| inviato il 25 Novembre 2017 ore 11:28
Altra sagra dell'ovvio, riscoprono l'acqua calda. |
| inviato il 25 Novembre 2017 ore 15:49
Non so se sentirmi in imbarazzo per Leica o per chi ha scritto l'articolo. Assolutamente d'accordo con Pollastrini. |
| inviato il 25 Novembre 2017 ore 17:19
Secondo me è un pippone (essendo d'accordo con Pollastrini) fatto ad uso e consumo degli ignorantoni che pensano che le lenti per Apsc siano di serie B solo perché il sensore è più piccolo del full frame. . Ed hanno dato una lezione di ottica (ovvia per chi ne capisce) agli esperti da forum. E per quanto mi riguarda hanno fatto più che bene, quelli che dovrebbero essere in imbarazzo sono quelli che ne sanno come mia nonna (che è morta) ma che pontificano sulla base di roba spannometrica -non- capita rubacchiata da forum dai dubbi contenuti. |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 2:44
Ho sempre sostenuto, che FF oggi é più simile ad una MF analogica...per questo trovo il piccolo m4/3 la reincarnazione della prima idea di Leica! Nel trovare il miglior compromesso fra dimensioni e risultati! Trovo ugualmente valide le scelte di Leica con questa bella camera! |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 4:20
C'è un modo per convertire gli mtf in mpx "reali" risolti dalla lente con un specifica macchina/sensore ? A me mtf dice poco ma capisco bene quando su dxomark dicono che una determinata lente risolve la xx% di un determinato sensore Mi sembra che questo revival usi strumenti vecchi e complessi per generare confusione |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 7:35
Antonio Dini è un giornalista con una scioltezza di scrittura notevole. Scrive di tecnologia di consumo per il grande pubblico. E' laureato in scienze politiche. Se mi mettessi a scrivere di argomenti legati a scienze politiche, sono sicuro che scriverei più frescacce di quante ne scriva lui, che primo al mondo parla delle dimensioni di un fotone. L'articolo sulla Leica CL è semplicemente pubblicitario, è noto che Leitz ha sempre costruito obiettivi risolventi. |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 9:14
Ma chi le vede 60 l/mm.. io forse con il microscopio |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 9:34
Post scriptum analogico Un piccolo post scriptum, per gli amanti dei particolari e per chi ama gli obiettivi vintage: prima abbiamo detto che il potere di risolvenza di una pellicola è fisso e che si usavano pellicole speciali ad alta risolvenza. Sopra la qualità di una pellicola, sopra cioè la dimensione dei grani dei sali d'argento, non è possibile avere punti e quindi quello era il limite analogico della capacità di di risolvere una immagine nel mondo analogico. Gli obiettivi giustamente non eccedevano (o se lo facevano, eccedevano comunque di poco) il potere di risolvenza delle migliori pellicole da test. Leica era famosa per questo, come la sua connazionale tedesca Zeiss. Ma erano comunque valori molto più bassi di quelli ottenibili oggi con i moderni sensori digitali. Per questo motivo valori di 40 o 60 coppie di linee per millimetri devono essere messi in proporzione anche con il potere risolvente degli obiettivi del mondo analogico. Indicativamente, 30 coppie di linee per millimetro era già un grande risultato. I valori di oggi sarebbero quasi da fantascienza, anzi sostanzialmente inutili perché nessuna pellicola avrebbe mai potuto fermare immagini con questa risoluzione. Se oggi ha senso, tramite adattatori, utilizzare sul digitale i vecchi obiettivi vintage, non è tanto per la risoluzione, ma anche e soprattutto per la firma e il timbro unici, dettati da altre proprietà ottiche (i tipi di vetri impiegati, il livello di trasparenza, il tipo di aberrazioni e correzioni). Un mondo affascianante, ma estremamente complesso. Onestamente io non ne capisco molto, e oltretutto parto sempre dal presupposto che gi obiettivi servano in primis per fotografare e quindi, facendo