| inviato il 20 Luglio 2017 ore 8:09
16:9 ovvero, formato panoramico. In fotografia non mi piace, lo dico subito e sono qui a scrivere queste righe per capire insieme a voi fino in fondo il perché. La mia motivazione finora è semplice: mi limita la visione sull'asse verticale e lo fa in maniera molto, troppo marcata. Precisiamo un pochino il discorso: parlo di immagini non in movimento, fotografia intesa quindi come fotogramma e dall'orientamento orizzontale, poco importa il genere. Guardando un video questa sensazione di limitazione invece si attenua, se lo schermo poi è grande, diciamo cinematografico, svanisce quasi del tutto. Lo sappiamo tutti, il campo visivo dell'occhio umano equivale praticamente a 4:3 come il vecchio rapporto della televisione a tubo catodico quella che, per intenderci, ora piace molto meno rispetto ai nuovi pannelli a formato panoramico. Ma torniamo ai miei gusti: se le immagini scorrono in un video la visione panoramica orizzontale viene incontro al mio modo di guardare. Ciò che ho attorno in movimento lo percepisco pressapoco con quel rapporto lì. Al contrario se le immagini sono ferme più il rapporto tende ai 4:3 e più il mio occhio è soddisfatto. Ho notato che maggiore è il tempo che dedico alla post produzione maggiori sono le possibilità di finire per scegliere un formato 4:3 cioè, più guardo un'immagine (anche lavorandola) più mi “innamoro” dei dettagli attorno al soggetto principale arrivando a scegliere un formato vicino ai 4:3. Negli anni ho modificato il mio flusso di lavoro spostando il ritaglio alla fine, o meglio, faccio delle prove di ritaglio subito per farmi un'idea ma poi sviluppo tutto lo scatto e solo alla fine se necessario ritaglio. È l'ultima operazione se non vignetto. È un fatto che i vecchi negativi da 35mm come anche le moderne reflex digitali ff hanno un rapporto d'aspetto di 3:2. Un rapporto d'aspetto che ammicca contemporaneamente agli altri due, una via di mezzo insomma. Ho imparato a comporre vent'anni fa con questo rapporto utilizzando il negativo. Mi è stato insegnato a comporre in macchina e così sono abituato a fare tutt'oggi. Purtroppo durante il periodo analogico non ho mai avuto la possibilità di usare altri negativi se non i 35mm. Poi arriva il digitale. La prima macchina senza rullino che ho comprato aveva il sensore a 4:3. Era una compatta Sony e non scattava in raw. La prima cosa che feci fu quella di impostare il rapporto d'aspetto a 3:2 perché così ero abituato. Tutti i jpeg prodotti con quella compatta quindi li ho scattati così. Quando alcuni anni dopo comperai la Canon g10 feci la stessa cosa ma la macchina, che poteva scattare in raw, produceva dei negativi digitali in 4:3. Ci ho impiegato anni a scoprirlo bene bene questo rapporto d'aspetto ma oggi devo dire che è quello che più mi soddisfa. Insomma sono qui a scrivere queste righe perché vedo che sempre più spesso il formato panoramico viene utilizzato oltre che nel video anche in fotografia. Questo perché probabilmente le immagini vengono visualizzate su schermi televisivi o su cellulari che hanno un rapporto d'aspetto panoramico ed anche le immagini pubblicitarie sui cartelloni tendono ad allagarsi verso i 16:9. Questa tendenza la riscontro sempre più spesso anche nel mio lavoro a teatro dove molti scenografi scelgono di utilizzare un boccascena con un rapporto d'aspetto tendente al panoramico. Insomma per adesso la faccio breve (magari se il confronto interessa entreremo più nel dettaglio), sono partito con lo studiare da giovane le immagini utilizzando il 3:2 e piano piano sono arrivato a preferire il 4:3, nello stesso periodo il mondo dell'immagine, soprattutto quella commerciale che rappresenta la maggioranza dei "fruitori di immagini", sembra essere andato esattamente dalla parte opposta. Ditemi la vostra. Andrea |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 8:21
