdolo può essere il condizionamento, come una sabbia mobile che ci fagocita, lenta e inesorabile. La fotografia rimane fortunatamente un mistero insondabile, e il libro del critico in vista (o alternativo) rimane solo un mattone di un muro in perenne costruzione; la lettura portfolio dell'autore qualificato è un parere che può anche incastrarci immotivatamente in un solco di soddisfazione o mortificazione. E così pure il boss del circolo fotografico, o il blog che martella tutti i giorni e fa tendenza. Queste cautele negli approcci e nelle frequentazioni ovviamente non ci devono portare ad un piatto relativismo e impedire di costruire un auspicabile castello di ragionamenti, consolidare un personale sentire, sposare tratti filosofici e perfino – nel caso –dogmi autoriali. Ma tutto ciò non ci esime da un continuo sforzo di riflessione, pronti anche a demolire alcuni pezzi del nostro interminabile puzzle per ricominciare. Perché la libertà, l'apertura, lo spessore non si riescono a conquistare: sono una tensione. E allora l'interrogarci, il passare da un saggio ad un altro, il cercare di scorgere schegge di verità anche in chi – secondo il trend del momento – è buttato fuori fra i reietti non può che diventare il modus vivendi fotografico che ci consente di trovare in noi limiti e bassezze, ma anche di capire, godere, stupirci… rialzarci. " Buon WE "lungo" anche a te. Franco |
user117231 | inviato il 29 Aprile 2018 ore 13:21
Seguo questa discussione con l'interesse di chi ha la certezza del dubbio di non aver capito cosa sia Fotografia, nella speranza, spero non vana, di ottenere delle risposte certe e inopinabili. Perchè io sinceramente non capisco... |
| inviato il 29 Aprile 2018 ore 13:42
ciao trovo la questione posta in questo thread molto seria e profonda. forse troppo per essere discussa serenamente da parte di una comunità che raramente ha dato prova di capacità di dialogo al suo interno. i problemi principali che ostano sono molteplici, di natura personale, sociale e culturale: eccesso di protagonismo, voglia di rivalsa, solitudine, arroganza, incapacità di ascoltare gli altri. per questo il mio personale convincimento è che poco di buono può arrivare dal forum, che infatti utilizzo quasi esclusivamente per scambiare qualche informazione di natura tecnica. la mia crescita, se mai ve ne è stata una, è derivata tutta da rielaborazioni personali. |
| inviato il 29 Aprile 2018 ore 13:45
Mi fa davvero piacere Franco, che abbia inaugurato tu i commenti a questo topic. Anche perché sai bene che ti considero tra i non moltissimi che possono e vogliono dare senso a certi argomenti, senza posizioni troppo preconcette o semplicemente facendo sarcasmo, via semplice e facilmente applicabile a tutto. E trovo apprezzabilissima la scelta che hai fatto, in termini di argomento di partenza: è difficilissimo, in un post, per quanto lungo, riuscire a toccare anche solo piccola parte degli annessi e connessi al tema... Punto di partenza che risponde in fondo anche al Felix, e che è poi alla base del mi topic stesso. “ Queste cautele negli approcci e nelle frequentazioni ovviamente non ci devono portare ad un piatto relativismo e impedire di costruire un auspicabile castello di ragionamenti, consolidare un personale sentire, sposare tratti filosofici e perfino – nel caso –dogmi autoriali. Ma tutto ciò non ci esime da un continuo sforzo di riflessione, pronti anche a demolire alcuni pezzi del nostro interminabile puzzle per ricominciare. „ Qui c'è molto: ovvero... Tra l'inevitabile relativismo (a cui sono perfettmente consapevole che il mio ragionamento può portare se abbracciato superficialmente) e i dogmatismi prêt-à-porter di ordine quotidiano, è davvero possibile in contesti come questo, trovare un punto di equilibrio sano, ma che soprattutto possa essere in qualche modo utile? Sai che io credo si possa trovare più facilmente "parlando intorno alla fotografia" che non "criticando le fotografie", ma non è affatto detto sia così... Io tendo sempre a dare più peso al metodo che al merito, ma forse, se come intuisco tu suggerisci un modello, può darsi che aiuti tu me (e qualcun altro) a modificare un po' approccio Felix: se cerchi risposte certe e inopinabili, non ti resta che cambiare pianeta. Meglio, galassia |
| inviato il 29 Aprile 2018 ore 13:48
