| inviato il 10 Marzo 2017 ore 15:57
Ciao ragazzi, ho sempre pensato di essere un'appassionato di fotografia. Ultimamente non sono più sicuro se la mia sia una passione o un'ossessione. Da quando circa 10 anni fa i miei genitori mi hanno regalato la mia prima fotocamera digitale (Allora ero appena adolescente, adesso ho 24 anni) Ho sempre scattato una montagna di fotografie, da quando poi nel 2011 mi è stata regalata la mia prima reflex questo numero è cresciuto in maniera esponenziale. Tutto questo fino allo scorso autunno, quando ho deciso di vendere prima la reflex, poi il computer fisso in favore di uno portatile e sono rimasto soltanto con il mio smartphone come fotocamera. Ho riflettuto parecchio prima di fare questa scelta e sono arrivato alla conclusione che più che un appassionato di fotografia io sono un ossessionato, spesso e volentieri quando andavo a fare una gita o una vacanza, oltre che la vacanza in se provavo una sorta di eccitazione nel pensare che avrei avuto in mano la fotocamera ogni giorno e alle foto che avrei avuto modo di scattare. Adesso che si avvicina la primavera, le belle giornate, le gite e le vacanze, la scimmia di ricomprare subito una reflex finché sono ancora in tempo si fa sempre più sentire, ma non ho nessuna intenzione di comprarla e mi accingo ad affrontare questa bella stagione, per la prima volta da quando sono bambino, senza una fotocamera in mano, senza fare foto, se non quelle poche foto di rito che si fanno davanti a un bel panorama. Voi cosa ne pensate? Sembra un po un discorso da malato e sicuramente nella vita ci sono cose molto più importanti a cui pensare, ma volevo comunque condividere con voi questo pensiero. |
| inviato il 10 Marzo 2017 ore 16:19
ma che male c'è ad avere questa ossessione? io se non era per la fotografia, per la mia ossessione, avrei tanti più soldi, tanto più tempo libero, tante meno disucussioni, ma forse, non mi sarei neanche spinto a prendere aerei, a svegliarmi presto o andare a dormire tardi, a fare gite, a perdermi in boschi. insomma, io non so immaginare la mia vita senza le mie ossessioni, un pò, mi fa tristezza pensare a chi ci rinuncia, no? |
| inviato il 10 Marzo 2017 ore 17:06
“ Ciao ragazzi, ho sempre pensato di essere un'appassionato di fotografia. „ Può facilmente diventare un'ossessione se si trasforma in una maniera esclusiva di relazionarti con l'ambiente. A quel punto il rischio è di estraniarti dalla vita reale, vivendola soltanto come osservatore. Se capisci di stare in quella situazione, ti consiglio un anno sabbatico dove neppure tocchi qualcosa che fotografa, a parte il telefonino... , ma senza fotografare... Dopodiché trai una summa dalle sensazioni e ti comporti di conseguenza. |
| inviato il 10 Marzo 2017 ore 17:21
Ognuno è libero di infliggersi le punizioni che crede ... Per i religiosi integralisti c'è il Cilicio ... Per quelli meno ... la castità ... Per gli amanti de Bondage ... frusta e altra oggettistica ... Per i fotografi ... Uscire senza macchia fotografica. Fai te, scegli con attenzione; te ne potresti pentire. |
user117231 | inviato il 10 Marzo 2017 ore 18:24
Uscire senza macchina fotografica... può essere molto simile ad uscire di prigione. Ma la libertà non è per tutti e va saputa apprezzare. |
| inviato il 10 Marzo 2017 ore 20:08
Stessa situazione che ho vissuto io in passato. Tornavo da un viaggio con millemila foto. E mi gasavo pure.... praticamente ero diventato un bulimico della fotografia. Ho venduto tutto. Era l'epoca della d300s come max plus ultra e io ovviamente ce l'avevo. Poi un giorno mi sono ritrovato in mano una Rolleiflex e sono timidamente passato all'analogico. È stata un'ottima scelta e ho ricominciato a vivere la fotografia con passione ed entusiasmo. E senza raffica, ma con scatti ragionatissimi visto che un rullino medioformato contiene solo 12 foto. Avere poco ed essere lenti ogni tanto è una goduria! Solo ultimamente ho ricomprato una digitale fuji xt-10, ma l'amore per la pellicola medioformato è rimasto vivo e vegeto. È troppo bello. |