Anche io preferisco il 4/3 ed in certi casi l'1/1. Sulle composizioni verticali il 4/3 è sicuramente da preferire al 2:3. Ho provato a scattare in 2:3 ma non mi trovo, mi sento limitato sulla verticale, e questo è strano in quanto la visione umana è più simile ad un formato 2:3, in realtà è un ellissoide con corda orizzontale maggiore della verticale, dove la parte che mettiamo a fuoco e una minima parte centrale, forse è proprio il fatto che nel 4:3 non riesco a mettere cose che non ho considerato che mi portano a preferirlo, mentre per esempio per i pochi ritratti ambientato dove cerco altro oltre al soggetto preferisco il 2:3, in quando mi obbliga a staccare sull'orizzontale per cercare altri dettagli. Nel 4:3 esploro le immagini in modo diverso. Tutto personale e tutto difficilmente spiegabile |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 9:56
Ciao Andrea, sulla scelta del formato sono sempre molto indeciso: Ho amato il formato 2:3 che trovo più "elegante" ma ultimamente sono passato al 4:3, forse più adatto ai miei scatti. I miei soggetti sono quasi sempre verticali e i 4:3 rendono l'immagine più piena ed immediata tagliando la parte esterna dello sfondo che spesso distrae...almeno credo |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 10:10
dopo anni e anni di 2:3 (pellicola e canon digitale) mi sono ritrovato davanti al 4\3 con l'olympus. nel formato orizzontale mi ci devo ancora abituare, tanto che, fino a qualche mese fa, continuavo a tagliare le foto in 2\3. nel verticale condivido pienamente, mi piace di piò, ma in orizzontale mi ci devo ancora abituare, sia a livello compositivo sia d'impatto. condivido sul 16:9, lo trovo fastidioso anche sulla tv adoro 1\1, per quasi tutti i generi, e mi piace molto anche a livello compositivo. |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 10:15
“ Lo sappiamo tutti, il campo visivo dell'occhio umano equivale praticamente a 4:3 come il vecchio rapporto della televisione a tubo catodico quella che, per intenderci „ a si? e da dove esce questa cosa, ma soprattutto, cosa intedevi dire? |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 11:46
qualche tempo fa avevo fatto pure io una ricerca su internet per cercare di capire quale fosse il campo visivo umano. La cosa in realtà non è così semplificabile perché la visione umana ha un campo visivo che è binoculare ma, soprattutto, è data dalla disposizione di coni e bastoncelli nella retina, che hanno caratteristiche diverse (sensibilità al colore o alla sola luminosità, sensibilità al movimento). In conclusione della storia se si considerava la parte di campo visivo più sensibile al colore ed al dettaglio ne risultava un campo visivo di ca. 70° orizzontali e 60° verticali, ma il passaggio da questa zona alla zona dove invece vediamo esclusivamente in B/N, perdiamo la visione del dettaglio ma percepiamo il movimento è graduale; se si considera anche la visione periferica in realtà il campo visivo umano si estende fino ad oltre 120°. Non sono un fisiologo quindi se sulla rete mi sono fatto un'idea sbagliata accetto correzioni. Sta di fatto che talvolta fotografo con un decentrabile con diversi fotogrammi presi con diverso decentramento da riunire poi con photomerge. Poi dopo avere riunito ritaglio e spesso se sono soggetti urbani mi son trovato ad usare questi formati "storici" come 10:8 o 6:7 che mi sono molto piaciuti. Viceversa per fotografia di paesaggio naturale mi son trovato ad usare spesso il formato inconsueto di 5:3 anche per la semplice ragione che era quello che risultava dal decentramento di 11mm dell'obbiettivo su formato aps-C con camera in portrait |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 14:55