gusto i conti della serva, se un obiettivo è più nitido si un altro è sempre meglio avere quello più nitido perché comunque sia mi aiuta di più di quanto non farebbe un obiettivo meno nitido ... e questo a prescindere dai motivi tecnico/scientifici per i quali esso è effettivamente più nitido. Ma arrivare a sostenere che sia un grande risultato, anzi un risultato da primato, avere oggi obiettivi capaci di una risoluzione di 60 coppie di linee/mm, dimenticando per inciso che già quarant'anni orsono esistevano obiettivi, non solo Leica e Zeiss chiaramente, capaci di risoluzioni di 90/100 coppie di linee/mm mi sembra una baggianata epocale soprattutto allorquando pretende di affermare che all'epoca della pellicola era inutile avere risoluzioni maggiori di questa perché in ogni caso non esistevano ... allora ... e quindi men che meno esistono oggi, delle pellicole capaci di risoluzioni così alte! Forse sarebbe il caso che qualcuno di buona volontà gli spiegasse che anche una pellicola tutto sommato mediocre come la Kodak Colorplus (o come diavolo si chiama lei) 200 ASA risolve tranquillamente, a seconda è ovvio della mira a contrasto scelta per la misurazione, fra le 50 e le 100 coppie di linee/mm ... |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 10:08
Forse non ho compreso fino in fondo quanto dice ma mi pare di capire due cose: Il nuovo corpo macchina non conta nulla perché che fa la differenza é la nuova ottica. Non serve a nulla comprare una full frame perché con una apsc di altissima qualità che costa dalle due alle tre volte di più si ottiene lo stesso risultato. |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 10:20
Solo come nitidezza, come pdc e resistenza agli alti iso non penso. |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 10:33
@ Carlton: "Mi sembra che questo revival usi strumenti vecchi e complessi per generare confusione" Non è un revival che usa strumenti vecchi, questi grafici si usano tuttora ed hanno una ragione d'essere totalmente diversa da quello che ti aspetti tu. Questo perché il dirti semplicemente quanto mpx vengono risolti da quella lente su quel sensore non ti dice il ""cosa" ed il come" che sono appannaggio di quei grafici mtf. Bisogna ovviamente saperli leggere ma ci sono diversi interventi che puoi trovare su Google tanto per cominciare che dipanano un po' la matassa. Con questo non voglio dire che il "quanto" non sia importante, ma è comunque totalmente slegato da quello che ti può dire un grafico mtf circa il comportamento della lente in questione. Aggiungo, i grafici mtf vengono tuttora pubblicati per esempio da Canon per le sue lenti, ma non solo da loro. L'unica accortezza che bisogna usare è che a volte (proprio Canon mi pare che faccia così) pubblicano la tabella che si riferisce a calcoli e non a misurazioni effettivamente effettuate sulla lente come invece fanno (mi pare eh, potrei ricordare male) Leica è Zeiss per esempio. Sarebbe molto bello se il Gattonenero passasse di qua ed avesse una mezz'ora da buttare via dato che la sua conoscenza sull'argomento è notevolissima ed i suoi interventi sempre illuminanti. Però vedo che gironzola anche il Valgrassi quindi siamo messi bene |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 12:23
@Sergio Campari “ Non serve a nulla comprare una full frame perché con una apsc di altissima qualità che costa dalle due alle tre volte di più si ottiene lo stesso risultato „ Quando un non addetto ai lavori come questo giornalista parla di fotografia digitale c'è sempre il sospetto che si spieghi male perché non ha capito. Leggendo il suo blog in realtà ne capisce abbastanza (non completamente, per carità). Questo perché non ci si improvvisa, viviamo in un'epoca di specializzazione spinta. Se ammettiamo che un umano dalla vista normale risolva 6-7 paia di linee per mm a 25 cm, tutto discende da triangoli simili che si studiano in seconda media. Innanzitutto la risoluzione