| inviato il 05 Luglio 2017 ore 11:56
Sono reduce da un intenso weekend (lungo) di appostamenti sulle mie montagne. In questa occasione ho avuto modo di intraprendere un'interessante discussione con alcuni compagni di avventura in merito all'essenza della fotografia naturalistica. Mi piacerebbe sondare anche il modo di vedere la questione nel web ed in particolare qui su juza... E' possibile creare una distinzione tra chi è davvero un fotografo naturalista e chi invece ha come solo obbiettivo quello di mettere a portfolio una bella foto di una determinata specie? Visto che spesso l'argomento ha creato diatribe faccio l'unico appello di mantenere toni costruttivi... E vi prego non fatemi notare che io non ho foto di animali in galleria...Non posto foto di fauna per tutta una serie di motivi, cosa di cui discutere magari in altra sede... |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:30
Credo che sulla definizione di "fotografo naturalista" qui le opinioni siano tante quanti sono gli iscritti, iscritti che per buona parte hanno “ come solo obbiettivo quello di mettere a portfolio una bella foto di una determinata specie „ . Io personalmente credo che ormai, proprio per quanto appena scritto e quindi per ragioni statistiche, "fotografo naturalista" sia assimilabile a "collezionista di figurine". Quanto al fatto che tu Angus non posti foto di animali, ti posso capire benissimo: io non posto nessuna foto... per tutta una serie di motivi. |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:30
E' una situazione che si ripropone anche negli altri generi. Ed é esattamente la differenza tra il fotografo piú progettuale che vuole raccontare un luogo, soggetto, animale, condizione umana, etc..ed un "collezionista" che invece mette il risultato prima di tutto e dunque si lancia alla ricerca di "figurine". Sono approcci molto diversi. E' necessario dire che da un punto di vista meramente commerciale oggi anche il fotografo naturalista (anche solo in parte) scende a compromessi. Questo ovviamente senza ledere o arrecare danno alla Natura. |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:33
Ciao Lorenzo Scusami ma faccio un po' fatica a capire il senso di questo post. È come se chiedessi ai paesaggisti se fotografano per raccontare un'emozione vissuta in natura o se invece vogliono solo produrre semplici cartoline piacevoli esteticamente...che risposte ti aspetti di ricevere,ovvio sono tutti dei poeti della natura. |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:34
“ ed un "collezionista" che invece mette il risultato prima di tutto e dunque si lancia alla ricerca di "figurine" „ Sono i termini che utilizzavamo durante la nostra discussione “ E' necessario dire che da un punto di vista meramente commerciale oggi anche il fotografo naturalista (anche solo in parte) scende a compromessi „ Se ci devi campare è inevitabile... Lo chiamiamo ancora fotografo naturalista? Ps Io nn ho una risposta questo quesito... |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:36
“ Ciao Lorenzo Scusami ma faccio un po' fatica a capire il senso di questo post. È come se chiedessi ai paesaggisti se fotografano per raccontare un'emozione vissuta in natura o se invece vogliono solo produrre semplici cartoline piacevoli esteticamente...che risposte ti aspetti di ricevere,ovvio sono tutti dei poeti della natura.;-) „ Credo sia un bel po' più profondo di così simone... Trovo non ci sia nulla di male nel dire "voglio collezionare tanti begli scatti di animali"...E non ci deve essere nessun sotterfugio o voglia di nasconderlo... Ma è ben diverso dal dire "voglio raccontare un territorio, un habitat" |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:41
Ma è ben diverso dal dire "voglio raccontare un territorio, un habitat";-) ma io sono assolutamente d'accordo con te. Purtroppo è la realtà dei fatti,e la limitata onestà intellettuale dei fotografi soprattutto del web che non mi danno certezze. |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:41
Dipende dalle specie che fotografi... finché si fa fotografia da capanno si cerca di fare foto belle e ragionate... poi quando invece si fotografano specie imponenti e difficili da attirare (aquila, orso, lupo, cervo, capriolo, stambecco, camoscio etc) uno cerca di seguire le tracce, osservare i loro spostamenti, studiare il loro comportamento e allora la fotografia che scatti diventa il racconto personale ed emotivo di tutto il lavoro che c'è stato a priori |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:47
“ Se ci devi campare è inevitabile... Lo chiamiamo ancora fotografo naturalista? „ Perché no? Allora non dovrebbe esistere come mestiere, ma lo si dovrebbe fare solo per vocazione? A tal proposito, mi viene in mente il titolo del film di Gondry "Eternal sunshine of the spotless mind". Una mente senza macchia é pura utopia. Tradotto, nello specifico, non vedo come un compromesso che non arreca danno alla Natura possa sminuire il lavoro del fotografo naturalista. |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:53
Fortunato lungi da me l'essere estremista....chiaramente per ogni compromesso a cui si scende bisogna capire dove si è andato a parare...se ne sono viste tante.... Alcuni documentari di national geographic oggi sfiorano il ridicolo.... Detto ciò credo che alla base di tutto il problema sia la trasparenza... |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 12:57
Lorenzo (finalmente hai un nome e non ti chiamo come una bistecca scozzese ), certo sono d'accordo, ma se partiamo da un principio di sfiducia totale verso il genere umano, non ha nemmeno senso discuterne. Per questo ogni tanto parlo di mostre e festival, perché si ha la possibilitá di conoscere le persone (dal vivo), vedere proiezioni, approfondire e porsi ulteriori quesiti. Come é giá stato detto, sul web, tutti possono tutto, peró il fotografo naturalista ha senso di esistere e soprattutto di essere anche un mestiere, oggi piú che mai. |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 13:23
Sono d'accordo con Paolo |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 13:33
“ finalmente hai un nome e non ti chiamo come una bistecca scozzeseMrGreen „  “ Per questo ogni tanto parlo di mostre e festival „ Assolutamente d'accordo! (con piccola postilla legata alle frange radical chic, accuratamente da evitare ) “ peró il fotografo naturalista ha senso di esistere e soprattutto di essere anche un mestiere, oggi piú che mai. ;-) „ Assolutamente... D'altrone uno dei fotografi che più stimo è Stefano Unterthiner, naturalista e professionista |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 13:37
“ Dipende dalle specie che fotografi... finché si fa fotografia da capanno si cerca di fare foto belle e ragionate... poi quando invece si fotografano specie imponenti e difficili da attirare (aquila, orso, lupo, cervo, capriolo, stambecco, camoscio etc) uno cerca di seguire le tracce, osservare i loro spostamenti, studiare il loro comportamento e allora la fotografia che scatti diventa il racconto personale ed emotivo di tutto il lavoro che c'è stato a priori „ Credo che il discorso del "lavoro a priori" non sia da circoscrivere ai grandi mammiferi... Vale anche per il più piccolo dei passeriformi...Il solito esempio è la cincia dal ciuffo...Se voglio fare un lavoro sulla cincia dal ciuffo dell'appennino piacentino avrò bisogno di tanto studio, osservazione e ragionamenti...Se voglio fare un lavoro sulle cince dal ciuffo in val di roseg avrò bisogno di...Un po' di semi di girasole.... Lo stesso vale per la fotografia da capanno...Un conto è se il capanno me lo faccio io...Uun altro èè se pago per andare in un capanno fatto da altri... Ma ribadisco...Non condanno nessun modo di agire, purchè rispettoso della natura...Solo credo sia importante la trasparenza... |
| inviato il 05 Luglio 2017 ore 13:42
“ D'altrone uno dei fotografi che più stimo è Stefano Unterthiner, naturalista e professionista „ Concordo. Eppure, non pensi che anche lui sia sceso a qualche piccolo compromesso? |
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