Eccomi, mi son detto, posto oggi il mio quesito così posso seguirlo bene poi invece è subentrato il lavoro... Allora, grazie innanzitutto delle risposte è sempre un piacere confrontarsi. Rispondo subito a Ooo perché in effetti non sono stato molto chiaro: che l'occhio umano abbia un campo visivo più o meno simile al formato 4:3 l'ho "scientificamente" scoperto facendo un esame all'occhio anni fa. Ora in effetti non ho chiesto all'oculista se cambiava molto da persona a persona ma non credo che il campo visivo di in occhio sano passi da una forma che assomiglia al 4:3 ad una simile al 16:9 di persona in persona. Il computer che mi visitò l'occhio valutandone il campo visivo disegnò una forma simile alla lente a goccia di un occhiale da sole. Ecco svelato perché una lente classica da occhiale da vista ( parlo con cognizione di causa perché ho il bimbo piccolo che li porta e ne "consuma" un paio all'anno) ha più o meno le stesse proporzioni del 4:3. Sull'uso in verticale dei vari formati concordo o comprendo le spiegazioni che avete dato. Ho parlato solo di immagini orizzontali proprio per restringere il campo della discussione e non ho specificato i vari generi fotografici per lo stesso motivo. Nulla toglie che sia interessante anche questo aspetto, parlatene quindi pure senza problemi, principalmente però a me interessa il o magari i perché della scelta del ritaglio in formato 16:9 orizzontale. Dannato lavoro torno fra un po'. Andrea |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 15:31
allora, ti dirò la mia in proposito. che una lente abbia un rapporto simile ai 4/3 non so quanto possa essere interessante nella comparazione fotocamera/uomo, dal momento che noi normalmente guardiamo con 2 occhi, posti sull'asse orizzontale. La visione umana è molto più improntata alla visione orizzontale rispetto a quella verticale a causa dell'evoluzione. Mentre diverse tipologie umane hanno potuto sfoggiare un'arcata sopracigliare importante, tanto da costringerci a muovere la testa verso l'alto per guardare il cielo, tutte, ma proprio tutte le specie homo che si sono susseguite, e ancor prima quelle che hanno originato l'homo hanno un campo ben aperto sui lati (non hanno arcate che fanno da paraocchi). Il campo visivo umano permette di vedere le nostre sopracciglia ed il nostro naso, provate se non ci credete. e alcuni possono vedere anche le loro guance (sto dicendo senza specchio eh... ) ma nessuno può vedere parti della propria faccia a destra e a sinistra. Questo perchè il campo visivo d'interesse umano è incentrato nel piano orizzontale, con alcuni casi seppur limite ma molto eloquenti:
 alla similitudine occhio umano con il 4/3 probabilmente ci si riferiva alla dimensione del bulbo oculare che somiglia più come tiraggio a quello umano, rispetto ad un ff, indipendentemente dal discorso 4/3 o 3/2 o 16/9. |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 16:07
Personalmente non ne faccio una questione di rapporto con l'angolo della visuale umana, forse anche per il fatto di essere cresciuto con la vecchia pellicola e con l'abitudine a comporre sull'intero fotogramma, quindi in formato 3:2; sta di fatto che è anche il formato che mi piace maggiormente: mi pare che sia più "dinamico" dei formati più corti, ma senza eccedere. In seconda battuta utilizzo anche il 4:3; solo più raramente il 16:9 e solo per esigenze particolari come un panorama ottenuto dall'unione di due o tre scatti. Non amo invece il formato quadrato, che infatti ho utilizzato forse un paio di volte. |
user72463 | inviato il 20 Luglio 2017 ore 16:10
io il formato 4/3 non riesco a mandarlo giù,mi rimanda ai vecchi monitor a tubo catodico,roba del millennio scorso... il 3:2 lo trovo perfetto,anche se spesso in scatti di paesaggi finisco col tagliare a 16:9 |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 17:32
il campo visivo di un singolo occhio con posizione immobile e centrale corrisponde a questi valori 60° nasale, 50° superiore, 90° temporale e circa 70° inferioro in visione "binoculare" ... la parte orizzontale sovrapponibile .. corrisponde a 120° ,,, dekegando i rimanenti 30° come pertinenza specifica destra o sinistra... ed è quella valida la parte orizzontale del campo visivo... per cui il fatto che i 4/3 corrispondano alla percezione umana .... non rispecchia la verita. q |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 18:09