| inviato il 11 Marzo 2017 ore 15:30
Ciao, ovviamente la mia era una riflessione prettamente personale, non c'è nulla di male nel fare molte foto o avere la fotocamera sempre in mano. Il mio pensiero nasce da diversi fattori, ad esempio tutte le foto che faccio poi non le guardo più, quando le scatto sono molto entusiasta, quando le scarico a casa sul pc sono già quasi annoiato perché devo scorrerle tutte per sistemarle un po e dopo al 99% non le guardo più, a meno che non capita qualche parente a casa a cui mostrarle. Non riesco a capire, sembra che questa irrequietudine che mi ha fatto aprire questo topic sia causata da una parte dalla "paura" di andare in vacanza o fare una gita senza fotocamera, perché mi perderò l'occasione di fotografare le cose belle che vedrò. Dall'altra dal piacere di cui mi priverò del semplice scattare foto. Comunque ormai il dado è tratto, adesso non posso spendere soldi per ricomprare tutto l'armamentario quindi questa estate va così, le (poche) foto che farò le farò col mio iPhone 6, poi trarrò le mie conclusioni., buona fortuna a me visto che l'iPhone 6 in (parecchie) condizioni scatta foto pietose |
user86191 | inviato il 11 Marzo 2017 ore 15:48
eri un bulimico dello scatto e come spesso avviene sei passato ad essere un anoressico. Scattare montagne di foto e la peggiore delle cose che si possono fare in fotografia, io ti posso consigliare un ritorno alle origini, non in modo radicale con la pellicola, ma provare a dare un senso ad ogni scatto con un'ottica manuale e un genere che ti piace. Banditi tutti gli automatismi della fotocamera e lo zoom, si scatta in M e con la MF, pochi scatti pensati, il piacere di fotografare aumenta e con esso la capacita di apprezzare i risultati ottenuti. |
| inviato il 11 Marzo 2017 ore 16:02
Il ritorno alla pellicola potrebbe essere un buon compromesso, ma soltanto se si è capaci di gioire della natura, la gente felice, percepire che ci si sta riposando da periodi lavorativi ecc... Se in vacanza e a fine giornata ci si ricorda soltanto delle foto scattate, allora la questione è o sta per diventare "patologica". A quel punto e meglio lasciare a casa pure il telefonino (con la segreteria...), tanto i marziani non arrivano spesso... Ps... Se prendi un'analogica, ti consiglio la Nikon F2 con un 50 f1,4. Gusti personali, ma è una fotocamera "magica" e un pezzo di storia allo stesso tempo... |
| inviato il 11 Marzo 2017 ore 22:42
L'ossessione é la chiave. Ma l'ossessione per qualcosa. Per un argomento specifico. Un ossessione che ti porta a studiare, approfondire, sperimentare. E scattare di conseguenza. Nel tuo caso questo sintomo positivo non mi pare sussista. Sei affetto da altro. |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 17:48
In verità in casa io ho due macchine a pellicola di mio padre conservate e funzionanti. Una Nikon fe2 e una Nikon fm, più diverse ottiche tra cui un 50mm 1.4, un 28 3.5 e un 135 2.8 serie "E". Sono capace di usarle, ci ho fatto qualche uscita fotografica ma la fotografia a pellicola proprio non riesce a prendermi, fosse per me le avrei già vendute ma visto che sono di mio papà le tengo da collezione. |
user86191 | inviato il 12 Marzo 2017 ore 18:12
come ho detto la pellicola e troppo radicale, dovresti resettare il tuo modo di fotografare ripartendo dal manuale ma in digitale |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 20:21