“ forse troppo per essere discussa serenamente da parte di una comunità che raramente ha dato prova di capacità di dialogo al suo interno. i problemi principali che ostano sono molteplici, di natura personale, sociale e culturale: eccesso di protagonismo, voglia di rivalsa, solitudine, arroganza, incapacità di ascoltare gli altri. per questo il mio personale convincimento è che poco di buono può arrivare dal forum, che infatti utilizzo quasi esclusivamente per scambiare qualche informazione di natura tecnica. „ Credo tu abbia esposto, bene, un pensiero condivisibile Cameramaniac. Sulle conclusioni, e qui il senso del topic, si può tentare di capire se (comunque non urbi et orbi: questa sarebbe pura fantasia), qualcosa di appena utile si può fare, o se invece c'è una fisiologia insuperabile... |
user117231 | inviato il 29 Aprile 2018 ore 13:53
Francesco, credo che per una volta si potrebbe anche parlare di fotografie, ma dovremmo dare tutti la nostra disponibilità eventuale alla critica costruttiva delle proprie. Personalmente certe foto mi lasciano basito, e certa Fotografia non la capisco, mi sembra scontata e banale.. ed è questo uno dei motivi che mi hanno fatto decidere di non provarci nemmeno. Ho sempre ritenuto che fossero gusti personali. Ma se non è così, allora spiegatemi perchè una certa immagine va apprezzata ed un'altra ignorata. Da solo, non ci arrivo. |
| inviato il 29 Aprile 2018 ore 14:08
“ Ma se non è così, allora spiegatemi perchè una certa immagine va apprezzata ed un'altra ignorata. Da solo, non ci arrivo. „ Felix, credo che mescoli due cose diverse... Il fatto che qualche foto viene apprezzata e qualcun'altra ignorata ha mille motivi. Legati alla fotografia, al modello di fruizione, alla natura del suo autore... Il punto, qui perlomeno, è cosa succede quando non la ignori, se non la ignori Comunque, tra parentesi, se una foto non mi dice nulla e nemmeno conosco l'autore, trovo abbastanza normale ignorarla. Tu no? |
| inviato il 29 Aprile 2018 ore 16:29
Francesco, mi scuserai se lo scrivere dal cellulare mi costringe ad essere sintetico e fin troppo schematico. Nel parlare di critica fotografica, come tu stesso sostieni, è necessario riflettere sulle caratteristiche dello spazio in cui stiamo scrivendo. Questo è un forum generalista che raccoglie le più diverse tipologie di persone, di approcci ed ambizioni. Ciò non toglie che una forte componente degli iscritti, penso la maggioranza, vi è entrato proprio con lo scopo di ricevere quelle che, con una definizione che entrambi non amiamo, vengono descritte come "critiche costruttive". Gli stessi scrivono spesso che il forum li ha aiutati a "crescere". Ed io credo ci sia anche del vero. Posso concordare con te sui concetti che hai espresso ma credo che, perlomeno in questi spazi, la definizione di "totem" per la "critica costruttiva" e per la "crescita" sia di complicatissima digeribilità. Tutto ciò va trascurato? E se vogliamo dare più peso al metodo che al merito come dovremmo comportarci con Pinco Pallino che magari fotografa da vent'anni, si sente esperto, ha 100000 likes e ci chiede specificatamente (a me è successo spesso) di criticare le sue scadentissime fotografie? Educazione certo, attenzione ai toni ed un po' di tatto ma il merito deve anche uscire in qualche modo. Credo sia un vicolo cieco la cui unica possibile uscita - sarà anche dolorosa - è l'onestà intellettuale di dire comunque quello che si pensa. Mi dirai "chi sei tu per decidere che quelle foto sono scadentissime?". Ti rispondo: NESSUNO! Ma quali alternative ho? Lo ignoro? Teniamo anche presente che dovrei affrontare gli stessi interrogativi e gli stessi scrupoli nel caso in cui quelle foto le trovassi fantastiche: "chi sono io per dire che sono fantastiche?". Nelle attuali dinamiche del forum non credo si tratti di fare eleganti e raffinati ragionamenti (che pure seguirei e farei volentieri) ma di prendere atto, pragmaticamente e "rozzamente" che la critica, comunque vogliamo intenderla, non esiste. Juza ha predisposto dei suggerimenti utili per approcciarsi ai commenti. Ho scritto recentemente che, a mio modesto giudizio, quelle indicazioni andrebbero in parte riviste ed integrate ma costituiscono pur sempre una base, una via indicata e più volte richiamata dall'editore ma, praticamente, non viene seguita quasi da nessuno. Per evitare l'errore di suggerire le brioche al popolo affamato credo che dovremmo cominciare dal cucinare il pane. Ma possiamo o dobbiamo essere noi i fornai? Entra in gioco quello che ho spesso definito ruolo degli opinion leaders. Avrò modo di parlarne più avanti. Ciao a tutti Franco |
user117231 | inviato il 29 Aprile 2018 ore 16:35
E meno male che avevi premesso.. che saresti stato sintetico. Continuo a seguire.. |
| inviato il 29 Aprile 2018 ore 17:01