“ io il formato 4/3 non riesco a mandarlo giù,mi rimanda ai vecchi monitor a tubo catodico,roba del millennio scorso... il 3:2 lo trovo perfetto,anche se spesso in scatti di paesaggi finisco col tagliare a 16:9 „ Ohoo, questo è quello che che chiedevo, però vorrei qualche spiegazione in più! Cosa vuole dire per esempio “ roba del millennio scorso „ riferito al 4:3? Formato vecchio superato intendi? E se fosse così vuole forse dire che esistono delle mode, delle tendenze anche nei confini e nelle forme che diamo alle immagini che vediamo o che componiamo? “ spesso in scatti di paesaggi finisco col tagliare a 16:9 „ Ecco qui vorrei sapere il perché. Ti faccio un esempio: se uso un 14mm. già allargo molto il campo visivo...Allora perché poi in post produzione senti il bisogno di tagliare sopra e sotto? Di fatto riduci l'immagine che hai scattato e ne vedi una porzione in meno ma probabilmente la sensazione che provi guardando il risultato è l'opposto, altrimenti non lo faresti giusto? “ uso solo più raramente il 16:9 e solo per esigenze particolari come un panorama ottenuto dall'unione di due o tre scatti. „ Quindi Daniele si può dire che usi questo rapporto nella costruzione di una nuova immagine che comprende tutte le informazione dei singoli scatti corretto? Ma il 16:9 sono una conseguenza matematica (tipo l'unione di circa tre scatti verticali a 2:3) o una scelta visiva come per Maxxy71? Ooo, interessante il discorso sull'evoluzione della vista umana. Secondo te il formato panoramico orizzontale cerca di soddisfare questo percorso che l'evoluzione della specie ha promosso? Grazie a tutti per gli interventi e per gli spunti di riflessione. Andrea |
user72463 | inviato il 20 Luglio 2017 ore 18:24
ah non so se sia una moda o altro,non ho un pregresso su cui confrontarmi, ho iniziato a fare foto seriamente (per modo di dire eh) da 5 anni quindi per me esistono solo monitor widescreen su cui vedere le foto,ragion per cui il formato 4/3 mi sembra davvero troppo ristretto,quasi claustrofobico e decisamente anacronistico però mi è capitato (su richiesta) di scattare in modo da avere una stampa 18x13,erano ritratti e in quel caso il formato 4/3 ci sta sul fatto di tagliare a 16/9 anche qui è una questione di riempimento dello schermo,in foto di paesaggio mi capita,a volte decido in fase di scatto che poi ritaglierò la foto,a volte mi capita durante la post produzione su scene che a mio giudizio rendono di più con un taglio più panoramico..non mi è mai capitato di farlo usando grandangoli così spinti come il 14 però,solitamente non scendo mai sotto i 16mm,mi son preso un 12 fisheye ma mi fa solo venire un gran mal di testa |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 18:26
“ Ooo, interessante il discorso sull'evoluzione della vista umana. Secondo te il formato panoramico orizzontale cerca di soddisfare questo percorso che l'evoluzione della specie ha promosso? „ l'orizzontale ha una fortissima connotazione ambiente. quello verticale ha una forte connotazione persona. Tuttavia nella natura è agevolato chi riesce a cavarsela nell'ambiente con tutti i mezzi a disposizione, e tutti quasi gli animali hanno gli occhi disposti sull'asse orizzontale, credo tutti i vertebrati. L'uomo ne fa parte. Per le scimmie arboricole è stata importante anche la possibilità di guardare sotto. Noi siamo la nostra natura. Un'immagine orizzontale d'ambiente allungata ci suggerisce un'ampia estensione da iperscrutare. Ma per i soggetti umani spesso il taglio verticale è quello che ci interessa perchè guardando percorriamo tutta la figura muovendo gli occhi. Io agisco per pigrizia, altrimenti farei anche tagli esagonali, pentagonali e altri ancora, oltre a modificare le proporzioni tra i lati di un rettangolo. |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 19:22
“ Io agisco per pigrizia, altrimenti farei anche tagli esagonali, pentagonali e altri ancora, oltre a modificare le proporzioni tra i lati di un rettangolo. „ Pigrizia e accettazione del formato che hai nelle mani? No, il taglio è certamente libero ed interpretabile ma lo è sempre stato anche a prescindere dalla evoluzione del negativo richiamata da Wallywally. |
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