dipende soltanto da: - dimensione lineare del pixel - diffrazione Facciamo un esempio reale, le Canon 7DM2 e 5DS hanno entrambe pixel di ca. 4 um (micron) di lato, quindi i due sensori hanno la stessa risoluzione. Per fare confronti, bisogna usare lw/ph. lp/mm abbiamo visto che è lo stesso numero (stessa dimensione del pixel), ma la 5DS ha l'altezza del sensore che è ca. 1.6 (crop Canon) volte quella della 7DM2, quindi avrà lw/ph 1.6 volte più alto. lw=larghezza di linea, ph=lato corto sensore o altezza in mm. Se uno rispetta tutte le equivalenze e osserva le due foto 1:1 a schermo, la risoluzione sarà la stessa. Se invece si stampa in qualsiasi formato, metti 20x30, la 7DM2 mostrerà necessariamente meno dettagli. Per mostrare gli stessi dettagli, il pixel della 7DM2 dovrebbe essere 4/1.6=2.5 um (micron). Senonché con un pixel da 2.5 um succedono queste cose: - peggiore SNR - maggiore influenza della diffrazione - più importante: pochi obiettivi capaci di risolvere 1.6 volte di più di un obiettivo FF di classe Beninteso, la scena ripresa deve prestarsi a mettere in rilievo la risoluzione, inutile fotografare la bandiera italiana e basta! Spero che sia chiaro perché si ha bisogno di tante lp/mm, dire che non le vediamo è vero a livello del sensore. ma 60 lp/mm ingrandite 10 volte danno giusto 6 lp/mm. |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 12:35
Se si guardano i test su Photozone dello stesso obiettivo provato su Aps-C e FF con la stessa risoluzione, per esempio le Sony da 24mp, si può notare cha a causa della Mft peggiore, la Aps-C ha una risluzione che è "solo" il 90% della FF. Il sunto dell'articolo è che costruendo obiettivi con maggiore risoluzione, si compensa questo gap. Questa è anche la strada scelta da Olympus/Panasonic/Fuji, che mettono a disposizione una notevole quantità fissi di qualità elevata. |
| inviato il 26 Novembre 2017 ore 12:41
“ Forse non ho compreso fino in fondo quanto dice ma mi pare di capire due cose: Il nuovo corpo macchina non conta nulla perché che fa la differenza é la nuova ottica. Non serve a nulla comprare una full frame perché con una apsc di altissima qualità che costa dalle due alle tre volte di più si ottiene lo stesso risultato. „ Più o meno. Però, secondo me, il senso della comunicazione Leica è da interpretare in relazione alle FF degli altri brand . Cioè, non intendono dire che una APS-C può offrire una qualità dell'immagine pari o superiore ad una qualsiasi FF in assoluto, sarebbe un autogol visto che producono anche corpi FF (e oltre). Ci stanno dicendo che una APS-C Leica può essere superiore ad una FF di altra marca. Credo che con la pippa sulla risolvenza stiano ponendo l'accento sulla qualità dell'ottica e in particolare sull'ottimizzazione del suo funzionamento in base a quel corpo macchina specifico per prendere le distanze col trend giapponese, che invece punta sempre più sull'elettronica (megapixel, sensori retroilluminati, centinaia di punti AF, ecc.) e sempre meno sulla qualità ottica e sull'equilibrio che c'è (sempre in termini di qualità) tra corpo macchina e obiettivo. Tradotto in termini da bar: "è inutile che fate sensori FF da 100 megapixel se poi non avete ottiche adeguate. Meglio la nostra APS-C." Conoscono bene il target dei clienti Leica e sanno esattamente come comunicare con loro. Se uno deve entrare nella boutique Leica e spendere in media 4000€ per un obiettivo e 4000€ per un corpo macchina devi pur dargli una soddisfazione, no? Ecco, snobbare "la moda del megapixel" è un ottimo argomento di conversazione nella boutique. Perfetto soprattutto se vuoi distinguerti da marchi come Sony che producono anch'essi mirrorless costose. Senza nulla togliere all'indiscussa qualità dei prodotti Leica, bisogna capire che c'è da giustificare la classificazione del prodotto sul mercato, il suo prezzo insomma. A mio avviso, questo è il succo della questione. |
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