Ti dico la mia esperienza, poi fanne quel che vuoi. Proprio in occasione della nascita della bimba, ho dato via il corredo reflex ed ho fatto un downgrade (che poi non lo e' a ben vedere) e ho scelto di acquistare una macchina m43 e un paio di ottiche. Beh, obiettivo centrato, la macchina e' stata sempre con me, soprattutto nelle uscite in passeggino (vabbe' un paio di volte ci ho fissato pure il treppiede ) e questo mi ha regalato scatti di qualita' che non avrei mai fatto con la reflex, semplicemente perche' non l'avrei avuta ripiegando sull'ottimo ma limitato i-phone 5. La macchina e' discreta e la porto anche se non penso mi serva (che poi quando meno te l'aspetti, serve eccome). Da li' poi e' stata passione per il sistema che e' cresciuto. Ti vedo tipo da Olympus PEN-F. Riflettici. |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 14:43
Il confine tra passione ed ossessione. In parte posso capirti: ho cominciato a scattare quando mi sono avvicinato all'escursionismo in montagna. Inizialmente la fotografia doveva essere solo un "contorno", lo scopo era documentare i posti che vedevo senza troppe pretese. Poi la fame vien mangiando e mi sono avvicinato sempre di più a questa passione, per cui alla fine ho cambiato in parte il modo stesso di andare in montagna: non è più così importante salire in alto (nel senso dell'altitudine), non importa arrivare a 3000 metri, è più importante l'aspetto paesaggistico, i panorami, i colori, la luce, il cielo azzurro, l'aria pulita. Fatto sta che stando così le cose sono diventato molto (forse troppo) meteo-dipendente, nel senso che per fare belle foto secondo me deve esserci bel tempo (mica si può usare il flash) e senza di quello in montagna preferisco non andarci nemmeno. Se vedo ad esempio che c'è della foschia, ho il coraggio di non uscire nemmeno dall'auto: faccio inversione e torno a casa (ovvio che se ci sono altre persone non posso farlo ). Secondo me questo è un limite, perché sono troppo condizionato dal fatto di riuscire a fare dei bei scatti. Per non parlare di una certa dipendenza che ho sviluppato nei confronti di un noto sito internet dedicato alla fotografia .....................    |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 14:56
Da ben oltre 50 anni ho la malattia. Va e viene. Se alla fine degli anni 60' mi chiedevate cosa avrei fatto da grande, avrei risposto il fotoreporter (all'epoca avevo la passione di "registrare" eventi). Poi verso la fine degli anni 70' mi sono stufato di girare con un borsone pieno di ottiche e 2 reflex ed una LEICA al collo ... ad ogni gita, viaggio od uscita fuori porta. Ho scoperto la MINOX GT che mi ha accompagnato per anni. Quasi 20 anni fa ho scoperto il digitale e, piano, piano, la passione è tornata grande in me, per esplodere nella sua interezza circa 4-5 anni fa. Ma ciò non toglie che le foto, con ogni strumento, ho sempre continuato a farle in ogni viaggio, in ogni momento. Sono solo cambiati gli strumenti. Ma l'occhio, la passione e/o l'ossessione, rimane. E' quello che ci rende vivi. Il fatto di voler fermare e rappresentare il tempo, di voler dire qualcosa con il ns. colpo d'occhio, con la ns. visione attraverso una lente che abbiamo scelto, diretto e regolato. Non è questione di passione e/o di ossessione, è questione di espressione. C'è che si esprime con la pittura, chi con la fotografia. Che è visione del proprio occhio, attraverso un filtro che possiamo e sappiamo regolare: l'ottica che sta tra il soggetto ed il sensore (un tempo la pellicola). Questo è almeno il mio pensiero. |
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