Anche io al volo... magari ci si torna dopo, ma per punti brevissimi: - Totem: la definizione irriverente (scherzosa) non è rovolta alla cosa in sé (la critica cotruttiva in questo caso), ma al fatto che in molti casi, come spesso e anche per altro avviene in rete, si ammanta di qualcosa di mistico che ne travalica il reale valore. Totem in questo senso quindi, come il magico sfocato, il progetto e via di seguito: ottime cose, spesso un po' troppo enfatizzate, diciamo così... - Su coloro che si ritengono cresciuti credo occorra un capitolo a parte: lo sono davvero? La ragione per cui lo sono è veramente quella? Io vedo gente su Facebook che in un anno fa progressi strabilianti, se la direzione di crescita è far benino quello che altri fanno... Difficile dire cosa in specifico la determina. Spesso è più che sufficiente l'osservazione e il disporre di mezzi che rendono facile progredire. - No, non ti direi mai (io) "chi sei tu per decidere": hai conoscenza ed esperienza, ti dedichi in modo serio e impegnato alla fotografia, sei intelligente. Credo che nel contesto dato tu possa certamente portare valore aggiunto. Ma sai che non tutti possiedono tali requisiti, e che il concetto di critica costruttiva (in rete) ha natura (giustamente) democratica... E' in questo senso che tovo il problema di metodo, e non di merito. Mi spiego: se Marra mi fa una certa critica e la seguo, diciamo che miglioro. Se me la fa Pippo e la seguo, miglioro o mi adeguo ai canoni del clan di Pippo? E nel mare magno della rete, qualcuno mi dirà: "chi l'ha detto che Marra è meglio di Pippo"? Ed ecco che la via che dovrebbe tenere lontano il relativismo che richiamavi all'inizio Franco, ci finisce come in un imbuto... |
| inviato il 29 Aprile 2018 ore 17:18
ho letto i pensieri di Francesco Merenda e Jeronim e scusate se dico la mia opinione ,penso che dovrebbero esserci dei moderatori qualificati nei vari settori che esprimano il loro insindacabile giudizio sulle immagini soprattutto per livellare i tanti mi piace dati per scambio senza reale valore dell'immagine . Lo so che molti se avvenisse questo abbandonerebbero il sito ,la verità é sempre amara grazie a tutti roby |
user117231 | inviato il 29 Aprile 2018 ore 17:23
Ho una domanda. (..sto partecipando alla discussione con serietà..) Cosa fa di una fotografia, una buona fotografia ? Meglio.. cortesemente mi dareste una definizione precisa di " una buona fotografia ". ... E' tutto correlato al tema del thread. Da qualche parte bisognerà pur partire per arrivare a qualche risultato. |
user104642 | inviato il 29 Aprile 2018 ore 18:17
Ho letto con molta attenzione gli interventi fin qui giunti e ho una personale opinione sulle fantomatiche "critiche costruttive". Dal mio punto di vista sarebbe meglio che fossero espresse da figure "esterne" o da persone che hanno un certo tipo di bagaglio culturale (fotograficamente parlando), senza dimenticare la permalosità del fotoamatore che può rendere tutto più difficile per una critica 'costruttiva' che ridimensiona un suo lavoro (che magari ha avuto commenti sterili ma in gran numero e, di fatto, la celebrano come foto d'autore). Poi ci sono tecniche che si prestano ad essere commentate in modo costruttivo ed altre no, su queste ultime ci si dovrebbe soffermare sull'aspetto artistico/contenuto/messaggio, tralasciando l'aspetto/parametro tecnico del tutto marginale ai fini della riuscita. Ma in fondo credo abbia ragione Franco quando dice “ Nelle attuali dinamiche del forum non credo si tratti di fare eleganti e raffinati ragionamenti (che pure seguirei e farei volentieri) ma di prendere atto, pragmaticamente e "rozzamente" che la critica, comunque vogliamo intenderla, non esiste. „ |
| inviato il 29 Aprile 2018 ore 18:19
“ penso che dovrebbero esserci dei moderatori qualificati nei vari settori che esprimano il loro insindacabile giudizio sulle immagini soprattutto per livellare i tanti mi piace dati per scambio senza reale valore dell'immagine . „ Ciao Roby. Sono stato per un certo periodo in una piattaforma con tali caratteristiche, dando anche un contributo (in un terreno a me familiare) non come moderatore, ma piuttosto in senso "tecnico" e mi sento di dirti che: - scopo, nel caso, non credo dovrebbe essere quello di portare un giudizio insindacabile, ma piuttosto di definire una "linea di lavoro", che non è verità, ma una sorta di posizione editoriale, quindi comunque contestabile. - Anche rispetto ai like che definisci "di scambio", non credo sarebbe utile una forma di moderazione: i meccanismi si conoscono e non uccidono nessuno in fondo - Ma non tutto funziona dappertutto. Non vorrei sbagliare, ma in una piattaforma di questo genere non so se sarebbe ideale. E nemmeno credo aiuterebbe più di tanto in quel senso di "crescita" di cui stiamo parlando... |
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